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Caratteristiche

  • - Facile la prima parte.
    - Moderatamente difficile la parte attrezzata nel gruppo Cima dell'Uomo dove le difficoltà maggiori sono i passaggi esposti e non attrezzati.
  • - seggiovia-passo le Selle 45'
    - passo le Selle-forcella Ciadin 2.30h
    - forcella Ciadin-forcella Uomo 1.30h
    - forcella Uomo-forcella Laghet 1.00h
    - forcella laghet-rif. Fuchiade 1.15h
  • 920m con partenza dal passo S.Pellegrino (1919m) e percorrenza completa della via.Da considerare i vari saliscendi in cresta.
  • - rifugio passo S.Pellegrino
    - rifugio Paradiso
    - rifugio Le Selle
    - rifugio Fuchiade
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 1.7
Esposizione 2.5
Varietà passaggi 2
Impegno fisico 3.5
Interesse paesaggistico 4.5
Numero votazioni 52
VALUTAZIONE FERRATAGOOGLE.MAPS

Sentiero Attrezzato BEPI ZAC

COSTABELLA

BY - VIEFERRATE.IT - Settembre 2010

L'alta via Bepi Zac si sviluppa,nella prima parte, lungo la cresta di Costabella e ripercorre un aereo e importante itinerario storico della Prima Guerra Mondiale. Nella seconda parte il percorso prosegue fino alla forcella Laghet,con maggior carattere alpinistico , da dove diparte il sentiero -607- di rientro verso il rifugio Fuchiade.

PERCORSO STRADALE

Si parte dal passo S.Pellegrino (1919m), raggiungible con accesso stradale Moena in Val di Fassa o da Falcade nella Valle del Biois.

AVVICINAMENTO

Lungo il sentiero n.604 si sale fino al passo Le Selle dove sorge l'omonimo rifugio , passando dal rifugio Paradiso -2130m- in circa 1.30h. Qui ha inizio l'alta via Bepi Zac . L'avvicinamento  può eventualmente essere abbreviato utilizzando gli impianti di risalita Costabella  con partenza sempre dal passo S.Pellegrino.

