Sabato scorso, sempre con l'inossidabile FaFo, decidiamo di fare la seconda delle 2 proposte per l'uscita precedente: il monte Dolada, inizio (secondo le guide più datate) dell'altavia n. 7.
Si lascia la macchina al rifugio Carota e si inizia a camminare verso il bivacco Scalon, che presto si raggiunge. Il bivacco, che sembra un pò una di quelle casette di legno prefabbricate che si usano di solito come deposito attrezzi, è l'unico che abbia mai visitato con un solo posto letto. Da dietro il bivacco inizia il sentiero per la cima del Dolada. Il sentiero in realtà è poco più di una traccia ripida che segue un canalone. Lo si segue fino ad un anfiteratro roccioso, dove in cresta sulla nostra sinistra si vede un grosso cartello giallo (punto trigonometrico?). Vediamo però un bollino sulla destra su una sellette, che raggiungiamo con facili passaggi di I. Da li non vediamo più nessuna segnalazione, ma la cima è poco più di 100m sopra di noi. Andiamo quindi a vista su verde ripido e roccette, con passaggi che non superano mai il II , fino ad arrivare alla cima. Qui il panorama è splendido , complice anche la bella giornata limpida, e spazia da tutta la conca dell'alpago fino al pelmo, Civetta, Serva, la prealpi venete e le api Bellunesi. Dopo un quarto d'ora di pausa in cui mi mangio la mia Fiesta (solo una, in quanto reduce da 12 portate al ristorante Giapponese della sera prima ) e FaFo il suo panino, scendiamo per il sentieroche in poco tempo ci porta prima al rifugio Dolada e poi al Carota.
Un grazie a Fafo, per avermi accompagnato in questo giro, ed uno ai Somari, visto che come al solito uso le loro relazioni come ispirazione .
E ora un pò di foto: