Pelmo trilogy

Percorsi non attrezzati,su roccia od in ambiente Alpinistico.

Pelmo trilogy

Messaggioda alverspir » 17/07/2017, 15:36

Pelmo trilogy - 1 La Cengia di Paul

Nel settembre 1857 John Ball individuava e saliva al grande Pelmo lungo l'attuale via normale, oggi intensamente percorsa nonostante l'assodata esposizione lungo la famosa cengia che prese il suo nome. Questa salita non fu ancora pubblicata quando, nel 1863, il grande Paul Grohmann individuò uno strabiliante accesso che, staccando quasi al culmine della fessura e lungo una sospesa cengia, si ricollega alla mediana del lungo giaron sotto il Vant. In quel momento si pensò che quella fosse la prima ascesa. Tale via fu spesso percorsa sino alla costruzione del rif. Venezia e da allora fu quasi abbandonata in favore dell'attuale menzionata v.n., la cengia di Ball.
Lascio ogni mia (e nostra) considerazione personale a conclusione del racconto, le immagini è giusto che si esprimano per conto loro da subito, lontano da ogni impressione e valutazione.
Saliamo il giorno prima al rif. Venezia, principalmente per non avere sulle spalle una bestiale levataccia, la strada in auto ed almeno un'oretta di noioso avvicinamento. Poi la cena e la compagnia in rifugio son cose che si fanno apprezzare.
Alle 6.00 lasciamo il rifugio sotto un cielo di buon auspicio
Immagine

Immagine

ed accostiamo la Spalla Sud sino all'altezza della Fessura
Immagine

da cui un solo ometto guida tortuosamente tra i mughi verso l'imbocco del canale
Immagine

Immagine

Contrattempo: qualche ometto sbagliato, scarne ed incomplete indicazioni lette, tracce fuorvianti, mettici tutto questo ed altro saliamo troppo in alto a destra e non individuamo il punto dove risalire la bastionata. Sotto di noi arriva un nutrito gruppetto ed a quanto pare non riescono manco loro a districarsi...
Noi e loro sparpagliati in giro a cercare... noi pensiamo cosa corretta scambiare loro le nostre impressioni e quello che stiamo verificando...
Sento dire poco sotto da qualcuno "son salita già due volte ma non ricordo dove...", ah bene! siamo a cavallo...
Scendiamo tutti decisamente suoi nostri passi e osservo il gruppetto che, decisamente più sotto di noi, sembra intrufolarsi dentro una macchia di mughi e scomparire. Scendiamo, ci raccogliamo alla base ed una macchia di terra tra i mughi mi colpisce... due passi sopra e la traccia è così evidente nella sua risalita e logicità che mi scaldo i nervi... Grazie della cortese indicazione per averci comunicato di aver trovato la via, a buon rendere la vostra cortesia! Persi quaranta minuti, speriamo ormai di non aver bisogno di altre ricerche.

Siamo dentro la Fessura, l'ambiente è già spettacolare ma dove si pestano0 le ghiaie volano sacramenti ed imprecazioni. Forse il Blitz si sarebbe posizionato al centro del canale e sarebbe salito con linea diretta, ma già a ridosso delle rocce a destra si impreca.
Immagine

Si succedono tratti su roccia a lunghe risalite su ghiaie impantanate e scivolose. Bisogna traversare due volte le morene e solo su alcuni tratti di roccia si prende respiro.
Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

L'ambiente è spettacolare comunque, le pareti si avvicinano e la pendenza aumenta. Il merdajo sotto i piedi si fa sentire e le litanie non mancano.
Immagine

Ancora un pò di roccia a far respirare...
Immagine

Immagine

Ancora porchi a destra e sinistra poi l'ultima paretina...
Immagine

Immagine

L'ultimo infame tratto nel budino di sguarauss e poi al bivio con la nostra cengia: sosta!
Immagine

Il singolare unico ometto ad inizio della cengia di Grohmann.
Immagine

Questo è probabilmente il motivo principale perché questo accesso al Pelmo sia stato così trascurato a favore della ben più esposta ed impegnativa cengia di Ball. La salita lungo la Fessura (dislivello e merdajo a parte) comporta passi su roccia non banali.
Ora tiriamo il fiato e ci prepariamo al cinema!

