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Caratteristiche

  • - percorso verde: Facile
    - percorso blu: moderatamente difficile
    - percorso rosso: moderatamente difficile con alcuni passaggi impegnativi.
  • Circa 1.30-2.00h dall'attacco.
  • 300m dalla Bocchetta delle Pisse (arrivo impianti) alla cima di Cimalegna.
  • - impianto risalita
    - rifugio Vigevano
    - rifugio Guglielmina
  • 0163-922922
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 3
Esposizione 3.6
Varietà passaggi 3
Impegno fisico 3
Interesse paesaggistico 4
Numero votazioni 19
VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata  E. DETOMASI

ALTIPIANO di CIMALEGNA

Segnalata da FABIO ACCORNERO - 2012

23-07-2018 VIA FERRATA RIAPERTA QUINDI AGIBILE E PERCORRIBILE.

PERCORSO STRADALE

Il casello autostradale più vicino è “Romagnano Sesia” sull’autostrada A26 Genova Voltri-Gravellona Toce. Risalire poi la S.S. 299 della Valsesia fino ad Alagna-Vc - 1190m.

AVVICINAMENTO

Da Alagna salire con la cabinovia fino a Pianalonga -2.046m- e successivamente in seggiovia fino alla Bocchetta delle Pisse-2.450, oltrepassare il bar-ristoro e seguire il sentiero che porta alla base della cresta rocciosa dove inizia la via ferrata. Informarsi su orari e apertura impianti. Possibilità di salire anche dal sentiero 5F dalla frazione Piane via Bochetta delle Pisse (2-3.00h).

LA FERRATA

Esistono 3 itinerari come specificato nel pannello della ferrata

VERDE in realtà è il sentiero -percorso facile (F) -

BLU è il percorso di cresta attrezzato (PD per sviluppo e altezza) è la seconda parte della ferrata.

ROSSO è la prima parte della ferrata (D). Da notare che il percorso "rosso" può essere interamente saltato con percorso "verde" per poi concatenarsi con il "blu".

PERCORSO VERDE
Nessuna difficoltà,non richiede attrezzatura. Come già detto il percorso verde permette di aggirare la parte "rossa" ossia inizio-tibetano-cengia ma permette anche di aggirare il solo inizio e non tibetano-cengia,a quel punto non esistono più vie di fuga.

PERCORSO ROSSO - prima parte ferrata -
La prima parte del percorso è sicuramente la più atletica, la via ferrata inizia con un breve tratto verticale -5m- che può scoraggiare i meno esperti ed allenati. L'attacco della ferrata fa già selezione. Si deve avere forza di braccia e sapere dove mettere i piedi (il ferro non è alla francese..si arrampica su roccia). Si scende per un paio di metri,e ci troviamo ad attraversare una gola lunga circa 15m su di un ponte tibetano, all’apparenza facile,ma a causa della sua struttura e delle corde non molto in tensione e del vento all’interno del canale, si balla molto,soprattutto nella parte centrale. Usciti dal ponte si fa un lungo traverso verso sinistra ed arrivati ad una piccola cengia si è sotto al punto chiave. Esso si sviluppa per circa 20m in verticale, e da quando si inizia un leggero traverso verso destra, inizia anche una parte strapiombante, per circa una decina di metri. Questo è il punto chiave e richiede forza per superarlo. Alla fine di questo tratto si arriva su di uno spazio erboso dove ci si può riposare. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali di granito fino ad arrivare ad inizio cresta ossia all'arrivo del percorso VERDE e all'inizio del percorso BLU.

