E' proprio qua che trascorrero' una 4 giorni tra rifugi e bivacchi, in un percorso pubblicizzato da qualche anno dai gestori dei rifugi della zona per far conoscere alla gente questi angoli meravigliosi: parto per l' ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE.
Cosi' martedi' 20 agosto vado con i miei a fare un pranzetto al Rifugio Padova, quello che per me e' il piu' vicino punto di accesso al giro.
Mangiamo, beviamo, fumo, poi loro salgono in auto e tornano a Pieve, io salgo sugli scarponi e parto per il sentiero 346 in direzione Rifugio Giaf

Lo sfondo e' subito da urlo, peccato per le solite nuvole del cavolo

il sentiero comincia senza strappare troppo, nel bosco

ed in breve arrivo al bivio col sentiero 342, che prendo in direzione Bivacco Marchi - Granzotto

il sentiero adesso sale tra ghiaie e mugheti, iniziando gia' a farmi pregustare le magie di queste terre



alle spalle, verso l' Antelao, pare voler timidamente schiarire...

e intanto arrivo al bivio di Val d' Arade, dove si stacca il sentiero di Forcella Montanaia: io invece continuo per Forcella Monfalcon di Forni

il sentiero comincia ad inerpicare e io non ho alcuna intenzione di salire spedito: sto entrando nel mio mondo di ghiaioni e pietraie, me lo godo





scusate, ma chi e' che si schioda da qua?





sono completamente rapito, imbambolato, ipnotizzato, e' qualcosa di fotonico






con calma e sommo godimento rimonto le ghiaie (unico ghiaione piacevole di tutto il giro)




e arrivo cosi' a Forcella Monfalcon di Forni



un ultimo sguardo indietro e mi riavvio con gia' in vista il puntino rosso del bivacco


traverso brevemente fino a Forcella de Las Busas



e comincio a scendere: manca poco a concludere questa prima tappa...



giro l' angolo e...
e...
e...
ELAMADONNA!!! ma proprio ELAMADOOOONNNNNNNA !!!!!










ma che razza di posto e' questo???




mentre scendo verso il bivacco mi sento leggero come un astronauta sulla Luna


eccomi finalmente arrivato al Bivacco Marchi - Granzotto per la mia prima notte in bivacco.
Il bivacco tra l' altro non e' il classico semibotte da 9 posti, ma la versione allungata da 12, per di piu' e' stato praticamente rifatto nel 2011

il panorama che ve lo dico a fare, e' spettacolare







mentre mi preparo la branda arriva un gruppo di 6 ragazzi francesi attrezzati con pentole e riserve per un reggimento: mentre tre di loro vanno in cerca di legna io mi gusto il tramonto con gli altri 3


rosso di sera bel tempo si spera dicevano i vecchi...


appena cala il sole si alza un vento della malora da tremare dal freddo, unico difetto di questo posto... cosi' mentre i francesi spignattano mi mangio i miei 2 panini e mi rintano in bivacco a leggere un libro...
faccio una bella dormita e al risveglio saluto i simpatici francesi e...
...bhe i vecchi avevano sempre ragione

la mia partenza e' salutata da un' enrosadira spropositata










riprendo il sentiero 342, questa volta in direzione Rifugio Giaf

ma la partenza e' lentissima: non faccio altro che girarmi a godere lo spettacolo




pian pianino vado avanti




anche se continuo a guardarmi indietro

arrivo a Forcella del Cason...
e...
e...
e...
ELAMADONNA 2 !!!!

Alla partenza per il Coglians avevo pensato che era la prima volta che vedevo l' enrosadira "on the road", qua invece ci sono direttamente dentro!!!!









a suonare la sveglia ci pensa il "sentiero", un canalino friabilissimo e ripido: ho visto di peggio, ma non e' da prendere sotto gamba



vado giu' con calma, stando attento a non arrivare al rifugio rotolando


il canale inizia ad aprirsi, io a rilassarmi



adesso il percorso diventa un sentierino su ghiaia piu' stabile, quasi piacevole, il contorno comunque e' super


arrivo tra i mughi e raggiungo il tratto comune col sentiero 361


il sentiero scende ripido tra i mughi, non un problema, per adesso, anche se sara' una rottura di balle per dopo

Arrivo cosi' al Rifugio Giaf

Faccio colazione con due fette di dolce e 2 caffelatte, faccio il pieno di liquidi, prendo 2 panini e due lattine di coca per il pranzo e, dopo la sigaretta di rito (niente grappino a quest' ora!


