Ci sono posti, luoghi, montagne, sentieri in Dolomiti che ogni amante della montagna dovrebbe mettere nel proprio zaino dei ricordi.
Uno di questi è il sentiero Dibona. Sentiero, ferrata, sentiero attrezzato... chiamatelo come volete. Quel che importa non è la definizione ma cosa è.
Storia, natura, panorami, riflessioni, e tanto ancora di più. C'è chi lo abbina ad una due giorni con la ferrata Marino Bianchi al Cristallo di Mezzo, qualcuno (raro) lo fa in salita... Resta il fatto che il Dibona è qualcosa a sé stante, qualcosa di unico e particolare.
Va distinto in tre parti. La prima, la più caotica, affollata, turistizzata dalla stazione a monte della bidonvia che risale la ripidissima Grava di Staunies e che si esaurisce dopo i tratti più 'ferrati' presso la vicina Forcella Grande.
La seconda parte che percorre il versante ovest sotto il Vecio del Forame, ricca di storia della grande guerra ed anch'essa discretamente frequentata.
La terza, ormai abbandonata/snobbata da quasi tutti con il rientro anticipato verso la Val Padeon e Son Forca, che regala fatica ma magico isolamento con il passaggio presso la 'cittadella' militare.
Lunga, lunga ma mirabilmente attraente, sanguigna e per tutto il percorso accompagnati, oltre a mille altre montagne, dalla regina Ampezzana, sogno di molti e realtà di pochi: la Croda Rossa d'Ampezzo.
C'è chi sale dal Tre Croci, chi da Rio Gere, chi piazza due auto (Ospitale e Rio Gere), chi dorme al Lorenzi, chi arriva dalla De Pol, chi si perde...
Insomma, c'è sempre stato il dilemma di come organizzarla. Per la mia prima siamo saliti da Rio Gere ed una volta completato il Dibona ci siamo sobbarcati la risalita della Val Padeon (450 m) sotto il sole a fine giornata. Mai più!!!
Questa volta siamo in tre, assurdo portare due auto, quindi si sale al rif. ospitale presto presto in modo da risalire i 750 m della Val Padeon al mattino presto sulla lunga e poco pendente mulattiera alla stazione della bidonvia di Son Forca.
Si scendono i pochi metri dal parcheggio all'accesso alla mulattiera
In Val Padeon l'evaporazione mattutina regala riflessi di luce
Si arriva sotto Son Forca: Cristallino D'Ampezzo a sinistra, Grava di Staunies al centro ed il Cristallo di Mezzo a destra

Tofane ed in primo piano il gruppo del Pomagagnon

Arrivo della bidonvia poco sotto il rif. Lorenzi ed a destra il Cristallo di Mezzo con le file sulla ferrata Bianchi

Alla stazione a monte della bidonvia un carnajo/bordajo di gente, di tutti i generi. Dalla tipa che al cellulare si fa sentire sino a valle tanto per far capire a tutti che è in vacanza a Cortina... al tipo che vestito da spiaggia, con cordino in vita e moschettoncino-portachiavi si aggira all'attacco della ferrata, ai gitanti-escursionisti-improvvisati che già sulle scalette d'accesso si incrodano piangendo...
Noi sembiramo tre marziani, con la normale attrezzatura, il casco, lo zaino ben corposo... mah!
Ci consoliano con la prima veduta della giornata sulla Croda Rossa proprio sotto l'attacco della ferrata

La prima parte, come detto è la più 'ferrata' e purtroppo anche la più caotica, seppur ripagata da grandi vedute




Stavolta una comitiva di improvvisati escursionisti ci blocca per parecchi minuti su quattrometri di attrezzature...
Rinunciamo a salire il vicino Cristallino d'Ampezzo, ci farebbe perdere almeno un'ora

Ci allontaniamo dal bordajo verso forcella Granda, i primi manufatti militari e la Cresta Bianca

Verso la Croda Rossa ed il Forame


Padroni del luogo...
Tre Sorelle e Sorapis
Sempre lei...


Ricovero Buffa di Perrero. Le sedie ci sono... mancano solo le birre

Il vecio del Forame




Arrivo a forcella Alta con le ultime ridotte folle
...sempre accompagnati...
Salutiamo tutti e li lasciamo al rientro anticipato proseguendo lungo il Dibona



Una lunga serie di risalite intermedie e forcelline da superare


Si passa per la piccola 'cittadella'




Ormai verso la discesa sui verdi ed il sottostante bosco alla Val Padeon


Questa combinazione consente di risalire la Val Padeon al mattino presto (750 m - 1,50/2.00) e scendere la Dibona con sensibili saliscendi intermedi.
Dallo Zurlon, dove le invitanti ghiaie rosse, invitano ad una veloce corsa, è tutta discesa fino al PP.
Valutato il dislivello di salita complessivo in 1100 circa ma la fatica si fa sentire cmq.
Tempi di marcia tra 6/7 ore a cui aggiungere il tempo di risalita lungo la bidonvia (lungo) e le soste intermedie.
Consiglio, se avete piacere di salire il Cristallino d'Ampezzo, di evitate i fine settimana prettamente estivi dove orde di escursionisti improvvisati si riversano sulla prima parte più 'ferrosa' del percorso.