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Sentiero attrezzato della Scaletta

Valbrenta

2018

 

Il sentiero della Scaletta (CAI 792) ripercorre uno dei sentieri più antichi che dal Canale di Brenta portava ad Enego, il paese più orientale dei Sette Comuni. Veniva utilizzato soprattutto dalla gente del luogo per salire e scendere dalla Valbrenta e per portare le capre al pascolo, ma anche da molti eserciti, per ultimo quello napoleonico, per conquistare alle spalle il castello della Bastia e di conseguenza il Covolo di Butistone dall'altra parte della valle, consentendo il proseguo lungo la Valsugana. È stato aperto ufficialmente, sotto la tutela del CAI Sezione di Marostica, nella primavera del 2018, grazie all'interesse dell'Associazione locale “Dalla Brenta all'Ortigara” e del CAI stesso. Va a completare un giro ad anello, con la mulattiera della Piovega di Sotto, di grande valenza storica e naturalistica, poiché, quest'ultima, risulta essere una delle mulattiere selciate più lunghe d'Italia, un tempo con ben 5680 scalini. Purtroppo ora, nella parte superiore, è stata quasi del tutto cementata. Di notevelo interesse sia l'architettura della mulattiera che i numerosi capitelli votivi che si incontrano lungo il percorso, ma anche i resti del fortilizio romano della Bastia, nonché l'abitato di Enego con la Torre Scaligera e l'imponente duomo.

PERCORSO STRADALE

1) da Bassano del Grappa, seguire la SS47 della Valsugana in direzione Trento per circa 20 minuti, poco dopo l'abitato di Cismon del Grappa si incontra sulla sinistra, in località Piovega di Sotto nel comune di Enego-VI, la Birreria Cornale dove si può parcheggiare l'auto (per raggiungere la Birreria dall'altro lato della strada bisogna arrivare allo svincolo un paio di chilometri più avanti e tornare in dietro).
2) da Trento (uscita della A22 del Brennero), seguire la SS47 della Valsugana in direzione Padova per circa 45 minuti, poco dopo aver lasciato la provincia di Trento ed essere entrati in Veneto si trova sulla destra, in località Piovega di Sotto nel comune di Enego, la Birreria Cornale dove si può parcheggiare.
3) da Belluno (uscita della A27 Mestre-Belluno), seguire la SS50 per circa 45 minuti, prima in direzione Feltre, poi in direzione Padova/Trento, fino ad immettersi sulla SS47 della Valsugana in direzione Padova/Bassano del Grappa. Poco dopo sulla destra, in località Piovega di Sotto nel comune di Enego, si incontra la Birreria Cornale dove si può parcheggiare.

AVVICINAMENTO

Alla Birreria Cornale -200m- un tabellone informativo con una foto aerea permette di capire lo sviluppo dei vari itinerari che dal fondovalle superano le pareti rocciose e salgono al paese di Enego sull'Altopiano dei Sette Comuni. Da qui parte la pista ciclabile della Valsugana che costeggia il fiume Brenta, la si segue verso Nord con una comoda passeggiata in piano fino ad incrociare sulla sinistra, in corrispondenza di un'ampia curva, la segnaletica del CAI che indica l'inzio del Sentiero della Scaletta - CAI 792 - 10'.

LA FERRATA

Il sentiero inizia con una salita non troppo impegnativa, dapprima in diagonale verso sinistra, poi con una breve serpentina si porta ai piedi dell'alta parete rocciosa. Da qui si prosegue verso destra, quasi in piano su cenge erbose (attenzione in caso di terreno bagnato), sempre a ridosso della parete e, superate un paio di vallette, si incontra un facile gradino roccioso. Ora il sentiero si allontana leggermente dalla strapiombante muraglia, e ritorna a salire all'interno di un boschetto di carpini cercando quel passaggio che dal basso sempra impossibile da scovare. Risalito un ripido tratto un po' franoso grazie all'aiuto di alcuni scalini fatti con tronchi di legno, si ritorna a ridosso della grande parete sormontata da un imponente tetto. Si piega nuovamente verso sinistra e, dopo pochi metri, una cengia pianeggiante porta al primo tratto attrezzato con catene che aiutano a risalire una facile placca inclinata, con il supporto di due staffe. Subito dopo, un breve sentierino porta ad un traverso erboso spesso bagnato dalla sorgente che lo attraversa. Qui una trentina di metri di catena rende più sicuro il passaggio e conduce verso una stretta, seppur breve, cengetta anch'essa perfettamente attrezzata, che porta verso un salto di un paio di metri da superare in salita con l'ausilio di catene ed una staffa. Un altro breve tratto di sentiero porta ad un saltino roccioso tra la roccia e un grosso masso che, superato con l'aiuto delle mani, conduce ad un'esile cengia attrezzata di un decina di metri, inclinata verso destra. Al termine delle attrezzature, il percorso svolta nuovamente verso sinistra su un'altra cengia molto più ampia, leggermente in salita, di un centinaio di metri. Qui l'ambiente è favoloso, da una parte il Canale del Brenta e dall'altra la parete ricoperta di edera. Si è all'incirca a metà percorso, ed è opportuno recuperare le forze in vista della seconda parte, dove sono presenti alcuni tratti più ripidi. Alla fine della cengia il percorso porta al passaggio dal quale prende il nome: un salto di una decina metri, da risalire con l'utilizzo di due staffe e con l'aiuto di catene su ambo i lati, che un tempo veniva superato con dei gradini in pietra, realizzati a secco, e con alcuni scalini (da qui scaletta) scavati nella roccia. In alto sulla parete una piccola edicola in legno con la madonna sorveglia il passaggio. Da qui si risale un tratto in terra leggermente scivoloso, ma comunque non esposto, prima verso destra e poi ancora verso sinistra fino ad incontrare uno stretto canalino tra grandi massi, da risalire con l'aiuto di uno spezzone di catena. A questo punto il percoso prosegue sempre in costante salita, anche se meno impegnativa, tagliando il pendio verso Sud, sempre all'interno di un bel boschetto di carpini, fino a raggiungere una cascata che scende dalle contrade soprastanti (acqua non potabile). Il percorso piega nuovamente verso destra e risale uno stretto, e scivoloso, passaggio, con l'ausilio di una catena, che deposita su una cengia, di direzione opposta, che riporta verso il corso d'acqua. Qui si incontrano alcuni terrazzamenti con muri a secco e in breve si sbuca su un bel prato (proprietà privata, seguire i segni del CAI) e si raggiunge la strada sterrata che segna la fine delle difficoltà (1,10h - tot. 1,20h) . Da questo punto la vista si apre: verso Ovest spicca il paese di Enego con l'alto campanile e la Torre Scaligera e a Sud il Monte Grappa.

