STAMPA                  HOMEPAGE                  RELAZIONE 

 

Via ferrata del Gorbeillon

segnalata da Enea Fiorentini 

 

PERCORSO STRADALE

Da Aosta,si segue la S.S. 26 per circa 25km fino a Chatillon dove,dopo alcune gallerie,si incontra il bivio per la Valtournenche.Se si utilizza l’autostrada A5 (Torino-Morgex),occorre uscire al casello "Chatillon-Saint Vincent",quindi seguire la segnaletica stradale e,dopo circa 2 km,si raggiunge l’imbocco della Valtournenche.Dal bivio per la Valtournenche,si percorre la S.R. 45 (ex S.S. 406) superando vari paesi famosi per il turismo come Antey St. André, Buisson (dove parte la funivia per Chamois),Maen ed altre frazioni,fino a raggiungere Valtournenche capoluogo (frazione di Paquier),dopo circa altri 20 km.Si segue la strada regionale che attraversa il paese con alcuni tornanti.Superata la chiesa parrocchiale,si prende il primo bivio a sinistra e si percorre una piccola strada asfaltata in discesa che conduce al villaggio di Crépin.Appena superato il ponte sul Torrente Marmore,si parcheggia l’auto in una piazzola situata nei pressi del punto di inizio del sentiero n°6 per il lago di Cignana.Questa zona (circa 1500mt) è conosciuta col nome di Crêt du Pont (indicato come Cre du Pont sulla carta IGC n.108).

AVVICINAMENTO

Il sentiero n.6 porta all’attacco della ferrata,a quota di circa 1650mt,in 15-20 minuti.Dalla zona del piazzale di parcheggio delle auto,si va verso sinistra e si imbocca il sentiero n°6 per il lago artificiale di Cignana che si snoda,inizialmente,su ripidi tornanti nel bosco.Il sentiero,che a tratti è bordato da una balaustra in legno,procede poi a mezza costa in piano e successivamente, per un breve tratto,in discesa.Si riprende a salire dolcemente, si supera un ponticello in legno e poco dopo si raggiunge la zona della palestra di roccia di Valtournenche.Appena prima di raggiungere la "palestra",si incontra un segnale della ferrata (palo con cartello) posto vicino ad un masso che riporta i numeri 14 e 15 dipinti con vernice bianca.Da qui,si sale direttamente sulla pietraia che incombe a monteoltre il segnale,superandola su tracce.Oltre la pietraia,si ritrova il sentiero che,di nuovo ripidamente,porta all’attacco della ferrata.

LA FERRATA

L’attacco si trova proprio su una curva (a destra) del sentiero, appena all’ingresso del bosco di larici,a circa 1650mt di quota e dopo circa 15-20 minuti di marcia.Per coloro che non conoscono le difficoltà di questa ferrata, i preparatori della stessa hanno organizzato una piccola "ferrata di prova" che si percorre in una decina di minuti;su questa ferrata si supera un piccolo strapiombo che dà una idea su cosa occorre affrontare sulla ferrata "vera".L’accesso alla ferrata di prova è indicato qui di seguito.

Ferrata di prova:dalla zona di attacco della ferrata,che inizia con un traverso verso sinistra, si sale nel bosco piegando a destra, si salgono alcuni tornanti tra i larici e poi si prosegue in falso piano per circa 150 metri.Si arriva così al punto dove termina la discesa della ferrata con gli ultimi cavi ancorati alla roccia.In piano,sulla destra quasi a livello del terreno,si nota un altro cavo metallico che prosegue verso destra.Seguendolo per un breve tratto,si giunge ai piedi di uno strapiombo su cui si innalza il cavo.Questo percorso di prova serve a verificare le capacità tecniche dei principianti e offre un’anticipazione delle difficoltà che si incontreranno sulla ferrata vera.Dopo aver superato lo strapiombo, la ferrata diventa facile e supera un breve pendìo fino a giungere alla biforcazione nella parte terminale della ferrata,all’altezza di un gruppo di larici su cui c’è un cartello segnaletico della discesa.Si scende a sinistra seguendo gli ultimi tratti di cavo della discesa della ferrata vera e propria e si torna nuovamente sul sentiero di accesso.Questo percorso di prova si effettua in circa 10-15 minuti.Tornando indietro sul sentiero (verso sinistra) per circa 150 metri,si raggiunge il punto di attacco della ferrata vera.

