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Caratteristiche
- Facile
- Complessivamente in salita 1350m di cui 100m il tratto attrezzato.
- - attacco 4.00h
- ferrata 30'
- discesa 2.30h - - ristorante Capanna Alpina
- rifugio Lavarella
- rifugio Fanes - STAMPA
- versione PDF
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | \ |
Esposizione | \ |
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Impegno fisico | \ |
Interesse paesaggistico | \ |
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Links
VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPSSentiero Attrezzato TRU DOLOMIEU
CIMA CUNTURINES
segnalata da PAOLO CORENGIA - 2011
Trattasi di una lunga escursione ad un 3000 Dolomitico, attraverso la via normale, di cui il breve tratto attrezzato rappresenta solo la parte finale del percorso.
PERCORSO STRADALE
Lungo la strada per il passo di Valparola fino al ponte rio Sarè -1652m- a 6.5 km da La Villa in Val Badia -1420m- passando prima per S.Cassiano e l’Armentarola; oppure scendendo per 9km dal passo Falzarego verso la Val Badia, in direzione del passo di Valparola. Al ponte rio Sarè indicazioni per Capanna Alpina a 1.5 km. Parcheggio. In alternativa,con accesso più lungo, si può arrivare da Pederu -1548m- (situato sul versante nordovest del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies) raggiunto a sua volta attraverso la Val di Rudo/ Rautal, che da San Vigilio/ St. Vigil, nel comune di Marebbe, conduce verso sud-est per 12 km. Parcheggio.
AVVICINAMENTO 1
Dal ristorante Capanna Alpina si segue il segnavia n.11 e ci si incammina sulla sinistra orografica del Plan de Furcia, sotto le pareti delle Cunturines. Lasciato dopo qualche minuto a destra il sentiero per il rifugio Scotoni si continua sulla traccia di sinistra che, attraversato un boschetto di mughi ed un ponticello, prende a salire decisamente lungo la ripida costa boscosa. Con una serie di erti e faticosi tornanti il sentiero raggiunge una piccola ed invitante radura erbosa -1890m. Seguono una serie di tornanti che ci portano rapidamente alla base delle rocce basali della Cima del Lago-2654m. Su terreno roccioso assicurati da parapetti ed aiutati da scalini di legno ed intagliati nella roccia si merita la splendida balconata erbosa del Col de Locia -2069m-50'. Una breve discesa, un piccolo guado e ci si inoltra in una ameno alpeggio a quota media di 2100m (sullo sfondo il Col Becchei-2794m). Passati sull'altro versante della valletta e superato un tratto ghiaioso, si tralascia a destra il bivio per la Forcella del Lago -2117m- e sempre seguendo il segnavia n.11, in questo tratto comune a quello dell’Alta via n.1, si arriva al Plan de Sumorones un vasto ripiano erboso in cui indugia pigramente il bestiame al pascolo. Attraversato il ripiano, una breve salita porta alla verde insellatura del Passo Tadega (o Forcella da l'Ega-2157m-1.30h) che si apre ai piedi della vasta parete Nord Occidentale, segnata da ciclopiche frane di enormi massi precipitati dal Piz de Ciampestrin Nord. Dopo pochi metri, si lascia il sentiero principale, che si inoltra nell'Alpe di Fanes Grande,per prendere una traccia sulla sinistra (indicazioni per Conturines-Lavarella 2160m) che si dirige verso l'imbocco dell'ampio vallone (Busc da Stlù, buco da chiudere) tra il bel Piz Taibun -2926m- che svetta con il suo caratteristico pinnacolo a sud e la formidabile bastionata che dal Piz Lavarela arriva sino al Lago di Limo a nord. La traccia sale ripidamente un gradino roccioso e serpeggiando, conduce ad un primo pianoro erboso
. Per detriti e magra erba
si continua a risalire il vallone, con salita sempre più costante e decisa, passando sul versante di destra e risalendo un'altra bastionata dove, ad inizio stagione brilla il piccolo Lago di Conturines di cui permane l’alveo
(2518m-2.00h). Da qui due alternative:
1- si oltrepassa il lago e, per traccia non segnata ma abbastanza visibile , ci si porta sulla sinistra dove una faticosa risalita su ghiaia porta direttamente all’attacco della ferrata (molto faticoso, consigliato eventualmente per la discesa)
2- seguendo invece i segnavia si prosegue in un ambiente arido e solitario. Con falsa modestia, al sommo dell'avvallamento detritico verso sinistra, appare il particolare testone roccioso del Piz dle Conturines -3064m- . Superata una zona detritica con alcuni crepacci rocciosi
e pozzi
a cui è necessario prestare attenzione in caso di terreno innevato ad inizio stagione, la traccia supera per facili roccette un'ultima bastionata rocciosa
per poi risalire il pendio di sfasciumi che termina su di un'ampia forcella (2900m ca.-3.30h) sulla cresta principale delle Conturines che unisce le cime della Lavarella, il cui facile sentiero di salita si lascia sulla destra,
attraverso il Piz dles dues Forceles al Piz Cunturines. Si segue la traccia di sinistra, diretta al Piz dle Conturines
tra interessanti e suggestivi pinnacoli
, buche
e fuggevoli sguardi all’imminente salto alla nostra destra
che deposita sui verdi prati dell’Armentarola arrivando rapidamente alla base della conoide ghiaiosa al termine della quale inizia la ferrata (4.00h dalla partenza!). Conviene indossare l’imbracatura qui, prima che le svelte serpentine ci portino all’attacco (circa 2950m).
