Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alpini

Proponi o chiedi informazioni riguardo i più svariati percorsi attrezzati.

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda Ceo » 09/08/2012, 14:45

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp
da Champions » 07/08/2012, 13:10

Grazie dell'informazione. Sei quindi riuscito a passare senza ramponi?


Ciao.
Si son passato senza ramponi, in quel punto la roccia era vetrata (ma credo che le staffe le abbiano messe per quel motivo) e quindi con attenzione vai fuori.

Io poi son tornato ripercorrendola in discesa.

Ho visto ora che chiedevi anche per la strada deglia alpini.
Io, l'anno scorso a fine agosto (caldo eccezionale, ricordo la frana del pelmo) ho fatto dal Berti a forcella 11 e da li al rif. fondovalle in Fiscalina, percorrendo quindi una parte della strada degli alpini "al contrario" rispetto all'uso comune.
Ho trovato poca neve, e anzi ho trovato una guida di Sesto che stava mettendo delle funi nuove e più basse, perchè i nevai che solitamente trovi nei vari camini e canaloni si erano sciolti.
Infattti a causa dello scioglimento della neve i cavi risultavano troppo alti, in quanto impostati su di una quota che teneva conto della presenza della neve.
Però quest'anno super caldo in zona non l'ha ancora fatto ed è stato spesso piovoso, quindi non saprei, ma qualche precauzione è meglio averla.
Ciao
Ceo
 
Messaggi: 17
Iscritto il: 06/08/2012, 9:44

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda Champions » 27/08/2012, 12:40

Eccomi di ritorno. Le ferrate in oggetto ma anche tutte le altre delle Dolomiti di Sesto, già dalla metà di agosto, sono completamente sgombere di neve. Anche nel famoso passaggio in ombra della Strada degli Alpini non c'è più neve. Il tempo sempre bello mi ha permesso di completare tutte le vie ferrate e sentieri attrezzati anche di questo gruppo.
Champions
 
Messaggi: 101
Iscritto il: 14/01/2012, 13:20

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda Flavio » 30/08/2012, 13:38

L'Anello del Popera è certamente una delle top ten delle Dolomiti.
L'ho percorso per la prima volta quest'anno il 6-7 agosto, senza trovare la minima traccia di neve. Avevo paura di trovare l'accesso alla Roghel inagibile a causa della recente frana, ma sia al Berti sia al Carducci mi hanno rassicurato sulla percorribilità. In effetti l'ordinanza giù al parcheggio del Lunelli c'era, ma nella pratica il sentiero non era ostruito.
Sono partito alle sei dal parcheggio del Lunelli. Ho percorso Roghel e Cengia Gabriella fino al Carducci il primo giorno. Ho pernottato presso l'ottimo e italianissimo rifugio (bella l'iniziativa del Gestore che proietta le immagini della sua spedizione su un seimila tibetano come film del dopocena) e all'indomani ho fatto la strada degli Alpini e, dopo il Passo della Sentinella, la Zandonella "al volo" prima di scendere al Berti e poi di nuovi al Lunelli.
La Roghel è molto meno difficile di quanto raccontino le leggende metropolitane. In più, ora è stata risistemata con un cavo grosso, nuovo e ben teso su fittoni ravvicinati.
Ha un solo punto critico, un salto di roccia continuamente bagnato in cui una delle staffe (a vista la più vecchia) è posta dalla parte sbagliata. Se la si ignora e si usano solo le staffe nuove e la roccia si sale senza problemi con un minimo di tecnica di arrampicata e un po' di forza di braccia. Più delicata secondo me la Cengia Gabriella, non difficile ma veramente infinita e sfibrante. Fra i tanti saliscendi e la costante esposizione la priorità è non distrarsi. Come non bastasse, la discesa al sentiero si svolge su un canalone ripidissimo e franosissimo in cui la corda di sicurezza è stata tolta e sono rimasti solo i chiodi. Mi sembrava talmente strano che ho chiamato il rifugio chiedendo se fosse proprio quella la via di discesa!
Nota dolente la Zandonella (ferrata "doppia"). Passi per la via di salita, in cui arrampicando è possibile infischiarsene della corda lasca, passi per la "cengia Collare" (che dal versante meridionale di salita riporta all'incrocio con la via normale per vecchie postazioni di guerra), in cui l'attenzione a dove si mettono i piedi può salvare da pericolose scivolate nei tratti in cui è quasi interrotta da canalini franosi, ma la vertiginosa discesa su uno spigolo quasi verticale di 200 metri con la corda che oscilla abbondantemente non è il massimo per la sicurezza. Per non dire del canalone finale di discesa, che confluisce nel Vallon Popera più in basso dell'inizio della via di salita e quindi totalmente fuori sentiero in un punto in cui ritrovare la traccia è praticamente impossibile. Bisogna proseguire "a naso" scendendo fra i sassi che franano fino a quando non si individua da qualche parte lontana (in alto o in basso) un segnavia. La cosa mi ha richiesto un bel po' di tempo, di fatica e di ansia.
Ferratista e me ne vanto...
"Alpinione" e me ne frego!
Flavio
 
