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Sentiero Attrezzato R. De Pol

Catena del Forame

segnalato da Roberto Belletti - 2012

 

A destra della balconata che domina la Val di Ronchi inizia questo sentiero alpinistico che percorre il versante occidentale della Costa Media collegandosi al rifugio Fraccaroli -2230mt- in un ambiente selvaggio di alto interesse alpinistico.

PERCORSO STRADALE

Da Cortina d'Ampezzo-Bl si prosegue sulla strada statale 51 (Alemagna) in direzione Dobbiaco-Bz. Dopo circa 9 km da Cortina, prima di raggiungere il Passo di Cimabanche, si giunge alla località Ospitale (albergo, fermata dei mezzi pubblici e fontana), con possibilità di lasciare la macchina lungo la strada. In alternativa si può raggiungere il Passo di Cimabanche e usufruire dell'ampio parcheggio posto in prossimità del Passo. In questo caso occorre raggiungere il sentiero di avvicinamento imboccando la pista ciclabile delle Dolomiti in direzione Ospitale.

AVVICINAMENTO

Si scende da Ospitale sulla pista ciclabile delle Dolomiti (indicazioni) e la si segue in direzione Passo Cimabanche. Si attraversa un primo ponte su un ruscello. In corrispondenza di un secondo ponte, sulla destra si stacca un sentiero, privo di indicazioni, che si inoltra nel bosco-1495mt. Si imbocca il sentiero che, dopo poche centinaia di metri, inizia a salire deciso nel bosco. La traccia è abbastanza evidente ed è segnata con bolli rossi. Durante la ripida salita si incrociano diverse trincee di guerra e si ha come l'impressione che, da un momento all'altro, un soldato possa sbucare fuori per dare "l'altolà chi va là..." Arrivati a Pian del Forame -1669mt- , la pendenza diminuisce un pò, ma è solo un breve momento di riposo, dopo il quale il sentiero ricomincia a salire ancora più ripido di prima. Gli abeti lasciano il posto ai mughi e si raggiunge un bivio con cartelli-1790mt-. Prendere a sinistra, seguendo l'indicazione per la ferrata. Il sentiero a destra proviene da Forcella Verde e potrà essere utilizzato per la discesa. Il sentiero, ora meno ripido, piega decisamente a sinistra e attraversa un paio di canaloni (attenzione!!). Ci stiamo avvicinando all'attacco e compaiono le prime postazioni militari. Si supera un altro canalone e si risale uno sfiancante ghiaione, portandosi sotto alla parete dove si trovano altre postazioni e dove inizia il primo tratto attrezzato -1950mt.

LA FERRATA

Si attacca su un breve traverso attrezzato, superato il quale il cavo si interrompe. La via prosegue verso destra lungo un canalino attrezzato. Per raggiungere le attrezzature è necessario passare sotto alla parete gocciolante acqua. Una scaletta malferma (è ancorata in un solo punto), aiuta a superare alcune rocce incastrate in cima al canalino. Superata la scaletta, le attrezzature si interrompono e si procede su traccia di sentiero su ghiaione (ometti di pietra e bolli rossi), fino a una breve paretina attrezzata. La paretina termina su una cengia detritica non attrezzata, ma ben protetta naturalmente da alcune rocce. Al termine della cengia si raggiungono altre postazioni militari e un canale-camino che rappresenta il punto tecnicamente più impegnativo della via. Ci si alza lungo il lato sinistro del canale su buoni appoggi, per poi vincere un salto di roccia tramite alcuni pioli (attenzione agli ultimi, che sono fortemente piegati verso il basso). Usciti dal camino si affronta una bella paretina attrezzata e si giunge alla base di un corpo roccioso che presenta un ardito camminamento, ormai ridotto a un rudere, che non fa parte del percorso attrezzato. La ferrata sta per terminare. Si risale ancora una bella parete, con un piolo che aiuta a superare un breve salto di roccia e si raggiunge il canalino finale da percorrere fino a un forcellino ove terminano le attrezzature. Dal forcellino, per sentiero sempre segnato a bolli rossi, si raggiunge in breve la cima della Punta Ovest del Forame -2318mt- dalla quale si gode di una bella vista del Cristallo e delle cime del Forame.

