Un baluardo dolomitico che si affaccia sulla conca bellunese e sulle Prealpi.
A torto poco conosciuta dal grande pubblico, ma ben nota ai percorritori dell' Altavia delle Dolomiti n. 1, che qui ha il suo tratto finale, e ai ferratisti "di buon gusto" , che qua possono sbizzarrirsi concatenando a piacimento le 5 ferrate che percorrono il gruppo, tutte molto belle, mai forzosamente atletiche, ma invece logiche.
L' anno scorso, salendo da Case Bortot per il Rifugio VII Alpini, ero stato dal suo consorte, il Pelf, passando per le ferrate Piero Rossi e Marino Guardiano e dormendo al Bivacco Bocco - Zago: adesso è il momento di andare da Lei.
Per non ripetere parte del giro dell' anno scorso decido di salire da Pinei in Val Cordevole per la Val Vescovà e il Rifugio Bianchèt: ok dormi al rifugio e vai tranquillo

NEIN!
Voglio dormire al Bivacco Dalla Bernardina, di fronte alla Gusela del Vescovà, il magico ago di roccia alto 40 metri e visibile ad occhio nudo anche dalla città di Belluno, voglio che la mattina sia la prima cosa che vedo uscendo dal bivacco.
Ué, fulminato, come pensi di fare?

Claro! Faccio A MODO MIO, con una scammellata di 1900 metri disl in un giorno

Cosí sabato mattina parto da Padova presto, non voglio avere sorprese o trovarmi incasinato: trattandosi di un dislivello del genere, programmo il giro in modo da avere a disposizione per la seconda parte della salita - la piú lunga e impegnativa - un tempo doppio rispetto al necessario, in modo da avere margine di manovra sia per un' eventuale necessità di rientro al rifugio, sia per una marcia lenta dovuta al ginocchio rognoso o alla stanchezza, e soprattutto per godermi il giro: trasformo un' incommensurabile scammellata in un giro di tutto piacere

Arrivo al parcheggio di Pinei, dove mi danno il buongiorno i Monti del Sole, alias ZECCOLAND: montagne bellisime, ma anche l' angolo piú remoto e sconosciuto delle Dolomiti, dove pochi hanno il coraggio di andare e dove a comandare sono le zecche


mi preparo, su il catafalco al ginocchio, e mi metto in marcia lungo il sentiero 503, direzione: Rifugio Bianchet

il sentiero altro non è che una strada sterrata nel bosco, a servizio del Corpo Forestale e dei gestori del Rifugio

la strada sale tranquilla nel tunnel verde

concedendo saltuariamente qualche vista "di fuori"

poi verso metà della valle inizia ad aprirsi un po'


arrivo al bivio per Casera Vescovà

guardo l' ora, apperò, sono pure in anticipo, bene, vuol dire extra riposo in rifugio

bon, esco dal bosco ed eccolo il Rifugio Bianchèt, in bella posizione dove un tempo sorgeva una casera

dicevo, extra riposo, e non mi faccio mancare niente:
cominciamo con un the coi biscotti, British style


dopodiché mi sdraio a prendere il sole


mi chiamano, è pronto da mangiare
comincio con una pasta al ragú, per proseguire con spezzatino con polenta e funghi

sono sazio, adesso tocca una bella pennichella

anche questo è fare un giro A MODO MIO

quando mi rialzo caffè, grappino e sigaretta d' ordinanza, e sono pronto a partire
err... pronto? mmm... diciamo di si dai

saluto i gestori e mi metto in marcia, sempre sentiero 503, destinazione Bivacco Dalla Bernardina


sono cosí scattante che i gestori si domandano se ce la farò ad arrivare al bivacco entro DOMANI sera

In effetti per la prima mezzora l' andatura è assai blanda col kulo che tira indietro
supero il bivio per il Monte Coro

il sentiero inizia a farsi piú aperto

e le gambe iniziano a mollarsi e ad andare piú decise, ciononostante decido deliberatamente di continuare con calma: il dislivello è tanto, il tempo a disposizione pure, le previsioni danno bello tutto il giorno (solo qualche nuvola di passaggio) e non voglio neanche lontanamente rischiare di dover abortire il giro perché a 300 metri dalla fine mi trovo senza energie.
Nel frattempo fa la sua apparizione la Gusèla: tra qualche ora le sarò di fronte


