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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile con alcuni passaggi esposti non attrezzati.
  • In tutto 6-7.00h di cammino delle quali:
    - da seggiovia a forcella Camosci 1.30h
    - da forcella Camosci a forcella Campanili 40'
    - da forcella campanili a forcella Grande 1.15h
    - da forcella Grande a seggiovia 2.30h
     Facoltativo:
    - salita a Torre Diamantidi 15'
    - salita a cima Latemar 30'
  • - salita a forcella Camosci 500m
    - salita a forcella Campanili 100m
    - percorso attrezzato Campanili in quota con alcuni lievi saliscendi.
     Facoltativo:
    - salita a Torre Diamantidi 100m
    - salita a cima Latemar 200m
  • - rifugio Torre di Pisa
    - bivacco M.Rigatti
  • 0471-618200 
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 1.6
Esposizione 2.3
Varietà passaggi 1.8
Impegno fisico 3.2
Interesse paesaggistico 4.1
Numero votazioni 42
VALUTAZIONE FERRATAGOOGLE.MAPS

Via Ferrata del LATEMAR

CAMPANILI del LATEMAR

BY - VIEFERRATE.IT - Luglio 2012

Questo percorso attrezzato è un'alternativa, più impegnativa, all'Alta Via del Latemar e permette il raggiungimento della principale cima (Torre Diamantidi) e della vicina cima Latemar.

PERCORSO STRADALE

Dall'uscita autostradale di Bolzano Nord -A22- si attraversa la Val d'Ega e si giunge ad Obereggen-Bz.

AVVICINAMENTO

Tramite la seggiovia Oberholz si arriva alla quota di 2100m e da qui il sentiero (segnavia n. 18) che sale dapprima con tornanti,quindi in ambiente roccioso particolarmente suggestivo , alla Forcella dei Camosci-2560mt . Uno stretto canalino roccioso e gradinato permette l'accesso a quest'ultima . La visuale si apre verso il selvaggio altipiano carsico della Valsorda ed il Gruppo assume improvvisamente un'imponente forma a semicerchio. Si seguono le indicazioni per la forcella dei Campanili, tralasciando la deviazione -sv.516- a destra per il rifugio Torre di Pisa , ed attraverso comodo sentiero si raggiunge l'ampia forcella dei Campanili -2600mt-  presso la quale ci si imbraga .

LA FERRATA

Uno sguardo allo spettacolare versante nord del Latemar che si affaccia sul Catinaccio ed il sottostante lago di Carezza e si risalgono inizialmente alcune facili roccette  poi una traccia di sentiero nel ghiaione  raggiungendo così i primi metri di cavo metallico . In salita su facili roccette attrezzate   si raggiunge una lunga cengia panoramica inizialmente anch'essa attrezzata  poi con caratteristiche di sentiero in quota  in direzione di una forcella terrosa . L'attraversamento della forcella è anch'esso assicurato con cavo  e raggiunto il lato opposto di quest'ultima si supera un "salto" roccioso" obliquando a destra  per raggiungere una panoramica cengia attrezzata  che aggira la parete rocciosa in direzione est. Si prosegue per alcuni minuti alternando brevi tratti non attrezzati   ad altri con cavo  arrivando rapidamente ad una ulteriore forcella superata la quale  si raggiunge, a sinistra, il dosso roccioso  della Torre Diamantidi a quota 2750mt e da qui è possibile ma non obbligatorio, seguendo tracce di sentiero, ometti e facili gradoni (percorso non segnato), deviare per  la vicina vetta a quota 2842mt. Lasciato l'impressionante abisso della parete nord del Latemar si ritorna al bivio precedente riprendendo il cammino per quello che può essere considerato il secondo tratto del percorso attrezzato con la vista che si apre sulla seconda cima raggiungibile (cima Latemar)  ed anch'essa comunque non obbligatoria. Si traversa in discesa con discreta esposizione su terreno talvolta detritico  ,si supera in spaccata un canalino  ,si risale la placchetta sul versante opposto con difficoltà lievemente superiore alla media del percorso   ed attraverso una suggestiva cengia piuttosto esposta  . Il cavo termina in discesa  per "sparire" all'interno di un impressionante canale  (masso incastrato fra le 2 pareti) all'interno del quale si scende tramite una serie di staffe metalliche  mentre il lato opposto lo si risale grazie a 2 pioli  ed il cavo ben teso anche se la parete risulta essere ben appigliata  . Superati 3-4 metri di parete per uscire dall'appicco, il cavo devia nettamente a sinistra e dopo ripida salita lungo la parete ben gradinata  si guadagna la "spalla" della cresta dalla quale appare il sottostante bivacco Rigatti all'interno della forcella Grande . Si scende rapidamente inizialmente attraverso un semplice canalino gradinato e sempre attrezzato   poi un breve tratto attrezzato in cresta   ed infine una breve traccia di sentiero  conduce al bivacco. Qui termina, come da cartellonistica , la ferrata dei Campanili e vi si presenta una doppia soluzione ovvero proseguire per raggiungere, in circa 30',cima Latemar -2800mt- oppure iniziare il percorso di ritorno. Nel primo caso si tratta di camminare lungo traccia di sentiero che si alterna ad alcune facili roccette  fino raggiungere la larga cresta sommitale  per poi ritornare, con medesimo percorso, al bivacco.

RITORNO

Come da segnaletica , si scende per circa 100mt su terreno detritico , nel versante sud per poi proseguire verso ovest lungo l'Alta Via del Latemar -sv.18-  e con alcuni saliscendi ci si riporta verso la forcella dei Campanili dove si incrocia il sentiero fatto all'andata. Da qui, a ritroso, verso la forcella dei Camosci.

DISCESA

Tolta l’imbragatura,per rientrare nel modo più rapido,scendiamo per pochi minuti nel ghiaione sotto la Forcella sino a individuare i segnavia che in breve risalita a destra ci portano a traversare lungamente al di sotto del tracciato della ferrata. Su sentiero normale (segnavia n.18) si riguadagna il bivio nella conca di Valsorda. Il sentiero prosegue ora seguendo a ritroso il tracciato dell’andata,transitando quindi per la Forcella dei Camosci e scendendo rapidamente fino alla stazione d’arrivo della funivia (Oberholz).

CONSIDERAZIONI

Il percorso in questione ha le caratteristiche più di un sentiero attrezzato che non una vera e propria Via ferrata e si sviluppa prevalentemente in quota ma alcuni passaggi lievemente più impegnativi gli attribuiscono la seconda definizione. Nel settembre 2012 sono presenti molti tratti di cavo con infissi nuovi cosi come alcune staffe. Nella seguente relazione si è partiti dalla forcella dei Camosci quindi saliti da Obereggen, tuttavia è anche possibile partire dal rifugio Torre di Pisa  ed in questo caso il riferimento diventa passo Feudo raggiungibile con modalità diverse sia da Predazzo che Pampeago.