AVVICINAMENTO 2
Da Pederu si sale al rifugio Fanes seguendo per circa 6 km la lunga strada forestale (segnavia n.7) e le varie scorciatoie che vengono proposte sino all’Alpe di Fanes piccola dove sono situati i due rifugi Fanes e Lavarella-1.45h. D'estate è attivo un servizio di trasporto in jeep per gli ospiti dei rifugi. Dal rifugio Fanes -2060m- si seguono le indicazioni per il Passo di Limo -2172m- che si raggiunge in circa 15/20 minuti. Sempre seguendo la strada si scende pero poi guadagnare i magnifici prati dell'Alpe di Fanes Grande,si arriva in poco tempo alla Malga di Fanes Grande (2102m-1.00h dai rifugi), in splendida vista delle Cime di Ciampestrin, delle Cime di Furcia Rossa e dei Monti Castello e Cavallo, che racchiudono il selvaggio e solitario Vallon Bianco Si continua verso sud-ovest sulla vecchia strada militare. Costeggiando il bordo nord dell'avvallamento in direzione di una grande frana, si passa in vicinanza dei resti del "deposito Gran Fanes" e della "stazione di deviazione" della teleferica della grande guerra che partiva addirittura dalla val Gardena; sul lato meridionale del fondovalle si intravedono ancora le fondamenta del deposito del genio. Poco prima del Ju da l'Ega, nei pressi degli enormi blocchi della frana,si svolta a destra (ovest), 1.15h dai rifugi. Da qui si prosegue come da Capanna Alpina. Questo avvicinamento conviene in genere per chi preferisce alloggiare ai rifugi e spezzare l’escursione.
LA FERRATA
Una scaletta metallica
munita di fune corrimano permette l’accesso,a destra,su cengia inclinata attrezzata
(attenzione all’infido ghiaino di cui è ricoperta, specialmente in discesa), alla fine della quale si supera a sinistra successivo un breve saltino roccioso attrezzato. Si rimonta un breve tratto ghiaioso che permette di raggiungere sulla destra un’altra cengia ghiaiosa, ben percorribile. Al termine di questa si svolta a sinistra, dove ricominciano le attrezzature: una lunga scaletta metallica inclinata
permette il superamento di una balza rocciosa. Per mezzo di staffe si rimonta un gradino roccioso, proseguendo verso sinistra
che conduce ad altre due scalette metalliche
. Queste immettono a destra su di un’ulteriore comoda cengia
terminata la quale inizia l'esile ed aerea cresta finale
. L’esposizione è comunque contenuta e la traccia chiara (Attenzione in presenza di neve e ghiaccio nella discesa di una breve placchetta inclinata non assicurata
. La placchetta permette di raggiungere una forcelletta, da cui, per facilissimo gradino, si arriva alla lignea croce di vetta
del Piz Dle Conturines -3064m- in 30' dall'inizio della ferrata. La cresta, con la dovuta precauzione, può essere ulteriormente percorsa
.
DISCESA
Si ridiscende con prudenza fino al piano detritico e qui si piega a destra su un'evidente traccia con ometti che in ripida discesa su detriti conduce direttamente al Lago Conturines in un’ora dalla vetta
. Da qui come all’avvicinamento in un'altra ora e 30 minuti a Capanna Alpina.
Commenti
La scomparsa della croce di vetta. E' presente moltissimo materiale friabile che ė quasi impossibile non far precipitare a valle.Purtroppo le poche persone che salgono su questa cima sono sprovviste di caschetto e imbrago creando cosi ulteriori situazioni di pericolo.
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