il sentiero tocca il Valón de la S'ciara, e SBADADAM



Lei si manifesta in tutta la sua maestosità: il lato verso Belluno penso sia quello piú "dolomiticamente esplosivo", questo invece è quello più massiccio, imponente



questa visione vorrebbe farmi allungare il passo, ma tengo a freno le gambe per non rischiare di spomparmi anzitempo...
intanto il sentiero è un andirivieni dentro e fuori dal bosco

mentre alle spalle le nuvole si siedono sulle propaggini della Talvena

all' ennesima uscita resto pietrificato





m'inkia che roba... da andar via di testa...
riprendo a camminare, e vedo che nel frattempo sta rannuvolando anche verso Cima Nerville e le Cime della Scala...


andiamo avanti, dai che adesso il sentiero è definitivamente all' aperto



una nuvola va ad infilarsi giusta in mezzo al catino

NO, NON È UNA NUVOLA! È UN FANTASMA! CHIAMATE I GHOSTBUSTERS!!!!!!!







il fantasmino se ne va in fretta, e mi regala questo spettacolo all' inizio del Van de la S'ciara






ad impreziosire il tutto poi c' è anche un bell' arco di roccia in fondo

mi calo in questo magico catino, è qualcosa di spettacolare


lo risalgo dall' altro lato, e mi porto ai piedi delle pareti

con le nuvole che giocano con le cime

mmm qualcosa mi dice che c'è qualche ravanino in avvicinamento


altro che ravanino, arrivo diretto ai piedi di una muraglia



e ad un facile tratto attrezzato


che mi fa superare questo canalino


arrivo su, e alla faccia delle previsioni meteo mi ritrovo nella nebbia


e durante una momentanea ultima schiarita mi accorgo di un "coso' che pare attaccato alla parete con la colla


bho, misteri dei monti

mi avvio verso la nebbia, e ahhh ecco! Lo sapevo che c' era il ravano!!!


anche se scazzato per l' improvvida nebbia, adesso sono in pace con me stesso


una ravanata al giorno, toglie il medico di torno



cioè scusa, guarda che razza di posto



boia con le nuvole intorno fa impressione


adesso il sentiero si calma, ed inizio a sentire delle voci: faccio un controllo, dovrei esserci ormai

ed infatti, attraverso la nebbia, intuisco la presenza della Gusèla

ultimo canalino

ed ecco materializzarsi dalle nebbie il Bivacco Dalla Bernardina, È FATTA!!!!



Il bivacco è il piú piccolo che abbia mai visto, un semibotte CAI in versione "short", con 6 posti disposti 3 + 3 (normalmente i 6 posti sono a 2 + 2 + 2, usando anche la parete di fondo).
Dentro siamo in 5, ci sono infatti due bellunesi e due bolognesi, e il risultato è il circo: con la tavola abbassata due persone in piedi ci stanno solo inchiappettandosi, muoversi all' interno è un gioco a tetris, deve muovere una gamba uno e si devono spostare tutti, passiamo piú tempo a ridere per gli incastri che altro

La serata, come dicevo, passa in allegria tra un incastro e l' altro, non parliamo poi del casino che viene fuori quando dobbiamo abassare le cuccette: passo io, no passa tu, no aspetta che mi incastro sopra, no tu infilati a letto e sta la, tu invece vai fuori, e sto materasso dove lo infilo?

finito di mangiare (visto il pranzo, mi son tenuto leggero, un semplice panino) esco a fumare e mi gelo anche le balle, fa un freddo becco

dentro in compenso ci sono 40 milioni di gradi, infatti dormirò in maglietta e senza coperta!!!!
in qualche modo riusciamo a incastrarci a letto tutti, e i 1900 sulle gambe mi fanno prendere sonno come un pero...
ad un certo punto scappa un bisognino, esco e mi becco una stellata fotonica: le nuvole si sono abbassate ed è uno spettacolo, vedo anche due stelle cadenti ed uno dei desideri è di riuscire a vedere la Gusela all' alba...
alle 5,30 suona un carillon... uno dei ragazzi aveva dimenticato di togliere la sveglia per portare fuori il cane

di chi è? tuo! no, suo! no, è di quell' altro!
alla fine il "colpevole" guarda il telefono cercando di capire dove fosse e cosa ci facesse, lo spegne e si gira sdegnato con un gran peto che avranno sentito fin giù a Belluno, tra le risate generali (tanto ci pensavano 5 paia di scarponi in 2 metri quadrati ad anestetizzare gli olfatti

ci ributtiamo a dormire, e alle 6,30 tocca al gallo mio dare la sveglia.
guardo fuori dalla finestrella e mi si soffoca in gola una bestemmia: GRIGIO.
Uno dei ragazzi esce, oi rimbambito, guarda in alto, non in basso!
esco ancora mezzo intontito

