Il Sasso chiamato Bianco ma visto Verde!

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Re: Il Sasso chiamato Bianco ma visto Verde!

Messaggioda kala » 23/05/2017, 23:09

E' un fatto strano, ma il Sasso Nero si chiama così perché è nero ed il Sasso Bianco si chiama così perché è bianco. Vali a capire 'sti montanari!

Bel giro Fa', e gran bei posti. Io per ora lassù sono stato solo al rifugio, la cima mi aspetta ancora.
Consiglio al proposito l'itinerario che ho compiuto quella volta, dal dislivello accettabile anche per famiglie (il più piccolo aveva al tempo otto anni).
Siam partiti da Pecol, che ha un bel parcheggio (4 posti) vicino alla fontana; da lì siamo saliti passando per Piaia, come te, e poi per quella strada infame (ma TUTTE le strade per il Sasso Bianco sono ripide!). Una volta al rifugio abbiamo traversato verso Ovest per un bellissimo sentiero dai modesti dislivelli e a tratti un po' inerbito e prima di giungere sotto Forcella S'ciota (e dopo aver incontrato una coppia un po' confusa che saggiamente rientrava sui propri passi) abbiamo preso quel sentiero riportato anche sulle mappe che cala direttamente a Malga di Costoia, luogo piacevolmente ameno. Il rientro avviene per bel (e lungo) sentiero nel bosco, ed una volta al piccolo e grazioso paese di Costoia si può imboccare una vecchia mulattiera (chiedere ai residenti) che in qualche modo fa raggiungere la strada non distante da Pecol.
kala
 
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Re: Il Sasso chiamato Bianco ma visto Verde!

Messaggioda Xtreme » 24/05/2017, 2:43

FaFo ha scritto:x Xtreme: quello che proponi è proprio l'itinerario che avevo in mente come alternativa. Se vuoi scrivere qualche informazione in più è ben accetta.


Mi è un po difficile essendo lontano da casa.
Qui è relazionato un giro simile: http://www.sanlorenzopd.it/wp/arditi/?p=1368

A Caracoi Cimai, bella e panoramica frazione, c'è un comodo parcheggio per 4 o 6 auto. La forestale che parte da lì ha tratti cementati e ripidi, specialmente all'inizio, ma in genere la trovo migliore di quella che hai fatto te. Si incrociano molte mulattiere e non sempre era chiarissima la direzione, ma si segue sempre la principale.
Si arriva alla piana di Giardon piena di baite, fin qui si arriva anche con le ciaspole d'inverno, poi la strada diventa sentiero e si prende la scorciatoia, indicazioni, che passando tra una zona di vegetazione bassa e umida riprende il sentiero da te fatto tra Sasso Nero e Sasso Bianco.
Al ritorno invece sono passato per il monte Forca attraverso bei prati con vecchi tabià abbandonati, con Civetta e Pelmo di fronte, fino ad arrivare alla frana. Non ricordo se da qui il lago sia visibile..
Poi da Bramezze ho seguito delle mulattiere, segnate in nero sulla cartina, che attraverso alcuni tabià mi hanno riportato sulla forestale dell'andata.
Gli incovenienti di questo giro sono che si salta il rifugio e che si deve risalire a Caracoi Cimai, il dislivello totale credo sia sui 1400m
Michele
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