il ripido adesso ce l' ho in salita, ma il panorama mi tiene compagnia

torno al bivio di prima e tiro dritto

il sentiero adesso rilassa un po' le gambe attraversando in piano alcune frane tra le mughete


poi esce completamente su ghiaia e ricomincia a tirare



La giornata e' appena iniziata: meglio non correre e conservare invece le energie (e approfittare per far foto



si sale, si sale, eccome se si sale... il leitmotiv di questo giro e' "su e giu' per forcelle e ghiaioni"

arrivo cosi' a Forcella Urtisiel, dove si forma un drappello di gente in riposo



riposo un po' anch'io poi riparto: adesso il sentiero scende piacevole tra prati e mughi




semplicemente WILD

Adesso si va in piano lungo la testata della Val Binon




attraverso un breve tratto di bosco e raggiungo la Casera Val Binon, da qualche anno ristrutturata e gestita, dove mi fermo a bere qualcosa



Luogo bellissimo e clima "ruspante", amichevole... bello, vorrei potermi fermare di piu' ma e' meglio ripartire, cosi' mi ritrovo sul sentiero 369 verso Forcella Val di Brica

Il sentiero inizia in modo rilassante: tanto verde di bosco e pascolo, quasi pianeggiante



un breve intermezzo ghiaioso


e poi ancora tanto verde



uesto sentiero dev' essere sfuggito al controllore supremo dei ghiaioni






Arrivo in forcella e...
e...
e...
ELLAMADONNA!!!!!







le Cime di Fantulina, piccole ma selvagge al punto giusto... ne approfitto per mangiare godendomi lo spettacolo.
Riparto costeggiando la testata della Val di Brica



passeggiata tranquilla perfetta per digerire



arrivo all' incrocio con il sentiero che sale dalla valle, la mia prossima meta ha un nome che e' tutto un programma; Forcella dell' Inferno


Avevo sentito la mancanza dei ghiaioni? eccomi accontentato





il panorama alle spalle e' stupendo

davanti e' selvaggio




ultimi faticosi(ssimi) metri e sono alla forcella


Queste forcelle fanno a gara per quella col panorama piu' bello: qua per esempio ho di fronte il Torrione Comici



due passi di numero (in riposante discesa


e qua arriva la sorpresa: non avevo mai visto uno stambecco in vita mia, adesso me ne trovo uno stravaccato davanti!!!!



seguimi

ti mostro il mio regno

ti piace?

io mi siedo imbambolato... lui (lei) fa altrettanto

adesso devo andare, buona montagna amico

no cioe' scusa, non ho mai visto uno stambecco in vita mia, e questo se non lo seguo io mi segue lui... da non crederci...

mi preparo a ripartire: il sentiero si biforca: a sinistra discesa diretta per il Rifugio Flaiban Pacherini, a destra deviazione per il Passo del Mus ai piedi del Torrione Comici: bhe fatto trenta facciamo trentuno, e mi alzo per avviarmi verso il passo...
...e un altro??



con lui l' incontro e' piu' veloce e cosi' riparto
e ancora??? sapevo che ce ne fossero in zona, ma non cosi' tanti




Adesso riparto per davvero


scendo, e risalgo verso il passo



arrivo e prendo il sentiero 362: meta finale della giornata Rifugio Flaiban - Pacherini

ricordate com' era iniziata la giornata? con un bel canale ripido e friabilissimo. Bene, non puo' che finire allo stesso modo.
Anzi, mi sa che questo e' pure peggio



fortunatamente non e' molto lungo e in breve mi trovo in Val di Suola



uno dei padroni di casa sorveglia la valle


Il sentiero adesso va in mezzo ai mughi, lui comunque mi fa strada

Mi sento osservato: mi giro e vedo quest' altro che mi spia da in mezzo ai mughi!!


altra ripida discesa, giusto per dare il colpo di grazia alle rotule


e arrivo al Rifugio Flaiban Pacherini, gestito da uno staff simpaticissimo

preparo il letto e mentre aspetto la cena faccio due parole con dei compagni di stanza tedeschi... ad un certo punto SEE YOU LATER, SORRY e mi fiondo come una cometa giu' per le scale

sicuramente qualcuno mi prende per scemo, ma appena si accorgono del motivo, tutto il rifugio -gestori inclusi- esce a fotografare
Lui con assoluta nonchalance si fa due passi tra i tavoli del rifugio... che sia venuto a vedere il menu?




ovviamente questa visita inaspettata sara' il tema dominante delle conversazioni a cena...
cena... finalmente un vero pasto caldo!!!!

divoro tutto come un lupo, faccio tris di grappini e poi vado a dormire...
Altra mattina, altra enrosadira




preparo lo zaino, faccio colazione, e riparto prima che si metta in marcia anche il resto del rifugio: sentiero 363 direzione Passo Suola

subito il buongiorno mi viene dato dal sentiero spaccarotule della sera prima: adesso devo farlo in salita!!!