La cengia, dopo i primi metri di ricerca, inizia easy, tranquilla, quasi rilassante...
Immagine

dietro di noi la grande cengiona che aggira il Pelmetto per la via normale
Immagine

Sempre facile la nostra presenta qualche tratto sotto la volta dove i due spilungoni procedono ad arco mentre Sergio può anche giocare a basket...
Immagine

Davanti la cengia prosegue tranquilla, le banche di ghiaie a destra non lasciano trapelare alcun salto. Sappiamo che ci sono centinaia di metri di strapiombo ma tratti del genere ormai ne abbiamo fatti parecchi negli anni.
Immagine

Immagine

Il Pelmetto si allontana con Fitman ed Enrico sulla cengiona come pure il gruppo dei 'cordiali informatori'. Siamo soli, beatamente soli.
Immagine

Immagine

Si intravvede la fine della prima parte, verso lo spigolo, un ometto su un terrazzo...
Immagine

Immagine

Un saluto al Pelmetto dal terrazzo
Immagine

Immagine

Si prosegue sulla cengia, ora la parte centrale, a lettura la più 'stretta'
Immagine

A vederla così, in effetti, stretta lo sembrerebbe...
Immagine

Il primo dei due spigoli da aggirare... qualche passo in discesa e si aggira comodamente lo spigolo senza vedere ancora lo strapiombo diretto sotto i piedi, c'è sempre qualche metro di banca.
Immagine

Si continua. La cengia è meno marcata ma tiene bene, la progressione è accorta ma tranquilla.
Immagine

Immagine

Ci si avvicina al secondo spigolo. I salti sono sempre avanti o dietro a noi, mai direttamente sotto i piedi. Certo che lo spigolo sembra quasi inesistente...
Immagine

Immagine

Ah ecco! In realtà sono tre le virate a vista. Una alta ma credo mai pestata viste le scaglie che la ricoprono, una bassa anche larga ricoperta di ghiaia a mò di terrazzino (e sotto probabilmente il salto), ed infine quella centrale. Imbocchiamo quest'ultima, scendiamo due metri su buona roccia ad un balconcino solidissimo ed aggiriamo lo spigolo tanto fotografato (ed in parte romanzato)
Immagine

Immagine

Il benevolo inganno della classica foto dello spigolo è semplicemente che non si vede il terrazzino che nella foto sta appena al di sotto dei piedi. Sia chiaro, l'esposizione c'è ma non si vede lo strapiombo, solo le ghiaie.
Immagine

Immagine

Oltre lo spigolo è quasi relax, la cengia si adagia, si scende sensibilmente e ci si porta sulla mediana del ghiaione dove arriva la normale dalla cengia di Ball
Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Qui termina la cengia di Grohmann. Spettacolare, adrenalinica, immensa. Almeno 60 minuti di spettacolo puro. per me che ho già percorso la Ball quattro volte niente a che vedere dal punto di vista di impegno tecnico. Beninteso, sei sospeso su delle banche a volte anche ripide ma la cengia si è rivelata solida, bella, ideale. Dei fantomatici due salti di 3 metri di 2° in discesa neanche a parlarne. Due brevissime discese (grosso modo due metri abbondanti) di max 1°. Al primo spigolo i passi in discesa sono più accorti con ghiaie e scaglie, al secondo su roccia dura. Mai il vuoto visibile sotto i piedi ma la sensazione di 'volare' traversando la parete quasi sempre.
Non sono mai troppo azzardato nei miei giudizi, anzi, ma tra le due cenge non c'è paragone. Spigoli a parte, se scivoli sulle banche della Grohmann almeno qualche piccola possibilità di fermarti ti resta, sulla Ball neanche a parlarne. Neanche adesso che è 'cordonata' in tre punti, ma molti altri restano espostissimi.
Mi confronto con gli altri e sento che tutti la pensano allo stesso modo. Chi meno esperto, chi già navigato. Non certo un percorso da neofiti o per chi soffre certe esposizioni; il percorso necessita sempre di una buona confidenza coi terreni simili, dove l'occhio vuole attenzione e le orecchie devono sempre stare belle dritte.
Peccato per l'accesso, ma resta comunque la più bella cengia mai percorsa.
Avatar utente
alverspir
 
Messaggi: 1592
Iscritto il: 08/11/2011, 13:09
Località: Favaro Veneto VE

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda alverspir » 17/07/2017, 15:37

Pelmo trilogy- 2 La cima

Dal ghiaione centrale saliamo verso le fasce rocciose. Una serpentina tortuosa le risale. Già qui gli ometti sono decine, fanno più confusione che altro, ci si deve destreggiare tra le fasce cercando i migliori salti, mai banali ma su roccia solida dove non coperta da ghiaie.
Immagine

Canalini, sassi, cengette, centinaia di ometti dove una volta arrivava il nevaio del Vant
Immagine

Immagine

Sopra le fasce si apre il Vant, desolante, triste nella sua totale assenza di neve. Ho avuto la fortuna di salirlo ben coperto da un corposo nevaio tanti anni fa. Con linea diretta verso la cresta, senza tanti preamboli. Ora sembra un percorso di 'collega-i-numeri-e-ottieni-il-disegno'.
Immagine

