Nonostante mi trovi vicino, sveglia e partenza sono presto perche' non voglio avere carovane tra i maroni (ne di automobilisti che vanno in panico ad ogni curva ne di escursionisti sui sentieri). Sta diluviando e chi mi accompagna mi chiede se sono scemo, guardando verso Cortina pero' vedo che e' fattibile ed infatti a 3/4 di strada il cielo si apre

Mi avvio in totale solitudine per la stradina che sale fino alla teleferica del Giussani


poi prendo il sentiero 442 che passando prima per i mughi e poi per i ghiaioni mi fa prendere quota


Il panorama intorno... mah niente di che solo cazzatine tipo la Croda da Lago o la Marmolada...

no che sbavo come un mastino ogni volta che mi giro, no no!



ecco, banalita' per banalita' mettiamoci pure il Pelmo che nel frattempo e' spuntato da dietro


Non ci sono ancora i treni di chiassose carovane che infestano normalmente la zona, cosi' qualche camoscio si gode l' erba di questo versante (chiedo venia per la scarsa qualita' fotografica)

Lui si ferma, mi guarda, io mi siedo per terra, lo guardo

APPROFITTANE PRIMA CHE ARRIVINO LE INVASIONI BARBARICHE, VAI A GODERTI IL FRESCO E L' ERBETTA
Lui si gira e riparte
Intanto Sua Maesta' la Regina mi guarda severa e allo stesso tempo sofferente per il gran caldo che le sta sciogliendo il suo bianco mantello

Sono sotto al Castelletto, nome entrato di prepotenza nella storia con una mina che ha spazzato via le posizioni austriache... questa era tutta zona di prima linea, in questo settore Alpini italiani e Kaiserjager austroungarici si fronteggiarono per anni scrivendo pagine epiche...

arrivo a UN bivio e inizio a prendere quota, il mio itinerario e' ben chiaro



Vediamo cosa propone il menu'...
da una parte Sorapiss e Antelao, con le nuvole basse incanalate nella Val Boite

poi ancora la Regina

e poi il Lagazuoi, altro teatro di epiche battaglie

E' ora di indossare l' armamentario, pila frontale sul caschetto e via verso l' oscurita', nella GALLERIA DI MINA DEL CASTELLETTO


quando esco dall' altra parte, sopra la Val Travenanzes, questo e' quello che mi si presenta: MINKIA



scendo per un breve tratto attrezzato e mi incammnino per le cengie che saranno una costante fino a su...




ma dove li trovi sti colori????


Castelletto "lato B"

arrivo cosi' ad una targa... una targa che dice FERRATA LIPELLA

dopo un breve tratto attrezzato c'e' una breve cengia e... una cascata: si, con tutto quello che ha piovuto la notte, la zona si e' riempita di cascate e torrenti!!


Il percorso della Lipella e' tutto un alternarsi di cengie (per lo piu' in discesa) e tratti quasi verticali: ottimo mix per mettere "tirare" e poi rilassarsi godendo del panorama






proseguo... sempre piu' imbambolato dal panorama e dai colori




ricomincio ad andare in su'



La vista in su e' da pazzi, la vista in giu' e' da matti: SPETTACOLO


Altra cengia relax

e poi su


qualche altra cengia e...


LE TRE DITA! (inutile dirvi chi hanno dietro



mi fermo a fare una pausa al bivio, chi e' stanco puo' prendere la scorciatoia per il Rifugio Giussani: io prendo l' allungatoia





ancora qualche mix cengia piu' verticalata






e arrivo alla cresta, dove la ferrata si congiunge con la normale

inebriante


dai che manca poco

E UNA! Tofana di Rozes m. 3225

mi fermo mezz' ora a godermi lo spettacolo




poi riparto in discesa lungo la normale: lo sforzo fiscico e' finito, resta quello mentale della concentrazione




tranquillizzato il sentiero, mi godo il paesaggio




e in men che non si dica arrivo al RIFUGIO GIUSSANI m. 2600 dove mi aspettano panino e bibita

dopo caffe' e grappa d' ordinanza riparto lungo il sentiero 403

Siamo a Forcella Fontananegra, territorio dove il Capitano degli Alpini Rossi ed il Capitano dei Kaiserjager Barborka entrarono nella leggenda con un epico scontro

qua vicino fu colpito a morte anche il generale Cantore, il "papa' degli Alpini"

mi congedo dagli eroi e riparto, che spettacolo di posto





passo di fianco ai ruderi del Rifugio Cantore, predecessore del Rifugio Giussani


e continuo la mia discesa lungo il Valon de Tofana






gente lungo il sentiero non ne trovo, cosi' me lo posso godere pienamente, egoisticamente, solo io





