Ormai è passato piú di un mese dall' ultimo giro, pare una maledizione, non sono piú riuscito a combinare niente
Vedo una finestra di bel tempo per questo weekend, che sia la volta buona?
Ormai l' allenamento è andato a farsi benedire, quindi niente grandi giri, però potrei approfittarne per farmi un giretto in Val Travenanzes, dove da fare ce n' è sempre.
L' idea è quella di cercare una certo sentiero: se lo trovo, bene, altrimenti amen, ce n' è un' altro a cui sto dando la caccia, e poi... spunti liberi
Venerdí sera ho un compleanno e poi un post serata impegnativo, di conseguenza questa volta mi muoverò di domenica.
Bon, sabato relax post feste, nanna presto, e domenica la sveglia suona che è ancora buio.
Zaino già pronto, faccio colazione al volo, zompo in macchina e via, direzione Cortina.
Quando parcheggio all' ingresso del Parco mi accoglie una miiiite temperatura (da imodium) resa ancora piú gradevole da un vento gelido che ti ghiaccia anche le palle...
FUCK IT!
In marcia!
Mi incammino lungo la strada della Val di Fanes, fa troppo freddo per fare foto, ne faccio giusto una alla trota di Pian de Loa, un bel bestione che se ne sta sempre sotto il ponte (me l' aveva segnalata il boss ad agosto)
Poi però, quando compare il Tabúrlo, con un cielo del genere, sarei un assassino a negargliela
Pian piano il vento si da una calmata, ed arrivo a Ponte Alto, teatro della battaglia che fu probabilmente il primo exploit del Capitano Augusto Baccón del Btg. Fenestrelle, che pochi giorni dopo sarà protagonista della cattura di un comando austriaco in Val Travenanzes aprendo una nuova via in discesa dalla Tofana di Dentro (via interamente per canaloni, ad oggi le ripetizioni credo si contino sulle dita di una mano).
Qua mi si presenta il lato settentrionale delle Tofane, con gli Orti e la fenditura del Valón de Ra Ola.
A SPLASH OF COLOUR
Fa impressione il contrasto tra il verde scuro dei mughi e le gradazioni di giallo degli alberi
In alto, al culmine del vallone, la larga Forcella de Ra Ola, teatro di parecchie mie scorribande (e altre ancora da venire )
Taè e Taburlo, scherzi delle prospettive, da qua sembrano guardarsi allo specchio
mentre la Croda del Vallon Bianco si manifesta compatta e massiccia, una fortezza
Arrivo al bivio di In Po Ra Ola
entro in Val Travenanzes
Da qua occhi bene aperti: si entra in zona d' operazioni, ed ogni angolo potrebbe nascondere una sorpresa, tipo i resti appena visibili di una scalinata (per "appena visibili" intendo che o si ha l' occhio clinico, o non si notano neanche) che porta a delle postazioni fagocitate dal bosco...
Occhi bene aperti davanti, e anche dietro, dove la Croda Rossa di colpo compare sopra un mare verde/giallo
Un varco tra la vegetazione lascia vedere un tratto di parete, segnata in alto da una serie di cenge
a me ne interessa una in particolare, vediamo se la becco...
ECCOLA! la baracchetta austriaca che avevo visitato ad agosto col boss salendo dal Sentiero Due Alberi!
Si vede anche il ponticello del sentiero che sale dal versante Travenanzes
Esco dal bosco, davanti finalmente si apre la valle e in fondo inizia a far capolino il Casale
Poi gli si affianca anche il Castello, spettacolo
Comincia il piacevole saliscendi, con l' alternanza di canaloni e mughi
alle spalle la Croda Rossa si fa enorme
mentre davanti si presentano anche le Cime di Furcia Rossa
Continuo a camminare, adesso che mi sono allontanato dagli Orti, posso girarmi a guardarli (prima ero esattamente sotto la verticale): gli alberi, coi loro colori, sembrano quasi finti, incredibile
Arrivo al famoso ponte ad angolo, punto cruciale della valle visto che qua c' era un posto di comando (quello catturato dal Capitano Baccón all' inizio della guerra, poi abbandonato per le strategie "particolari" del Generale Cantore) e da qua partivano sentieri di collegamento con le postazioni sulla bassa Tofana di Dentro (la parte alta era saldamente in mano italiana) e su Furcia Rossa e Vallon Bianco
Salgo ai resti del comando austriaco, da dove l' anno scorso avevo preso il Sentiero Lancedelli
Questa baracchetta, oltre ad avere ancora la porta ed il vetro alla finestra, all' interno ha pure tavolo e scaffalatura: mancano solo due seggioline e vengo a fare una notte qua
Comincio a seguire il sentiero sotto parete, ma continuo a voltarmi: VOGLIO COLORE
Passo un' altra baracca, piú grande ma meno fortunata della prima
Dall' altro lato della valle, la Graa de Traenanzes si infila tra Furcia Rossa e Vallon Bianco: da qua, lo stesso giorno che Baccon aveva preso il comando alle spalle, una pattuglia al comando del Sergente Raviol (sempre del Btg. Fenestrelle) era salita fino ad appostarsi su Furcia Rossa e Vallon Bianco, creando grossi patemi ai comandi austriaci, visto che poteva essere per gli italiani la porta per le retrovie austriache.
