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Via Ferrata 30° OSA (Gruppo Corni di Canzo)

Corno Rat

2014

 

I Corni di Canzo sono tre cime rocciose, disposte da est a ovest che prendono il nome proprio dal comune di Canzo, infatti quella centrale e quella occidentale delimitano la testata settentrionale della val Ravella ed al contempo costituiscono il confine fra il comune di Canzo e quello di Valbrona. Solo la terza cima, quella più bassa, è nel territorio del comune di Valmadrera. Il Corno Occidentale è alto 1.373mt, quello centrale 1.368mt, mentre quello Orientale raggiunge i 1.239mt.

AVVICINAMENTO

Dalla frazione Belvedere di Valmadrera (290mt-scarsa possibilità di parcheggio) si segue la bella strada con fondo a ciottoli per S.Tomaso (frecce segnavia ) e,dopo circa 25' (segnavia n.5),sovrastati dal Corno Rat presso la fonte "Treminola" la si lascia per prendere a destra un sentiero che si stacca nei pressi di un pannello con vie d'arrampicata al Corno Rat. Nel prato si tiene la traccia di destra e,guadato un torrente,si perviene ad un bivio ove si prende la traccia che sale a sinistra,breve ma piuttosto ripida,nel bosco (freccia segnavia per l'itinerario attrezzato ),pervenendo così dopo circa 40' dall'auto all'attacco della ferrata -741mt.

LA FERRATA

La prima sezione sale il Sasso OSA ed è subito impegnativa nei primissimi metri per la carenza di appigli naturali ed artificiali inoltre lo sviluppo obliquo tende a sbilanciare . Poi qualche placchetta superiore per i piedi aiuta la progressione che rimane comunque impegnativa . In verticale si raggiunge la parte alta di questo primo tratto rappresentata da un breve ma esposto spigolo ed una fessura assistita da staffa metallica superando così questi primi 30mt che possono essere considerati i più impegnativi della ferrata ma che non devono portare ad una sottovalutazione del resto della Via che rimane comunque impegnativa. Si esce così in cima al Sasso OSA lungo un sentierino che porta in salita a sinistra alla parete del Corno Rat - 784mt. Questo secondo tratto -ca.100mt- è un po' meno impegnativo del precedente in quanto presenti varie staffe metalliche ma mantiene in parte lo stesso grado di esposizione e verticalità. Si inizia con una bella parete liscia da superare inizialmente in diagonale verso destra con il cavo che funge solo da scorrimano e poi un "salto" in verticale con l'ausilio iniziale di alcune di comode placchette per i piedi e dopo alcuni metri lungo roccia più appigliata . Giunti presso un piccolo pulpito panoramico si può riposare prima di affrontare un nuovo tratto verticale molto esposto. L'inizio ha buoni appoggi per i piedi e la roccia è piuttosto "appoggiata" anche se a breve la placca si scopre in tutta la sua verticalità ed esposizione con le numerose staffe metalliche inserite che risultano effettivamente indispensabili; si termina questo tratto,dove la vera difficoltà può essere più psicologica che meramente tecnica,aggirando a sinistra lo spigolo finale ,in spaccata ,verso un passaggio un pò ostico che obbliga a "tirare" sulla catena uscendo così alla base di una nuova salita verticale. Qui la roccia è piuttosto gradinata ma l'impegno rimane comunque sostenuto. Si parte con l'aiuto anche di una pedivella e si supera un breve camino dal quale si esce su una breve crestina che prelude l'inizio di una lunga placconata. Si sale in verticale con difficoltà non particolarmente sostenute e ci si sposta nettamente a sinistra ,in forte esposizione , per raggiungere un piccolo punto di sosta. La risalita richiede nuovamente una certa trazione della catena ,qui la roccia è piuttosto levigata ed è sicuramente gradita la presenza di alcune staffe metalliche ,un passaggio in particolare richiede un certo sforzo in quanto si tratta di superare un gradone che "butta fuori". Si aggira,a destra,uno spigolo molto arioso e si riparte subito in verticale affrontando una bella placca leggermente "appoggiata" inizialmente molto levigata ma rapidamente la roccia assume caratteristiche più docili ed aumenta considerevolmente la possibilità di utilizzare gli appigli naturali per la progressione arrivando così, più rilassati, all'apice della placconata dove ci attende un innocuo passaggio d'uscita attrezzato con comode staffe. Una traccia di sentiero nella vegetazione conduce all'attacco della vicina parete finale -15mt ca.- che a dispetto della sua forte esposizione e verticalità si rivela essere molto più arrampicabile del previsto purn non essendo mai comunque banale come un po' tutta la Via. Si "attacca" la parete e progredendo con la dovuta tranquillità si può davvero evitare di "tirare" solo e sempre sulla catena. Ecco il terrazzo finale sulla cima del Corno Rat-905mt. Qui termina la prima parte dell'itinerario attrezzato 30° OSA che come indicato nella targa iniziale -attacco- continua con una seconda parte dove la Via ferrata assume più le caratteristiche del sentiero attrezzato. Volendo interrompere qua la salita è possibile seguire a sinistra la chiara indicazione ed evidente traccia nel bosco -sv n.8- in rapida discesa verso i prati per incontrare poi la segnaletica iniziale mentre se l'intenzione è di completare l'itinerario attrezzato allora al bivio in questione si prosegue diritto risalendo il crestone boscoso per sentiero piuttosto affannoso incontrando alcuni brevi salti rocciosi attrezzati con catene. I segnavia giallo/rossi ed alcune segnaletiche aiutano a mantenere l'esatta direzione ed un pò affannosamente si raggiunge, un pò a sorpresa, un ultimo torrione roccioso attrezzato da superare inizialmente verso destra "appoggiati" ad una placca particolarmente levigata ma con grande inclinazione poi,sullo spigolo,si devia nettamente a sinistra all'interno di un diedro piuttosto "appoggiato" che culmina con una piccola ma esposta placchetta assistita da 2 utili staffe. Qui terminano le attrezzature metalliche e la vista spazia verso la meta ovvero la cima del Corno Orientale ed il Corno Centrale con il rifugio SEV. Il raggiungimento della vetta richiede ormai pochi minuti,si percorre un breve sentiero tra mughi e roccette,si attraversa una breve crestina e si risalgono gli ultimi gradoni rocciosi culminanti con la croce di vetta - 1239mt dopo circa 50' dal termine della prima sezione.

