Dopo aver letto poi un libro dedicato esclusivamente a loro, la passione diventa incendio...
E c' è un itinerario che mi incendia di brutto: le Banche del Sass de Mura, uno splendido anello su cenge e bancate nel gruppo del Cimónega, nelle Alpi Feltrine.
Essendo ancora "fresco" del fattaccio, sono un po' titubante - il percorso non è presente sulle cartine né è segnato, anche se sono presenti parecchi ometti e quando sei in cengia... o la segui o la segui

Fin qui tutto ok, peccato che le propongo ad un amico, non gli interessano, e il giorno prima della partenza mi fa pure "occhio te sulle cenge che non voli di sotto!"



Mettiamola cosí, dire una cosa del genere ad uno ancora fresco di recupero non è proprio il massimo (per essere buoni)

(poi mi chiedete perché viaggio da solo? se questi sono i risultati di proporre i giri...

Sta cosa ha l' effetto di una bomba, da rilassato che ero dopo la telefonata con l' altro amico, adesso sono tutto nervoso, agitato, e mi consumo le

Bon, la notte porterà consiglio, vediamo come mi sveglio domani...
Mi sveglio discretamente, cosí mi preparo e parto verso Imèr, poco prima di Fiera di Primiero, salgo la Val Noana e parcheggio al Rifugio Fònteghi, dove mi concedo anche un pranzo decente al posto del solito pompelmo & barretta... dai per una volta uno strappo ci sta

Bene, dopo essermi adeguatamente rifocillato mi metto in marcia lungo il sentiero 727 per il Rifugio Boz, dove passerò la notte

Inizialmente il sentiero segue la strada di servizio delle malghe

e subito si incontra un antico cippo: è plurisecolare, segnava il confine tra la Serenissima Repubblica di Venezia e l' Impero d' Austria

La prima parte della strada è in falsopiano, poi al parcheggio de Le Buse, dove solitamente lascia l' auto chi sale al rifugio, comincia a salire, e subito si incontrano le belle baite di El Belo, di nome e di fatto


La giornata era partita con un cielo completamente grigio, ma alle spalle sta aprendo, speriamo che tenga!

Arrivo al bivio per Malga Neva, e la sorpresa è doppia: il cielo si sta aprendo anche davanti, e per la prima volta mi si para davanti il Sass de Mura


Una vista cosí diciamo che è... rinvigorente


La strada si trasforma in sentiero che entra brevemente nel bosco

per uscire su un greto secco dove le signore se la godono

e qua arriva uno dei momenti piú rischiosi della mia vita: quando il sentiero si stringe e riprende a salire, una simpatica bestiola è proprio col kulo in mezzo, devo passarle dietro, a pochi cm...
prego intensamente che non alzi la coda proprio in quel momento, chiudo gli occhi e passo come na saetta, ho il terrore di scoprire sulla mia pelle il significato di avere la merda fino al collo

Passo incolume, ma mi accorgo che mi seguono


e dopo il momento drammatico, arriva quello tragicomico: partono in massa su per il sentiero, che si infila nel bosco, salgono in fila per due, ma qualcuno ha fretta e azzarda il sorpasso
Sento un MUUUUUUUUH di disappunto, mi giro, vedo gli alberi dondolare ed un groviglio bovino: si sono incastrati! E come non bastasse, c' è anche chi arriva da dietro a spingere




qualcuno, saggiamente, visto l' incidente prende la deviazione

intanto arrivo al bivio de Le Nevette

Riprendo la marcia e finalmente il sentiero torna all' aperto

e la vista sul Sass de Mura e le Torri di Neva è qualcosa di grandioso



Altro rientro nel bosco, ed incrocio il sentiero 801 che porta al Rifugio Dal Piaz, ultima tappa della grandiosa Alta Via n.2

Torno fuori

e c' è quel paretone che fa impressione


L' ultimo tratto di sentiero è una piacevole passeggiata sul pascolo, col rifugio già in vista

