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Via Ferrata Perona-Saglia

Rocca Clarì

segnalata da Andrea Nevache - 2010

 

PERCORSO STRADALE

Se si giunge dal Pinerolese imboccare la SR23 in direzione Sestriere fino all'abitato di Cesana Torinese, alla rotonda girare a destra e seguire le indicazioni per Claviere-confine di Stato. Si entra nella Statale 24, si prosegue per pochi km e lungo un rettilineo, prima di un tornante che conduce in una galleria, si nota un piazzale sterrato con una piccola casetta, entrare e posteggiare l'auto. Se si giunge invece  dalla Val di Susa si può utilizzare l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia con uscita a Oulx quindi percorrere la SS.24 e prima di entrare nell'abitato di Cesana seguire le indicazioni dell'itinerario precedente. Questo piazzale si trova a metà strada tra gli abitati di Cesana T.se e Claviere-To.

AVVICINAMENTO

L'avvicinamento si svolge tramite sentiero ben segnalato all'interno della Gorge di San Gervasio lungo una serie di pareti attrezzate per fare roccia. Pochi metri da dove si lascia la macchina vi è un cartello che illustra la storia delle Gorge e che indica la direzione della Via Francigena, quindi prendere la direzione di Santiago ed in circa 15 minuti si arriva al pannello della Ferrata.

LA FERRATA

La Ferrata Clari è divisa in numerosi settori, tutti segnati da un cartello nero con scritta bianca e tutti con un nome molto simpatico!. La via è molto ben attrezzata ma è ripida e molto  esposta. In pochi passi si giunge nel primo dei 15 settori il denominato della LAMA, uno spuntone di roccia molto ripido che man mano si sale diventa stretto ed appuntito e una volta giunti in cima con un pò di difficoltà ci costringe a perdere quota per entrare nel tratto FAR WEST CROSSING con "balconcini" che ricordano i Canyon Americani di Willy il Coyote; superate queste prime difficoltà si giunge in uno dei tratti più spettacolari denominato del FUNGO MAGICO ripido,verticale che in punta ci costringe ad "avvitarci" intorno alla testa di questo "fungo roccioso" per poi attraversare una lama che richiede una buona dose di equilibrio. Finalmente un pò di pausa, siamo giunti su un ripiano -PIAN DELLA BIRRA- e lasciati alle spalle tratti dove braccia gambe e coraggio vengono messi alla prova ci si può rilassare, fare un boccone ed ammirare il panorama per poi ripartire ed attraversare una parte della Via più semplice in un terreno con cenge erbose e ghiaia per poi tornare sulla ripida roccia dove il percorso si fà nuovamente più interessante e dove inizia la parte più esposta. Ci troviamo nel tratto EL PASO DOBLE breve ma intenso che costringe a mettere la schiena completamente nel vuoto e le piante alle nostre spalle diventano veramente piccole, si sale rapidamente per poi giungere lungo il GRANDE PILASTRO tratto verticale e panoramico, che prosegue accentuando la pendenza nel tratto della CREPA, dove seguiamo l'andamento di una crepa che si estende lungo la parete. Superato questo tratto giungiamo nell'ultimo ed impegnativo denominato SCALA BIONICA. Si sale su una ripidissima e lunga placca che ,man mano la si supera, ci avvicina sempre di più al filo di roccia dal quale si gode un panorama mozzafiato e dal quale si nota il posteggio evidenziando così la verticalità della Via. Veramente un tratto da brivido sempre ben attrezzato ma che sollecita molto le braccia. Superata la scala agevolmente,si giunge alla cima della Rocca Clarì -2045mt- dove sventola il nostro tricolore e dove si può ammirare il Monte Chaberton.

DISCESA

La discesa è ben segnalata, si scende fino agli impianti sciistici,poi si prosegue lungo i pali della seggiovia fino alla località Coche, si rientra nelle Gorge passando sotto il vicino ponte tibetano più lungo d'Europa, ma ahimè molto caro,e seguendo il sentiero segnalato si ritorna al posteggio.