DISCESA

Il ritorno può già essere effettuato al termine della prima sezione dell'itinerario così come precedentemente specificato oppure ,nel caso di proseguimento verso il Corno Orientale (2a sezione), si seguono le chiare indicazioni che passando per la zona boschiva denominata "acqua del Fò" -1000mt- portano rapidamente con un agevole sentiero verso i prati percorsi in salita e dai quali si ripercorre a ritroso la comoda stradina ciottolata fino alla località iniziale di San Tomaso.

CONSIDERAZIONI

Con comodo sentiero si può raggiungere ,in pochi minuti dalla vetta del Corno Orientale,il rifugio SEV passando sotto la parete NE del Corno Centrale. La prosecuzione verso il Corno Orientale ovvero della seconda sezione dell'itinerario attrezzato 30 OSA è altamente consigliata in quanto rappresenta dal punto di vista paesaggistico sicuramente la parte migliore.

 

"In questi due decenni di esistenza,all'itinerario sono state dedicate molte ore di manutenzione e pulizia,ultimamente è stato anche sostituito tutto il cavo metallico con uno di diametro maggiore avente l'anima in corda,per rendere più dinamica,per quanto possibile,la caduta. Sempre nell'ottica di migliorare la sicurezza,sono stati aggiunti diversi freni sullo stesso cavo,e si stanno anche sperimentando alcuni ultimi ritrovati in materia di "ferrata". Oltre ai numerosissimi ripetitori, anche molti giovani del nostro Corso di Escursionismo l'hanno avuta come meta in una delle loro uscite,e da una dozzina di anni a questa parte,la squadra di Valmadrera del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino la usa per organizzare una simpatica fiaccolata nella notte dell'antivigilia di Natale. In conclusione,tutti gli amanti della montagna hanno la possibilità di cimentarsi in un'arrampicata non troppo impegnativa,remunerativa e in sicurezza,se si rispetteranno tutte quelle norme che il buon senso ci detta:casco,e "set da ferrata" sempre,per non rovinare quella che potrebbe essere una bella giornata."
Tratto dal libro stampato per il 50° di fondazione OSA Valmadrera.