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Caratteristiche

  • Molto difficile,ambiente alpinistico.
  • - 4.00h attacco.
    - 3-4.00h la sola via ferrata.
    - 4.00h discesa
  • 750mt (solo ferrata)
  • - abitato di Pila
    - rifugio Arbolle
    - bivacco Federigo
  • 0165-521148
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche \
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VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata del MONTE EMILIUS

MONTE EMILIUS

segnalata da ANDREA NEVACHE - 2010

PERCORSO STRADALE

Percorrere l'autostrada Torino-Aosta (A5) imboccata l'uscita Aosta Est continuare in direzione dell'Autoporto.Si seguono le indicazioni per la famosa stazione turistica di Pila, situata nell’omonima conca sopra la città di Aosta, e si esce da quest’ultima verso sud. Si supera il fiume Dora Baltea sul grande ponte nella località Pont Suaz, si sottopassa l’autostrada A5 (Torino-Ivrea-Courmayeur) e si raggiunge un grande trivio appena al di là del ponte, già in territorio di Charvensod. Si supera il trivio (strade per Pollein, per Pila e per Gressan) e si procede dritti imboccando la Strada Regionale per Pila SR 18, che inizia subito a salire sfruttando molti tornanti. In breve si raggiunge l’abitato di Charvensod, lo si attraversa e si continua la salita superando molte piccole frazioni.   Dopo circa 12 km da Aosta si raggiunge la località di Péroulaz e, poco più avanti, quella di Les Fleurs. Poi la strada percorre altri 6 km, superando ancora alcuni tornanti, passando accanto ad altre frazioni: Acquefredde, Cheremoz, Rosselin per giungere infine a Pila, dopo circa 18 km da Aosta. Posteggiare l'auto nei pressi degli impianti di risalita e prendere la seggiovia del Chamole'; controllare nel periodo estivo gli orari ed i giorni di apertura. E' anche possibile evitare di raggiungere Pila in auto salendo direttamente da Aosta con la telecabina che in circa 15' porta dai 579mt ai 1801 della stazione a monte.

AVVICINAMENTO

Partendo dalla stazione a monte della seggiovia a quota 2300mt si imbocca il sentiero n.19c poi 19a fino al colle di Chamole 2600mt per poi scendere nel vallone di Arbolle dove si trova l'omonimo rifugio a quota 2500mt. Tempo 1.30h. Giunti al rifugio  si può decidere se passare la notte li (il posto è molto bello comodo ed accogliente) oppure scendere lungo il sentiero n.14 nel Vallone di Comboè (perdendo circa 400metri di dislivello) per poi prendere il sentiero n.16 (al bivio tenersi a destra prendendo il 16a) che porta al Col Carrel -2907mt- , altre 2.30h. In questo punto si trova il Bivacco Federigo, una piccola "botte" di ferro  dotata di 9 posti letto  e nessuna comodità ma certamente rende la gita dal sapore più alpinistico e regala tramonti indimenticabili . Se si ha ancora la voglia di camminare giunti al bivacco e posata la parte più pesante dell'attrezzatura in 20-30 minuti si può raggiungere la facilissima vetta della Becca di Nona -3140mt- dalla quale si gusta un bellissimo panorama su Aosta ed il Monte Bianco e si può ammirare tutta la cresta N-O del monte Emilius lungo la  quale si sviluppa la nostra via ferrata .