Ed eccomi arrivato al grazioso Rifugio Boz


Bevo una cosa, saluto i gestori e...
ah ma ti è andata bene, anche se castrati, quelli che hai trovato sono pur sempre TORI

AAAA BON BON

Inizio a sistemarmi, ed inizia ad arrivare gente: circa una ventina di persone, tra inglesi, scozzesi e tedesche, tutti che si sono trovati a fare le ultime tappe dell' Alta Via negli stessi giorni! mai visto cosí tanta gente tutta assieme in un tratto di altavia

Arriva l' ora della cena
chiedo al gestore di mettermi a tavola con le tedesche
Ma pensi che abbia perso i capelli per niente? GIÀ FATTO CARO
MITICO
Durante la cena poi accade di tutto, le ragazze scivolano col vino, io con le grappe, e arriviamo al punto che le ragazze vogliono che mi sposi una di loro la sera stessa, e il gestore fa saltar fuori pure degli anelli "di fortuna"



Purtroppo però il vino e la stanchezza di 10 giorni di cammino hanno anche un effetto collaterale: crollano dal sonno e alle 9 vanno a dormire, in una parte separata del rifugio

Amen, vado a dormire anch' io...
Prendo sonno immediatamente, dormo quasi piú che a casa, non stop, ma al risveglio c' è qualcosa che non va...
Mi sveglio di soprassalto prima dell' alba, gli inglesi stanno facendo un vero e proprio trasloco e chiaccherano tranquillamente come fosse l' ora del the...
io son la che non so neanche come mi chiamo, esco a vedere l' alba che è meglio...
dietro al rifugio si illumina il Sass de Mura

davanti tocca alle Vette


Bene, sono soddisfatto ma c' è qualcosa che non va, sono nervoso...
Salgo a sistemare le mie cose, e il maxi trasloco non aiuta, il nervoso aumenta...
Scendo a far colazione... niente, non sento il giro.
Non sento quel giusto feeling, anzi sento qualcosa che tira indietro...
L' ultima volta che non ho ascoltato questa "cosa", è finita come è finita: questa volta la ascolto. Giro abortito.
Probabilmente sono troppo fresco dal recupero, magari sono solo troppo superstizioso, chi lo sa...
Mestamente saluto i gestori e prendo il sentiero per il Pas de Mura...

salendo tra i pascoli

Sento dei campanacci da dietro, sono le mucche di Malga Neva Seconda, dirimpettaia del rifugio (guardando verso valle)

Raggiungo il passo, da qua la Costa Divisoria separa il versante trentino del Sass de Mura dal versante veneto


e un vecchio cippo ricorda l' antico confine tra Venezia e Vienna

mentre in giú la vista si apre sui pascoli della Val Fonda, dominati dalla Vette

Prendo il sentiero 748 per il Rifugio Fonteghi via Col di San Piero

che inizia con una piacevole discesa tra i pascoli

per poi portarsi in costa e puntare ai piedi delle Torri di Neva

piú in basso, la malga è dominata da Sasso Scarnia e Monte Ramezza

Il sentiero inizia una serie di dentro e fuori dal bosco

fino ad arrivare al solco del Rio neva, dove c' è anche la presa dell' acquedotto

Passeggio tranquillamente (per quanto tranquillo possa essere...)

e raggiungo il bivio da cui sarebbe dovuta iniziare la mia avventura...

tiro dritto

passo sotto ad un greto asciutto

e riprendo a scendere in costa tra i pascoli

Sempre dentro e fuori, passo il Col di San Piero

supero la vecchia Casera Scaorín

ed il sentiero diventa una comoda strada sterrata

La discesa prosegue senza storia, fino a passare per il bel villaggio di baite di Luz

ed al suo vialetto alberato


Da qua in 5 minuti sono al Rifugio Fonteghi, e scazzatissimo monto in auto e torno a casa.
Non era giornata, sarà per l' anno prossimo.