Fortunatamente il tratto assassinagambe e' abbastanza breve e arrivo sulla parte alta con pendenze piu' umane


adesso vado con passo rilassato: e' il terzo giorno di cammino dopo una doppietta di 1000 + 1100 m/disl. e oggi me ne aspettano 1600, meglio fare le cose con calma

a un certo punto mi sento osservato

Lo raggiungo e lui e' la, immobile, a guardare chi sta salendo per il sentiero


proseguo verso il passo


eccomi qua



altri due stambecchi, piu' giovani, controllano il sentiero da la sopra

invece di prendere la variante che taglia puntando a Forcella Pramaggiore, opto per il giro "tradizionale" che aggira le propaggini piu' orientali del monte

mi da il benvenuto un breve tratto franato: cominciamo!



e adesso arriva il bello: l' aggiramento e' tutto su fondo instabilissimo, spesso esposto



ovviamente superpanoramico



adesso si torna su sentiero normale con l' ultima breve salita a Forcella Rua alta

breve pausa e...
e...
e...
MAVAFFANCULO


la giornata era iniziata splendidamente ma stanno arrivando nuvole basse, e la cima del Pramaggiore e' completamente avvolta


Con le balle che girano tipo turbine di un jet mi riavvio


arrivo al bivio per Casera Pramaggiore e proseguo lungo il sentiero 366 verso le nebbie


dai almeno ho compagnia

mentre risalgo pare volersi riaprire

e quando arrivo in forcella mi viene concessa la grazia e riesco a vederlo!!

adesso comincia la lunghissima discesa verso il Rifugio Pordenone, inizialmente lungo una valle dal nome molto invitante

Valle dell' Inferno (che contratta e' un invito vero e proprio: VALLINFERNO!!!



dopo il giro della testata su ghiaia in parte ballerina, il sentiero inizia a scendere, via via piu' ripidamente, su fondo stabile


Panorama proprio da niente eh?


adesso il sentiero prosegue su prato




per poi entrare nel bosco

e congiungersi con il sentiero 362 che scende dal Passo del Mus lungo la Val di Guerra... qua tra Inferno e Guerra hanno na fantasia oh...


adesso il sentiero sembra il classico giretto da famiglie, lontano anni luce da dov'ero appena un' ora fa...


quando esco dal bosco sul greto del torrente in Val Postegae mi si spalanca un cinema davanti



arrivo al bivio col sentiero 361 che scende dalla Val Meluzzo: adesso cammino su una comoda stradina sostanzialmente pianeggiante, peccato che sia completamente sotto il sole, mi pare d' essere in forno!!!


unica consolazione il panorama sugli Spalti di Toro


ultima fatica: risalire i primi 50 metri di Val Montanaia


ed eccomi finalmente al Rifugio Pordenone: dove mangio di gusto, mi riposo altrettanto di gusto, e faccio rifornimento per il pomeriggio/sera

(ho beccato l' unico momento in cui non c'era nessuno davanti: 2 secondi prima e 2 secondi dopo c'era il mondo

Dicevo, mangio, mi riposo, mi ricarico, e con molta calma, ma mooooooolta calma, mi avvio per l' ultima fatica del giorno: la salita al Bivacco Perugini lungo il sentiero 353

L' inizio e' buono: il sentiero e' nel bosco, all' ombra, e non tira

poi esce

e mi ritrovo a risalire il fondo della Val Montanaia: tutto ghiaione ovviamente: alla fine questa e' la natura di questa porzione di Dolomiti: tanti ghiaioni e tante forcelle, in un ambiente aspro e selvaggio


Non vado veloce ma tengo comunque un passo regolare, godendomi lo spettacolo


poi pero' a meta' salita di colpo si fa sentire la stanchezza di 3 giorni di cammino e inizia una quasi agonia: i polmoni vanno da dio, potrei anche fumarmi na stecca di sigarette senza problemi: il problema sono le gambe che iniziano a scioperare...
Dai coraggio avanti che manca poco cazzo!!
inizio ad intravvedere il campanile

mentre alle mie spalle e' cosi'

Lui e' la davanti che mi aspetta, lungo il sentiero incrocio una vita di gente che ha passato la giornata a scalarlo da tutti i lati possibili

anche il circondario si fa interessante


in compenso il sentiero si incancarisce



ma dura poco: in breve arrivo finalmente al boschetto ai piedi del campanile

assurda questa valle: in basso e in alto boschetto da passeggiata romantica, in mezzo il colera fulminante!!!

