La mattina suona la sveglia; controllo webcam: finalmente cielo limpido, controllo previsioni: confermato bello la mattina ma temperature basse, sostituisco i miei abituali pantaloni corti con quelli lunghi medi e via si parte per il primo itinerario del mio programma estivo
All' arrivo al parcheggio sotto il Rif. Battisti a Recoaro il benvenuto non può essere migliore



L' Omo e la Dona fanno la guardia al sentiero lungo il quale rientrerò dopo pranzo

Parto lungo il sentiero 105 del Vajo Scuro, già il nome è un programma



do uno sguardo a valle

supero il bivio col sentiero lungo cui rientrerò ed entro brevemente nel bosco

e quando ne esco incontro le padrone di casa. Buongiorno care signore

E ti cossa vuto?
Niente tranquilla sto andando su per il vajo
Ah bhe eora auguri caro

Mano a mano che proseguo le visioni si fanno sempre più accattivanti: sono sotto le creste orientali del gruppo del Carega



Passo sotto i Giaroni della Pellegatta, lungo cui risale l' omonimo vajo


Il mio sentiero rientra nel bosco, 2 palle

Tralascio il bivio per il sentiero 143 e continuo a salire

Finalmente adesso si sale all' aperto e arriva il primo - breve - tratto attrezzato


La gioia però dura poco e in breve rientro nel bosco


quando ne ri-esco peroò vengo premiato da queste visioni



Vedo davanti a me un budello: è il Vajo Lovaraste


Qua non si sale: si scende lungo il primo vero tratto attrezzato


Un passaggio un po' più atletico, complice anche il fondo bagnato, mi procura un piccolo strappo alla coscia che mi tormenterà per tutta l' uscita...
intanto arrivo alla fine dell' attrezzato e attraverso a prendere una bancata erbosa


I panorami sono niente male


Finalmente arrivo ad imboccare il Vajo Scuro, e la mole del Torrione Recoaro inizia a farsi vedere

imponente

risalgo il vajo, qua ancora quasi largo, fino ad arrivargli sotto

intanto dietro è cosí

quando dicevo sotto, intendevo proprio sotto!! il percorso attrezzato (con la targa di inizio ormai illeggibile) inizia infatti ai piedi del possente torrione

Se qualcuno si stesse domandando il perché del nome - scuro - eccolo servito


l' iniziale camino diventa poi un vero e proprio budello in cui si baruffa pure con lo zaino: o tu o lui, e se volete passare entrambi... buoni contorsionismi!



Sono fuori dal tunnel...

ma non è che il vajo si allarghi: resta sempre uno stretto budello tra pareti vertiginose



Adesso ci si mettono pure dei residui blocchi di neve

ma li supero agevolmente tenendo la destra (sinistra idrografica)



un altro tratto attrezzato porta verso la luce!

e si aprono panorami...

e visioni selvagge


proseguo lungo questa cengetta

e fanno capolino il Passo campogrosso, col suo rifugio e il Baffelan

una zoomata ed ecco la Porta dell' Inferno, dovrò passare di la


intanto sopra è cosí

Poco selvaggio vero?


LASCIATE OGNE SPERANZA O VOI CH' INTRATE

mi guardo indietro

e riprendo a salire

gli scorci budelliaci non mancano



riemergo dagli inferi

e mi godo il panorama


Baffelan e Cornetto

sullo sfondo le Dolomiti innevate

ultimo sguardo alla Porta dell' Inferno e all' Orecchio del Diavolo


e punto dritto alla Forcella della Scala


e mo? dovrei scendere il Giaron della Scala, ma più che giaron è un bel nevaio...


lui mi fa pure il "dito"