DISCESA

Vi sono due possibilità di discesa: la prima verso il Passo di Cimabanche e da qui a Ospitale, la seconda verso il Cristallo, ricollegandosi al sentiero attrezzato Dibona. In ogni caso, occorre scendere dalla cima dal versante opposto a quello di salita. Tramite sentiero segnato a  bolli rossi, si raggiunge una forcella sotto la quale si aprono impressionanti strapiombi. Tralasciando la traccia con ometti che oltrepassa la forcella, si continua a scendere fin sotto le pareti seguendo sempre i bolli rossi, per poi risalire verso evidenti postazioni militari, riguadagnando la cresta. Seguire il filo di cresta fino a una forcella (Forcella Gialla-2400mt-cartello). Volendo rientrare per il Passo di Cimabanche, è possibile seguire la traccia di sentiero (non segnato) che si stacca in discesa dalla Forcella Gialla. La traccia raggiunge alcuni ruderi militari per poi perdersi lungo il ghiaione, tuttavia in basso è abbastanza evidente il sentiero che proviene dalla Forcella Verde, raggiungibile in obliquo verso destra lungo il ripido e instabile ghiaione che scende dalla Forcella Gialla. Il sentiero segnato, invece, supera la Forcella Gialla e si abbassa lungo le pareti, per poi risalire alla Forcella Verde-2380mt. Da qui si aprono diverse possibilità. Tramite il sentiero n.233, in salita, ci si può ricongiungere con il sentiero attrezzato Dibona. In questo caso occorre percorrere ancora 600mt di dislivello in salita. Tramite traccia di sentiero (non segnato) che scende lungo il ripido ghiaione ci si può ricollegare al sentiero percorso in salita e rientrare direttamente a Ospitale. La pendenza è elevata e il fondo ghiaioso e scivoloso, per cui la discesa per questo itinerario risulta abbastanza impegnativa. Tramite il sentiero n.233 in discesa, si può raggiungere il Passo di Cimabanche e da qui Ospitale. Quest'ultimo intinerario attraversa la selvaggia Val Pra del Vecia, che si incunea a ridosso delle pareti di Costa Bela. Si perde rapidamente quota lungo il ghiaione che scende dalla Forcella Verde, fino a raggiungere il torrente che si insinua nella stretta gola della valle. Il sentiero passa alto alla sinistra del torrente (segnavia bianco-rossi), tuttavia vi sono evidenti segni di opere militari che indicano come il tracciato originale percorresse l'interno della gola a lato del torrente. Superata la gola il sentiero attraversa il torrente, portandosi sul lato sinistro di quest'ultimo. Un breve tratto di sentiero attualmente (settembre 2012) è franato, tuttavia la traccia è facilmente raggiungibile abbassandosi lungo il letto del torrente e risalendo dal lato opposto. L'ultimo punto in cui occorre prestare attenzione è in corrispondenza di un canalone, ove il sentiero raggiunge il letto del fiume e lo percorre per qualche decina di metri prima di risalire sulla sponda opposta,in corrispondenza di un altro canalone. Un masso con freccia indica questo inaspettato cambio di direzione. Si entra quindi nel bosco e, in breve, si raggiunge il Prà del Vecia -1550mt- e da qui il Passo di Cimabanche. Tramite la pista ciclabile Calalzo-Dobbiaco si rientra a Ospitale.

CONSIDERAZIONI

Giro abbastanza lungo (molto lungo, nel caso si optasse per il ricongiungimento al Dibona) attraverso l'ambiente severo e poco frequentato del Forame de Fora e del Forame de Inze: un angolo di Dolomiti poco conosciuto e ancora selvaggio nonostante la vicinanza con luoghi ben più frequentati. Molto bassa la probabilità di incontrare altri escursionisti durante l'intero percorso. Il tratto attrezzato non presenta particolari difficoltà, tuttavia vi sono alcuni passaggi non attrezzati  (negli attraversamenti dei canaloni, nella discesa dalla cima e sul filo di cresta prima di Forcella Gialla) dove occorre assenza di vertigini e piede sicuro. Lo stato attuale (settembre 2012) delle attrezzature è generalmente buono. In alcuni punti queste si presentano completamente nuove, segno di recenti interventi di manutenzione. La eventuale discesa "anticipata" da Forcella Gialla richiede buona esperienza nel muoversi su ghiaione ripido e instabile. Escursione, quindi, complessa e di grande soddisfazione nel suo insieme, ma sconsigliata ai neofiti e da compiersi solo con tempo stabile e in condizioni ottimali. Unico neo, i rumori della strada lungo il sentiero di salita, che però si affievoliscono mano a mano che si procede,fino a trovarsi in totale silenzio e solitudine.