LA FERRATA

Con il sentiero n.637 si sale ripidamente  lasciandosi alle spalle il rifugio ,aiutati anche,in un breve tratto franoso, dal cavo metallico come scorrimano, verso la cresta. Tutta questa catena montuosa fu teatro di durissimi combattimenti tra italiani e austriaci durante il primo conflitto mondiale 1914-18. A testimonianza di tutto ciò, lungo tutto il percorso troviamo resti di opere belliche come trincee, baracche, scale e passatoie in legno, postazioni per ricovero di persone e munizioni. Un vero museo all'aperto che nel silenzio di questi luoghi fa pensare molto alla a ciò che accadde. Terminata la breve e ripida salita, si prosegue lungo questo sentiero di cresta  incontrando fin da subito alcuni panoramici passaggi   , delle gallerie di guerra (in alcuni casi utile una torcia)   fino ad arrivare al Lastel Picol (2697m); la vista da qui è a 360 gradi, si incontrano tutti i gruppi dolomitici della val di Fassa; il Latemar il Catinaccio il Sasso Piatto il Sella la Marmolada e i Monzoni. Si avanza verso est, sulla linea che fu il fronte,in direzione del Lastel Gran (2713m) e la cima Campagnaccia (2737m). Prima di arrivare a quest'ultima si affronta una serie di saliscendi      intorno alla quota di 2650-2700m attraverso numerose rovine del fronte. Si incontra una piccola paretina di circa 3m  che si vince grazie a 2 pioli ed alle funi metalliche , alcune passerelle   , una scala in legno  una crestina affilata lunga una quindicina di metri  arrivando così alla base di un breve ma ripido tratto  lungo il quale,a sinistra, si devia  per cima Campagnaccia  -2737mt. Si lascia la cima in direzione est  scendendo nella pianeggiante sella Banc di Campagnaccia -2685m- dalla quale è possibile abbandonare l'itinerario seguendo le indicazioni per la seggiovia (primo rientro) . Attraversata la piana, la Bepi Zac prosegue in salita inizialmente superando il largo crinale,poi attraverso una traccia di sentiero nel ghiaione  raggiungendo a quota 2759m cima Costabella ove si trova una postazione di mitragliera austriaca . Ci si allontana dalla cima  per raggiungere poi,in breve discesa, un salto roccioso da superare tramite l'ausilio di una grossa scala in legno   ed alcuni cavi di sicurezza che permettono di ridiscendere dal lato opposto . Una prima galleria , una lunga crestina attrezzata   ed una seconda galleria piuttosto buia  conducono su un pianoro ; anche qui segni della grande guerra e una targa a ricordo dei molti soldati austriaci fatti prigionieri dagli italiani dopo una furiosa battaglia dal quale in leggera discesa e per sentiero si arriva ai piedi del Sass De Costabella (osservatorio italiano). Qui una variante (consigliato)   permette,attraverso un canalino facile e attrezzato di salire   e raggiungere  una passerella di legno di un paio di metri sopra uno strapiombo che conduce all'interno dell'osservatorio  dove è stato allestito un museo con foto e testimonianze dell'epoca piuttosto cruenti. Terminata l'eventuale visita al museo si prosegue nel lato opposto rispetto alla salita ed attraverso alcune roccette attrezzate  , una lunga fessura gradinata  ed una serie di scale di legno  si raggiunge il termine della prima parte della Bepi Zac  ed in particolare si può dire che termina la sezione più interessante dal punto di vista storico e sicuramente meno impegnativa. In breve un facile sentiero  porta alla forcella del Ciadin  che per molti rappresenta talvolta il termine dell'escursione poichè da qui parte il sentiero di rientro  per il passo San Pellegrino mentre l'alta via prosegue con caratteristiche diverse così come indicato dalla segnaletica "sentiero per esperti" in direzione del gruppo Cima dell'Uomo. Una prima cengia , alcune facili roccette non  attrezzate, una stretta fessura che può obbligare a togliere uno zaino ingombrante  portano alla base di una lunga placca attrezzata con cavo e pioli     non particolarmente impegnativa ma sicuramente più "tosta" dei passaggi fin qui incontrati. All'uscita dalla placca si risalgono alcune roccette  in direzione di una seconda placca, la si costeggia  fino a raggiungere un brevissimo diedro attrezzato con pioli , pochi metri su fondo detritico e si raggiunge un tratto verticale attrezzato anch'esso con cavo e pioli nella parte iniziale   . Il cavo termina lungo una cengia  che conduce, dopo la risalita di un canalino franoso, nei pressi della Punta delle Vallate -2840m, dalla quale inizia una lunga serie di saliscendi piuttosto affannosi talvolta in cresta   altre volte sotto pareti strapiombanti di cima Ciadin e la Torre California     fino ad una serie di roccette attrezzate    . La prossima meta è vicina,ancora alcuni saliscendi su passaggi esposti   e facili roccette  non attrezzate in un breve susseguirsi di forcellette ed eccoci alla forcella di Cima dell'Uomo -2850m- dove si trova una baracca in legno residuato della Guerra. Lasciata la forcella, dopo alcune decine di metri si trova da prima la deviazione per la normale a Cima dell'Uomo -3010m- (andata e ritorno 2.00h ca.-passaggi di I-II° non attrezzati eccetto alcuni chiodi metallici per autoassicurazione), la discesa verso passo San Pellegrino (iniziale traccia di sentiero piuttosto ripida e scivolosa poi lungo canalone detritico fino ai prati) oppure terza possibilità seguire l'indicazione sulla roccia per Fuchiade superando su una passerella uno spigolo (cavi), affrontando alcuni saliscendi non assicurati e sbucando infine su un facile ghiaione che si percorre in orizzontale fino a quando i segnavia non portano a risalire un ripido canale (cavi) che in alto mostra uno spettacolare masso incastrato. A questo punto, a causa di un interruzione del canale, vi è il passaggio chiave di tutta la via, costituito da una paretina di una decina di metri, verticale e molto spesso bagnata; il passaggio si risolve di forza utilizzando il cavo e 3 pioli e comunque non è affatto semplice. Superato questo punto, si passa una spaccatura traversando su pioli e poi si termina la risalita del canale sbucando ad una forcelletta; brevissima discesa per lo più attrezzata e si raggiunge la forcella del Laghet (circa 3.00h dalla Forcella del Ciadin, 50' dalla Forcella dell'Uomo).

