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Caratteristiche
- Moderatamente difficile,necessario portare una torcia elettrica per ogni componente del gruppo!!.Facile il sentiero delle Forcelle.
- - rifugio Locatelli-forcella Camosci 1.00h
- forcella Camosci-cima Paterno
20'
- forcella Camosci-forcella Pian Cengia
2.00h. - salita alla cima paterno 350mt più 100mt ca. di saliscendi lungo il percorso.
- - rifugio Locatelli
- rifugio Pian di Cengia - STAMPA
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.2 |
Esposizione | 2.3 |
Varietà passaggi | 1.4 |
Impegno fisico | 2.2 |
Interesse paesaggistico | 5 |
Numero votazioni | 68 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata INNERKOFLER - SENTIERO delle FORCELLE
MONTE PATERNO
BY - VIEFERRATE.IT - 2009
E' un percorso attrezzato,forse uno dei più suggestivi dell'intero complesso dolomitico di Sesto,che attraverso un sistema di gallerie e trincee di guerra percorre gran parte del profilo a forma di pala del Monte Paterno.Varie le possibilità di percorrenza della via,in questa relazione viene descritto il percorso con partenza dal rifugio Locatelli -2405mt- ed arrivo al rifugio Pian di Cengia -2528mt-.
PERCORSO STRADALE
Dal lago di Misurina,raggiungibile percorrendo la strada SP49 che collega Dobbiaco-Bz a Cortina d'Ampezzo-Bl attraverso il passo Tre Croci,si risale la strada panoramica -7km- a pagamento in direzione del rifugio Auronzo.
AVVICINAMENTO
Dal rifugio Auronzo si raggiunge a piedi tramite comoda e frequentatissima stradina sterrata il rifugio Lavaredo -30'- e da qui,attraverso la Forcella Lavaredo -2457mt- ed aggirando in parte le Tre Cime si percorre il ghiaione del monte Paterno in direzione del rifugio Locatelli -45',2405mt- ove è chiara l'indicazione per iniziare la risalita del Paterno . Si inizia l'avvicinamento al sistema di gallerie -sentiero Innerkofler-,che in questo senso di marcia si percorrono in salita,in direzione della cresta nord del Paterno
passando nei pressi del pinnacolo roccioso denominato Salsiccia di Francoforte
. La prima galleria è piuttosto bassa
,breve e fornita di alcuni fori laterali che contribuiscono alla luce di penetrare all'interno
e nello stesso tempo offrono scorci molto suggestivi dell'ambiente esterno,mentre,dopo una breve cengia artificiale
,si raggiunge l'ingresso
della seconda considerata la vera galleria del Paterno,completamente oscura (torcia),più alta della precedente e nella prima parte abbastanza ripida -gradoni- e sempre attrezzata con cavo scorrimano. La galleria è lunga circa 300mt ed all'interno la temperatura è piuttosto bassa anche nelle calde giornate estive per la presenza di corrente d'aria piuttosto fresca. Dopo circa 15' di cammino si giunge al termine del tratto restaurato e percorribile e sulla sinistra si trova uno slargo
con chiara indicazione per l'uscita. Ritornati all'aperto ci si trova di fronte alla targa metallica di inizio del tratto attrezzato che collega esternamente la galleria alla forcella del Camoscio -2650mt-
.
LA FERRATA
Attacco piuttosto verticale ma gradinato ,si superano alcune roccette non attrezzate
e ci si porta,a sinistra,all'interno di resti di una trincea
anch'essa attrezzata con cavo
e si raggiunge uno sperone roccioso
da superare lungo lo spigolo
. Ora all'interno di un canalino franoso
(attenzione materiale instabile e possibile presenza di neve ghiacciata anche in tarda stagione) si procede senza particolari difficoltà
ed in pochi minuti si guadagna la forcella del Camoscio tenendosi alla destra del canalino con presenza di doppio cavo metallico
in modo tale da poter comunque essere assicurati anche in presenza di fondo innevato-1.00h. Alla forcella tre le alternative di prosecuzione della via:
1- a destra inizio della via ferrata per la cima.
2- scendere lungo il canalino detritico in direzione della forcella Passaporto dalla quale in circa 30' di percorso attrezzato ed una breve galleria si raggiunge forcella Lavaredo.Percorso sconsigliato in quanto il canalino che parte dalla forcella è in pessime condizioni.
3- a sinistra lungo il sentiero attrezzato delle Forcelle.
Nel caso specifico si prosegue a destra per la cima iniziando la parte dell'escursione tecnicamente più impegnativa pur con difficoltà comunque contenute e lasciando il peso in eccesso alla forcella visto che si ritorna da qua. Alcuni passi in discesa nel canale detritico,ed alla base della parete,si traversa su facili roccette attrezzate,raggiungendo un bivio ove generalmente si prosegue a destra in salita e si ritorna a sinistra per facilitare la progressione in caso di affollamento
. Quindi a destra alcuni metri in verticale ma con ottimi appigli che non obbligano a sforzi sul cavo
si raggiunge rapidamente una lunga cengia non attrezzata
che in pochi minuti,seguendo i vari ometti,porta attraverso gradoni rocciosi a superare il pendìo detritico sovrastante
(attenzione a non smuovere sassi) culminante con la cima -2745mt-
dopo circa 20' aver lasciato la forcella.