Messaggi: 171
Iscritto il: 30/05/2012, 9:36

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda alverspir » 30/08/2012, 14:09

Ho rifatto ieri (a distanza di anni) la Zandonella (salita) fino alla Croda Rossa partendo dal Berti.
Aggiungo alcune mie personali considerazioni:
la ferrata in salita è stata risistemata con infissi e cavi nuovi, le funi non mi sono sembrate più di tanto 'lasche' ma dal punto di vista della sicurezza la vera nota dolente è la distanza tra i punti di ancoraggio delle funi; in molti tratti ripidi quasi verticali la distanza tra i rinvii è eccessiva se non addirittura mal disposta (es. primo rinvio alla base poi parecchi metri per il successivo).
Nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe stato sufficiente un solo ancoraggio intermedio in più tra i due già esistenti.
Premesso che vale sempre la regola del non cadere, in caso di scivolata ci si sbattono le ossa per metri, come minimo.
Per quanto riguarda la cengia l'ho trovata anch'io peggiorata rispetto ad anni fa. Non ci giurerei ma qualche passo è stato oggetto di smottamento più o meno naturale...
Non ho proprio preso in considerazione la discesa per la variante SE da te citata. Me la ricordavo rognosa e non ben attrezzata, poi pare che recentemente sia stata oggetto di smottamenti, insomma niente di speciale da rifare.
Quindi abbiamo optato per un giro più lungo ma molto molto più interessante: discesa lungo il sent. attrezzato della Croda Rossa fino al suo termine nei pressi del Castelliere, poi a prendere il 15b che aggira a Nord tutta la catena di cime fino al Pian della Bissa e ridiscesa al Lunelli.
Questo percorso è un autentico museo all'aperto della prima guerra. Non è difficile anche se per la lunghezza ed alcuni tratti va preso con cautela. Quello che abbiamo incontrato, o meglio quelli che abbiamo incontrato lungo la discesa è stato un campionario completo di soggetti che capita di incrociare in montagna. Da quelli perfettamente attrezzati per una via del genere ai tipi da spiaggia (bermuda, camicia hawaiana, mega reflex da 20 kg, e.. senza niente altro ovviamente); da quelli che salivano lungo le funi impacciati e spauriti ("ma l'imbrago ce l'ho in zaino!") a quelli completi con casco che ci chiedono info sulla restante parte che mancava loro da percorrere, e anche quelli... una via di mezzo: imbrago, unico cordino da 8 direttamente al mini mosco da rinvio e del casco neanche a parlarne... :shock:
e pensare che tutta la zona della Croda Rossa è di una precarietà estrema.
Boh!
Avatar utente
alverspir
 
Messaggi: 1592
Iscritto il: 08/11/2011, 13:09
Località: Favaro Veneto VE

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda Flavio » 30/08/2012, 14:38

alverspir ha scritto:Ho rifatto ieri (a distanza di anni) la Zandonella (salita) fino alla Croda Rossa partendo dal Berti.
Aggiungo alcune mie personali considerazioni:
la ferrata in salita è stata risistemata con infissi e cavi nuovi, le funi non mi sono sembrate più di tanto 'lasche' ma dal punto di vista della sicurezza la vera nota dolente è la distanza tra i punti di ancoraggio delle funi; in molti tratti ripidi quasi verticali la distanza tra i rinvii è eccessiva se non addirittura mal disposta (es. primo rinvio alla base poi parecchi metri per il successivo).
Nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe stato sufficiente un solo ancoraggio intermedio in più tra i due già esistenti.
Premesso che vale sempre la regola del non cadere, in caso di scivolata ci si sbattono le ossa per metri, come minimo.
Per quanto riguarda la cengia l'ho trovata anch'io peggiorata rispetto ad anni fa. Non ci giurerei ma qualche passo è stato oggetto di smottamento più o meno naturale...
Non ho proprio preso in considerazione la discesa per la variante SE da te citata. Me la ricordavo rognosa e non ben attrezzata, poi pare che recentemente sia stata oggetto di smottamenti, insomma niente di speciale da rifare.
Quindi abbiamo optato per un giro più lungo ma molto molto più interessante: discesa lungo il sent. attrezzato della Croda Rossa fino al suo termine nei pressi del Castelliere, poi a prendere il 15b che aggira a Nord tutta la catena di cime fino al Pian della Bissa e ridiscesa al Lunelli.
Questo percorso è un autentico museo all'aperto della prima guerra. Non è difficile anche se per la lunghezza ed alcuni tratti va preso con cautela. Quello che abbiamo incontrato, o meglio quelli che abbiamo incontrato lungo la discesa è stato un campionario completo di soggetti che capita di incrociare in montagna. Da quelli perfettamente attrezzati per una via del genere ai tipi da spiaggia (bermuda, camicia hawaiana, mega reflex da 20 kg, e.. senza niente altro ovviamente); da quelli che salivano lungo le funi impacciati e spauriti ("ma l'imbrago ce l'ho in zaino!") a quelli completi con casco che ci chiedono info sulla restante parte che mancava loro da percorrere, e anche quelli... una via di mezzo: imbrago, unico cordino da 8 direttamente al mini mosco da rinvio e del casco neanche a parlarne... :shock:
e pensare che tutta la zona della Croda Rossa è di una precarietà estrema.
Boh!