DISCESA

Attraverso il sentiero segnato n.607 in 1.15h al rifugio Fuchiade dal quale è possibile procedere verso valle per il passo oppure traversare per prati raggiungendo la stazione a monte della seggiovia.

CONSIDERAZIONI

Riassumendo sinteticamente il tutto possiamo dividere l'escursione in 2 parti distinte:
 
1- Itinerario Passo Selle-Forcella Ciadin-discesa ai prati. Grande interesse storico, tecnicamente piuttosto facile ed impegno fisico piuttosto ridotto. La tempistica di questa sezione varia molto a seconda del tempo che si dedica alla visita delle varie postazioni militari.
2- Itinerario Forcella Ciadin-Forcella Laghet-rifugio Fulchiade. Maggior interesse alpinistico, tecnicamente più impegnativo in particolare per i vari tratti esposti spesso non attrezzati e fondo scivolo per presenza di materiale detritico. Impegno fisico notevole in particolare se abbinato alla prima parte.
Da  notare che la salita a cima dell'Uomo, anche se segnalata lungo l'alta via, è un'escursione a sè quindi non obbligatoria la cui scelta deve essere opportunamente valutata.

Commenti   

-5 #64 Stefano 2020-08-08 19:30
Percorsa il 08/08/2020 Arrivati su c'è un cartello con scritto che è in manutenzione dal 20 febbraio 2020. Altri escursionisti meglio informati di noi ci hanno detto che comunque é aperta e fattibile perché i lavori non sono ancora partiti. Di fatto qualche manutenzione é necessaria perché così com'è presa ha alcuni tratti a mio avviso impegnativi per l'esposizione. Per capirci, non porterei un bambino, specialmente per i tratti in cui il cordino non è previsto.
Ecco comunque i nostri tempi: dal Passo San Pellegrino al Rifugio Selle 1.45 h. Dal rifugio Selle alla Cima de Campagnacia 1.20 h. Dalla C.d.C. alla Cresta de Costabella 1.10 h. Dalla Cdc alla S forcella del Ciadin 25 min. Dalla S forcella al Passo 2 h.
Consiglio di leggervi gli aggiornamenti sulla manutenzione che dovrebbe partire a breve con la chiusura effettiva della via.
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0 #63 Max Guderian 2019-07-21 07:33
Percorsa il 19/07/2019, giro completo da Passo Selle a Forcella Laghet e discesa per Val della Tascia-Fuciade. La prima parte, come già detto, bella e con panorama su molti gruppi dolomitici. Dalla forcella Ciadin verso forcella Laghet le cose cambiano: pochi tratti attrezzati, molti saliscendi e tratti insidiosi. In questo periodo c'è ancora neve e la parte superiore della Val della Tascia ne è piena di neve. Sotto Cima Uomo attenzione ai segnavie, perchè poco visibili e tendono a portare verso Cima Uomo. Bisogna invece passare il ponticello che si vede dalla forcella e scavallare verso l'ultimo tratto di ferrata sotto un masso, che va superato di forza essendo difficile e alla fine di tutto il giro. Sconsiglio di scendere dal ghiaione che dal Laghet porta al passo, in questo periodo i ghiaioni sono tutti molto instabili. Molti stambecchi e camosci, che scaricano sassi, specie sotto Cima Uomo.
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0 #62 Davide 2018-09-13 10:42
Percorsa il 09/09/2018 fino a Forcella Ciadin (rientro per 637b). Confermo assolutamente i tempi riportati nella descrizione: seggiovia-Passo Selle 40-45', Passo Selle-Forcella Ciadin 2h 30', Forcella Ciadin-Passo San Pellegrino 1h 30'. La seggiovia Costabella (solo andata 7 €) è aperta da fine giugno a metà settembre e consente di risparmiare oltre 1h di cammino e circa 350 m di dislivello. Rappresenta perlopiù un comodo avvicinamento all'attacco dell'Alta Via, evitando una salita abbastanza banale tra le piste da sci. Consiglio assolutamente di non abbandonare l'itinerario al primo rientro (604A) ma di proseguire oltre Cima Costabella. Da non perdere la variante nell'osservatorio italiano (Sass di Costabella) con discesa nella suggestiva fessura gradinata, poco prima di Forcella Ciadin.
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-1 #61 Cristiano 2018-08-20 08:53
