STAMPA
HOMEPAGE
RELAZIONE
Via
Ferrata Gamma 2
Monte
Resegone
2007
PERCORSO
STRADALE
Da
Lecco
si sale ai Piani d'Erna -602mt- raggiungendo in pochi minuti il parcheggio
dell'impianto di risalita che porta alla stazione a monte Rocca d'Erna.
AVVICINAMENTO
Dalla
stazione d'arrivo della funivia si scende a sinistra lungo la strada non
asfaltata verso i prati dove una prima chiara segnaletica indica la
giusta direzione per la ferrata inizialmente coincidente con il sentiero
normale -n.5- di salita al rifugio Azzoni (Cima Resegone).Dopo circa 15' di cammino nel
bosco a tratti in discesa,ad un bivio,il sentiero si biforca conducendo
a destra -n.5- verso il Passo del Fò mentre a sinistra -n.1- prosegue
nella nostra direzione,ora in salita,facendo molta attenzione dopo altri
15' sul lato sinistro del sentiero stesso alla seconda segnaletica per
la ferrata,poco prima del canale Comera,che ci invita a lasciare
il sentiero principale per una traccia in parte coperta dall'erba che inizialmente a
ritroso sale in direzione di alcune facili roccette non attrezzate (tralasciare un ulteriore
traccia a sinistra) già in vista delle prime catene.
LA
FERRATA
Contrariamente
a ciò che spesso capita nelle vie ferrate,l'attacco della Gamma 2 non
è certo il tratto più impegnativo poichè la roccia particolarmente
gradinata agevola notevolmente la progressione,breve in quanto dopo pochi metri
già ci si ritrova lungo un sentiero di avvicinamento ad un nuovo tratto
attrezzato.Inizialmente alcuni passaggi non complicati,poi un piccolo
camino attrezzato anche con staffa,da
affrontare sfruttando gli ottimi appigli,infine in appoggio lungo alcune
roccette raggiungendo così un nuovo breve
sentiero diviso da un "innocuo"
salto roccioso.In rapido avvicinamento ad un
nuovo tratto attrezzato ci si ritrova alla base di un secondo camino più lungo ed impegnativo del
precedente,assicurato anche con staffe vista
la roccia abbastanza levigata,dal quale si esce in spaccata a sinistra per procedere ancora lungo
sentiero panoramico.Alcune roccette,un breve sentiero verso destra,altri passaggi
gradinati alternati ad un nuovo sentiero e si raggiunge idealmente la
seconda parte della ferrata caratterizzata da una maggiore esposizione e
da passaggi verticali e sostenuti lasciandosi così alle spalle la serie
di roccette che in buona parte ha caratterizzato la via fino qua.I primi
passaggi in verticale li troviamo superando un diedro con buoni appoggi
per i piedi mentre
l'utilizzo della sola catena rende precario l'equilibrio in quanto fin
troppo poco tesa quindi è consigliabile l'utilizzo degli appigli
offerti direttamente dalla roccia.Un piccolo pulpito panoramico ed
un nuovo tratto verticale impegnativo dove sopratutto all'attacco l'utilizzo della catena
risulta necessario vista la roccia particolarmente levigata mentre all'interno della fessura
alcune staffe agevolano la progressione che
rimane comunque impegnativa anche se l'uscita è vicina ed un
ennesimo breve sentiero porta all'attacco di un
successivo salto verticale.Da notare che spesso all'uscita di
questi tratti verticali vi è del materiale detritico cui bisogna
prestare molta attenzione per non smuoverlo in basso.La salita prosegue
inizialmente all'interno di una fessura poi si traversa brevemente a
sinistra,si risale nuovamente in verticale
ed esposti mentre a destra un pulpitino
alla base di uno spigolo ci attende per una sosta.Aggirato
lo spigolo in questione ci si trova ad uno dei punti chiave della via
rappresentato da un robusto torrione lungo il quale impressiona lo
sviluppo della ferrata se osservato indietreggiando lungo la traccia di
sentiero panoramica alle nostre spalle.In effetti i primi metri sono
estremamente impegnativi,si attacca seguendo la linea dello
spigolo per traversare poi in diagonale a
