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Via Ferrata Marino Bianchi

Cima di Mezzo

luglio 2011 - aggiornata 2016

 

PERCORSO STRADALE

Dal passo Tre Croci situato sulla strada che collega Misurina-Bl a Cortina d'Ampezzo-Bl si prosegue verso quest'ultima e poco dopo si trova sulla destra l'albergo Capanna Rio Gere presso la stazione a valle della seggiovia Son Forca -1698mt- con ampia possibilità di parcheggio. Dall'estate 2016 l'ovovia che collegava il rifugio Son Forca al rifugio Lorenzi è stata chiusa e parzialmente smantellata, di conseguenza risulta pure chiuso il rifugio stesso.

AVVICINAMENTO

L'attacco della via ferrata avviene direttamente dal rifugio Lorenzi -3000mt- raggiungibile attualmente, dopo la chiusura dell'ovovia, a piedi partendo dal rifugio Son Forca -2235mt- che a sua volta è invece ancora raggiungibile da Rio Gere con la seggiovia. In alternativa è possibile parcheggiare al passo Tre Croci - 1800mt, quindi percorrere i 400 metri di dislivello per il rifugio Son Forca, dal quale si può proseguire ancora a piedi -700 metri dislivello- fino alla Forcella Staunies. Pochi passi sulla scaletta che collegava la stazione a monte della bidonvia ed il rifugio e si raggiunge la partenza del cavo della Marino Bianchi.

LA FERRATA

Si lascia la terrazza del rifugio e si inizia a mezzacosta lungo il cavo in direzione di uno spigolo (targa commemorativa) che si aggira a sinistra,pochi passi in salita e sul filo di cresta,dopo una breve cengia, si raggiungono alcuni metri di facili roccette verticali ed un pulpito panoramico dal quale si può già apprezzare la prima parte del percorso attrezzato "Dibona" che parte dal lato opposto della stazione di arrivo degli impianti. Si prosegue a sinistra in salita per alcuni gradoni e si ridiscende immediatamente in diagonale in leggera esposizione raggiungendo un breve tratto orizzontale al termine del quale si ridiscende un torrione roccioso ricco di appoggi per i piedi. Si riprende in leggera salita con cavo che funge da scorrimano arrivando ad una forcellina dalla quale ci si cala per alcune decine di metri all'interno di un canalino franoso e si raggiunge una selletta nella quale è possibile trovare neve anche in stagione avanzata,la si supera comunque assicurati al cavo e ci si porta sul lato opposto,in salita per alcuni metri ed in traversata poi arrivando ad un ulteriore tratto verticale, ma sempre assistiti da ottimi appigli, che culmina, anche tramite una scala,nuovamente sul filo di cresta con la visuale che si apre sempre più sul versante opposto della forcella Staunies. Alternando tratti orizzontali a brevi salti verticali si arriva ad una seconda scala oltre la quale vi è un bel passaggio in verticale che diverte se effettuato sfruttando gli appigli rocciosi e,superatolo,si ritrova una terza scala, sovrastata da una fessura che "sbuca" direttamente in cresta. Si prosegue lungo la cresta con una alternanza di cenge inclinate e gradoni un pò affannosi mentre, davanti a noi, si vede la cresta terminale con croce finale. Inizia l'avvicinamento a quest'ultima sezione di cresta scendendo nella selletta e, superatala in pochi passi, si riprende la salita lungo sentiero roccioso raggiungendo un passaggio verticale caratterizzato da un impegno leggermente maggiore rispetto alla media della via ma assicurato comunque con pioli metallici, ed è rappresentato da una fessura con lieve strapiombo che deve essere superata con passo deciso ma niente più. Superato,si può apprezzare il tratto di cresta appena percorso mentre per proseguire si aggira un masso, si risalgono alcuni metri e si "conquista" la parte sommitale della cresta ovvero il Cristallo di Mezzo -3154mt- situata dirimpetto la cima principale del Cristallo. La croce di vetta è posta poco più avanti in una zona piana da raggiungere scendendo alcuni metri di roccette dalla cima.

DISCESA

Contrariamente a quanto avveniva alcuni anni fa, il ritorno,nella prima metà della via, avviene tramite percorso alternativo. Appena scesi dalle ultime roccette per raggiungere la croce si trova, avendo la croce alle spalle, un segnavia rosso a sinistra delle roccette stesse, che rappresenta l'inizio della via di ritorno. Da subito attrezzata con cavo, la lunga cengia (possibilità di presenza di neve anche in stagione avanzata) scende decisa nel vallone sottostante, terminando ad un bivio alla destra del quale si risale leggermente e si raggiunge nuovamente la via ferrata percorsa in salita mentre mantenendo la sinistra, dopo pochi metri con traccia di sentiero un pò franosa e non attrezzata si ritrova il cavo e la discesa continua lungo una cengia a tratti esposta fino ad incontrare dopo alcuni minuti la via ferrata Bianchi e da qui il ritorno ridiventa comune all'andata fino al rientro nel terrazzone del rifugio Lorenzi.

CONSIDERAZIONI

La via ferrata Marino Bianchi si svolge completamente in cresta attraverso cenge e piccole torri rocciose alternandosi nei 2 versanti della cresta stessa, quindi, come tutti i percorsi con questo tipo di sviluppo,il dislivello reale risulta maggiore rispetto alla quota raggiunta. Ad oggi le varie considerazioni fatte riguardo l'altissima frequentazione di questa via non hanno più rilevanza in quanto l'attuale parziale avvicinamento a piedi nonchè la chiusura del rifugio ha inevitabilmente in gran parte ridotto i frequentatori della Via.