LA FERRATA

Si parte dalla quota di 2907mt (l'attacco è subito dietro al bivacco) e si sale ai 3551mt dell'Emilius. Da subito in salita ripida ma su un terreno roccioso dal quale è facile scaricare sfasciumi su chi ci segue,quindi bisogna procedere con prudenza. Attraversata una zona abbastanza semplice si effettua un traverso dove bisogna aiutarsi molto con gli appigli naturali,poi una ripida salita ci porta allo sperone di roccia dal quale si scende in arrampicata al ponte tibetano  panoramico e molto aereo. Passato il ponte si raggiunge una prima punta denominata Mont Ross di Comboè,si cambia lato della montagna per poi perdere un pò di quota ed attraversare delle placche molto ripide e suggestive  che ci conducono ad una seconda punta detta Piccolo Emilius -3342mt- dalla quale si perde nuovamente quota attraversando un altro tratto di ripide placche  da dove si ha un bellissimo panorama sul Lago Gelato. In questa zona si trova un cartello che indica l'unica via di fuga che riporta sulla normale verso il rifugio Arbolle. L'ultimo tratto consiste in alcune ripide salite dotate di scalini artificiali, finalmente non si scende più ed in poco tempo si arriva alla fine del cavo della ferrata ma non in vetta,per quella si deve ancora fare un tratto di facile cresta che porta alla Madonnina  ed ad un panorama meraviglioso in quanto l'Emilius è il cuore della regione e la vista spazia dal monte Bianco al Rosa....dal Cervino alla Grivola e dal Gran Paradiso al Pic Garin. Un sogno che ripaga le 3-4 ore di fatica in ferrata.

DISCESA

Si scende dalla Sud o normale ma il primo tratto fino al colle dei Tre Cappuccini non è banale. Ci si aiuta anche con le mani,giunti al Colle si prende il sentiero n.14 che conduce al rifugio da li si ripercorre l'itinerario di salita ritornando così alla seggiovia (4.00h).

CONSIDERAZIONI

Valuto questa ferrata molto difficile,in quanto si trova in un ambiente fortemente alpinistico. Si  perde quota in diverse occasioni quindi bisogna essere molto allenati e tener conto delle fatiche del giorno precedente. Casco guanti scarponi e vestiti pesanti. Mai dimenticare di essere in quota e portarsi dietro l'acqua,dal rifugio Arbolle in avanti non troverete nessuna fonte d'acqua. La ferrata non è dotata di molti scalini,si usano molto gli appigli e vi sono numerosi passaggi in cresta. Il cavo è protetto da una guaina che lo rende sicuro anche se umido o bagnato, ma è posizionato piuttosto in basso quindi non comodissimo nei cambi della longe.