sinistra in fortissima esposizione e con
indispensabile utilizzo della catena,solo nella parte alta la via si
porta lungo lo spigolo sinistro del torrione in progressione più
appoggiata e sicuramente meno impegnativa raggiungendo così il punto alto
coincidente da prima con una aerea crestina attrezzata poi più semplicemente in un
comodo sentiero che rapidamente porta alla base
di una nuova placca verticale con attacco impegnativo che impone una notevole trazione
sulla catena mentre successivamente anche con l'ausilio di una staffa
metallica ed alcuni utilissimi appoggi
naturali si superano più agevolmente gli
ultimi metri di roccia mantenendo l'equilibrio divaricando con sicurezza
le gambe.Lungo sentiero che dopo alcuni
metri nel verde diventa una vera e propria
cengia molto caratteristica mentre alle nostre spalle fà
bella mostra di sè la cresta che abbiamo in parte risalito e ci
ritroviamo a dover superare alcuni brevi risalti verticali talvolta ben
gradinati
altre no addentrandoci così nell'ultima
parte della via non prima di aver superato un interessante passaggio su
placca accessibile tramite una ripida
traccia nel verde.Siamo ormai ad un passo dal secondo punto chiave della
ferrata rappresentato stavolta da un impressionante "caminone" che richiede un minimo di
tecnica nella progressione pur con la presenza di alcune
staffe metalliche.Quest'ultimo tratto è molto suggestivo ma poichè lo si affronta al
termine di un'intensa via ferrata probabilmente a molti può risultare
abbastanza stancante.All'uscita dal camino le fatiche non sono ancora
terminate,un brevissimo passaggio verticale ci porta ad un pulpito di sosta
dal quale si nota in basso il
sentiero -n.1- che sale al rifugio Azzoni ed a cima Resegone.Siamo giunti stavolta agli ultimi
metri impegnativi che lo sarebbero ben più se la placca non fosse
attrezzata con molte staffe ed in effetti ve ne sono più
qui che in tutta la via,davanti a noi alcuni gradoni di roccia ed un pendìo erboso
portano rapidamente al termine
della via.Dopo circa 2.30h dall'attacco siamo giunti nel punto alto
della ferrata dal quale in circa 15' di sentiero con alcuni sali/scendi si raggiunge la croce di vetta
del Resegone e subito sotto il rifugio Azzoni.
DISCESA
Le alternative
per il ritorno sono varie,dalla più lunga alla più rapida ma semplificando il
tutto e volendo ritornare come punto di partenza alla stazione a monte
della funivia possiamo optare per 2 alternative:
1- raggiungere
in 15' di saliscendi un pò affannosi,dal termine della catena,il
rifugio Azzoni e da lì con il sentiero -n.1- scendere in circa 1.30 al
punto di partenza.
2- dal
termine della catena scendere alcuni metri lungo sentiero ed al bivio
invece di proseguire a destra seguendo così l'itinerario del punto
1,proseguire a sinistra dove dopo 5' si incontra un ulteriore bivio:di
fronte una targa indica "percorso per esperti" e prosegue in salita lungo le
creste del Resegone mentre a sinistra rispetto alla targa il segnavia
-n.10- indica l'immeditata discesa a valle tramite il canale Bobbio che inizialmente si presenta
come un ripido sentiero ma presto assume tutte le caratteristiche del
canale che richiede molta attenzione per non provocare caduta massi e
nei punti più delicati è assicurato con brevi tratti di catena.Dopo
circa 30' il canale prosegue come sentiero Carlo Villa comunque molto
esposto.Altri 30' e si raggiungono i prati di Erna.
CONSIDERAZIONI
Il
mattino la ferrata è in buona parte in ombra.Nonostante risulti
ottimamente attrezzata ed i vari tratti verticali siano continuamente
interrotti da brevi sentieri o pulpiti di sosta è assolutamente sconsigliabile affrontarla
se privi di esperienza in escursioni simili.La
funivia,eccetto periodi straordinari,è aperta tutto l'anno.
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