Tiro giù santi e madonne per l' orario della sveglia (le 5) che mi farà arrivare all' appuntamento con ben 3 ore di sonno


Sveglia, una scodella di the al volo e via si parte, destinazione Roer di San Gregorio nelle Alpi. All' arrivo il buon Mauro è già la che mi aspetta, mi preparo al volo e si comincia per il sentiero 851 nel bosco

dai bocia no sta perdar tempo co milioni de foto che tanto semo nel bosco!!!


arriviamo in breve ad un bivio dove la tabella "ufficializza" la nostra prima tappa: Forcella Intrigos

il sentiero si restringe ma continua in buona salita nel bosco

veloce scorcio sul Cavallo

e vanti per sto bosco

dopo un' ora scarsa avviene il fattaccio: mentre il "diesel" di Mauro una volta scaldato va via a pieno regime, il mio si scarbura: le poche ore di sonno e la colazione ultrarapida e ultralight mi fanno sentire come se fossero 10 ore che cammino, un venticello fresco che mi raffredda il sudore sulla fronte mi fa venire mal di testa, il colpo di grazia. DISASTRO


unica consolazione, il sentiero esce all' aperto e almeno vedo un po' di panorama...


Arrivo al bivio col sentiero per il Bivacco Palia

sotto le tabelle trovo un biglietto: TI ASPETTO IN FORCELLA, MUOVITI!!!!! rispondo tra me e me "speremo de rivarghe

sono in giornata NO, non c'è verso di andare avanti... normalmente in un caso del genere -da solo- girerei le chiappe e tornerei indietro (mi è già capitato un paio di volte di avere giornata no ed abortire il giro) questa volta però c'è il buon Mauro che non ne vuole sapere di vedermi mollare l' osso cosí e da lontano mi sprona a continuare
Lento (e imprecante) ma inesorabile proseguo, facendomi forza guardando il panorama


che adesso si fa stimolante


eccolo la il Pizzocco

e queste??


ormai manca poco alla forcella


e finalmente la raggiungo

un po' di riposo, le parole dello Sherpa, una barretta e un moment, associati al panorama dalla forcella, mi ricaricano
dicevo del panorama dalla forcella... bhe fate voi


L' imponenza della parete NE del Pizzocco è impressionante, e fidatevi che la foto non le rende giustizia

ripartiamo abbandonando il sentiero 851 in favore di un sentiero senza numero ma ottimamente segnato che porta proprio sotto il monte


La pendenza non si fa sentire e l' ambiente si fa selvaggio



uno sguardo indietro

e adesso altro cambio: si cammina su dolce pascolo


La nostra destinazione

nuvole in salita

intanto lo Sherpa cerca con lo sguardo il bivio per la salita

TROVATO! io sono ancora tentennante, lo Sherpa mi tira quasi fisicamente


ci incamminiamo sul sentiero che inizialmente sale tranquillo, e ad un certo punto avviene il punto di svolta della giornata: compaiono i miei portafortuna


rallegrato riprendo a salire, sempre mezzo spompo ma inesorabile

i panorami si fanno sempre più invitanti


c'è da attraversare un breve canalino con un po' di neve

il sentiero si inselvatichisce, bene


adesso l' ambiente è l' ideale per me, nudo e brullo




piano avanti avanti piano, continuo a salire, e finalmente arrivo in vista della croce, sull' anticima

dalla vetta mi separa solo questa cresta

lo Sherpa mi vede "dai bocia che te ga da far le foto, movate!"

finalmente arrivo in vetta, se non fosse stato per Mauro avrei mollato ben prima e mi sarei perso questo cinema di panorama






meritato riposo & spuntino, vaneggiamenti su cosa c'è in fondo e su giri da farci (Cimonega, Sas de Mura, Pale...) e si riparte in discesa


verso la valle del Piave

adesso si viaggia su comodo sentiero


ogni tanto mi giro a riguardare il Pizzocco

arriviamo al bivio col sentiero 853: da una parte Bivacco Palia, dall' altra Rifugio Casera Ere, nostra destinazione

bhe fatto 30 facciamo 31: visto che è qua dietro andiamo a vedere il bivacco
il breve sentiero è costellato di fiori: prima tutti gialli, poi tutti blu


eccoci qua al Bivacco Palia

sotto la tettoia c'è un bel caminetto che chiama salsicce e costicine

Torniamo velocemente al bivio e iniziamo a scendere verso il rifugio, che è già in vista


manca poco, il tempo di rientrare nel bosco...

ed eccoci al rifugio dove festeggiamo: birra per Mauro e grappa per me


dopo un giusto riposo ci riavviamo lungo la strada di servizio

per poi tagliare per sentiero

ed arrivare in breve al parcheggio.
Sono finito, disintegrato, ma contento: grazie allo Sherpa non solo ho continuato il progressivo incremento di dislivello e stress al ginocchio nel mio percorso di rimessa in sesto, ma per di più sono riuscito a farlo partendo da una condizione iniziale negativa (stanchezza da carenza di sonno & mal di testa) in cui normalmente avrei fatto marcia indietro, e mi sono goduto un ambiente unico con panorami pazzeschi.
Grazie Mauro!