Percorsa il 19/8/2018. Confermo tutte le osservazioni sulla seconda parte, totalmente differente dalla prima. Da evitare per chi non ha sicurezza di passo e pratica di quota. Il terreno è spesso instabile e obbliga a numerose risalite e passaggi esposti. Alcune assicurazioni nella seconda parte (per altro in ottimo stato) potrebbero risultare scomode in alcuni punti per persone di bassa statura. Le due parti del percorso abbinate lo rendono davvero vario e appagante. Spettacolare (e faticosa) anche la discesa sulla morena da forcella Laghet verso val Tasca e rifugio Fuciade.
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+5 #60 Daniele 2017-09-02 17:08
Percorsa il 29/08/2017 fino a Forcella Ciadin. Percorso molto frequentato e storicamente unico (nel bene e nel male). Interessante anche notare lungo il percorso l'intrusione di rocce vulcaniche negli strati di calcare. Tecnicamente facile e il tempo indicato di 2h30' comprende a mio avviso anche soste e visite alle caverne. Devo dire però che non mi trovo d'accordo con chi dice che è attrezzato bene, personalmente ho notato cenge strette ed esposte senza cavo e altre più larghe con il cavo...
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+1 #59 Antonio Guglielmo 2017-08-28 20:28
Percorsa il 03/08/2017 il primo tratto è facile, e gli appigli sono numerosi, fare attenzione nei tratti con neve perché abbastanza esposti. La salita sulla Cima D'Uomo non facile e senza appigli sulla parte iniziale, ma cavo quasi sempre teso. La vista dalla cima (3011m) è spettacolare. Da non sottovalutare per la lunghezza e il dislivello.
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0 #58 Antonio 2017-08-27 15:27
Percorsa il 03/08/2017,Molto bella! Richiede molta attenzione nei passaggi con neve e molto allenamento. Il paesaggio è bellissimo.
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+3 #57 Alice 2017-08-16 06:54
Percorsa il 15/08/2017
Ferrata tecnicamente semplice, ben attrezzata.Da non sottovalutare la sua lunghezza e il dislivello del percorso:richiede una buona preparazione. I tratti assicurati sono relativamente pochi con molti appigli. Ben conservati baraccamenti, avamposti, ecc. e questo grazie al lavoro dei volontari di Moena.
Bella la mostra fotografica alla fine del secondo tratto di ferrata, alla forcella Ciampac..la stessa presente alla Grande Vera di Moena.
Brutto il rientro a causa del sentiero franoso privo di appigli e fortemente esposto!Attenzione
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+1 #56 Maurizio Giorgi 2017-07-23 14:17
Percorsa il 22/07/2017.
A causa di una forte grandinata nella notte e pioggia battente fino al mattino abbiamo trovato ovviamente le rocce molto scivolose ma con passaggi tecnicamente facili nella prima parte e di media difficolta successivamente. Ottima la descrizione fatta nella relazione. Le attrezzature sono in ottimo stato.
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+3 #55 Simone De Bortoli 2017-07-06 18:29
Percorsa il 18/06/2017, partenza dal Passo San Pellegrino fino a forcella Cima Uomo. Attrezzature ottime in tutta la via, pochissime tracce di neve. Prima parte tecnicamente semplice, però ricca di storia, adatta ai principianti. Seconda parte più impegnativa, sopratutto per i diversi saliscendi ammazza gambe, i tratti verticali attrezzati sono brevi e non difficili, con la giusta calma si superano. Essendo un' alta via, occorre però avere piede fermo per alcuni passaggi abbastanza esposti e confidenza con certi terreni. A forcella Cima Uomo consiglio di valutare le proprio energie poichè c'è l' ultima via di fuga verso il Passo: noi siamo scesi da questo punto, il ghiaione inizialmente è ripido, però composto da buona ghiaia nella quale si può "sciare di peso" e perdere velocemente quota.
Panorami mozzafiato a 360° su tutte le Dolomiti!
Buona Montagna!
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