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Via Ferrata Gamma 2

Punta Cermenati

2022

Questa Via ferrata è probabilmente, per ambiente e per sviluppo, la più interessante e suggestiva delle molte presenti nella zona Lecco e fino a poco tempo fa probabilmente anche la più impegnativa. Attualmente, dopo un esteso intervento di messa in sicurezza in base alle nuove normative e di riqualificazione, dal punto di vista delle difficoltà e dell'impegno fisico è stata parzialmente ridimensionata quindi ora è sicuramente un percorso più adatto a chi cerca comunque l'adrenalina della verticalità con la possibilità di percorrere una Via ferrata potendo nello stesso tempo ammirare un notevole contesto ambientale contrariamente a chi è più portato al puro gesto atletico.

PERCORSO STRADALE

Da Lecco imboccare la superstrada per la Valsassina ed al termine di un tratto di galleria si esce a destra con chiara indicazione "Piani d'Erna" -602m- salendo in pochi minuti al parcheggio dell'impianto di risalita che porta poi alla stazione a monte Rocca d'Erna. Gli impianti di risalita eccetto alcune giornate prestabilite sono praticamente aperti tutto l'anno.

AVVICINAMENTO

Dalla stazione d'arrivo della funivia si scende a sinistra lungo la strada non asfaltata verso i prati dove una prima chiara segnaletica indica la giusta direzione per la ferrata inizialmente coincidente con il sentiero normale -n.5- di salita al rifugio Azzoni (Cima Resegone) . Dopo circa 15' di cammino nel bosco a tratti in discesa, ad un bivio, il sentiero si biforca conducendo a destra -n.5- verso il Passo del Fò mentre a sinistra -n.1- prosegue nella nostra direzione, ora in salita, facendo molta attenzione dopo altri 15' sul lato sinistro del sentiero stesso alla seconda segnaletica per la ferrata (paletto con targa metallica ), poco prima del canale Comera, che ci invita a lasciare il sentiero principale per una traccia in parte coperta dall'erba che sale in direzione del vicino attacco fin da subito attrezzato. Qualora non si voglia utilizzare gli impianti di risalita come avvicinamento allora dal parcheggio auto si mantiene la destra, fronte Resegone, puntando al sentiero 1 che passa dal rifugio Stoppani e poi proseguendo per il rifugio Azzoni si giunge al bivio con il sentiero 5 e da lì come la precedente descrizione. La terza interessante possibilità stà nel raggiungere la stazione a monte della cabinovia percorrendo la sorella minore ferrata Gamma 1.