Si vabbe ciao, guarda che roba... e poi mi vengono a chiedere chi me lo fa fare?


UE MARCO SCANTATI CHE HAI ANCORA STRADA DA FARE PRIMA DI SERA!
E' vero, cosi' mi riavvio fino ad un bivio...

Siccome non mi e' bastata la Ferrata Lipella, vado a fare anche un sentiero attrezzato




No, ma scusa, ma cosa sono sti colori??????








penso che qualsiasi commento sia superfluo...





ultimi tratti dell' Astaldi


e arrivo a I Ros, bivio col sentiero 421 che sale dal Rifugio Dibona

da qua e' una passeggiata


ma e' eterna: sono su un balcone panoramico spaziale ed ogni passo e' una foto...



Arrivo cosi' alla CAPANNA POMEDES m. 2303, mia vecchia conoscenza delle sciate invernali: da qua infatti partono varie piste, tra cui l' Olimpica


Vado a letto subito dopo cena, quando mi sveglio fuori e' cosi'

mentre aspetto la magia del sole che sorge dento dei rumori... minkia non dirmi che ci sono dei rompicogl@@@@ che vengono gia' ad attaccare la ferrata cosi' poi mi scaricano sassi in testa, mi rovinano le foto, e mi fanno girare le @@ chiaccherando come in un salotto...

invece no... guardo in basso e lungo la pista da sci ci sono VENTI camosci che fanno colazione!!!




e due maschi si rincorrono su e giu' per i ghiaioni, io sono troppo lontano per fotografarli ma resto imbambolato...
ogni tanto mi giro e... ECCOLO!!!



ovviamente non puo' mancare l' enrosadira

mi preparo, faccio colazione, e mi avvio: direzione FERRATA OLIVIERI ALLA PUNTA ANNA, tanto per gradire


Comincio inerpicandomi per il sentiero di avvicinamento godendomi il panorama mattutino





lei si presenta subito cosi': verticale

questa ferrata e' sostanzialmente un' ascensore perche' va sempre su dritta, e ha di bello, anzi bellissimo, che non esistono staffe pioli e quant' altro


Per non parlare dell' ambiente in cui ti trovi... resto spesso a bocca aperta







ecco, le foto che avete visto sono il benvenuto che la ferrata da ai suoi frequentatori, poi pero' c'e' anche il resto

Si va sempre su praticamente dritti in mezzo ad un ambiente assurdo, fatto di... tutto quello che uno si puo' immaginare!!!! sono contento di averla attaccata presto e senza gente perche' riesco a godermela appieno, spesso fermandomi incantato...








L' imbambolamento e' totale, pero' non devo perdere troppo tempo, anche perche' le solite infami, le nuvole, iniziano a muoversi e slire...
allora salgo anch' io, a picco sopra la valle e sotto alle muraglie






arrivo cosi' alla Punta e faccio una pausetta riposo-panoramica





e qua la ferrata finisce e c'e' il primo bivio del giorno: a sinistra si scende al Rifugio Giussani, a destra si prosegue verso la cima con la FERRATA AGLIO... io proseguo


cambia il nome della ferrata ma la sostanza e' sempre quella: paesaggi follemente spettacolari




arrivano le nuvole







Le nuvole vanno, vengono, rivanno, rivengono, risultato: mi perdo praticamente mezza ferrata, nel senso che navigo nella nebbia e non so cosa ci sia intorno... arrivo ad una selletta, che alcuni chiamano il Passaggio degli Angeli: io lo chiamo il Passo della Bora: ci sono raffiche di vento micidiali, e' difficile tenere l' equilibrio, e bisogna passare sta crestina aiutandosi con una corda che... svolazza a 2/3 metri sopra la testa!!!! Faccio qualche nodo per abbassarla accorciandola: l' idea di svolazzare tipo bandiera sopra al precipizio non mi fa molta voglia