DISCESA
Si ripercorre a ritroso il pendìo sommitale facendo attenzione a dirigersi verso lo spezzone di cavo in arrivo dal secondo tratto attrezzato -quello non percorso all'andata. Un primo tratto attrezzato abbastanza verticale ma ampiamente gradinato
porta su una lunga cengia panoramica
; un secondo tratto verticale più impegnativo del primo
porta al bivio iniziale
da dove in breve si ritorna alla forcella
. Ora dalla forcella,volendo proseguire l'escursione,si può scegliere tra le soluzioni 2-3,in particolare la soluzione 3 comporta un percorso più completo ma molto più lungo ed è per quest'ultimo che si è optato. Ripreso il materiale in eccesso lasciato prima dell'ascesa alla cima si lascia la forcella
e si inizia una lunga cengia
,attrezzata solo nei passaggi più esposti, lungo la quale si incontrano fin dall'inizio molte testimonianze della guerra
. Dopo questa lunga camminata su cengia si incontrano nuovamente alcune roccette attrezzate
,si oltrepassa una strettoia
,ancora alcune roccette
,uno dei vari ponticelli in legno
,si risale in diagonale senza particolari difficoltà
per poi aggirare in discesa uno sperone roccioso
raggiungendo così la forcella dei Laghi -2550mt-
il tutto in un ambiente finora particolarmente suggestivo. Si lascia la forcella e si prosegue in un susseguirsi di facili passaggi su roccette anche non attrezzate
alternate ad alcuni tratti di sentiero
in direzione di un ampio sperone panoramico costantemente accompagnati da residui architettonici militari
-cresta dei Camosci. Ci troviamo in uno degli spazi più aperti dell'intera escursione
e si ha la sensazione che i passaggi attrezzati siano finiti mentre non è il caso di togliere l'imbrago in quanto dopo alcuni minuti di discesa lungo traccia di sentiero abbastanza agevole il percorso apparentemente pianeggiante e prativo viene interrotto da un crepaccio attrezzato,con possibile presenza di ghiaccio sul fondo anche in tarda stagione. Si abbandonano i prati scendendo tramite roccette
per alcuni metri all'interno del crepaccio in direzione di una scaletta al termine della quale si scende in obliquo
verso la parte alta del canale
. Rapidamente ci si porta sul lato opposto dove inizia la risalita
verso i prati attraverso alcuni passaggi su roccette attrezzate
anche di pioli
nei passaggi più delicati. Pochi metri ed è possibile togliere l'imbragatura mentre ci si lascia alle spalle la parete appena discesa
. Ora inizia un lungo sentiero che taglia a mezzacosta un ampio ghiaione al termine del quale,un centinaio di metri prima che inizino alcuni tornanti in salita,è possibile abbandonare la via scendendo attraverso una traccia
vagamente segnalata su un masso che "taglia" il sentiero per il rifugio Pian di Cengia ed evitando quest'ultimo ci si porta nel sentiero sottostante in salita verso il rifugio Lavaredo evitando così circa un'ora di cammino. Evitando la scorciatoia e proseguendo invece per il sentiero si salgono alcuni tornanti e ci si porta su comoda stradina militare
che attraverso la forcella di Cengia è possibile raggiungere il vicino rifugio Pian di Cengia
o in alternativa scendere a sinistra per il rifugio Locatelli,a destra per i rifugi Lavaredo-Auronzo.
CONSIDERAZIONI
Fondamentalmente la via delle Forcelle ha come estremità il rifugio Locatelli ed il rifugio Pian di Cengia. Entrambi sono raggiungibili più brevemente dal rifugio Auronzo utilizzando il pedaggio a pagamento od in lunga salita dalla Val Fiscalina. Essendo un percorso molto frequentato è consigliabile essere alla forcella dei Camosci nelle primissime ore della mattina per poter percorrere con tranquillità la lunga e scura galleria così come la salita alla cima del Paterno, quindi risulta evidentemente più logico partire dal rifugio Locatelli.
Commenti
Ferrata non semplice soprattutto per il ritorno in quanto alcuni tratti non sono attrezzati e, mentre in salita sono accessibili, nel ritorno appaiono più complicati. Visto gente in difficoltà. Sarebbe molto utile mettere qualche metro di cavo in più. Il ritorno dalla cima é da fare con attenzione perché presenta molti tratti non attrezzati e con il ghiaietto é facile scivolare. Il canalino é delicato nel primo tratto (per i più timorosi, consigliato avere una corda per legarli in sicurezza). Il ritorno passando dalla forcella Passaporto é spettacolare con vista sulle 3 Cime eccezionale. Non consigliabile a chi é alle prime armi se non accompagnato da persona esperta.
Il canalino dietritico (2” opzione) in direzione rifugio 3 cime è in ottime condizioni. Credo sia stato riallestito, sono ancora visibili i vecchi fissaggi, ma è tutto percorribile!
Come scritto da altri consiglio di esserci prestissimo perchè è una ferrata molto frequentata ma che merita di essere visitata per i bellissimi scorci e per la testimonianza storica che offre.
Considerate che dal Rifugio Auronzo dove si parcheggia l'auto all'inizio della ferrata più o meno c'è da fare una quarantina di minuti a piedi circa prevalentemente sul piano. Più impegnativo il percorso di ritorno che riporta al Rifugio Lavaredo e poi a quello Auronzo.
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