La mulattiera dimenticata dello Zugna

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda dokkodo54 » 16/11/2015, 20:59

Quanti di voi conoscono il monte Zugna ?
Se c'è qualche Roveretano, probabilmente lui lo conosce, perchè si trova proprio sopra casa sua, spartiacque fra la Vallarsa e la val d'Adige.
Io, invece, fino a una settimana fa ne ignoravo del tutto l'esistenza, finchè i miei amici di Trento con i quali avevo appena finito di arrampicare me ne hanno parlato.
"Stefano, lo sapevi che sopra Rovereto c'è un monte, il Monte Zugna, pieno di trincee della prima guerra mondiale? Nel tempo sono state completamente ricoperte dalla vegetazione, ma recenti interventi di recupero le hanno strappate all'oblio e rese visitabili. Ora sono inserite in un percorso storico assai interessante."
"Inoltre c'è una mulattiera non segnalata e ancora quasi sconosciuta. Si trova sul versante della val d'Adige e collegava lo Zugna con la mulattiera di Passo Buole. Ci si arriva tramite un sentiero non tanto facile da scoprire, e percorrerla, a causa di alcune frane, non è nemmeno così banale."
"Potremmo anche accompagnarti, ma sappiamo quanto ti piace fare queste cose in solitaria e siamo sicuri che saprai trovarla anche da solo".
Riconosco una sfida, quando me la propongono.
E allora decido di documentarmi, scoprendo che al monte Zugna ci si può arrivare in auto da Rovereto o dalla Vallarsa, e che c'è una strada asfaltata che sale fino a un rifugio, il rifugio Malga Zugna, situato circa duecento metri sotto alla cima.
Così mi organizzo per fare "qualcosa di verticale" in zona il sabato, per poi dormire al rifugio e andare in esplorazione il giorno dopo.
Già la salita in auto a Malga Zugna al tramonto mi regala una vista spettacolare della val d'Adige immersa nella nebbia.

Mare di nebbia
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Mare di nebbia
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Il rifugio dovrebbe essere un buon punto di partenza per la mia esplorazione, ora si tratta di decidere che direzione prendere.
La strada militare che porta alla vetta è fin troppo evidente, ma c'è anche un sentiero segnato che scende dietro al rifugio verso il fondovalle.
Questo va proprio nella direzione che volevo, quindi decido di imboccarlo e inizio a scendere nel bosco.
Dopo un pò, seminascosta dagli alberi, intravedo quella che potrebbe essere una strada militare che si stacca dal sentiero segnato e scende decisa nel fitto del bosco. Provo a seguirla, e mano a mano che procedo, la massicciata diviene sempre più evidente e aumenta la consapevolezza di essere nella direzione giusta.

Strada militare
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Strada militare
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La strada si incassa in una trincea nel fitto del bosco. Qua il tempo sembra essersi fermato e ci si aspetterebbe persino di veder apparire qualche soldato con moschetto e tutto.
Poi, senza preavviso, sbuca sul versante del monte. L'orizzonte finalmente si apre e la vista può spaziare sulla val d'Adige fino alla pianura immersa nella foschia.

Val d'Adige
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Val d'Adige
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Beh, credo proprio di averla trovata la mulattiera di cui mi hanno parlato i miei amici, e ora mi accingo a percorrerla.
Il tracciato è evidente, protetto com'è da muretti a secco.
Ora tutto è invaso dalla vegetazione e qua e là la strada è interrotta da qualche frana, ma resta sempre un'opera notevole, considerata l'epoca in cui è stata realizzata.
Sono completamente solo. Sarà l'isolamento, il senso di abbandono che trasmette questo luogo o il pensiero alla ragione per cui queste opere vennero realizzate, ma tutto ciò mi mette parecchia malinconia. Non posso fare a meno di immaginare i soldati, qui, con l'equipaggamento di allora, intenti a trasportare viveri, armi, munizioni, feriti, lungo questa mulattiera, senza sosta, estate o inverno, mentre intorno a loro infuriavano i combattimenti.

