
- Roccette e paleo
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La traversata termina alla Foce dell'Altare, una insellatura posta fra gli Zucchi di Cardeto e il monte Pisanino. Ora si risale una facile dorsale erbosa fino all'evidente intaglio del Canale delle Rose, che porterà dritto dritto sotto all'anticima.

- Il Canale delle Rose
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Il canale è bello ripido, ma anche qui la difficoltà tutto sommato è contenuta. Tratti di sentiero alternati a paretine con piacevole arrampicata di I grado su ottima roccia.
Ogni tanto può venire anche la tentazione di aggrapparsi al paleo, la robusta erba delle Apuane. Ma è meglio non farlo, per quanto possibile, in modo da evitare eventuali incontri ravvicinati con gli amici striscianti che abitano da queste parti

Nel frattempo si è anche alzato il vento e il "mio" Appennino è completamente invaso dalle nuvole. Il vento si infila nel canale "che è un piacere" spazzando il paleo e rinfrescando il povero escursionista, ma spero che la situazione in vetta non diventi ingestibile.
Su vedo le nuvole danzare vorticosamente nei pressi della cima e mi dispiacerebbe dover rinunciare dopo essere giunto fino a questo punto.
Il canale finalmente mi deposita su una forcelletta che separa l'anticima dalla cresta terminale, attraverso la quale si raggiunge la vetta vera e propria.
Ultima "sorpresa" di questa salita, la cresta è bella affilata ma la traccia riesce ad aggirare abbastanza bene le varie formazioni rocciose che la compongono, mantenendo sempre la difficoltà ad un livello contenuto.

- Sulla cresta del Pisanino
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Certo l'esposizione c'è tutta e anche di più

. Entrambi i versanti sono verticali e, ovviamente, non ci sono attrezzature, quindi anche qui l'attenzione va tenuta al massimo.
In caso di scivolata si prospetta un bel volo e la possibilità di entrare a far parte per sempre del paesaggio locale, che se finisci giù di qua chi ti trova più?
Combattendo anche contro il vento, per fortuna piuttosto costante e non a raffiche, completo la traversata della cresta e sono finalmente in vetta al Pisanino.
Uno sguardo indietro al tratto appena percorso rende bene l'idea di cosa ho appena attraversato.

- Guardando indietro
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Il panorama è bellissimo: a fianco a me gli Zucchi di Cardeto, il poderoso Monte Cavallo, il Contrario, la cresta di Grondilice fino al Pizzo e, dietro, il mar Tirreno.
Dalla parte opposta c'è il "mio" Appennino sommerso dalle nuvole.
Buon posto per una pano...

- Pisanino pan-o-rama
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Ora posso rilassarmi e meditare, con la sola compagnia del vento e delle nuvole che sembrano giocare l'uno con le altre in un continuo rincorrersi di vortici a ridosso della cima.
A voi, spiriti liberi della Natura, affido volentieri i miei pensieri.
Portateli più in alto che potete, voi che avete il dono del volo, mentre io, animale vincolato alla Terra, non posso fare altro che scendere per ritornare nel mio ambiente. Ma con la consapevolezza che ogni cima salita un pò ti cambia e che, quando tornerò a valle, non sarò più lo stesso di quando ero partito.
Percorro a ritroso la cresta e, prima di imboccare nuovamente il canale, faccio un pensierino anche all'anticima, ma il vento è davvero troppo forte e decido di rinunciare. Tanto in vetta al Re ci sono arrivato e posso "accontentarmi" anche così.
Quindi giù per il Canale delle Rose, divertente da disarrampicare in discesa e poi ancora in "calda" traversata fino alla Foce di Cardeto e infine giù in Val Serenaia.
La due giorni nel regno del marmo è finita, ora devo lasciare queste Montagne e prendere la strada verso casa, ma sono ugualmente contento, perchè so che rientrerò portando via con me un piccolo frammento di questo Mondo, che custodirò per sempre all'interno del mio cuore.
Alla prossima,
dokkodo