Poi quando son bello in quota arrivo al punto peggiore del percorso: e' tutta na frana, alcuni dei paravalanghe son mezzi divelti, e con la nebbia ci si vede quanto in kulo a un cane

Riparto a camminare e pubblico le foto del poco che son riuscito a vedere fin quasi sotto la cima...




Finalmente esco dalle nubi e riesco a vedere anche un po' di panorama

Da qua in poi il percorso e' piu' da normale che da ferrata: attrezzature non ce ne sono piu' e si sale per cengie e roccette



cima in vista!!!!


E due! TOFANA DI MEZZO m. 3244



inizio ad avere fame e mi dirigo al RIFUGIO CIMA TOFANA m.3224, all' interno della stazione a monte della funivia:
neanche l' architettura sovietica postbellica non riusciva a concepire certe oscenita'

Mangio due panini formato particola che costano quasi come dei primi (ma trattandosi di prezzi rivolti al 90% a chi sale in funivia per fare il figo dicendo SONO STATO IN TOFANA A TREMILA METRI li approvo: vuoi fare il figo? fallo fino in fondo e paga! solo, se facessero no sconticino a chi arriva dalle ferrate sarebbero ancora piu' approvati

Caffe' e grappa d' ordinanza, sigaretta dei 3200 metri che dura come un sigaro, e si riparte ancora! FERRATA FORMENTON !
La ferrata e' relativamente breve e relativamente semplice: si scende dalla Tofana di Mezzo e si risale alla Tofana di Dentro lungo camminamenti della Grande Guerra, il panorama, vabbe che ve lo dico a fare, e' superbo





ancora qualche facile tratto attrezzato






cima in vista!


Eccola!!! TOFANA DI DENTRO m. 3238 e tre!!!!!

scrivo sul libro di vetta:
E' FATTA ! DUE - TRE - QUATTRO: 2 GIORNI, 3 TOFANE, 4 FERRATE
Sono al settimo cielo, si compie cosi' un percorso in programma da qualche anno e per il quale ho sgobbato duro tutta l' estate: tutti i giri che ho fatto erano infatti in preparazione di questa mega scammellata con lunghi tratti sopra i 3000.
Riparto e comincio a scendere lungo la normale, percorsa dai camminamenti di guerra e costellata di residui delle baracche militari...








arrivo cosi' al BIVACCO BARACCA DEGLI ALPINI m. 2922, baracca di guerra ristrutturata ed utilizzata come bivacco per gli escursionisti... purtroppo non riesco a fotografarla "vergine" poiche' qualcuno si era gia' insediato per la notte

Riparto e scendo per sentieri tormentati...




si passa anche per un buco!



e si arriva al bivio Formenton, dove ci si immette sul sentiero 407

adesso procedo per sentiero tranquillo, sostanzialmente lungo la curva di livello...



Passo per Ra Vales


e le sorprese non sono finite! il sentiero infatti, per la discesa finale, usa un ghiaione che d' inverno e' noto agli sciatori col nome di FORCELLA ROSSA, una delle piste nere piu' difficili di Cortina!!!!





alla fine dal ghiaione si passa prima ai mughi

e poi a un tranquillo sentiero nel bosco

per finire sulla stradina che porta al parcheggio di Pietofana

E' stato un giro lunghissimo, ha preteso molto sia sul piano fisico/tecnico che sul piano psicologico, ma la soddisfazione di aver fatto sta follia e' dieci volte tanto la stanchezza; se qualcuno e' abbastanza matto lo faccia perche' e' uno spettacolo.
Si conclude cosi' la mia vacanza nelle Dolomiti del Cadore e dell' Ampezzo, una vacanza che mi ha dato tantissime soddisfazioni (e tantissime foto

