Poi ho abbandonato la passione per la montagna, poi l' ho ripresa, ma per una serie di motivi (preparazione una stagione, meteo un' altra, tempo disponibile un' altra ancora) non ero mai riuscito a fare quel giro... un giro non lunghissimo, fattibile in giornata, ma che affronti quasi con misticismo...
Cosi' VENERDI' 17 (


Il sentiero inizialmente si infila nel bosco senza mai tirare troppo, va su tranquillo



si incontra un capitello dedicato alla Madonna, guardaci e proteggici dall' alto

dopo il capitello, il sentiero si immette sulle ghiaie della valle scavata dal torrente Oten, risalendo inzizialmente con molta calma per poi dare lo strappo finale quando si e' quasi sotto al Rifugio Galassi, ed il panorama intorno comincia gia' a dirti che non stai andando in un posto qualunque...





Arrivo cosi' alla prima tappa del mio percorso: il RIFUGIO GALASSI a m. 2018, ex caserma dell' Esercito, gestito su turnazione volontaria dai ragazzi della sezione di Mestre del CAI che ci mettono anima e corpo e sono davvero simpaticissimi

Entro per prendere cappuccino e strudel d' ordinanza, ma quando vedo quella sberla al cioccolato non resisto. MIA!!!


Dopo aver immagazzinato le calorie mi avvio lungo il sentiero 250

inizialmente sembra un sentiero come tanti... in parte terriccio e in parte ghiaia in mezzo al prato...

solo che alzando lo sguardo ci si accorge che e' diverso... mi da subito idea della possenza del luogo dove sto andando...




e infatti velocemente il prato lascia il posto alla selvaggia pietraia, in un ambiente sempre piu' grandioso, sempre piu' mistico... per me e' come un' attrazione fatale...






Preso dall' estasi mistica non sento piu' ne' il caldo ne' la fatica... vado avanti e avanti...





e arrivo all' attacco della FERRATA GHIACCIAIO, che si descrive semplicemente in: la salita di un tetto: si, sale dritta lungo un lastrone inclinato, talvolta infilandosi nei crepacci, sempre dritta sempre su a 45 gradi... e' una sensazione stranissima e bellissima allo stesso tempo






arrivo cosi' in vista delle porte del castello, il punto piu' alto dell' escursione: FORCELLA DEL GHIACCIAIO m. 2584

Arrivo in forcella e resto senza parole, ellamadonna non riesco a dirlo, son rincoglionito, non so se inginocchiarmi a pregare o mettermi a saltare di gioia,







Vorrei rimanere qua per ore, invece devo riavviarmi, molto a malincuore, posti meravigliosi ne ho visti tanti, ma questo mi ha spaccato, di brutto, ipnotizzato...
passo di fianco ai crepacci

e proseguo ancora imbambolato...



arrivo ai piedi del ghiacciaio e... vabbe' inutile che ve lo dica, si puo' tirar dritti con indifferenza?

Guardo l' ora ed e' meglio che riparta...


davanti a me ho i ghiaioni che scendono verso Pian de l' Antelao

scendo un canalino dove non scivolare e' un' impresa

anche perche' il panorama davanti e' un invito alla distrazione

ma lo supero raggiungendo un breve tratto attrezzato

superato il quale e' tutto ghiaione!!!



Sto gia' pensando alla sfacchinata in salita da fare dopo il ghiaione ma le sorprese non sono finite: a qualche decina di metri da me vedo una famiglia di camosci, due adulti e due piccoli, con i piccoli che imparavano timidamente a saltellare su e giu' per le ghiaie ed i solchi scavati dall' acqua dei temporali e dello scioglimento... non me la sento di avvicinarmi di piu', non voglio disturbarli quindi le due foto sono solamente simboliche... mi siedo su un masso e resto la a guardarli incantato...



Prima lo spettacolo del ghiacciaio, poi lo splendore dei camoscetti sul ghiaione... che giornata... riprendo a camminare che ormai son via di testa


Finito il ghiaione arrivo ai pascoli di Pian de l' Antelao, con un paesaggio radicalmente diverso




mi fermo a riposare qualche minuto e riparto sempre lungo il sentiero 250

passando per il Valon de Ciampestrin



ultima fatica: si inerpica verso Forcella Piria e fa un caldo becco



finalmente in forcella

Trotterello ai piedi delle Crode de S. Piero




ed arrivo al grazioso RIFUGIO ANTELAO m. 1796

direi che un panino seguito da caffe' e grappa me lo sono meritato, e anche un riposino di quasi 1 ora: si sta da dio!!!
dopo la pennichella mi avvio lungo la strada del Tranego


e a Forcella Antracisa prendo il sentiero 254 per Nebbiu'

il sentiero ha il primo tratto... in piedi, non so da bambino come cavolo facevo a salirlo... per lo meno e' nel bosco, quindi e' fresco e si sta bene



e arrivo alla chiesa vecchia di Nebbiu': fine del giro.

aspettando che vengano a prendermi non posso fare a meno di ripensare a cosa ho vissuto oggi, alle meraviglie che ho visto... non e' stato uno dei giri piu' lunghi che ho fatto, ne' uno dei piu' difficili, MA CHE SPETTACOLO! MA CHE SPETTACOLO! MA CHE SPETTACOLO!!!!