La mulattiera dimenticata
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La mulattiera dimenticata
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mulattiera.jpg

Dagli strani percorsi della memoria affiora una canzone alla quale non pensavo da oltre quarant'anni, e che scandirà i miei passi per tutto il resto della la giornata. Una canzone che ben riassume i sentimenti suscitati da questi luoghi: "La riva bianca la riva nera".

"Signor Capitano si fermi qui
sono tanto stanco mi fermo sì
attento sparano si butti giù
sto attento ma riparati anche tu.
Dimmi un po’ soldato di dove sei
sono di un paese vicino a lei
però sul fiume passa la frontiera
la riva bianca la riva nera
"

Ogni tanto si incontra qualche ricovero realizzato scavando la roccia o ammassando pietre. Dentro uno di questi è cresciuto un abete.

Ricovero
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Ricovero
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda dokkodo54 » 16/11/2015, 21:05

Tutto sommato la mulattiera è ancora abbastanza percorribile, eccetto in alcuni punti dove bisogna procedere con attenzione data l'instabilità delle frane che si sono staccate dal monte invadendone la sede. Via via che si procede, però, diventa sempre più stretta, fino a ridursi a un'esile traccia che traversa lungo il ripido versante della montagna. Le frane, qui, la strada se la sono portata via del tutto verso valle e occorre fare attenzione se non si vuole fare la stessa fine.

Cengia stretta
stretta.JPG
Cengia stretta
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"Signor Capitano che ci vuol far
questa qui è la guerra
non può cambiar
sulla collina canta la mitraglia
e l’erba verde
diventa paglia
e lungo il fiume
continua la battaglia
ma per noi due
è già finita ormai
"

Sono quasi in vista della vetta del monte Zugna e della mulattiera "ufficiale" che arriva da passo Buole. Sopra di me ci sono le instabili fasce rocciose del monte e una postazione per mitragliatrice.

Postazione mitraglia
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Postazione mitraglia
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Ancora qualche decina di metri e sono in vetta, piena anch'essa di trincee e postazioni militari. Il punto di osservazione è notevole, con vista privilegiata sul Carega, sul Sengio, sul Pasubio, sul Col Santo, su tutta la Vallarsa e la val d'Adige.

Pasubio, Col Santo e Vallarsa
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Pasubio, Col Santo e Vallarsa
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Carega
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Carega
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Quasi sempre, quando raggiungo una cima mi fermo per meditare. Di solito, prima di svuotare completamente la mente ripenso al passato, ai "problemi" della vita quotidiana o del lavoro, oppure al percorso che ho fatto per arrivare in vetta. Ma in questo luogo carico di storia, tutto si concentra su un unico tema e sul fatto di quante cose, al giorno d'oggi, diamo per scontate senza fermarci mai, nemmeno per un minuto, a pensare che c'è gente che ha vissuto e perso la vita quando le medesime cose tanto scontate non erano.

"Signor Capitano io devo andar
vengo anch’io con te
non mi puoi lasciar
no non ti lascerò
io lo so già
starò vicino a te per l’eternità
"

E' ora di scendere. La mia ricerca ed esplorazione della mulattiera dimenticata è terminata.
Ma non è certo terminata la visita al museo a cielo aperto che rappresenta questo luogo. Poco sotto alla vetta c'è il "Parco per la Pace", ex caposaldo dell'esercito Italiano, ex fortificazione dell'esercito Austro-Ungarico, che vi si era attestato prima dello scoppio della guerra, salvo poi abbandonare tutto e arretrare le proprie linee nei pressi di Rovereto.
Qui risiedeva il comando Italiano e sempre da qui si poteva accedere alla fitta rete di gallerie che ancora oggi percorrono l'interno della montagna.

Parco per la Pace
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Parco per la Pace
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda dokkodo54 » 16/11/2015, 21:08

E' particolare la vasca per la raccolta dell'acqua e il conseguente acquedotto, realizzati dagli Austriaci e poi utilizzati dagli Italiani e tuttora in funzione.