PERCORSO BLU - seconda parte ferrata
Via di cresta. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali. Nell’ultimo tratto si passa su una scaletta metallica orizzontale,si riprende ancora su qualche placchetta di granito e si esce su un prato con ometto in pietra indicante la cima-2800mt. A questo punto la ferrata è finita,e proseguendo sulla cresta per circa mezz’ora si arriva al rifugio C.A.I. di Vigevano,o proseguendo per altri 5 minuti si arriva all’albergo d’alta montagna Guglielmina al Col d'Olen-2880m La prima parte del percorso è sicuramente la più atletica, la via ferrata inizia con un breve tratto verticale che può scoraggiare i meno esperti ed allenati, a circa metà percorso si incontra il ponte tibetano con uno sviluppo di circa 30m si prosegue in traverso fino all’evidente tratto verticale che sale un bel pilastro, il tratto è di circa 20m. Cenge erbose e alcuni risalti rocciosi conducono poi alla cresta, esposta e panoramica, seguirla fino ad una passerella metallica che da accesso all’ultimo tratto della via ferrata su placche rocciose. Un ometto in pietra a quota 2.780m segna la fine dell’itinerario. Si inizia subito con un leggero tratto verticale, di circa 4 metri, per sbucare su di un prato. Seguendo la catena si arriva ad un grosso masso posto sulla sinistra, dove inizia il divertimento vero e proprio. Si scende per un paio di metri,e ci troviamo ad attraversare una gola lunga circa 15 metri su di un ponte tibetano, all’apparenza facile, ma a causa della sua struttura e delle corde non molto in tensione e del vento all’interno del canale, si balla molto,soprattutto nella parte centrale. Usciti dal ponte si fa un lungo traverso verso sinistra ed arrivati ad una piccola cengia si è sotto al punto chiave. Esso si sviluppa per circa 20m in verticale,e da quando si inizia un leggero traverso verso destra, inizia anche una parte strapiombante, per circa una decina di metri. Alla fine di questo tratto si arriva su di uno spazio erboso,dove ci si può riposare. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali di granito, fino ad arrivare in cresta. Nell’ultimo tratto si passa su una scaletta metallica orizzontale,si riprende ancora su qualche placchetta di granito e si esce su un prato con ometto in pietra indicante la cima-2780m. A questo punto la ferrata è finita, e proseguendo sulla cresta per circa mezz’ora si arriva al rifugio C.A.I. di Vigevano, o proseguendo per altri 5 minuti si arriva all’albergo d’alta montagna Guglielmina al Col d'Olen-2880m e quindi al Passo dei Salati-2.980m. 

DISCESA

Dall'ometto in pietra a quota 2.780m, che segna la fine dell’itinerario, è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero. Dal rifugio Città di Vigevano a 2.871m al Col d’Olen è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero. Dal Passo dei Salati 2.980m è possibile scendere con la funivia fino a Pianalonga e successivamente in cabinovia fino ad Alagna o è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero.

CONSIDERAZIONI

Il periodo migliore per questa ferrata è fine primavera, inizio estate, perché una parte di essa è completamente esposta a nord, e l’altra parte è decisamente in cresta, quindi molto pericolosa in caso di neve. Essa si sviluppa davanti al imponente gruppo del Monte Rosa.