DISCESA

Prima di continuare l'escursione è consigliabile la visita ai ruderi del vicino fortilizio della Bastia di epoca romana , che assieme al suggestivo Covolo di Butistone dall'altra parte della valle, andava a formare la chiusa del Brenta, controllando il transito verso i paesi nordici. Seguendo le indicazioni, il complesso è facilemente raggiungibile per comoda strada sterrata (15' - tot. 1,35h).
Ritornati al bivio precedente (20' - tot. 1,55h) occorre seguire le indicazioni per il raccordo con la Piovega di Sotto (CAI 791), che si raggiunge facilemente, in pochi minuti, per strada prima sterrata e poi asfaltata (5' - tot. 2,00h). A questo punto ci sono due possibilità di proseguire e rientrare alla Birreria Cornale:

1) la più breve (adatta se si ha a disposizione solo una mezza giornata oppure in inverno quando più su è ancora presente la neve) segue la mulattiera verso sinistra, passa sotto alla strada provinciale e, abbastanza pianeggiante, supera il bivio con la variante CAI 791b, dove inizia la discesa. Con qualche tornante, superata una falesia per l'arrampicata e molti capitelli, segno della profonda fede dei montanari, si ritorna senza alcuna fatica proprio nei pressi del parcheggio (40' - tot. 2,40h).
2) l'itineriario che si consiglia, invece, continua in salita, verso destra, lungo l'antica mulattiera e, in costante salita, supera la contrada di Fosse di Sotto -532m- e raggiunge quella di Fosse di Mezzo -612m- proprio nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale. Da qui il selciato conduce in breve sulla strada asfaltata che attraversa la contrada di Fosse di Sopra, in corrispondenza di un bel capitello ottocentesco. L'itinerario prosegue verso sinistra, in costante salita, prima su strada asfaltata, poi cementata e, con un ultimo strappo, raggiunge il centro del paese di Enego -751m- ai piedi dell'imponente scalinata che sale al duomo di Santa Giustina (1,00h - tot 3,00h). Qui sono presenti alcune trattorie e ristoranti per rifocillarsi e gustare qualche prodotto tipico. In estate merita sicuramente una visita la Torre Scaligera, unica rimasta di un complesso formato da quattro torri, che al suo interno ospita una piccola mostra medioevale permanente e dalla sommità offre una vista a 360° sul Monte Lisser, Lagorai, Vette Feltrine, Dolomiti Bellunesi e Monte Grappa. Da Enego, per scendere nuovamente all'auto, occore prima seguire i segnavia del sentiero CAI 800, in direzione Sud su strada asfaltata, fino in località Valdifabbro, dove si incontrano le indicazioni per il sentiero CAI 791b. Lasciata la strada principale, un'altra mulattiera (ramo secondario della più importante Piovega di Sotto) porta con una breve salita alla sommità del Col Bartaise -857m. Da qui inizia una lunga discesa, prima all'interno di un bosco misto, poi, raggiunta località Vélte - 629m, attraverso ampi prati un tempo coltivati, fino a sbucare sul sentiero CAI 791 (50' - tot. 3,50h) in corrispondenza di un capitello con crocefisso in legno. Ora seguendo la mulattiera verso destra si continua in discesa e, con qualche tornate, superata una falesia per l'arrampicata e molti capitelli segno della profonda fede dei montanari, riporta senza alcuna fatica proprio nei pressi del parcheggio della Birreria Cornale (40' - tot. 4,30h).

CONSIDERAZIONI

Sentiero per Escursionisti Esperti, da percorrere esclusivamente in salita, attrezzato solo in alcuni tratti, in un ambiente spettacolare tra cenge e alte pareti rocciose, adatto anche a chi vuole cimentarsi per la prima volta con questo tipo di percorsi. Non risulta mai veramente esposto e i pochi tratti attrezzati sono molto divertenti. Attenzione ad alcuni punti scivolosi. I periodi migliori per percorrerlo sono la primavera e l'autunno ma, vista la bassa quota, può essere percorso anche in inverno (salvo nevicate eccezionali). In estate, invece, il caldo potrebbe risultare eccessivo. Non è presente acqua lungo il percorso, ma è possibile rifornirsi sia alla partenza che ad Enego. Dal punto di vista storico e ambientale il percorso è molto interessante e vario e si consiglia di optare per la soluzione più lunga e raggiungere il centro del paese di Enego per un giro ad anello molto gratificante. La variente più breve consente, comunque, di accorciare l'escursione in caso di maltempo, di stanchezza, o di poco tempo a disposizione.