Escursione sulla ferrata:al termine del tratto orizzontale del sentiero e proprio dove lo stesso inizia a salire verso destra per dirigersi verso la zona della Ferrata di Prova,c’è l’attacco della ferrata che inizia a sinistra (sud) con un traverso esposto e continua con un breve saliscendi fino a raggiungere la parte sommitale della palestra di roccia (si intravvede,a strapiombo,l’area di sosta della palestra).Da questa zona,l’itinerario della ferrata inizia a salire.Si prosegue su un tratto delicato che transita sotto un grande tetto, poi la ferrata continua con un entusiasmante traverso aereo (da destra verso sinistra) attrezzato con piccole placche metalliche fissate alla roccia su cui occorre appoggiare i piedi con molta cautela.Superato il traverso, si risale una bella placca e si inizia a guadagnare quota.La visuale si amplia verso le montagne di fronte (che fanno parte del gruppo del Grand Tournalin 3379mt e del Mont Roisetta 3334mt) e verso il fondo della Valtournenche (si nota,in primo piano,il lago artificiale di Maen).Oltre la placconata, la parete si corica e si transita su tratti di sentiero attrezzato,tra ciuffi d’erba.Si raggiunge così un altro terrazzino panoramico che porta ad uno strapiombo di alcuni metri.Oltre lo strapiombo,si salgono rocce rotte tra ciuffi d’erba e si raggiunge una zona di rocce levigate dai ghiacciai.Si sale su queste ultime, verso sinistra, fino ad uscire su un terrazzo erboso che offre una buona visione verso la bassa Valtournenche e sulle opere di pompaggio di Pramoron che portano l’acqua dalla centrale di Perrères alla diga di Cignana.Dirigendosi verso destra (nord),si raggiunge il colmo di un dosso tra gruppi di piante (abeti),oltre il quale si apre un bel panorama sul Cervino.Dall’altro lato del dosso, ci si affaccia su un vallone strapiombante che occorre superare su tre cavi d’acciaio tesi nel vuoto (che formano il famoso ponte tibetano),ancorati alle rocce poste a circa una trentina di metri sui due lati di questo baratro.Si supera il dosso e si inizia a scendere,lungo una piccola cengia molto esposta ed inclinata verso il basso,per raggiungere la parete sottostante l’attacco dei cavi.Quest'ultimi e quindi l’inizio del ponte tibetano (un cavo per i piedi e due cavi per le mani o,meglio,più idonei per fissare i moschettoni del kit di ferrata) si raggiungono salendo la parete strapiombante per qualche metro.Finalmente,ci si àncora ai cavi e si attraversa il vallone,facendo attenzione a tenersi in equilibrio sui cavi,e si arriva alla parete opposta dove la ferrata risale una bellissima placca.Si sale su questa bella placca verticale e si raggiunge un pianoro alberato.Si segue una traccia di sentiero tra gli alberi,si supera una breve paretina attrezzata con cavi e ci si dirige su un evidente sentiero,verso destra (nord),fino ad incontrare nuovamente i cavi della ferrata ed il cartello indicatore dell’inizio della discesa.
DISCESA

Si inizia a scendere,seguendo i cavi della ferrata,tra l’erba ripida intervallata da brevi tratti di roccia poco impegnativi.Si perde così quota molto rapidamente.Dopo un breve tratto su sentiero,la ferrata riprende a scendere con un traverso orizzontale che porta ad un gruppo di larici.Arrivati a questa zona, occorre scendere verso destra (sud) in leggera pendenza, raggiungendo la biforcazione di due "ferrate".Qui,infatti,si intravede l’arrivo dei cavi della "Ferrata di Prova".Si continua a scendere verso destra,superando alcuni saltini di roccia,sempre aiutati dai cavi metallici,fino a raggiungere il sentiero dove essi terminano.Seguendo il sentiero (sempre verso destra) si ritorna,in circa 150 metri,alla zona di partenza della ferrata.Da qui si ritorna alla zona del parcheggio dell’auto,ripercorrendo in discesa il sentiero n°6,già seguìto all’andata con una bella e riposante discesa che richiede circa 25 minuti di cammino.

CONSIDERAZIONI

Questa ferrata è stata inaugurata recentemente,lo dimostrano le protezioni e gli ancoraggi ancora nuovi tuttavia occorre affrontare questo percorso essendo ben allenati ed equipaggiati;la lunghezza della ferrata è di soli 200 metri ma questi sono tutti molto faticosi.In particolare,occorre possedere una buona dose di "sangue freddo" nell’attraversamento del ponte "tibetano" (lungo circa una trentina di metri) che apre la strada all’ultima parte della ferrata, al di là di un baratro.La salita è esposta a sud sud-est e quindi è percorribile in molti mesi dell’anno a seconda della presenza di neve;quest’anno sono riuscito a salirla a metà marzo,grazie ad un periodo soleggiato e caldo che ha eliminato quasi completamente la neve dalla ferrata.