Commenti   

0 #12 Luca 2022-07-15 02:34
Percorsa il 15/07/2022 Effettuato lungo giro ad anello, saliti dal vallone di Bors e discesi da quello di Olen. Senza prendere impianti l'itinerario è di una ventina di km e 1750/1800 m d+, una bella escursione!
Per quanto riguarda la ferrata il grosso delle difficoltà si incontrano nel primo tratto: il super noto ponte ballerino e lo strapiombo appena dopo (ma si tratta veramente di un paio di passi, per il resto è placca divertente o gradonata). Il seguito è davvero una goduria, roccia al top che permette di arrampicare su gradi sempre facili, la cresta non è mai eccessivamente aerea perchè su entrambi i lati si incontrano cenge che "spezzano" il colpo d'occhio, rimane comunque un bel volo di 300m, ovvio.
Vale davvero la pena l'escursione, fare la ferrata con gli impianti forse fa perdere un po' la maestosità dell'ambiente ma è un parere personale.
OBBLIGATORI (oltre al resto del materiale si intende) i GUANTI! Se non gli avessi avuti in molti casi il cavo mi avrebbe aperto le dita!
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0 #11 Filippo Mauri 2021-10-25 21:00
Percorsa il 17/08/21 segnalo per prima cosa che rispetto a quanto indicato nella relazione il tratto di seggiovia in estate non è in funzione per cui si arriva all’attacco della ferrata risalendo la pista da sci, vicino all’arrivo della ovovia ed in 30/40’ si arriva all’inizio della ferrata. Ferrata con qualche passaggio più esposto (ponte tibetano e sperone successivo) ma nel complesso non particolarmente impegnativa e nella parte sommitale decisamente facile. Attenzione al rientro perché il sentiero non è ben segnato per cui mantenersi decisamente sulla destra per raggiungere le piste da sci che dai Salati scendono verso Alagna . Personalmente ho pensato di tagliare aggirando a sx lo sperone posto sopra la partenza della seggiovia di Cimalegna e mi sono trovato in un pericoloso “fuori sentiero” di costa a dei canaloni .
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0 #10 Matteo 2020-07-04 14:22
Percorsa il 04/07/2020. Parte rossa a tratti impegnativa sconsigliata per primi approcci,ad ogni modo piacevole senza passaggi tecnici.
Parte successiva molto semplice adatta anche a neofiti.
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0 #9 Daniele 2019-07-07 18:57
Percorsa il 05/07/2019 attacco moderatamente impegnativo,il ponte Tibetano e lo strapiombo successivo mettono un po'alla prova dopodiché molto piacevole.Finita la ferrata consiglio di rimanere in cresta fino al Passo dei Salati e godersi il panorama.
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-1 #8 Alessandro Borello 2018-08-29 08:22
Percorsa il 29/08/2018 Ferrata in ottime condizioni. Funivia da Alagna a Pianalunga (biglietto "ferrata"). Avvicinamento ferrata da Pianalunga a Bocchetta delle Pisse (45 min). Ferrata: 1 ora tratto difficile per esposizione e qualche metro strapiombante, 1 ora tratto in cresta facile. 1 ora di camminata in cresta fino a Passo dei Salati da dove si prendono due funivie di rientro (comprese nel biglietto "ferrata") ad Alagna.
Splendido panorama su Monte Rosa e Valsesia.
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+4 #7 Elisa 2017-08-01 02:53
Percorsa il 01/08/2017 Io ed il mio compagno, neofiti, volevamo cominciare con il percorso verde della cimalegna per rompere il ghiaccio invece siamo rimasti molto delusi perché non conoscendo la zona siamo andati decisi aspettandoci qualche segnalazione, il percorso verde non è assolutamente segnalato,alla destra del pannello sottostante la ferrata inizia un piccolo sentiero che svanisce poi tra le rocce, non cosi facile o meglio puo sembrare facile ma essendo in pendenza si deve praticamente arrampicare e senza alcuna sicurezza seguire visivamente il percorso rosso. Non sicuro! Si potrebbe ruzzolare giù ! Abbiamo rinunciato anche perché il tempo stava peggiorando. Se il tempo fosse stato migliore avremmo preferito intraprendere il rosso (ben visibile) con qualche sforzo fisico in più ma con frazionamenti dove assicurarsi, inesistenti su quello verde..
Per poter fare il percorso verde è consigliato andare con una guida che lo conosca bene, e qui sorgono dei sospetti sulla poca informazione.
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+1 #6 Edgardo Coffetti 2015-01-23 00:00
Percorsa il 22/08/2012. Molto bella, attacco forse un po' troppo selettivo abbiamo visto troppa gente rinunciare e prendere il percorso alternativo, rischiando di infilarsi in brutte situazioni per rientrare, il tibetano è molto ballerino ma divertente e il punto chiave in effetti richiede forza per superarlo tranquillamente il resto è piacevolissimo soprattutto se fatta con cielo sereno, se non c'è vento si muore dal caldo(ad agosto). La cresta fino al passo del diavolo dove noi siamo rientrati dal vallone del Bors con arrivo di nuovo alla partenza delle Pisse è decisamente il più bello soprattutto per il fascino paesaggistico di questo vallone purtroppo pessimamente segnalato dal Cai, si ringraziano i tanti ometti fatti da altri e che abbiamo contribuito ad aggiungere. Dalle Bocchetta dellePisse in 40 minuti si arriva poi alla funivia di Pianalunga
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0 #5 Fabio Accornero 2015-01-23 00:00
La valutazione della ferrata in facile non è corretta. La prima parte che è aggirabile con un sentiero è una via difficle in quanto priva di ferro e con passaggi che richiedono un certa forza.
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0 #4 Tazzini Angelo 2015-01-23 00:00
Molto molto bella.
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+2 #3 Eugenio Bonzi 2015-01-23 00:00
Il primo passaggio fa già selezione,ma è aggirabile sulla destra con un breve sentierino. Il ponte è veramente ballerino se fatto con tempo instabile e lo spigolo successivo ha qualche passaggio duro dove contano molto le braccia.Anche in questo caso si può aggirare tutto il tratto impegnativo (ponte + spigolo) passando a destra in un valloncello coperto da una pietraia e puntando alla cresta in alto a sinistra (si vede la passerella).Giunti alla passerella il tratto più complicato è terminato e resta solo la lunga cresta fino in cima. per la discesa, giunti al bivio per il rifugio Vigevano è possibile continuare diritti per la cresta (ovviamente non esiste sentiero,ma le difficoltà sono veramente minime) fino alla stazione della funivia al passo dei Salati.L'ambiente è fantastico (col bel tempo) e gli incontri con gli stambecchi sono garantiti. Nel complesso una ferrata molto bella, che vale la pena fare.
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