Sulle tracce del Barbarossa: Alpe di Succiso per cresta nord

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Sulle tracce del Barbarossa: Alpe di Succiso per cresta nord

Messaggioda dokkodo54 » 17/06/2018, 20:41

Innumerevoli sono le leggende nate dalla fantasia popolare e ambientate sui Monti.
Alcune di esse ci parlano per metafore, tramandandoci i loro insegnamenti attraverso analogie con la vita di tutti i giorni.
Altre invece sono legate a eventi della Storia. Nomi o accadimenti famosi che le popolazioni locali vorrebbero legati al proprio territorio.

Una di queste leggende è ambientata nel "mio" Appennino e racconta nientemeno di Federico detto il Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Il grande imperatore germanico, durante la sua fuga dall'Italia inseguito dalla Lega Lombarda (a quanto pare già allora poco tollerante nei confronti dello "straniero" :lol:), secondo la leggenda sarebbe passato attraverso la valle del Liocca, alle pendici dell'Alpe di Succiso, per poi riparare in Liguria.
In quell'occasione il suo poderoso esercito avrebbe addirittura cambiato la faccia della montagna aprendosi a forza il passo di Pietratagliata, così da poter discendere in massa al passo del Cerreto.
Come prova di questo, gli abitanti della zona esibiscono con orgoglio e convinzione due spade di antica fattura, che sarebbero state ritrovate in loco all'inizio del secolo scorso.

Non ho idea se questa leggenda abbia un fondamento di verità oppure no, però so che in zona esiste davvero un sentiero dedicato proprio al "Barbarossa" e che questo sentiero si inerpica, stretto ed esposto, su per il versante più selvaggio della poderosa mole dell'Alpe di Succiso.
Questo mi basta per andare alla ricerca delle tracce del condottiero, vere o presunte che siano. Tanto l'importante è avere un pretesto per tornare a far visita a una delle cime più alte e più belle di tutto l'Appennino settentrionale.

La partenza è dal paesino di Succiso Nuovo, a quota 980m.
Questo borgo è stato costruito partendo da zero a metà degli anni '70, dopo una disastrosa alluvione che danneggiò irreparabilmente l'abitato originale e i cui effetti sono tutt'oggi visibili visitandone i ruderi.
Negli anni successivi, il paese iniziò a soffrire di un male comune a tutti i borghi di montagna: lo spopolamento per cause economiche.
Ma, a differenza di altri, gli abitanti di Succiso seppero trovare una soluzione pratica e originale. Istituirono una cooperativa di solidarietà fra i paesani, che fu capace, con il contributo di tutti, di rilanciare il territorio e farne una meta turistica di successo. Senza usare facili "scorciatoie", ma con proposte fortemente legate alla tradizione locale e alla frequentazione consapevole e responsabile (rinunciando agli impianti di risalita).
La cooperativa funziona benissimo anche oggi, ed è stata premiata come eccellenza proprio quest'anno dall'Organizzazione Mondiale del Turismo.

Si imbocca il sentiero in corrispondenza di una fontana (che sarà "calorosamente" apprezzata al ritorno :lol:) e si sale a fianco della chiesa del paese.
Ben presto la traccia si divide: una porta direttamente al rifugio Consiglio al Rio Pascolo, l'altra segue il fondovalle del torrente Liocca e conduce al "Barbarossa". Ed è quest'ultima che occorre imboccare per andar a cercare le tracce del nostro germanico.
Si procede inizialmente su comoda sterrata, allietati dal rumoroso e allegro accompagnamento da parte del torrente Liocca. Sotto di noi è tutto un gorgogliare, un ribollire, un ciangottar d'acqua, quest'anno particolarmente abbondante.
Ci fan compagnia prima i salici e i faggi, poi, più avanti, macchie di splendidi maggiociondoli in piena fioritura.