La Spalla Est dal Vant
Immagine

La cima ancora discretamente lontana
Immagine

Verso la cresta
Immagine

Si monta sulla cresta a quasi 3000 metri
Immagine

E con la Spalla Sud dietro di noi si percorre la cresta terminale verso la cima.
Immagine

Sotto di noi, oltre la Fessura il Pelmetto sembra quasi ridimensionato
Immagine

La salita è ormai fatica, qui sono i bastoncini a darti una grossa mano
Immagine

Appena sotto la cresta sommitale Mauro va a re-incontrare il 'suo Pelmo'
Immagine

Spunta una besta strana...
Immagine

Ormai sulla pianeggiante e panoramica cresta sommitale
Immagine

Immagine

Grazie a Dario, Alessandro, Paolo, Sergio e Mauro. Siete uomini veri. 1980-1998-2017.
Immagine

Tutto il resto è troppo personale. Semplicemente personale.

Immagine

Immagine

Scendiamo sapendo che siamo solo a metà
Immagine

Immagine

Riaccostiamo l'uscita della Grohmann
Immagine

Ormai sotto le fasce grigio scure sotto il Vant
Immagine

La discesa lungo l'interminabile ghiaione è estenuante e faticosa, quasi detestabile
Immagine

Immagine

Sugli ultimi pendii del ghiaione uno sguardo alla cengia di Ball ormai sotto di noi
Immagine

Il pelmo è mastodontico come nessuna altra cima dolomitica. L'impressione che fa è tanto devastante quanto attraente. E' una gran bestia da qualunque parti lo guardi e si fa pagare la salita col quel ghiaione centrale che devi placare pensando che ti manca la cengia più esposta e delicata.
Avatar utente
alverspir
 
Messaggi: 1592
Iscritto il: 08/11/2011, 13:09
Località: Favaro Veneto VE

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda alverspir » 17/07/2017, 15:38

Pelmo trilogy- 3 La Cengia di John

Percorsi la prima volta questa cengia nel 1980. Accompagnato da un amico ben più esperto di me. Non c'erano corde, niente di niente, neanche sul passo del gatto. Ricordo che non fu propriamente una banalità (seguendo le indicazioni dell'amico) passarlo ma ricordo pure che divorai il ghiaione e la cima come un satanasso... mangiavo i sassi a quei tempi.
Oggi le gambe sono più stanche ma ho diluito la fatica con calma, con dosaggio, il vantaggio dell'esperienza... bisogna pur difendersi dai giovani...

La cengia di Ball comincia easy
Immagine

Per darti uno schiaffo subito dopo
Immagine

Questa è la Ball non la Grohmann...
Immagine

Immagine

Qui ancora semplice
Immagine

Immagine

Il famoso passo del gatto
Immagine

E quello che c'è dopo rimuove lo sguarauss
Immagine

Immagine

Una pausa panoramica
Immagine

Immagine

Immagine

Esposizione quasi totale
Immagine

Immagine

Si calma tutto pian piano...
Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Ricordo le rampe terminali in posizione diversa, ma d'altronde l'ho fatta il secolo scorso...
Immagine

Immagine

Sono poco più di dieci minuti al rifugio. Ci aspetta la solita birra ma stavolta una bottiglia di rosso lasciata la mattina e finire la super grappa del Sergio
Immagine

Immagine

Immagine

Dopo i vari brindisi bisogna tener fermo il palo della bandiera...
un grazie particolare a Stefano ed Enrico che hanno in parte condiviso con noi la giornata.
Immagine

Ciao Pelmo, per almeno due di noi è stata l'ultima volta.
Immagine

Per chi volesse pensarci, la cengia di Grohmann decisamente più della Ball, almeno una volta, con tanta fatica sulla Fessura ma tanta soddisfazione.
Io ho dato il mio sudore su questa montagna, largo ai giovani.
My personal advice: salite in compagnia di amici perchè per quanto possa essere attraente la solitudine, la condivisione è qualcosa che ripaga. Non tutti certo ma quelli che sanno cosa vuol dire...
Avatar utente
alverspir
 
Messaggi: 1592
Iscritto il: 08/11/2011, 13:09
Località: Favaro Veneto VE

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda Sergio69 » 17/07/2017, 16:29

