Ciao Fedipos innanzi tutto ti ringrazio per i dati che hai postato, del resto anche in passato ti ho sempre esortato ha raccontarci qualcosa sul soccorso.
Sono dati che fanno riflettere e pensare.
Ed io nel mio piccolo ho cercato di farlo, andandomi a rivedere i dati degli ultimi anni.
Parlo della Lombardia anche perchè è la zona che frequento e conosco.
Riporto in maniera spannometrica (i dati sono visibili sul sito del CNSAS), nel caso della Lombardia nel 2013 c'è stato un aumento rispetto al 2008 e al 2009 ma dal
2010 i numeri più o meno sono stabili o in leggera contrazione.
Le cifre nude e crude sono impressionanti però per capirle meglio è indispensabile contestualizzarle alla situazione.
Mi spiego meglio o almeno tento di farlo, bisogna anche capire il numero di frequentatori della montagna, cioè il numero di "utenti" sia in assoluto che in percentuale che insistono su una determinata zona dell'arco alpino.
La frequentazione della montagna in inverno è in grandissimo aumento.
Nel 2008 ad esempio c'era ancora molta gente che confondeva le ciaspole con le frappole o con le chiacchere in un autentico delirio carnascialesco.
Adesso sugli itinerari scialpinistici c'è un numero impressionante di frequentatori poichè se i ciaspolatori sono decuplicati, dal canto loro gli scialpinisti sono
raddoppiati se non triplicati, e le gite non si fanno più solo alla domenica, ma anche al sabato, durante la settimana prima o dopo il lavoro e quando c'è la luna
piena pensare di essere soli su un tracciato classico è pura utopia.
Inspiegabilmente ma anche fortunatamente gli interventi sono si aumentati ma non a dismisura.
Torniamo ai numeri circa il 20% degli interventi in Lombardia sono tanti? sono pochi? sono in media?
Pensiamo all'arco alpino:
Piemonte e VdA circa 5 milioni di abitanti
Veneto, Friuli e TTA circa 7 milioni di abitanti
Lombardia circa 10 milioni di abitanti.
Dire in base a queste cifre che l'80% degli interventi dovrebbe essere effettuato in Lombardia potrebbe forse essere corretto statisticamente ma sicuramente è una
follia.
Considerando che in Lombardia c'è un impatto turistico esterno minore che nelle Dolomiti e in VdA e calcolando una popolazione alpina/prealpina appassionata di
montagna di 2,5 milioni di persone ecco che forse il gran numero di interventi si spiega.
Altro dato impressionante è il fatto che i Caiani rappresentano meno del 10% delle persone soccorse, quindi la domanda nasce spontanea? il 90% di chi frequenta la
montagna non è iscritto al CAI oppure il CAI insegna qualcosa?
Fermo restando che ci sono un mucchio di persone che non hanno mai o non fanno più parte del CAI che hanno i cosidetti controco..ni.
Che poi ci sia ancora molto se non moltissimo da fare, sono il primo a riconoscerlo, personalmente non posso che ringraziare tutti i soccorritori estendendo il
ringraziamento a coloro che a vario titolo, dai corsi CAI agli stage di Fedipos, spezzano il pane della conoscenza in montagna anche agli escursiononzi (escursionisti
str..i) come me .
Spero che le eventuali critiche siano non solo feroci ma anche ragionate e costruttive.
Un saluto
Lariano
P.S. Se stai seduto tranquillamente in riva al fiume e non vedi i cartelli di pericolo con gli avvisi di piena improvvisa è xkè nottetempo qualcuno li ha segati tutti