Giunti a un bivio, la strada si muta in sentiero continuando ad assecondare il percorso del torrente, penetrando in profondità nella valle e insinuandosi sempre più a ridosso delle pareti dell'Alpe.
Il bosco ce ne cela la vista, ma qualche punto in cui le fronde si diradano ne permette una seppur fuggevole visione, sì da tener desto l'appetito per ciò che verrà.

1.L'Alpe fra i maggiociondoli.JPG
L'Alpe fa capolino fra i maggiociondoli
1.L'Alpe fra i maggiociondoli.JPG (124.67 KiB) Osservato 3803 volte


Passato un guado con provvidenziale ponticello, la pendenza aumenta assecondando estese pietraie di blocchi di arenaria macigno trascinate fin qua dagli antichi ghiacciai.
Poco prima di raggiungere la piana dei Ghiaccioni, ecco finalmente apparire il bivio per il sentiero "Barbarossa".
Il cartello riporta "esposto e pericoloso" e, anche se non c'è scritto "alpinistico", qualche dubbio viene spontaneo. Una invocazione a "Tuchet i Ball" è dunque consigliabile prima di intraprenderlo :lol:
Difatti ora la musica cambia decisamente, perchè del passaggio del "Barbarossa" sono effettivamente rimaste solo le tracce. A quanto pare il "poderoso esercito" non ha lasciato gran segno, eccetto qualche labilissima orma che, come una sirena montana, ci invita a seguirla all'interno del bosco.
Si direbbe che la percorrenza di questo sentiero sia assai poco praticata dai frequentatori di questa zona. Chissà mai perchè... :mmemo:

2.Tuchet i Ball.JPG
Tuchet i Ball
2.Tuchet i Ball.JPG (177.59 KiB) Osservato 3803 volte


Si traversa una pietraia e infine si esce dal bosco sui prati d'alta quota in un ambiente maestoso e incontaminato.
Di fronte a noi, ripidi verdi dai quali si innalzano precipiti salti di roccia, cenge, canaloni ancora parzialmente innevati: siamo giunti sulla Spiaggia Bella, lo splendido e ripido versante nord-ovest dell'Alpe di Succiso.
Ora, senza seguire una traccia precisa, occorre unire con un tratto immaginario i rari segni che si intravvedono sui sassi affioranti più grossi, e iniziare la traversata e l'affannosa risalita della ripida prateria, per approcciare e quindi attraversare uno dei canaloni più marcati.
Si passa dove si può, seguendo questo gioco di unisci-i-puntini come enigmisti della Montagna. Cercando di leggerne la conformazione al meglio e individuare la via più comoda o anche solo di vedere dove diavolo è il prossimo segno :lol:
Oltrepassato il canalone, si arriva alla base della cengia-rampa che costituisce il tratto più bello e più impegnativo del sentiero "Barbarossa".

3. Base della rampa.JPG
Alla base della rampa
3. Base della rampa.JPG (114.51 KiB) Osservato 3803 volte


Ora la salita si fa assai decisa, su terreno franoso ed erboso, andando a percorrere questa splendida quanto stretta cengia godendo di una esposizione che aumenta man mano che si sale.
Emozione e concentrazione salgono di tono, perfetta sinergia inconscia di sensazioni stimolate dall'ambiente che ci circonda.

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Inizia la salita
4.Inizia la salita.JPG (138.04 KiB) Osservato 3803 volte


La traccia, ora un pochino più marcata ma sempre assai effimera, ci guida fra i verticali salti di roccia e ci fa attraversare vertiginosi canaloni. Qui la solitudine e l'immersione nell'ambiente che ci circonda sono totali. Qui è dove vorremmo essere, qui è dove siamo. Carpe diem.