Guarda di qua, guarda di la, bon, cominciamo a scendere sotto parete che è sgombro

arrivato a metà vedo che in mezzo si biforca e la parte centrale del ghiaione è pulita, quindi attraverso un breve tratto di nevaio dove la pendenza è minore e torno sulle ghiaie



arrivo cosí al bivio col sentiero 195, il Sentiero Alto del Fumante

verso il Pasubio

malghe sullo sfondo

e il Pasubio col Rifugio Generale Papa

continuo a salire lungo le ghiaie



fino a raggiungere un piccolo nevaio nei pressi di Forcella Lovaraste


uno sguardo alla Cima Centrale del Fumante

e al versante da cui sono salito

riprendo a salire

e...
sorpresa! Le prime stelle alpine della stagione


altro sguardo verso Baffelan-Cornetto e Pasubio

e su ancora

ambiente wild, ma il sentiero si tranquillizza un po'


guglie sotto di me... è ipnotico questo posto

un breve tratto esposto attrezzato (l' ultimo) mi conduce alla visione del Prà dei Angeli e della prosecuzione del sentiero verso Forcella del Fumante


Prà? me pare un bel giaron, altro che prà!




scendo... e capisco come mai molta gente si perde: i segnavia latitano, e tra sentiero "ufficiale", vecchie tracce su e giù per vaji e ghiaioni, e tracce da camosci, c'è solo l' imbarazzo della scelta... ma con un buon confronto tra mappa e terreno si intuisce la direzione e via avanti


sento un rumore, guardo in giù, ecco i miei portafortuna


manca poco alla forcella

e già si vede l' altro versante con, sullo sfondo, il Lago di Garda

un bel crestone

e arrivo finalmente a Forcella del Fumante, da cui si vede già il Rifugio Scalorbi


e dall' altra parte Cima Carega, col Rifugio Fraccaroli subito sotto


giusto il tempo di fare le foto, e capisco come mai questo monte si chiama Fumante: nel giro di pochi secondi, dal versante di Recoaro, arrivano su dei nuvoloni che fanno sparire tutto: io ormai sono fuori dalla rogna, devo solo scegliere le ghiaie messe meno peggio per scendere (il sentiero c'è a tratti), ma mi diranno poi al rifugio che tanta gente invece viene sorpresa dalla nebbia più indietro, soprattutto dove ci sono le mille tracce non segnate, e non sa più come venirne fuori...
il panorama è diventato cosí

poi si riapre un attimo


e arrivo a congiungermi col sentiero 109 per il Rifugio Scalorbi

arinebbia


e aririfugio


In un momento di meteoclemenza arrivo al rifugio, guardo al volo il panorama, e mi fiondo dentro a mangiare come un porco



Dopo aver mangiato, caffè grappino e cicca di ordinanza, riparto lungo il sentiero 182, una comoda mulattiera



La guardiana mi osserva

proseguo in un alternarsi di nuvole, nebbia e schiarite, ma me ne frega poco perché la parte più impegnativa e più bella del percorso l' ho già fatta


Arrivo cosí a Porta di Campobrun, dove prendo il sentiero 113

il sentiero inizialmente aggira questa piccola conca



con un breve passaggio su neve

per poi andare verso l' ignoto

La nebbia oscura tutto, da qualche parte ci dovrebbero essere L' Omo e la Dona ma non si fanno vedere, che stiano facendo"gli affari loro"?



accenna a riaprirsi e vedo all' incirca dove scenderà il sentiero... sentiero non difficile, ma neanche banale, è uno di quelli che a fine giornata quando sei stanco lo sottovaluti e lui ti frega facendoti mettere male un piede o mandandoti sedere-a-terra

quando ormai sono in fondo, la coppietta decide di mostrarsi


mentre il Fumante continua a fumare...

un breve tratto è franato

ma poi riprende tranquillo


inizia anche a piovigginare, ma io vado dritto nel bosco


quando ne esco ha già smesso, e arrivo a ricongiungermi col sentiero 105 dell' andata


Nel giro di pochi minuti raggiungo il parcheggio: è finita

Il giro è stato uno spettacolo, la tempistica col meteo azzeccata in pieno, ed ho cominciato alla grande la mia programmazione scarpinistica "summer 2014"...
AVANTI TUTTA!