Grandissimo report, Michele. Guardandolo, mi sembra di essere ancora li con voi, e non riesco a non sorridere. :lol:
Dopo due giorni, ho ancora negli occhi questo magnifico percorso :lovemo:
Un grazie a Michele, che riesce a fare 250 foto quanto tu ne fai a stento una quarantina e che saltella per la Grohmann come un camoscio per essere sufficientemente distante da te in modo da inquadrarti inserito nel paesaggio (basta vedere le foto spettacolari che ha fatto per capire cosa intendo).
Un grazie a Mauro, che nel passaggio chiave della Grohmann molla le mani e grida 'So Sherpa', come se stesse passeggiando attorno alle Tre Cime di Lavaredo e non su un terrazzino di 30cm sospeso nel vuoto.
Un grazie a quei due spilungoni di Kojan e Dorz :delemo: , sempre pronti a fare una battuta per spezzare la tensione anche nei momenti più difficili.
E un grazie a Paolo 'Sixtynine', che è venuto da Ferrara portando su ogni sorta di ben di Dio, che ha poi condiviso con tutti :naaemo: . E che il giorno dopo và al Torrani con una caviglia gonfia!
Ma specialmente grazie per avermi fatto sentire uno di voi. :D
Il giro è stato semplicemente il più spettacolare che ho fatto quest'anno, ma sarebbe stata comunque poca cosa senza la vostra compagnia.
Avatar utente
Sergio69
 
Messaggi: 820
Iscritto il: 28/07/2014, 15:44

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda ONURB » 17/07/2017, 17:47

Fantastiche foto ,giro bellissimo.......chapeau......
il Pelmo e' una bestia mastodontica......la Grohmann mi ha sempre messo soggezione ......nel 2008 ,con gli amici del Cai Verona,facemmo la cima del Pelmo con la cengia di Ball,andata e ritorno......un emozione indelebile ......e ricordo anche che sofrii non poco la cengia di Ball.....
dalle vostre foto vedo che non c'e' piu' niente nel nevaio del vant......noi lo facemmo a fine giugno ....c'era parecchia neve,usammo la picozza.......fra una decina d'anni gia' in maggio faremo i 3000 senza ramponi,pazzesco
domanda: ma quei cordini che si vedono nella Ball sono quelli fissi o li avete tirati voi? nel passo del gatto c'e' sempre il cordino fisso......
"se rampega prima con la testa,dopo con i pei e solo alla fine con le man" (B.Detassis)
ONURB
 
Messaggi: 777
Iscritto il: 08/11/2011, 18:50
Località: Verona

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda Sergio69 » 17/07/2017, 18:45

ONURB ha scritto:Fantastiche foto ,giro bellissimo.......chapeau......
il Pelmo e' una bestia mastodontica......la Grohmann mi ha sempre messo soggezione ......nel 2008 ,con gli amici del Cai Verona,facemmo la cima del Pelmo con la cengia di Ball,andata e ritorno......un emozione indelebile ......e ricordo anche che sofrii non poco la cengia di Ball.....
dalle vostre foto vedo che non c'e' piu' niente nel nevaio del vant......noi lo facemmo a fine giugno ....c'era parecchia neve,usammo la picozza.......fra una decina d'anni gia' in maggio faremo i 3000 senza ramponi,pazzesco
domanda: ma quei cordini che si vedono nella Ball sono quelli fissi o li avete tirati voi? nel passo del gatto c'e' sempre il cordino fisso......

I cordini sono fissi.
Avatar utente
Sergio69
 
Messaggi: 820
Iscritto il: 28/07/2014, 15:44

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda fudos » 18/07/2017, 7:22

questo si le em bel PALOMA, GRAZZIE...
Avatar utente
fudos
 
Messaggi: 1360
Iscritto il: 03/11/2011, 7:45

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda Campioncino » 18/07/2017, 8:38

Grandioso giro alpinistico sia dal punto di vista ambientale fisico e psicologico. Bravi ragazzi vi invidio... Sergio mi sa che con questi tipetti hai trovato del pane per i tuoi denti. :delemo: ci vediamo tra qualche settimana
Avatar utente
Campioncino
 
Messaggi: 548
Iscritto il: 31/03/2014, 13:58

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda alfpaip » 18/07/2017, 8:59

che meravigliosa cavalcata!!!

bravi, bravissimi... :)
alfpaip
 
Messaggi: 614
Iscritto il: 12/09/2012, 13:39
Località: Padova

Re: Pelmo trilogy

Messaggioda alfasierra » 18/07/2017, 9:43

Giro grande, immenso, maestoso, complimenti!
Le numerose e belle foto rendono molto bene l'idea delle difficoltà, sembra di essere lì a faticare e a tenere sempre alta la concentrazione;
ci vuole impegno anche a fare tante belle foto in situazioni dove non si è proprio in passeggiata . . . una fatica fatta in più e quindi complimenti anche per le foto.
alfasierra
 
Messaggi: 82
Iscritto il: 01/07/2015, 17:16
Località: Abano Terme PD

Prossimo

Torna a Arrampicata ed Alpinismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti

cron