5.Cengia esposta.JPG
La cengia esposta
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Re: Sulle tracce del Barbarossa: Alpe di Succiso per cresta

Messaggioda dokkodo54 » 17/06/2018, 20:46

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La cengia esposta
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Ogni tanto qualche roccetta o breve placca inclinata invita all'uso delle mani, ma le difficoltà tecniche sono comunque basse e discontinue.
Diverso invece il discorso della "pressione" imposta dall'ambiente, che resta costante per tutta la percorrenza della cengia, ove non si può sbagliare neanche un passo.
Doppiato un spigolo, la cengia si esaurisce ed è d'obbligo uno sguardo indietro a quanto appena percorso.

7.La fine della cengia.JPG
La fine della cengia
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Il tratto più impegnativo del "Barbarossa" è oramai alle spalle, ma le difficoltà non sono ancora terminate.
C'è da completare la traversata dell'intero versante della Spiaggia Bella, fino a raggiungere il crinale nord.
Qua la pendenza delle dorsali è minore, se confrontata al tratto appena percorso, tuttavia rimane sempre pericolosamente elevata e anche qui è bene non scivolare.
Il sentiero, la cui traccia è appena appena intuibile, procede a mezza costa tagliando le dorsali e attraversando svariati canaloni, da queste parti chiamati, con termine dal chiaro significato onomatopeico che rimanda a quanto ogni tanto vi accade, "schiocchi".

8.La Spiaggia Bella.jpg
La Spiaggia Bella
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A metter la ciliegina su una torta già assai gustosa, ci pensa subito il primo ripido canalone, ancora innevato, il cui superamento definirei sufficientemente "adrenalinico", seppur di breve sviluppo :lol:

9.Canalone innevato.JPG
Canalone innevato
9.Canalone innevato.JPG (156.06 KiB) Osservato 3802 volte


Con piccole variazioni di quota e qualche tratto da interpretare, il "Barbarossa" pian piano porta in vista del rifugio Paolo Consiglio, posto all'interno della Valle Rio Pascolo.
Qua le difficoltà del tracciato si esauriscono del tutto e si può decidere di scendere direttamente al rifugio e rientrare a Succiso se si è già sufficientemente appagati e soddisfatti.

Ma, se si ha ancora gamba e voglia, si può continuare puntando alla cima dell'Alpe di Succiso seguendo, per tracce, la cresta nord.
Di gamba ancora ne ho e di voglia pure.
Abbandono pertanto il "Barbarossa" e le tracce del fu esercito germanico :lol:, e mi dirigo verso la cima del Monte Ramiseto, che raggiungo ravanando fuori traccia su per l'erta, cercando di passare per i punti più comodi e meno faticosi.
Sono in perfetta solitudine ma già so che non sarà così in cima all'Alpe, che è sempre abbastanza frequentata. Guadagnata la cima del Ramiseto, ne approfitto allora per una bella pausa di meditazione e per mettere qualcosa nel serbatoio, visto che mancano ancora circa 400m per l'Alpe e nei primi tratti la pendenza della cresta sarà notevole.

10.Cresta nord.JPG
La cresta nord
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Re: Sulle tracce del Barbarossa: Alpe di Succiso per cresta

Messaggioda dokkodo54 » 17/06/2018, 20:52

Una larga sella divide il Ramiseto da quella che è l'elevazione più significativa di questa cresta. Si tratta di un ripido groppo denominato "il Torrione".
Qui fa la sua comparsa una debole traccia che proviene dal vallone del Rio Pascolo e che si inerpica lungo la ripida parete del Torrione.
La traccia appare e scompare, ma qui non v'è via obbligata. Si può procedere come meglio ci aggrada, scegliendo se dar la preferenza alla facile arrampicata o al "ravanage" vegeto-minerale su erba e terriccio :lol:
Dalla cima del Torrione si diparte una bella crestina rocciosa orizzontale fatta di blocchi di arenaria. L'esposizione su entrambi i lati c'è tutta, per cui è meglio percorrerla al centro :lol:

11.Crestina rocciosa.JPG
Crestina rocciosa
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Un ultimo risalto roccioso con salita un pò affannosa e ci si trova sui ripidi pendii erbosi che calano dalla cima dell'Alpe di Succiso.
La traccia ora è esilissima e procede in salita deviando verso destra per andare a congiungersi con la cresta nord-ovest, raggiunta la quale i panorami si aprono sempre di più alla vista.
Ancora un pò di ripida salita e finalmente giunge l'ora di metter piede sulla cima dell'Alpe, che, come avevo previsto, risulta assai affollata da bipedi e quadrupedi.
Non è il caso di fermarsi troppo in questo bailamme, giusto il tempo per fare una foto alle "mie" amate Apuane.

12.Verso le Apuane.JPG
Verso le Apuane
12.Verso le Apuane.JPG (85.1 KiB) Osservato 3802 volte


Dalla vetta si scende verso il Monte Casarola, posto un centinaio di metri più in basso e considerato l'anticima dell'Alpe di Succiso. Si percorre l'ampio crinale che divide le due cime in direzione della Sella del Casarola, senza difficoltà particolari in assenza di neve (in invernale invece è una bella e panoramica traversata da fare con un pò di attenzione).
Eccetto per un punto roccioso che presenta un passaggetto con difficoltà tecnica minima, ma che mette spesso in difficoltà chi si avventura qui senza aver alcuna dimestichezza con la roccia.

13.Verso il Casarola.JPG
Verso il Casarola
13.Verso il Casarola.JPG (95.38 KiB) Osservato 3802 volte


Giunti alla sella si può scendere direttamente la splendida Val Rio Pascolo, oppure investire un'altra mezzoretta fra andata e ritorno e posar piede anche sulla vetta del Casarola, in genere mai eccessivamente frequentata, con bel colpo d'occhio sull'Alpe di Succiso appena discesa.
Ottima per meditare e anche per un breve pisolo ristoratore! :lol:

14.Alpe di Succiso dal Casarola.JPG
Alpe di Succiso dal Casarola
14.Alpe di Succiso dal Casarola.JPG (87.57 KiB) Osservato 3802 volte


Adesso però basta... :lol:
Le cime per oggi son finite, è ora di scendere.
Il sentiero di discesa parte dalla Sella del Casarola e percorre tutta la Val Rio Pascolo, ancora parzialmente innevata, dando modo di ammirare questa splendida valle e praticare un pò di sci con gli scarponi :lol:
La sezione ad "U" e i diversi ripiani da cui è formata indicano senza dubbio l'origine glaciale di questa valle.
Al centro vi scorre il Rio Pascolo, ora ben alimentato dalla fusione dei nevai soprastanti, la cui acqua viene captata per rifornire un bel fontanone nei pressi del rifugio.
La discesa è abbastanza ripida e la calura comincia a farsi sentire, quindi la vista del rifugio ma soprattutto quella del suo fontanone dal quale sgorga un'acqua freschissima, sono le benvenute.
Il rifugio Paolo Consiglio al Rio Pascolo è stato realizzato dal Centro Turistico Giovanile di Reggio Emilia e si trova in una posizione notevole.
Non è gestito ed è chiuso a chiave, ma le chiavi sono disponibili a chi ne facesse richiesta (informazioni reperibili su internet).

15.Rifugio.JPG
Il rifugio
15.Rifugio.JPG (108.48 KiB) Osservato 3802 volte


Dal rifugio, la discesa sull'antica mulattiera che riporta al borgo di Succiso è di ordinaria amministrazione e il fontanone all'inizio del sentiero è pronto ad accoglierci con il suo fresco saluto.

Alla prossima,
dokkodo

P.S. Qualche dato dal GPS:
Lunghezza percorso: 13,7Km
Salita verticale: 1115m
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Re: Sulle tracce del Barbarossa: Alpe di Succiso per cresta

Messaggioda dokkodo54 » 21/06/2018, 19:03

Grazie, Sky

:D
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