Difatti ero tentato di seguire questo consiglio, che compare anche sulla relazione di questo sito. Però, essendo la mia prima volta sulla Zandonella e avendo già percorso due volte (in sensi diversi, la prima agli inizi con la guida) il giro della Croda rossa per la normale e il Castelliere, volevo provare. Certo non penso ripeterò l'esperienza in tempi brevi.
Ferratista e me ne vanto...
"Alpinione" e me ne frego!
Flavio
 
Messaggi: 171
Iscritto il: 30/05/2012, 9:36

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda tanin » 31/08/2012, 9:59

volevo fare anch'io il giro Roghel-Cengia Gabriella dal Lunelli alla Val Fiscalina oggi, ma in questo fine settimana di ferie il tempo è inclemente: da ieri pom. è pioggia!!!
Comunque mercoledì ho fatto, giusto per riassaporare il gusto di una escursione di 7-8 ore dopo anni di assenza dall'alpinismo (come da mia presentazione) il giro da Val Fiscalina, Rif. Comici, Strada degli Alpini fino al Passo Sentniella e discesa dal Passo per il ghiaione (primo tratto sentiero attrezzatto con corde) fino a parcheggio Val Fiscalina. E' comunque un bel giro di 8-9 ore anche se meno impegnativo tecnicamente della Roghel/cengia Gabriella.
Ora vorrei tornare al mio terreno preferito e per il prossimo week-end fare il Cevedale 1-2 partendo da Solda, attraversare il ghiacciaio e pernottamento al Casati. Speriamo nel tempo!!!
tanin
 
Messaggi: 257
Iscritto il: 22/08/2012, 15:40
Località: Vicenza periferia

Cevedale

Messaggioda Giuliano » 31/08/2012, 11:28

Pare che l'itinerario fosse già messo male ad inizio di agosto. Terminale molto aperta. Consigliato portarsi chiodi di ghiaccio (e saperli usare). Si tratta di pareri letti in rete, non verificati di persona, comunque.

Ciao
Giuliano
 
Messaggi: 67
Iscritto il: 09/11/2011, 20:49

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda tanin » 31/08/2012, 13:24

Non mi è chiaro dove possano essere utili i chiodi da ghiaccio. L'itinerario fino al Casati non prevede pendii da chiodi (lo conosco) e nella peggior delle ipotesi salirei direttamente al Mandriccio evitando l'attraversamento del ghiacciaio. Dal Casato al Cevedale (1 o 2) non mi risulta pendii conpendenze da chiodi. In ogni caso sono sufficientemente attrezzato, ma tutto dipenderà dal ...terreno che si trova:ora sta nevicando.
Chiudo qui questo argomento perchè non è la sezione giusta.
tanin
 
Messaggi: 257
Iscritto il: 22/08/2012, 15:40
Località: Vicenza periferia

Re: Ferrate Aldo Roghel, cengia Gabriella e Strada degli Alp

Messaggioda Giuliano » 31/08/2012, 14:21

Scusa, cosa vuol dire "non sono pendenze da chiodi"? Lo stesso tratto può essere semplice se ricoperto da neve e invece richiedere l'utilizzo dei chiodi se si presenta in ghiaccio vivo. In ogni caso, suppongo, sia il tratto subito prima della cresta.

Saluti
Giuliano
 
Messaggi: 67
Iscritto il: 09/11/2011, 20:49

Precedente

Torna a Vie ferrate e sentieri attrezzati

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti

cron