Raccolta dell'acqua
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Raccolta dell'acqua
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Tutto il monte, dalle pendici alla vetta, è pieno di gallerie, trincee, postazioni di artiglieria e di mitragliatrice, di ricoveri dormitorio e alloggiamenti per i soldati. Per non parlare del "trincerone", un'opera immensa, che fu l'estrema linea di difesa degli Italiani. Ognuna ha la sua colonnina che ne spiega la storia, a cosa serviva e come è stata realizzata.
Non ho mai visto così tante testimonianze della prima guerra tutte insieme come in questo posto, e, a mio modesto parere, il lavoro di recupero che è stato fatto e i percorsi di visita che sono stati attrezzati sono eccezionali.

"Tutto è finito
tace la frontiera
la riva bianca
la riva nera
mentre una donna
piange nella sera
e chiama un nome
che mai risponderà
"

Torno al rifugio e alla macchina, oramai è ora di rientrare verso casa.
Ciò che è iniziato come una sfida e una esplorazione, alla fine si è trasformato in un viaggio dentro la storia.
Il viaggio per oggi è finito, ma credo che tornerò ancora al monte Zugna. Forse il prossimo anno, oppure, magari, quest'inverno. Quando il bianco avrà coperto i colori dell'autunno e la Natura avrà steso ancora una volta la sua fredda coperta su questo luogo e sul suo fardello di ricordi.

Colori dell'autunno
autunno.JPG
Colori d'autunno
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autunno.jpg

Alla prossima,
dokkodo
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda ONURB » 16/11/2015, 21:18

.....Il Coni Zugna .....la parte finale a scendere verso il trentino del gruppo del Carega.......figurati se non lo conosco....non c'e' percorso segnato Cai ( e tanti anche non segnati Cai......) che non abbia fatto del Carega,da qualsiasi versante si voglia salire.......l'ultima volta ci son salito da sotto pero',da Matassone o giu' di li,non ricordo bene....era verso la fine di novembre dopo la prima abbondante nevicata........sopra era tutto bianco........Dokkodo ....era una vita che non ricordavo piu' la canzone della Zanicchi......i miei avevano un 45 giri......la riva bianca,la riva nera.....che ricordi..........
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda Blitz » 17/11/2015, 21:04

Boia che posto!
Qua a Padova c'è una via Coni Zugna (in un quartiere dove sono tutte dedicate ai luoghi della guerra) e mi ero sempre domandato che posto fossero, tu me l' hai perfettamente illustrato, grazie!
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda fudos » 18/11/2015, 8:07

e in queste foto si può vedere anche il mio altissimo
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda Giampi8181 » 18/11/2015, 20:02

E da Coni Zugna un sentiero porta a passo Buole, la termopili di Italia per il sacrificio degli italiani che fermarono la Strafexpedition il 30 maggio 1916
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Re: La mulattiera dimenticata dello Zugna

Messaggioda dokkodo54 » 19/11/2015, 21:33

Forse sono meno conosciuti rispetto ad altri, ma il monte Zugna e passo Buole, quest'ultimo giustamente citato da Giampi8181, rientrano senza dubbio fra i luoghi della memoria della prima guerra mondiale.
So che a te, Blitz, piace ravanare per giaroni e scavalcare forcelle, ma credo che apprezzeresti molto una visita a questo posto e il viaggio dentro la storia che consente di fare.
Forse ONURB, che da quello che scrive mi dà l'idea di essere un "boungustaio" della Montagna, potrebbe confermartelo.
Potresti fare come me, trovare in zona qualcosa da ravanare il sabato, poi dormire a Malga Zugna e passare la domenica a meditare fra trincee, gallerie e baraccamenti.
Mi sembra che il rifugio sia aperto tutto l'anno nei weekend.
Io mi ci sono trovato bene. Sarà che è gestito da "pianulari" dall'accento inconfondibile e forse per questo mi ci sono sentito un pò "a casa".

Un saluto,
dokkodo
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