ECCOLO il Campanile di Val Montanaia! Uno degli spettacoli di roccia piu' belli delle Dolomiti!!!




e vogliamo parlare della conca in cui si trova?



peccato per le nuvole che rovinano tutto ste bastarde

Arrivo finalmente al Bivacco Perugini: all' esterno non si presenta benissimo, ma all' interno, dopo alcuni anni di incuria (e trasformato in discarica), e' stato completamente rifatto, con tanto di brandine coi materassi ortopedici cn doghe in legno!!!


sono completamente da solo, non mi resta che cenare a panini e godermi la vista del campanile

mentre fumo una sigaretta vedo tre sagome scendere da Forcella Montanaia: sono tre ragazzi cechi che arrivano giusto in tempo per godersi una (timida) enrosadira

niente rosso di sera stavolta...



i ragazzi sono simpaticissimi,mi offrono anche del the caldo, ma hanno un piccolo difetto: prima di andare a letto si mangiano pure una testa d'aglio cruda allo stesso modo in cui io mangerei una mela: A MORSI!!!!


vi lascio immaginare che tormento sia la notte, ho la pressione che va sulle montagne russe... ad un certo punto esco a respirare ed e' pure scomparsa la montagna: e' sceso un nebbione da panico, vaffankulo penso, rientro e tolgo pure la sveglia che tanto ci sara' gran poco da vedere...
MAI COSA FU PIU' SBAGLIATA: quando mi sveglio le nuvole non ci sono quasi piu' e l' enrosadira c'e' stata!!





spalanco la porta del bivacco e anche le finestre, ai tosi vien quasi il cagotto dal freddo che entra ma oh, quando e' troppo e' troppo

Mi preparo, insacco lo zaino alla meno peggio e riparto, sempre sentiero 353, direzione Rifugio Padova


adesso che non ci sono nuvole riesco finalmente a godere appieno della grandiosita' di questo posto







risalgo il ghiaione lentamente: continuo a fermarmi imbambolato







la forcella e' vicina



arrivo finalmente a Forcella Montanaia: fine delle salite, da qua sara' solo discesa

do un ultimo sguardo alla valle col suo campanile

anche dall' altro lato non e' male



c'e' un piccolo problema: il sentiero? dov'e'?
e' giu' per sta roba qua! aaaa bon bon!


il canale piu' rognoso di tutto il giro: qua seguire i bolli (peraltro recenti) del CAI e' un' utopia visto che appena i ragazzi passano a segnare e sistemare, il giorno dopo viene giu' tutto di nuovo...

scendo con cautela: un passo puo' segnare la differanza tra finire il giro con dolce e cappuccino in rifugio oppure in sala gessi...


avanti con calma


e' uno dei miei ambienti preferiti ma mi ha messo a dura prova

Finalmente il casino si calma ed in breve il sentiero si infila tra i mughi



arrivo cosi' al bivio di Val d' Arade, che avevo tralasciato 3 giorni fa

tolgo casco e guanti e mi avvio a cuor leggero percorrendo a ritroso il sentiero 342

passo il bivio con il 346 ed entro nel bosco

sento i campanacci delle mucche di Casera Pra' de Toro: ormai ci siamo, ed infatti in breve raggiungo il Rifugio Padova, dove avevo iniziato questa meravigliosa avventura 3 giorni fa, e dove faccio una bella colazione, oltre a ricevere la spilla ricordo dell' Anello dopo aver presentato il cartoncino coi timbri dei 4 rifugi

Di colpo scende tutta la stanchezza, scendo a Domegge dove mi aspettano e via come missili a Pieve, dove mi infilo in vasca da bagno e ci resto oltre 1 ora!!!!

E' stata una scammellata pazzesca, che mi ha portato pero' a vedere posti fotonici e poco conosciuti, ed a cambiare ambiente molte volte nella stessa giornata: pascolo, bosco, ghiaione, valletta, canale... una carrellata incredibile per la quale e' valsa davvero la pena