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Sentiero attrezzato Bepi Zac

Costabella-Cima Uomo

settembre 2010

 

L'alta via Bepi Zac si sviluppa,nella prima parte,lungo la cresta di Costabella e ripercorre un aereo e importante itinerario storico della Prima Guerra Mondiale.Nella seconda parte il percorso prosegue fino alla forcella Laghet,con maggior carattere alpinistico ,da dove diparte il sentiero -607- di rientro verso il rifugio Fuchiade .

PERCORSO STRADALE

Si parte dal passo S.Pellegrino (1919mt),raggiungible con accesso stradale Moena in Val di Fassa o da Falcade nella Valle del Biois.

AVVICINAMENTO

Lungo il sentiero n.604 si sale fino al passo Le Selle dove sorge l'omonimo rifugio,passando dal rifugio Paradiso -2130mt- in circa 1.30h.Qui ha inizio l'alta via Bepi Zac.L'avvicinamento  può eventualmente essere abbreviato utilizzando gli impianti di risalita Costabella con partenza sempre dal passo S.Pellegrino.

LA FERRATA

Con il sentiero n.637 si sale ripidamente lasciandosi alle spalle il rifugio,aiutati anche,in un breve tratto franoso,dal cavo metallico come scorrimano,verso la cresta.Tutta questa catena montuosa fu teatro di durissimi combattimenti tra italiani e austriaci durante il primo conflitto mondiale 1914-18.A testimonianza di tutto ciò,lungo tutto il percorso troviamo resti di opere belliche come trincee,baracche,scale e passatoie in legno,postazioni per ricovero di persone e munizioni.Un vero museo all'aperto che nel silenzio di questi luoghi fa pensare molto alla a ciò che accadde.Terminata la breve e ripida salita, si prosegue lungo questo sentiero di cresta  incontrando fin da subito alcuni panoramici passaggi, delle gallerie di guerra (in alcuni casi utile una torcia) fino ad arrivare al Lastel Picol (2697mt);la vista da qui è a 360 gradi,si incontrano tutti i gruppi dolomitici della val di Fassa;il Latemar il Catinaccio il Sasso Piatto il Sella la Marmolada e i Monzoni.Si avanza verso est,sulla linea che fu il fronte,in direzione del Lastel Gran (2713mt) e la cima Campagnaccia (2737mt).Prima di arrivare a quest'ultima si affronta una serie di saliscendi intorno alla quota di 2650-2700mt attraverso numerose rovine del fronte.Si incontra una piccola paretina di circa 3mt  che si vince grazie a 2 pioli ed alle funi metalliche ,alcune passerelle,una scala in legno una crestina affilata lunga una quindicina di metri arrivando così alla base di un breve ma ripido tratto lungo il quale,a sinistra,si devia per cima Campagnaccia -2737mt. Si lascia la cima in direzione est scendendo nella pianeggiante sella Banc di Campagnaccia -2685mt- dalla quale è possibile abbandonare l'itinerario seguendo le indicazioni per la seggiovia (primo rientro).Attraversata la piana,la Bepi Zac prosegue in salita inizialmente superando il largo crinale,poi attraverso una traccia di sentiero nel ghiaione raggiungendo a quota 2759mt cima Costabella ove si trova una postazione di mitragliera austriaca.Ci si allontana dalla cima per raggiungere poi,in breve discesa,un salto roccioso da superare tramite l'ausilio di una grossa scala in legno ed alcuni cavi di sicurezza che permettono di ridiscendere dal lato opposto.Una prima galleria,una lunga crestina attrezzata ed una seconda galleria piuttosto buia conducono su un pianoro;anche qui segni della grande guerra e una targa a ricordo dei molti soldati austriaci fatti prigionieri dagli italiani dopo una furiosa battaglia dal quale in leggera discesa e per sentiero si arriva ai piedi del Sass De Costabella (osservatorio italiano).Qui una variante (consigliato) permette,attraverso un canalino facile e attrezzato di salire e raggiungere  una passerella di legno di un paio di metri sopra uno strapiombo che conduce all'interno dell'osservatorio dove è stato allestito un museo con foto e testimonianze dell'epoca piuttosto cruenti.Terminata l'eventuale visita al museo si prosegue nel lato opposto rispetto alla salita ed attraverso alcune roccette attrezzate ,una lunga fessura gradinata ed una serie di scale di legno si raggiunge il termine