Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Percorsi non attrezzati,su roccia od in ambiente Alpinistico.

Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda giubi_pd » 06/05/2012, 0:33

Uno degli ultimi appuntamenti prima del riposo forzato. Mi sono tolto questo dente che avevo da qualche mese andando a ripetere una delle vie classiche di Rocca. Diversamente dalla Carugati questa anche se via sportiva, mantiene una certa chiodatura "poco generosa", quindi se non si ha una certa dimestichezza meglio attendere di avere una tranquillità tecnica e mentale. ha si passaggi di 3+ ma molto aerei diciamo. Unico punto molto ben protetto è il più difficile, un pilastrino di 5c, (non più di un 5b secondo me), che è comunque aggirabile per la vecchia via anche se c'è da ravanare parecchio nella vegetazione.

accesso:
Lasciate la macchina al parcheggio del cimitero di Teolo. Imboccato il sentiero arrivati alla sella tenete la sinistra e seguite il sentiero fino al bivio per la parete est; dalla est prendete la cengia che va a sinistra fino all'attacco della carugati, qui vi tenete la carugati sulla dx e imboccate il canalino che risale giusto dietro al camino della carugati. Superate qualche salto di roccia molto semplice fino all'attacco.

attenzione, la via non ha il nome, ma non ci si può sbagliare ha gli spit che partono appena superato un masso con un passo di 3+

https://picasaweb.google.com/1158948075 ... directlink
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

"Dalla cima di una Montagna il sole tramonta sempre dopo e sorge sempre prima......ecco perchè, nella vita, val sempre la pena di "camminare" in salita !!" (Cit. SHERPA61)
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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda giubi_pd » 06/05/2012, 10:40

aggiungo, già col capo cosparso di cenere essendomi già preso il "cazziatone" dal Filippo.. ho capito quello che dici, in vie a più tiri a Rocca neanche al corso ci avevano fatto passare le corde in modo sfalsato.. metterò in pratica quello che dici.
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda Xtreme » 06/05/2012, 11:20

giubi_pd ha scritto: passare le corde in modo sfalsato...


In che senso? :mmemo:
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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda fedipos » 06/05/2012, 11:41

Ciao. Nel senso, alla faccia di:manuali,istruttori,ecc.ecc.,che se sali in doppia corda devi salire a forbice, ossia alternando le corde su rinvii differenti, appunto sfalsati,e avendo l'accortezza che non siano alla stessa altezza. Questo perchè in caso di volo ,ovviamente del primo,una corda si cucca l'assorbimento maggiore dell'energia cinetica di caduta, se tiene,tanto meglio, se non tiene entra in tiro l'altra che però si trova a dover reggere l'energia residua e tiene. Per non parlare degli ancoraggi. Ovviamente io mi riferisco sempre alle vie in montagna, dove questi discorsi possono significare tornare a casa o meno. In falesia, al lato pratico, tuttto va bene o quasi. Ma se uno ,dopo essersi drogato di spit ogni 2 metri va a fare una via come si deve, farà bene a tenere ben presente quello che scrivo un vecchio rincoglionito con 1200 vie in montagna. E sono ancora qua.
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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda giubi_pd » 06/05/2012, 12:05

nel senso che se guardi le foto, in alcuni tiri della via che ho ripetuto, le corde passano entrambe nel rinvio. Filippo mi ha fatto notare che passando insieme rischiano di fare attrito tra di loro e che sarebbe meglio una progressione alternata, nel senso che su un rinvio ne passo una, poi su quello successivo l'altra e via così fino alla sosta.
Mentre al corso che feci con la guida alpina nelle "vie lunghe sportive", (attenzione non di montagna), le corde ce le faceva passare così quando gli spit seguivano un andamento molto lineare, ad eccezione invece di quando non erano bene in linea e allora si sfalsava la corda. Aggiungo che le foto sono state scattate in passaggi molto semplici e dritti, e precisamente su L1 e L5 i due tiri più facili sugli altri tiri siamo stati molto attenti anche sfalsando le corde quando lo ritenevamo giusto fare.