LA STELLA CADENTE HA ESAUDITO IL MIO DESIDERIO





Adesso si che può cominciare la giornata

In lontananza si vedono anche le Pale e la Marmolada




Facciamo rapidamente colazione, poi arriva la seconda tranche del circo: bisogna sbaraccare e richiudere le cuccette, vai con la sagra

Alla fine ci salutiamo e alla spicciolata partiamo.
Penso sia stata la nottata piú divertente da quando giro per rifugi e bivacchi: 5 sconosciuti a ridere tutto il tempo come scemi, il massimo, penso che me la ricorderò per sempre, grazie ragazzi!
# Fuori c' è il sole

sono uscito dal bivacco già imbragato: giusto dietro infatti comincia la Ferrata Berti: direzione CIMA


saluto la Gusèla e il bivacco

e comincio a salire

si, l' avevo appena salutata, ma non riesco a resisterle


torniamo a noi, arrivo all' inizio delle attrezzature, che partono con una scaletta

per poi seguire una breve cengia

non sono l' unico a salire, anche le nuvole hanno cominciato ad alzarsi...

altra scaletta, e poi canalino verticale

sento una voce che mi chiama, chi cavolo è? ah no niente, SOLO la Civetta


vado ad infilarmi qua dentro





dopo quello di ieri, altro foro nella parete

boia questo è il regno delle forme bizzarre


su per questa paretina

a incontrare queta sorta di "lame" di roccia

salgo un mix di scale e staffe

che mi porta a questo spallone, stupendo


sto salendo veramente tranquillo, senza alcuna fatica, non sembra neanche che ieri abbia fatto tutto quel dislivello, sono davvero contento di averla gestita cosí, con calma


intanto voltando l' angolo compare il Pelmo, troneggiante sulle nuvole


Olé, sono in cresta


arrivo in vista del basamento della croce di vetta (segata anni fa da qualche frustrato) e...
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO






Di colpo si è chiuso tutto


non vi dico che giramento, un nervoso... vabbé lasciamo stare, non mi resta che avviarmi lungo la cresta delle Anticime Est


e da là cominciare la lunga discesa

il Sole mi da un ultimo saluto

e un brevissimo squarcio tra le nebbie mi fa intravvedere il Bivacco Bocco - Zago dove ho dormito l' anno scorso

arrivo cosí all' incrocio col sentiero 514, che prendo in direzione Forcella Marmol


seguendo le ultime attrezzature della Ferrata Piero Rossi


arrivo in forcella, riposo qualche minuto e mi rimetto in marcia
...err per di la??


dai, meno peggio del previsto

superata la prima parte su un canalone mezzo devastato, il sentiero prende una buona traccia tra gli alti pascoli

non ci fosse sto schifo di nebbia sarebbe anche bello... (e per fortuna che tutte le previsioni davano schiarite a quest' ora...



arrivo nei pressi di Cima Nerville quando finalmente esco al di sotto delle nuvole

e raggiungo il bivio col sentiero 528 per la Val Grisòl

io proseguo sul mio 514, che scende in questa bella conca


raggiungo i ruderi del Casonet de Nerville, dove fino a 60 anni fa pascolavano le mucche

per poi infilarmi nel bosco

arrivo in breve al bivio col sentiero 518, che mi porta dritto dritto al Rifugio Bianchet dove mi sfondo letteralmente (non ho fotografato il seguito


e mi rilasso di gusto... bhe me la sono meritata, no?

bon, caffettino, grappino, sigaretta, saluto i gestori, e mi rimetto in marcia per l' ultima parte di questo lungo viaggio


arrivo alla macchina, giusto il tempo di cambiarmi che comincia a piovere, scampata per un pelo!
Torno a casa contento a metà, il giro è stato bellissimo e la Schiara è una Montagna con la M maiuscola, peccato per le nebbie bastarde che mi hanno rovinato la vetta, il passaggio sulle creste e il canalone di discesa da Forcella Marmol...