Non lo fu per le solite idee "particolari" di Cantore, che oltre a far sgomberare la bassa Val Travenanzes, fece pure sgomberare la cresta: i sospiri di sollievo degli Imperiali si sentirono fino a Budapest
Purtroppo la grava, tanto per cambiare, non è piú praticabile a causa dei continui franamenti
Proseguo verso nord (tornando quindi verso la Val di Fanes) in un' alternanza di resti di baracche e di caverne
sto cercando una traccia che stacchi a destra ma non si batte chiodo: o meglio, trovo qualcosa di sospetto, ma non è molto invitante, e qua sopra son tutte cenge e salti: ho imparato a mie spese che qua basta un niente a sbagliare "uscita" e finire nei casini
Continuo a seguire il sentiero fino a che muore su un franamento recente: la voglia di rumegarmi il franone prima in giú e poi risalire è meno di zero, cosí scendo a riprendere il sentiero di fondovalle
Poco male, torno a godermi la Croda Rossa
Incrocio un simpatico Badiót che sta scendendo la valle per poi salire al Rifugio Fanes, facciamo una piacevole chiaccherata e proseguiamo insieme fino a un rudere ai piedi degli Orti di Tofana
Qua ci salutiamo: lui ha ancora parecchia strada da fare, io invece ho un indizio da seguire
L' indizio sembra essere quello giusto
ma non c' è solo davanti da guardare: dietro a me la valle, vista da quassú, è qualcosa di galattico
Da qua parte un sentiero, un po' sottoparete e un po' tra i mughi, e anche dove sembrerebbe perdersi compare sempre qualche segno a dirti che sei sulla strada giusta
Mi guardo intorno, da qualche parte dovrebbe esserci un passaggio per salire...
Alt, aspetta, cos' è quella roba su quella parete la in fondo??? Tiro lo zoom della macchinetta, no, non ci posso credere, vado sotto parete, assurdo mi trovo davanti l' attacco di una ferrata
È il passaggio che cercavo
Non mi fido a salirci da solo, se niente niente una di quelle staffe salta, mi ritrovano tra 20 anni, FORSE
È rimasta qua 102 anni, spero che un altro annetto tenga botta... tiro avanti e prendo nota per l' estate prossima con il boss.
Riprendo la marcia verso nord
e raggiungo la caverna all' estremo dello sbarramento che tagliava la valle
Bon, sono quasi alla fine della valle, in teoria il sentiero dovrebbe ridiscendere verso il fondo seguendo i resti dello sbarramento, e invece prosegue dritto in quota
Vabbé senti, tanto vale seguirlo, male che vada taglio per il bosco e mi ricollego giú, tanto qua non ci sono piú salti...
Inizia a venirmi un sospetto, vuoi vedere che prima o dopo vado ad incrociare il Sentiero Due Alberi? sarebbe il colmo
Sul piú bello che il sentiero sembra perdersi, ecco un albero tagliato
e poi un ometto, con frammenti di bomba
MA IO LO CONOSCO QUELL' OMETTO! L' ABBIAMO FATTO NOI AD AGOSTO!
Si, sono proprio sul Sentiero Due Alberi!!!
Robe da matti!
Seguo il sentiero che avevo esplorato col boss in estate, ed in breve arrivo a congiungermi col sentiero 401 che scende verso Fiames.
Quando finalmente arrivo alla macchina, avverto un "leggero languorino", cosí faccio una tappa fuoriprogramma in centro a Cortina
Adesso sí che posso dire che il giro è concluso