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Continua l'ottobre quasi magico... Puntata sulle piccole dal Pian delle Fugazze per la traversata nord-sud del Sengio Alto. Salita al Cornetto per il bellissimo sentiero d'arroccamento e prosecuzione a sud con facoltativa salita al Baffelan per la normale e discesa a Campogrosso. La giornata... vedete voi.

Primi passi sul sentiero d'arroccamento al Cornetto




Controluce sulla forcella intermedia


Versione minore della strada degli alpini...






Gruppo del Carega sospeso tra le nuvole






La forcella intermedia col tratto di salita


La terminale del Baffelan, Obante, Fumante, Carega


Passo degli Onari




Forcella del Cornetto ormai poco sotto l'ultimo tratto alla cima - dietro il Pasubio


Il Pasubio con il rifugio Papa e la strada delle 52 gallerie


Breve traverso attrezzato in salita


Sul Cornetto c'è sempre gente


Tre Apostoli, Baffelan e lontano il gruppo del Carega




Le bandierine lasciate dal Fedipos in occasione di una bradipata


Rientro a forcella del Cornetto


Lungo il Sengio Alto


Uno dei due salti 'catenati' lungo il percorso


L'alpinistica parete est del Baffelan - sul raggio di sole la risalita alla forcella per la normale ovest


Passaggi sulla normale del Baffelan






Sul Baffelan


Il Cornetto ed il Pasubio




In discesa verso Campogrosso


Autunno tra le nebbie nei pressi del rifugio


Il gruppo del Carega lungo la rotabile da Campogrosso al Pian delle Fugazze

quanto bello è quel posto...

Oltre che bello ha un qualcosa di particolare: non ho mai visto preghiere tibetane durare così a lungo. Normalmente resistono 2/3 stagioni al massimo e diventano brandelli semi-irriconoscibili. Queste sembrano messe qualche mese prima! Si vede che il "La ghialooo!" esclamato al momento è stato perticolarmente efficace!Grazie della foto-memoria.

De nada hermano! Le bandierine sono ancora in ottime condizioni, è stato Dario/Koyaanisqatsi a farci presente il tuo 'lascito' sul Cornetto.
E' singolare che sul lato nord (Cornetto) abbiamo incrociato molta gente mentre sul sud (Baffelan) non c'era praticamente nessuno, ma pare una costante sui gruppi che si sviluppano in verticale (Brenta insegna...).
Piuttosto: noi abbiamo indossato il casco lungo gran parte del percorso; sia sulle salite alle due cime e soprattutto lungo le varie cenge (e gallerie!). Lo abbiamo considerato il minimo viste le verticali pareti che si accostano spesso e (garantito) le craniate che in galleria o in qualche passaggio si prendono. Bene, ci guardavano spesso con meraviglia, qualcuno ci ha pure chiesto se abbiamo fatto una ferrata... . Come se il casco fosse una prerogativa esclusiva delle ferrate... Boh! Stupiti noi più di loro...

Concordo nel dire che sono posti molto belli. Nel vedere le foto mi è quasi venuta voglia di tornarci nei prossimi giorni......nonostante Novembre sia alle porte il meteo continua ad essere clemente.
Rimanendo in zona ricordo di aver visto un tripudio di bandiere tibetane(almeno così credo) vicino a cima Carega; per l'esattezza sulla cima all'uscita del sentiero Pojesi: anche qui opera di fedipos? Come mai questa usanza? Che significato ha?

Provo a spiegartelo in termini molto semplici,speriamo. Se tu avrai il piacere di percorrere i grandi percorsi di trekking in Hymalaya ti troverai perennemente sepolto, ad ogni passo,valico, cima piccola o grande che sia, da questi festoni di preghiere. I loro colori hannno un significato ben preciso. Blu=cielo, Bianco =spazio,Rosso=fuoco,Verde=acqua,Giallo= terra. E stanno a rappresentare, praticamente l'essenza stessa della vita. Su ogni preghiera sono stampati mantra dai differenti significati, ma che semplificando sono tutti delle invocazioni alla divinità affinchè protegga tutti i viandanti che transitano in quei luoghi. Il vento, sempre presente, scuotendo le preghiere contribuisce a diffondere nell'etere questi mantra in modo che tutti possano beneficiarne. Oltre che questa funzione ,diciamo, verso gli altri, hanno anche lo scopo di ringraziamento per aver permesso al buddista di essere in quel luogo e di auspicio per un buon,lungo cammino.In quelle terre ogni pietra, ogni Chorten,ogni Chatya, ogni Monastero è letteralmente circondato da festoni di preghiere, e quando Tu inizierai il tuo percorso, saranno i Porters stessi ad avvolgeri al collo la Khata, la sciarpa di seta bianca ,indice di ringraziamento perchè Tu stai offrendo a loro la possibilità e il privilegio di esserti di aiuto. Nella loro cultura, se un buddista ti fa un piacere, sarà sempre lui a ringraziarti per avergli dato la possibilità di guadagnare meriti per la sua vita futura. Così,sulle montagne, le preghiere diventano anche un ringraziamento alle divinità che dimorano in quei luoghi per averti permesso di percorrere il cammino senza problemi e senza pericoli. Molte sono le cime considerate sacre, e per fortuna, a tutt'oggi, gli alpinisti hanno sempre rispettato la sacralità di quelle cime, fermandosi sempre a qualche decina di metri dalla vetta stessa nel rispetto delle loro credenze. Spero di aver contribuito a capirci qualcosa.

Che bel post...

Semplice, chiaro ma soprattutto trasudante esperienza vissuta, non sterile nozionismo...

Ok, grazie fedipos per la bella spiegazione.
Interessante la storia che il buddista ti fa un piacere e ti ringrazia per averglielo permesso: che bel mondo sarebbe se fosse così per tutti!(pura utopia, ahimè)