LA FERRATA

Si inizia superando alcune facili roccette fin da subito attrezzate con cavo ben teso e che ritroveremo costantemente in tutta la Via, poi una breve traccia di sentiero conduce ad una seconda serie di roccette di poco più impegnative delle precedenti nelle quali son state inserite delle cambre metalliche . Nuovo rapido trasferimento in direzione di un salto roccioso non rilevante guadagnando in uscita una cengia esposta dalla quale si "stacca" un primo camino che richiede sicuramente maggiore impegno anche se le varie cambre inserite contribuiscono a contenere le difficoltà uscendone su un pulpito panoramico . Un comodo sentiero, parzialmente assicurato con cavo , porta ora alla base di una nuova parete rocciosa dove si incontrano alcuni passaggi con difficoltà contenute e particolarmente gradinati poi nuovamente su sentiero ci si porta alla base di un lungo diedro talvolta umido da affrontare quindi con cautela e che richiede una certa trazione sulle braccia sfruttando eventualmente un piccolo pulpito posto circa a metà salita. In uscita dal diedro ci si ritrova su una cengia dalla quale in pochi metri la Via risale nettamente in verticale stavolta sviluppandosi lungo una placconata che inizialmente risulta piuttosto levigata e quindi indubbiamente utili le cambre inserite poi in forte esposizione ma leggermente più appoggiata e gradinata trovando anche qua un tratto talvolta umido. Una caratteristica di questa Via ferrata stà nella possibilità di recuperare energie tra i vari passaggi in salita essendo questi spesso e volentieri interrotti da pulpitini, cenge, tracce di sentiero che ne rendono sicuramente più godibile la salita e così accade anche ora dove in particolare ci si trova alla base uno dei punti chiave della Gamma 2 o meglio, se prima del restyling lo si riteneva insieme al caminone finale il tratto chiave per difficoltà ora lo si può ritenere il tratto più suggestivo e che con le staffe inserite ha perso sì discretamente in difficoltà ma ha guadagnato in godibilità della sua esposizione. Questo imponente torrione non impressiona più probabilmente come prima ma rimane comunque adrenalinico e da affrontare ancora comunque con cautela. Si tratta di risalire in diagonale a sinistra per portarsi esattamente sullo spigolo del torrione in estrema esposizione e poi sù in verticale sempre assistiti dalle nuove staffe uscendone, al culmine, su di una crestina ariosa che conduce ad un secondo torrione di dimensioni ben più contenute del precedente con il cavo che anche qua segue la linea di salita dello spigolo sinistro ma con roccia ben più frastagliata e quindi nettamente meno impegnativa . Ennesimo trasferimento in un ambiente che nel frattempo si è fatto intorno sempre più suggestivo ricco di creste e pinnacoli e proprio verso uno di questi passaggi caratteristici ci si dirige affrontando inizialmente una placca levigata poi divaricando le gambe per sfruttare un masso incastrato in una fessura ed infine in uscita sfruttando le nuove cambre metalliche . Inizia ora quello che sicuramente è il più lungo trasferimento sin qui fatto aggirando a destra la bastionata rocciosa attraverso anche un ampia cengia dove si incontra una "curiosa" struttura metallica probabilmente inserita come rinforzo di sostegno ad un tetto spiovente in un notevole contesto paesaggistico . Ora si supera una serie di brevi salti rocciosi raramente in esposizione e la scarsissima quantità di nuove staffe metalliche è dovuta proprio alla gran quantità di appoggi naturali presenti, si tratta alla fine di una serie di tratti talvolta solo un pò affannosi che rapidamente conducono al cospetto del cosiddetto "caminone finale" anche se poi proprio finale non è. Effettivamente la prima cosa che si nota giunti qua è la discreta quantità di cambre metalliche inserite che tuttavia non impediscono totalmente l'eventuale progressione in divaricata evitando così di utilizzare la sola serie di cambre certo è che complessivamente il tutto risulta ora meno impegnativo ma sicuramente non banale anche perchè a questo punto della salita la stanchezza può benissimo farsi sentire. Si entra allora nel camino, si decide quindi che tipo di progressione preferire e lentamente si guadagna la parte alta dove ci si porta sul lato destro che oltre alle nuove cambre metalliche ha mantenuto la serie delle vecchie staffe . La parte più tecnica della Gamma 2 è ormai terminata si tratta solo di superare alcuni sbalzi rocciosi misti a sentiero con il cavo che funge mediamente da scorrimano ed in men che si dica si giunge su un prato erboso ove termina ufficialmente la Via in vista della croce di vetta del Resegone 1875m.

DISCESA

Le alternative per il ritorno sono varie, dalla più lunga alla più rapida ma semplificando il tutto e volendo ritornare come punto di partenza alla stazione a monte della funivia possiamo optare per 2 alternative: 1- raggiungere in 20' di saliscendi un pò affannosi , procedendo verso destra nel senso di salita, il rifugio Azzoni con relativa grande croce di vetta del Resegone -Punta Cermenati - da lì con il sentiero -n.1- scendere in circa 1.30 al punto di partenza. 2- dal termine della catena scendere alcuni metri lungo sentiero ed al bivio invece di proseguire a destra seguendo così l'itinerario del punto 1, proseguire a sinistra dove dopo 5' si incontra un ulteriore bivio: di fronte una targa indica "percorso per esperti" e prosegue in salita lungo le creste del Resegone mentre a sinistra rispetto alla targa il segnavia -n.10- indica l'immeditata discesa a valle tramite il canale Bobbio che inizialmente si presenta come un ripido sentiero ma presto assume tutte le caratteristiche del canale che richiede molta attenzione per non provocare caduta massi e nei punti più delicati è assicurato con brevi tratti di catena che seppur semplici come sempre in discesa risultano più delicati. Dopo circa 30' il canale prosegue come sentiero Carlo Villa comunque molto esposto. Altri 30' e si raggiungono i prati di Erna.

CONSIDERAZIONI

La Via, come già accennato, dopo il restyling risulta ora in parte meno impegnativa rimanendo comunque nella categoria delle ferrate "difficili". Contrariamente a vari giudizi contrari rispetto al lavoro fatto, ora con il cavo nuovo ben teso, cambre metalliche comunque non esagerate eccetto probabilmente nel camino finale dove comunque la progressione non è poi così obbligata, un senso generale di sicurezza dovuto anche all'attrezzatura nuova ora la Via ha acquisito una maggior godibilità nella progressione a discapito certo dell'estrema difficoltà che comunque portava molte persone a terminarla in condizioni precarie. Il mattino la ferrata è in buona parte in ombra.