Commenti   

+10 #29 Davide 2022-06-19 09:14
Percorsa il 19-06-2022. Partenza a piedi dall'Alpe di Pampeago, raggiungendo in sequenza Passo Feudo, Rifugio Torre di Pisa, deviazione al Bivacco Latemar (Attilio Sieff) e poi diritti alla Forcella dei Campanili. Ferrata molto bella, con alcuni passaggi interessanti. Prestare attenzione all'assenza di cavo in alcuni tratti, dove il fondo dietritico aumenta le difficoltà. Ad oggi, la salita alla Torre Diamantidi è ben indicata. Segnalo cordino usurato e quindi "spinoso" nel tratto in discesa all'interno del canalone. Consigliata la salita all Cima Latemar da cui si gode di una vista pazzesca. Ritorno attraverso il sentiero 18 (molto bello pure questo). Prestare bene attenzioni ai segni rossi perché piuttosto sbiaditi. Salita infine alla Forcella dei Camosci per poi tornare al Rifugio Torre di Pisa e giù a Pampeago. Veramente una bellissima escursione all'interno del gruppo del Latemar.
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+2 #28 Orietta 2019-07-06 09:09
Percorsa il 30/06/2019 partendo dal rifugio Torre di Pisa e ritorno. La ferrata in sé non è particolarmente impegnativa, segnalo un paio di tratti col cavo molto allentato. I tratti dove non presente il cavo sono pericolosi senza sicurezza, per esempio tratto su materiale detritico senza appigli. Richiede per l'impegno e per la lunghezza un buon allenamento.
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-1 #27 Daniele 2018-10-07 08:49
Percorsa il 3-10-2018 soltanto fino alla Torre Diamantidi, a causa dell'orario e dei tempi lunghi dovuti alla cengia ancora intasata dalla nevicata del giorno prima abbiamo preferito rientrare per percorso inverso. Confermo attrezzature nuove e in ottime condizioni e di considerare come difficoltà alpinistica maggiore i lunghi tratti esposti non attrezzati e la lunghezza dell'itinerario se percorso in giornata.
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+2 #26 Alessio Veliscek 2018-08-20 20:20
Percorsa il 19-08-2018. Percorso piuttosto lungo (compresa salita al Rif. Torre di Pisa da Passo Feudo- stazione a monte degli impianti di Predazzo - ed avvicinamento all'attacco ferrata ) ma di grande soddisfazione paesaggistica.
In merito alla ferrata segnalo che le attrezzature, quando presenti, sono recenti e ben costruite su passaggi mai troppo impegnativi anche se, verso la parte finale, esposti e verticali. Purtroppo molte parti del percorso, soprattutto nella prima metà, sono caratterizzate da assenza totale di attrezzatura che, prevalentemente su cenge esposte, rendono un pò antipatica quella parte della ferrata e, a mio avviso, non adatta ad inesperti. Passaggi e tratti del percorso relativamente semplici possono diventare problematici in assenza di assicurazione. Attenzione agli orari di chiusura degli impianti.
Tempi: Passo Feudo -Rif.Torre di Pisa 1h, attacco della ferrata 1h, via ferrata 2h, rientro al rifugio 2h, passo Feudo 40 minuti
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+7 #25 Daniele 2017-06-28 16:10
Percorsa il 23/06/2017 partendo da Pampeago senza uso di impianti. Ferrata come da relazione, facile tecnicamente con solo un paio di punti leggermente difficili ma se si guarda con calma si possono poggiare i piedi sempre in modo da non usare troppo le braccia. Una nota la riserverei ai tratti non attrezzati, sono molti e se pur tecnicamente facili si trovano in un ambiente di ghiaie più o meno stabili composti da cenge canalini franosi e facili roccette ricoperte di ghiaia, quindi non adatta a inesperti di sentieri in quota. Discorso simile per il sentiero di ritorno che nonostante dalle carte tabacco sia segnato normale io classificherei per esperti in quanto si tratta di cenge e tracce di sentiero esposte tecnicamente semplici ma dove un'errore puó costar caro! Attenzione a seguire sempre i segni bianco rossi e non farsi ingannare da segni di passaggio. Paesaggio molto bello e vivamente consigliata la salita alla cima Diamantidi per valorizzare il panorama.
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0 #24 Silvano De Marco 2016-08-10 15:04
Percorsa il 06/08/2016 ferrata facile con i tratti più impegnativi verso la parte finale prima di scendere al bivacco Rigatti. Ci sono alcuni tratti non attrezzati comunque da non sottovalutare dopo circa 3/4 del percorso si può salire sulla torre Diamantidi (cimon del Latemar) per il rientro scendere lungo il sentiero per circa 200 mt dal bivacco Rigatti ma fare attenzione alla traccia che taglia un canalino spostandosi sulla destra.......
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+2 #23 Federico 2016-07-12 13:58
Percorsa il 10/07/2016 Fatto il percorso indicato nella descrizione la scorsa domenica. Dal punto di vista panoramico il giro è molto suggestivo e fisicamente appagante; la parte ferrata, fatti salvi due passaggi prima di scendere al bivacco, è molto facile. Assolutamente da non perdere, per il panorama, è la salita alla torre Diamantidi a circa metà della ferrata (tenere conto però di buoni 40 minuti in più di tempo da aggiungere, tra salita, panorama e discesa). Il ritorno dal bivacco è lungo e va fatta attenzione, dopo circa 20 minuti, a non perdere il sentiero giusto facendosi ingannare da una traccia che scende troppo verso il basso. Con salita alla torre e soste alla fine ci vogliono 7 ore e mezza di buon cammino, quindi fiato e gambe allenate (e tanta acqua!!!)
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+1 #22 Giacomo 2015-08-06 20:34
Percorsa il 31/07/2015
Ferrata in buono stato, cavi nuovi e ben tesi anche nei punti più critici.
Percorso lungo che richiede un minimo di allenamento, la via ferrata è semplice tranne che nel tratto finale (prima di scendere al bivacco Rigatti) dove c'è un passaggio un po' più complicato, ma fattibile.

Consiglio di partire presto (la funivia apre alle 8e30) e di informarsi sugli orari di chiusura (fino a settembre dovrebbe chiudere alle 18e30, ma è bene chiedere).

Paesaggio che merita davvero.
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+2 #21 Giorgi Maurizio 2015-07-19 14:14
Percorsa il 18/07/2015
Un fittone nuovo rotto sulla forcella prima della torre Diamantidi rende il cavo piuttosco lasco ma senza problemi particolari (segnalato al rifugio Torre di Pisa).Per il resto tutta l'attrezzatura risulta nuova. Ferrata dalle difficolta' tecniche contenute ma con un passaggio verso la fine con staffe su parete rientrante che costringe ad un certo sforzo su braccia. Non facile se percorso in discesa. I tratti non attrezzati sono abbastanza esposti ma piuttosto larghi.Panorami fantastici. Attenzione agli orari di chiusura della funivia di Obereggen.
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+1 #20 Luigi Moresco 2015-01-23 00:00
Percorsa il 07/08/2013 con due amici sessantenni.Suggestiva ferrata fra i campanili di roccia del Latemar, con bella varietà di passaggi, alcuni dei quali relativamente impegnativi.
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