della prima parte della Bepi Zac ed in particolare si può dire che termina la sezione più interessante dal punto di vista storico e sicuramente meno impegnativa.In breve un facile sentiero porta alla forcella del Ciadin che per molti rappresenta talvolta il termine dell'escursione poichè da qui parte il sentiero di rientro per il passo San Pellegrino mentre l'alta via prosegue con caratteristiche diverse così come indicato dalla segnaletica "sentiero per esperti" in direzione del gruppo Cima dell'Uomo .Una prima cengia,alcune facili roccette non  attrezzate,una stretta fessura che può obbligare a togliere uno zaino ingombrante  portano alla base di una lunga placca attrezzata con cavo e pioli non particolarmente impegnativa ma sicuramente più "tosta" dei passaggi fin qui incontrati .All'uscita dalla placca si risalgono alcune roccette in direzione di una seconda placca,la si costeggia fino a raggiungere un brevissimo diedro attrezzato con pioli ,pochi metri su fondo detritico e si raggiunge un tratto verticale attrezzato anch'esso con cavo e pioli nella parte iniziale .Il cavo termina lungo una cengia che conduce,dopo la risalita di un canalino franoso ,nei pressi della Punta delle Vallate -2840mt-,dalla quale inizia una lunga serie di saliscendi piuttosto affannosi talvolta in cresta  altre volte sotto pareti strapiombanti di cima Ciadin e la Torre California fino ad una serie di roccette attrezzate .La prossima meta è vicina,ancora alcuni saliscendi su passaggi esposti e facili roccette  non attrezzate in un breve susseguirsi di forcellette ed eccoci alla forcella di Cima dell'Uomo -2850mt- dove si trova una baracca in legno residuato della Guerra.Lasciata la forcella,dopo alcune decine di metri si trova da prima la deviazione per la normale a Cima dell'Uomo -3010mt- (andata e ritorno 2.00h ca.-passaggi di I-II° non attrezzati eccetto alcuni chiodi metallici per autoassicurazione),la discesa verso passo San Pellegrino (iniziale traccia di sentiero piuttosto ripida e scivolosa poi lungo canalone detritico fino ai prati) oppure terza possibilità seguire l'indicazione sulla roccia per Fuchiade superando su una passerella uno spigolo (cavi), affrontando alcuni saliscendi non assicurati e sbucando infine su un facile ghiaione che si percorre in orizzontale fino a quando i segnavia non portano a risalire un ripido canale (cavi) che in alto mostra uno spettacolare masso incastrato.A questo punto, a causa di un interruzione del canale, vi è il passaggio chiave di tutta la via, costituito da una paretina di una decina di metri, verticale e molto spesso bagnata; il passaggio si risolve di forza utilizzando il cavo e 3 pioli e comunque non è affatto semplice.Superato questo punto, si passa una spaccatura traversando su pioli e poi si termina la risalita del canale sbucando ad una forcelletta; brevissima discesa per lo più attrezzata e si raggiunge la forcella del Laghet (circa 3.00h dalla Forcella del Ciadin, 50' dalla Forcella dell'Uomo).

RITORNO

Attraverso il sentiero segnato n.607 in 1.15h al rifugio Fuchiade dal quale è possibile procedere verso valle per il passo oppure traversare per prati raggiungendo la stazione a monte della seggiovia.

CONSIDERAZIONI

Riassumendo sinteticamente il tutto possiamo dividere l'escursione in 2 parti distinte:

 

1-Itinerario Passo Selle-Forcella Ciadin-discesa ai prati.Grande interesse storico,tecnicamente piuttosto facile ed impegno fisico piuttosto ridotto.la tempistica di questa sezione varia molto a seconda del tempo che si dedica alla visita delle varie postazioni militari.

2-Itinerario Forcella Ciadin-Forcella Laghet-rifugio Fulchiade.Maggior interesse alpinistico, tecnicamente più impegnativo in particolare per i vari tratti esposti spesso non attrezzati e fondo scivolo per presenza di materiale detritico.Impegno fisico notevole in particolare se abbinato alla prima parte.

Da  notare che la salita a cima dell'Uomo,anche se segnalata lungo l'alta via,è un'escursione a sè quindi non obbligatoria la cui scelta deve essere opportunamente valutata.