C'è da dire una cosa in effetti su alcuni manuali del CAI, rintracciabili anche in linea:

http://www.caisem.org/public/Didattica% ... parete.pdf

capitolo 2.1.4

"2.1.4 Quali corde usare
Si sono gi`a considerate nei punti precedenti le conseguenze, molte volte combinate con altri
effetti, dell’uso dei diversi tipi di corde. Qui basta ricapitolare affermando che
su terreni solidi e con ancoraggi sicuri (spit, fix etc.) la scelta del tipo
di corda `e secondaria e deve essere dettata più da altri motivi che da
quello di ridurre le sollecitazioni nella catena di sicurezza; su terreni
poco affidabili (ghiaccio, roccia friabile ecc.) o con ancoraggi non sicuri
`e conveniente usare due mezze corde alternandone il passaggio nei rinvii
quando questi sono angolati.
Val la pena sottolineare ancora che
nel caso di due mezze corde, in generale è consigliabile usarle passandole
accoppiate nello stesso moschettone; solo in presenza di situazioni in cui
la riduzione dei carichi diventa prioritaria e i rinvii sono angolati, esse
verranno alternate come sopra indicato.
"

hai scritto poco prima filippo :) ho capito quello che intendi ed in effetti nella tua ipotesi è vero, ma io, di fare vie in montagna senza la dovuta conoscenza non ho intenzione di farne per un bel po' sto cominciando ora dopo circa un anno a fare qualche via a più tiri sportiva, ad integrare ogni tanto agli spit anche qualche altra protezione messa da me, ma senza mai mettere solo quella e soprattutto a valutare le situazioni. Come detto nei tiri molto lineari, le corde le ho passate accoppiate, nei tiri più impegnativi e delicati, ho messo la macchina in tasca, e passato le corde come dovevano essere messe :)

però veramente, una domanda me la pongo. Perchè tra quello che dicono i manuali, e alcune guide, c'è differenza con quello che dicono altri esperti di montagna.. mi domando, ma non ci sono delle regole uguali per tutti nell'alpinismo?


PS: fed, la via non aveva spit ogni due metri, non sono un frocio falesista :evil: :evil: Scherzo ovviamente :mrgreen:
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda fedipos » 06/05/2012, 12:24

Non troverai MAI una corrispondenza in quello che citi. Ti ricordo solo il vecchio, saggio proverbio: val più la pratica che la grammatica. Se andrai su vie lunghe in montagna, non oltre il 2° e passi di 3°, e ti troverai con un protezione 25 mt sotto al culo, allora tutte le mie chiacchere te le ricorderai in un solo attimo e comincerai a comprendere qualcosa. Non perchè sei scemo e non le capisci, solo ed esclusivamente per il fatto che se non vivi una situazione non la puoi comprendere. Tutto qua.E quando sarai su un salto di 20 metri di 2°inf, e dovrai calarti e dopo aver guardato nei 5 metri quadrati attorno alla ricerca disperata di qualcosa a cui ancorare la partenza, e non troverai niente (tu non trovi niente ma io si) e sentirai la lingua gonfia in bocca e la sensazione di non riuscire a degluttire, magari mentre inizia a nevischiare, allora, ancora una volta, comprenderai il significato di quello che scrivo. Ma tu sei giovane , hai una voglia matta di imparare, non sei presuntuoso, cerchi di mettere davanti sempre i tuoi limiti, pertanto vedrai che riuscirai ad andare avanti in tutta tranquillità. E se io posso essere utile tanto meglio.
fedipos
 

Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda giubi_pd » 06/05/2012, 12:48

fedipos ha scritto:Non troverai MAI una corrispondenza in quello che citi. Ti ricordo solo il vecchio, saggio proverbio: val più la pratica che la grammatica. Se andrai su vie lunghe in montagna, non oltre il 2° e passi di 3°, e ti troverai con un protezione 25 mt sotto al culo, allora tutte le mie chiacchere te le ricorderai in un solo attimo e comincerai a comprendere qualcosa. Non perchè sei scemo e non le capisci, solo ed esclusivamente per il fatto che se non vivi una situazione non la puoi comprendere. Tutto qua.E quando sarai su un salto di 20 metri di 2°inf, e dovrai calarti e dopo aver guardato nei 5 metri quadrati attorno alla ricerca disperata di qualcosa a cui ancorare la partenza, e non troverai niente (tu non trovi niente ma io si) e sentirai la lingua gonfia in bocca e la sensazione di non riuscire a degluttire, magari mentre inizia a nevischiare, allora, ancora una volta, comprenderai il significato di quello che scrivo. Ma tu sei giovane , hai una voglia matta di imparare, non sei presuntuoso, cerchi di mettere davanti sempre i tuoi limiti, pertanto vedrai che riuscirai ad andare avanti in tutta tranquillità. E se io posso essere utile tanto meglio.


appunto.. è proprio questo che mi fa strana la cosa, se non c'è corrispondenza su quello che scrivono, perchè lo fanno?
Come dici in effetti se non si è sulla roccia non si capisce, però che so, se non una regola, una traccia da seguire..
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda fedipos » 06/05/2012, 13:52

Non ci possono essere traccie in montagna, ci deve essere solo il frutto dell'esperienza unito ad una conoscenza dei mmteriali e del terreno. E non c'è scuola o corso o manuale del cavolo che possa aiutarti. Ci sei solo tu che devi maturare sul terreno, e un pò alla volta si acquista il "senso" della montagna, si diventa delle vere e proprie puttane, si sente l'dore delle rogne prima che arrivino, si affina una sensibilità e una percezione del pericolo che non troverai mai spiegata da nessuna parte. Io posso trasmettere esperienza sul campo, posso farti toccare con mano cosa fare e cosa non fare, ma in montagna, su grandi vie ,devi "sentire" la parete, devi "intuire" il percorso, devi ragionare sempre come se fossi tu , in quell'occasione, ad aprire la via. Io spero che tu possa arrivare a fare grandi vie sul Bianco, ad esempio l'Innominata, dove non serve a un tubo il salire sul 6c in falesia, ma dove ,dopo i primi 7/8 tiri da cinquanta ti chiedi a cosa ti serva la relazione che hai in tasca. Non capisci più niente, sei un punto su uno sterminio di rigole, pareti,colatoi, speroni,non vedi che qualche decina di metri sopra la testa, non capisci dove sei, poi trovi un chiodo ed esulti, per renderti conto dopo che forse è un errore perchè sei sotto a strapiombi che non devono esserci. E continui ad arrabbattarti con i ramponi calzati sul ghiaccio, sulla roccia,sui traversi, poi sbagli e allora devi scendere magari mezzo tiro per riportarti in via, o almeno su quella che speri sia la via. Poi trovi una sosta con 5 chiodi e matasse di cordini che li collegano e tiri il fiato perchè vuol dire che sei giusto. Poi il tiro dopo vai a finire sotto a una placca -marmo, che non deve esserci, e ti senti scemo perchè 50 metri prima eri giusto e adesso sei fuori. E avanti così. Allora la tua intuizione della via cresce insieme alla tua esperrienza, ti fai il ragionamento e dici: cavolo, se fossi arrivato qua per primo dove diavolo sarei andato a passare? Allora vedi una bella lama che gira dietro allo spigolo, la segui ,vedi un bel chiodo,un bel dietro lungo e .....evviva, è il diedro obliquo,sono giusto. E vai avanti così. Un bivacco all'attacco,e se sei molto bravo esci a bivaccare alla Vallot, se sei una mezza sega come me ti fai un bivacco a due terzi e il terzo bivacco alla Vallot. Poi ,stanco,scoppiato (almeno io anche se avevo trent'anni di meno) hai davanti 2500 metri di discesa, sperando che non venga la nebbia, che non cambi il tempo, di non finire in un crepo perchè hai i sensori ridotti al minimo, finchè non arrivi fuori dalle rogne e puoi mettere i piedi a bagno in un torrente. Ecco, questa è la montagna che ti auguro, quella che ti lascia il segno dentro.
fedipos
 

Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda giubi_pd » 06/05/2012, 14:05

fedipos ha scritto:Non ci possono essere traccie in montagna, ci deve essere solo il frutto dell'esperienza unito ad una conoscenza dei mmteriali e del terreno. E non c'è scuola o corso o manuale del cavolo che possa aiutarti. Ci sei solo tu che devi maturare sul terreno, e un pò alla volta si acquista il "senso" della montagna, si diventa delle vere e proprie puttane, si sente l'dore delle rogne prima che arrivino, si affina una sensibilità e una percezione del pericolo che non troverai mai spiegata da nessuna parte. Io posso trasmettere esperienza sul campo, posso farti toccare con mano cosa fare e cosa non fare, ma in montagna, su grandi vie ,devi "sentire" la parete, devi "intuire" il percorso, devi ragionare sempre come se fossi tu , in quell'occasione, ad aprire la via. Io spero che tu possa arrivare a fare grandi vie sul Bianco, ad esempio l'Innominata, dove non serve a un tubo il salire sul 6c in falesia, ma dove ,dopo i primi 7/8 tiri da cinquanta ti chiedi a cosa ti serva la relazione che hai in tasca. Non capisci più niente, sei un punto su uno sterminio di rigole, pareti,colatoi, speroni,non vedi che qualche decina di metri sopra la testa, non capisci dove sei, poi trovi un chiodo ed esulti, per renderti conto dopo che forse è un errore perchè sei sotto a strapiombi che non devono esserci. E continui ad arrabbattarti con i ramponi calzati sul ghiaccio, sulla roccia,sui traversi, poi sbagli e allora devi scendere magari mezzo tiro per riportarti in via, o almeno su quella che speri sia la via. Poi trovi una sosta con 5 chiodi e matasse di cordini che li collegano e tiri il fiato perchè vuol dire che sei giusto. Poi il tiro dopo vai a finire sotto a una placca -marmo, che non deve esserci, e ti senti scemo perchè 50 metri prima eri giusto e adesso sei fuori. E avanti così. Allora la tua intuizione della via cresce insieme alla tua esperrienza, ti fai il ragionamento e dici: cavolo, se fossi arrivato qua per primo dove diavolo sarei andato a passare? Allora vedi una bella lama che gira dietro allo spigolo, la segui ,vedi un bel chiodo,un bel dietro lungo e .....evviva, è il diedro obliquo,sono giusto. E vai avanti così. Un bivacco all'attacco,e se sei molto bravo esci a bivaccare alla Vallot, se sei una mezza sega come me ti fai un bivacco a due terzi e il terzo bivacco alla Vallot. Poi ,stanco,scoppiato (almeno io anche se avevo trent'anni di meno) hai davanti 2500 metri di discesa, sperando che non venga la nebbia, che non cambi il tempo, di non finire in un crepo perchè hai i sensori ridotti al minimo, finchè non arrivi fuori dalle rogne e puoi mettere i piedi a bagno in un torrente. Ecco, questa è la montagna che ti auguro, quella che ti lascia il segno dentro.


non è grave se il racconto oltre a mettermi un po' di timore mi mette un sacco di voglia di salire sempre più su vero?
cmq un passetto alla volta, tempo al tempo, tanti piccoli passi per i piedi e leggeri movimenti delle mani, alla fine arriverò al mio obbiettivo :)
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

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Re: Spigolo Barbiero (rocca pendice)

Messaggioda Xtreme » 06/05/2012, 18:16

Grazie della spiegazione, è la prima volta che sento questo discorso sull'alternare le mezzecorde.. non mi era mai stato detto, o forse ero distratto :?

Per il resto, è sempre bello ascoltare i discorsi dei vecchi :vekemo: :D :D
Tutti gli istruttori cai che conosco si sono persi almeno una volta in parete e qualcuno ha dovuto anche bivaccare, quindi credo proprio sia una cosa che faccia parte del "gioco". :tieemo:
Michele
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