Commenti   

0 #15 Marta 2020-08-23 15:35
23/08/2020 ATTENZIONE!! Ferrata impraticabile! Il ponte tibetano presenta delle assi sganciate, e verso la fine una frana ha coinvolto parte degli ancoraggi.
Noi abbiamo trovato un avviso solo nella bacheca del bivacco Federigo (inagibile causa Covid), ormai troppo tardi per dissuaderci...ma siate consapevoli della situazione! Buone gite a tutti
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+1 #14 Marco Maman 2019-08-18 22:01
Percorsa il 21/08/2018 in solitudine con partenza da Pont Suaz (quota 565mt) a Charvensod ore 02.00, salita a Malga Comboè, Ferrata, Vetta, discesa per Arbolle, risalita a Chamolè e ritorno a Pont Suaz. Tempo 15 ore comprese le (poche) soste, 3530 mt di dl+. La ferrata mi è parsa molto lunga, ingannevole (c'è sempre una cima dopo...) ma ritengo il giudizio "difficile" inappropriato, se effettuata (come d'obbligo) con meteo perfetto e con assenza totale di neve. Più che una ferrata è un sentiero attrezzato. Rispetto alle ferrate dolomitiche, fisicamente poco impegnativa. Ciò premesso, vuoi per la posizione, vuoi per la quota elevata, vuoi proprio per il tipo di ferrata attrezzata in modo impeccabile e sicuro, risulta straordinariamente bella, divertente, unica nel suo genere: una delle più belle che abbia mai fatto, in assoluto. Tempo per sola ferrata 2,5 ore.
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0 #13 Claudio 2018-08-06 14:23
Percorsa il 03/08/2018 con pernottamento al rifugio Arbolle. Ferrata tecnicamente facile, fin troppo attrezzata, che richiede però notevole impegno fisico ed esperienza su percorsi in ambiente alpino. Discesa dal monte Emilius non banale, da prestare attenzione alla roccia instabile ed ai residui di neve.
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-1 #12 Alessandro Borello 2017-09-19 00:40
Percorsa il 17/9/2017. Partenza da Pila (seggiovie chiuse dal 10/9/17 fino all' apertura invernale) in due giorni con pernottamento al bivacco Federigo (4 ore considerando svallamenti da Pila 1800m a Bivacco Federigo 2950m). Tecnicamente non difficile (pochi solleciti per le braccia, mai strapiombante), ma molto lunga (5 ore dal bivacco Federigo alla punta Emilius per presenza di 2-3 cm di neve lungo tutto il percorso e ghiaccio nei tratti in ombra esposti a nord), ultima ora faticosa per la quota. Rientro dalla punta Emilius a Pila in 6 ore e 30 min). Attenzione al meteo e alle temperature per non trovarsi impreparati (-13° nella notte del 16/9/17 fuori al bivacco).
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+4 #11 Lionello Piontini 2016-08-24 15:20
Percorsa il 21/08/2016 partendo dal rifugio Arbolle , fantastica, ma molto impegnativa a differenza delle altre ferrate quasi turistiche (in valle D'Aosta) questa invece è alpinistica 6/7 ore solo salita dal rifugio. Fare attenzione all'ultimo passaggio chiave (sotto la vetta) essendo impegnativo e con il terreno che scarica salire uno alla volta.
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+1 #10 Chiara 2016-08-09 12:27
Percorsa il 17/07/2016 Bellissima ferrata, attrezzata perfettamente, il cavo è in ottime condizioni e per la maggior parte ricoperto da una guaina di gomma. Poco prima della vetta abbiamo attraversato 2 piccoli nevai indossando i ramponi perché il cavo era sepolto dalla neve e non si riusciva ad assicurarsi. Discesa nel primo tratto impegnativa. Il panorama è bello da togliere il fiato!.
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+3 #9 Stefano Borrelli 2015-01-23 00:00
Percorsa il 07/09/2014: due passaggi difficili nella prima metà e un paio nella seconda; un breve tratto di cavo sotterrato da sfasciumi subito dopo l'inizio, su terreno facile; un masso enorme che cadendo ha messo in tensione il cavo, dopo la via di fuga, aggirabile, con attenzione, meglio non tensionare ulteriormente il cavo; un'altro masso, di dimensioni minori, più avanti, mette sotto stress il cavo, meglio non trazionarlo troppo! Dopo le nevicate dei giorni scorsi, tracce di neve dura, che non impensierisce fin quasi alla fine, dove si deve percorrere un traverso ghiacciato e sfasciumoso (utili i ramponi!),non protetto, per andar a riprendere il cavo sull'ultima parete attrezzata. Un percorso tra i più belli che abbia mai fatto. Implica il sapersi muovere su terreni smossi-instabili e, con neve ghiacciata. Direi, adatta ad escursionisti esperti con nozioni d'alpinismo.
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-9 #8 Lorenzo Ciardelli 2015-01-23 00:00
Percorsa il 05/09/2013 Ferrata in sè non particolarmente bella, anche troppo attrezzata, inserita però in un bellissimo ambiente di alta montagna. Nel complesso faticosa, consigliato pernotto al bivacco Ferigo.
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-1 #7 Stefano Mosca 2015-01-23 00:00
Percorsa il 6/7 settembre 2012 con pernottamento al bivacco Federigo...alcuni tratti innevati e soprattutto alla partenza ghiacciati per esposizione a nord della parete...è una ferrta non difficile tecnicamente, ma abbastanza lunga, circa 4 ore, e quindi un pò faticosa. Ha una sola via di fuga che consiste in una discesa abbastanza impegnativa sul versante sud della montagna, su terreno instabile e alquanto sassoso...l'ambiente è stupendo e se affrontata in due giorni è una bellissima esperienza quasi alpinistica, per le emozioni e la solitudine che il bivacco regala. Sicuramente la consiglio a tutti quelli che hanno un minimo di esperienza e di allenamento...
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+2 #6 Franco Grosso Sategna 2015-01-23 00:00
Percorsa il 09/09/2012. Alcuni tratti innevati, ponte tibetano ghiacciato, ma complessivamente molto bella, non difficilissima però faticosa.
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