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Via Ferrata al Pizzo Badile Camuno

Cima Pizzo Badile

2021

 

Il Pizzo Badile Camuno si presenta come una sorta di sentinella di calcare su un basamento di Tonalite, posta all'estremità sud-occidentale del Gruppo dell'Adamello e, allo stesso tempo, a guardia della Val Camonica. Costantemente visibile dalla valle, guardandolo da Sud sembra quasi una piramide, mentre, avvicinandolo da Ovest o Nord, mostra chiaramente la forma dalla quale deriva il nome, similmente al ben più noto fratello della Val Masino. La ferrata in sè è una breve Via piuttosto anomala in quanto il cavo presente funge quasi costantemente da scorrimano vista la roccia particolarmente appigliata ed in appoggio senza offrire varietà di passaggi ma nello stesso tempo risulta invece di grande utilità in discesa.

PERCORSO STRADALE

Si lascia la statale 42 della Si lascia la statale 42 della Val Camonica all'altezza di Ceto per imboccare sulla destra la provinciale 88 che sale a Cimbergo-Bs. Dopo aver attraversato il paese si imbocca, a destra, Via Don Battista Palanioli all'inizio della quale alcuni cartelli indicano Redole e Volano. Subito dopo, presso un bivio, si prosegue a destra percorrendo un lungo traverso a mezza costa e lambendo alcune case. Quando la strada diviene sterrata, nei pressi di un bivio, si parcheggia la macchina in un piccolo slargo sulla destra-1050mt. E' comunque possibile continuare e lasciare la propria autovettura più avanti in alcune piazzole a bordo della strada fino ad un parcheggio nel bosco poco prima del rifugio ma la ridotta larghezza della sede stradale ed alcuni avvallamenti del fondo ne consigliano la percorrenza con auto rialzate

AVVICINAMENTO

Prendendo come riferimento di partenza l'ultimo parcheggio utile, seguendo la carrozzabile, pochi minuti si raggiunge la stupenda conca del Volano, di fronte alle guglie del gruppo del Tredenus che chiudono la testata della valle, dove si trova il bel rifugio De Marie -1420mt. Al rifugio, evidenti tabelle indicano la direzione da seguire per il Pizzo Badile Camuno, per la cui cima viene data una percorrenza di 2.45h-segnavia n.77. Dal rifugio, seguendo le segnalazioni bianco-rosse, ci si dirige in direzione dell'evidente mole del Pizzo Badile attraversando una ampia zona pic-nic, entrando ben presto nel bosco e trovando un sentiero che aumenta via via di pendenza. Dopo aver traversato e riattraversato un torrentello, il sentiero, immerso nella vegetazione, diventa molto ripido ed aspro (segnaletica 2.20h Pizzo Badile), con la presenza di numerosi massi levigati che contribuiscono a rendere la traccia piuttosto affannosa. Dopo circa tre quarti d'ora si incontra una prima lastronata di rocce, abbastanza abbattuta, che può essere risalita traversando leggermente a destra, sfruttando si evidenti fessuroni e cornici con difficoltà di I° grado, ma comunque attrezzata anche con una lasca catena. Dopo questa lastronata, il sentiero continua sempre molto ripido e presenta vari tratti con salti rocciosi ed alcuni passaggi scivolosi su terriccio franoso, per superare i quali risultano talvolta provvidenziali alcune radici di mugo. Dopo alcuni passaggini attrezzati con staffe metalliche si arriva ad un sentiero che traversa in quota fino alla base di una seconda lastronata, attrezzata con una vecchia catena poco invitante, lunga una trentina di metri. Questo tratto è piuttosto appoggiato e la catena risulterà piuttosto utile al ritorno. Terminata la catena si esce su una traccia di sentiero che, a sinistra, porta su una crestina e subito dopo ci si affaccia, attraverso una forcellina sul versante camuno , salendo poi fino ad una sella molto bella esteticamente attraverso la quale, con alcuni metri di ripida salita, si giunge ad un forcellino presso il quale si trova un piccolo bivacco spartano. Questo punto indica l'inizio della Fasa, una sorta di cengia che cinge la cuspide terminale del Pizzo Badile Camuno a circa 2200 metri di quota e da qui inizia la presenza parziale di alcuni tratti orizzontali di cavo quindi è corretto indossare imbrago e caschetto.

LA FERRATA

Seguendo la cengia -passi esposti anche se facili quindi attenzione- si arriva ben presto a quello che più verosimilmente è considerato l'attacco della ferrata senza presenza di alcuna targa. Attenzione, proseguendo lungo la traccia di sentiero ignorando il cavo della ferrata ci si porta sotto i Denti del Badile in direzione dello spigolo est con passaggi in libera ed obbligatoria di III° superiore. La ferrata segue l'evidente depressione al di sotto della cima e supera un dislivello di circa 200mt. Si inizia quindi la salita che fina da subito si presenta particolarmente appoggiata anche se alle nostra spalle il vuoto ne fà da padrone e si guadagna rapidamente quota trovando svariati appoggi con uno sviluppo abbastanza lineare fino ad un terrazzo detritico dal quale si possono apprezzare le sottostanti baite del Volano. Si riparte con il cavo che inizialmente si sviluppa a serpentina poi alcune facili roccette, si supera l'unico balzo leggermente più verticale della Via e con il cavo metallico che funge sostanzialmente "solo" da assicurazione si guadagna rapidamente la bellissima ed ampia cresta terminale della vetta. A breve, passando da prima per una Madonnina, si raggiunge la piccola ma panoramica croce di vetta a 2435m di quota.

DISCESA

La discesa avviene per il medesimo itinerario quindi si ripercorre a ritroso l'immediata crestina e le varie attrezzature metalliche incontrate che risultano indubbiamente di grande utilità in discesa.

CONSIDERAZIONI

Per quanto la via ferrata, in sé, sia piuttosto facile e di scarso interesse dal punto di vista meramente tecnico, l'escursione risulta essere, invece, piuttosto faticosa, con un dislivello totale di circa 1200mt e con numerosi punti privi di attrezzature (a parte alcune vecchie staffe a volte fuori traccia) su un sentiero con svariati tratti estremamente scivolosi, salti di roccia, traversi con terriccio e radici e, costantemente, con notevole pendenza che rendono tale porzione della Via probabilmente più impegnativa della ferrata stessa che al contrario risulta piuttosto semplice. Favoloso, invece, l'incontro tra il basamento di granito e la cuspide calcarea del Pizzo Badile Camuno come, più in generale, la flora che si incontra durante tutta l'escursione, un motivo in più per invitare chi, avendone la capacità volesse passare una bella giornata in un ambiente meraviglioso e mai troppo frequentato.