Gasato stragasatissimo dalla Cengia Paolina, dopo 2 giorni di relax totale (e te credo, non avevo piú le gambe


il programma prevede infatti di andare da Padola al Rifugio Berti... per il giro lungo

Trovandomi basato in Cadore posso permettermi di svegliarmi con comodo, faccio colazione e via verso Padola, dove vado a parcheggiare in località Acque Rosse, dove ho subito un benvenuto Dolomitico di estrema bellezza

col possente Torrione Canal a fare la guardia


Preparativi e via: si parte per il lunghissimo sentiero 152, che oggi mi accompagnerà per tutto il percorso


il sentiero inizia seguendo una sterrata nel bosco, per abbandonarla poco dopo

il sentiero esce dal bosco e...
e...
ELAMADONNA!!!!







cioè scusa, io mi becco [COLOR="#FF0000"]A 45 MINUTI DAL PARCHEGGIO[/COLOR] una cosa del genere solo perché mi è finita per caso in un giro ravanamento????

caxxo guarda che roba tra Torrione Canal piú pauroso che mai, Croda di Tacco, Cima di Padola...



Bho vabbé misteri... sono arrivato a Casera Aiàrnola, non piú monticata ed usata pare per campiscuola & co.

mi godo ovviamente il panorama qualche minuto e mi rimetto in marcia

entro nel bosco, dove quasi subito mi separo dal sentiero basso per il Rifugio Lunelli

il sentiero finalmente esce dal bosco costeggiando il ghiaione del Giao Giauzièi e il bastione è sempre là, vigile a guardia della valle, non so perché ma mi ricorda quasi un Pelmo in miniatura, e infatti simile è l' attrazione magnetica che esercita su di me


imponente



purtroppo sono giorni di caldo estremo, e il panorama alle mie spalle ne risente con una foschia che lo rende quasi spettrale


nel frattempo è sbucato anche il Corno Ciapelei

salgo lungo la pietraia

e arrivo al bivio col raccordo per il sentiero 153 da cui arriverò domani

tanto per cambiare, il canalone è tutto franato

e ovviamente lo devo attraversare


in fondo, tra il Corno e il mio Torrione, intravvedo la traccia del seguito del sentiero 153 per Passo Zovo, potrebbe essere uno spunto interessante per il futuro


avanti tutta a salire, non sembra ma il sentiero tira, e il mix pietraia - caldo becco inizia a farsi sentire


in mio soccorso vengono le visioni verso la Rocca da Campo



sempre piú ripido, sempre piú caldo


arrivo all' incrocio col sentiero 153

lui se ne va dritto verso Passo Zovo

io inizio a salire tra i mughi


il sentiero adesso va su come un ascensore




mentre dietro è cosí

il caldo e la fatica si fanno sentire, ma adesso si entra nel vivo



guarda su che crestina sto arrivando


e il Torrione Canal inizia a manifestare le sue forme piú fantasiose


guarda che selva


ultime fatiche


e arrivo al Passo del Tacco

mi affaccio e SBADADAM!




La Croda di Ligonto mi da il benvenuto nel lato selvaggio delle Dolomiti di Sesto
Un lato strano, perché sembra quasi timido dalla distanza, poi quando ti avvicini si manifesta in maniera addirittura sfacciata



me ne resto imbambolato 10 minuti buoni in mezzo a sto spettacolo, poi mi imbrago perché qua comincia la Ferrata Francesco Mazzetta

inizio a scendere, parallelo al ghiaione

per poi infilarmi in questo budellino

da cui esco con breve traverso

ritrovandomi davanti la Croda de Ligonto


dopo un' altra breve discesa attrezzata torno a camminare su sentiero

e quando mi volto indietro verso il Passo è da andar via di testa



e anche sopra la mia testa non si scherza mica!


completamente per aria per l' amibiente in cui mi sto muovendo, vado a salire questa cengetta inclinata

dove ricominciano le attrezzature

mi affaccio adesso alla Val de Ambata, che scende verso Auronzo

con la Croda de Ligonto che si fa sempre piú imponente

Inizio a sentire un leggero languorino, ma sento qualcosa che mi frena... mi fermo, mi giro e capisco







penso che ogni commento sia superfluo...
mi rimetto controvoglia in marcia, è uno di quei posti dove vorresti restare ore...

raggiungo un altro passaggio ferrato

e... ELAMADONNA!



il Ciadín de Ambata mi appare improvvisamente davanti


dove cavolo son finito mi chiedo io... assurdo sto posto... tanto deserto quanto spettacolare... la gente va ad incastrarsi sui soliti 4 sentieri, e si perdono sto cinema qua... valli a capire tu...

cioè scusa guarda che roba!



La ferrata mi deposita alla base del catino, fine (provvisoria) delle fatiche

ed in breve raggiungo il Bivacco Gera, tanto scrostato e rovinato fuori, quanto pulito e ordinato dentro

se non fossi stato abbastanza chiaro, bhe signori miei, questa è la vista dal Bivacco Gera




mi fermo una mezzoretta a riposare e mangiare un panino, pensando al cinema che si deve godere al tramonto e all' alba chi viene a dormire qua (e infatti annoto un giro, visto che ne ho già pochi da fare

mangiato, bevuto e fumato, posso rimettermi in marcia sul breve tratto in comune col sentiero 123 che sale da Auronzo e viene normalmente percorso da chi fa il giro per dormire al Bivacco Gera e fare la Ferrata Mazzetta

i due si separano: il mio 152 punta dritto alla famigerata Forcella Anna


il 123 invece punta su all' altrettanto famigerata Forcella Ambata



poco dopo il bivio e l' ultimo tratto pianeggiante in cui gira attorno alla testata della valle, il sentiero si perde tra le ghiaie, ghiaie ripide dove fai un passo avanti per andare 20 metri indietro...


a questo aggiungici che a 360' il panorama è da andar via di testa e ciao, non vai piú avanti

potenza dolomitica: Cima di Padola e Croda di Tacco



avanti a sbudellare, adesso ci si mette anche il Sole che picchia in testa e decisamente non aiuta


sono ad un punto che non capisco se mi fermo per fare foto, o se faccio foto per fermarmi


ultime fatiche, ci siamo quasi

eccomi finalmente in forcella

dicevo famigerata... bhe, il panorama è stupendo, spunta anche la Croda Rossa di Sesto


ma... qualcuno vede il sentiero?


ah eccolo, è sta roba qua


inizio a scendere cercando di non fracassarmi



dalla disperazione vado in cerca dei salti di roccia pur di avere qualcosa di QUASI solido a cui attaccarmi


sisi, il posto è stupendo, non c'è dubbio, ma è un massacro!

per di più alla base, dove si allarga, c'è un campo di neve vecchia, dura e sporca, da cui è meglio stare alla larga

probabilmente in una stagione come quella del 2014, con tanta neve ad attenuare le pendenze, magari con picca e ramponi sarebbe stato piú agevole...
ma tant' è... tra un porco e l' altro arrivo alla fine del budello: la pendenza si attenua e diventa un ghiaione tipo quello della salita

sono in ritardo sui tempi ma ancora intero, tanto mi basta...
approfitto di un ruscelletto per darmi una rinfrescata

poi riparto in discesa: adesso è anche ricomparsa la traccia


arrivo all' altezza del Bivacco Piovàn, dove passerò domani

e ho davanti netta tutta la cresta di confine

arrivo a un incrocio dove ritrovo il sentiero 123: praticamente lui e il mio si separano sopra il Bivacco Gera e si ricongiungono sotto il Bivacco Piovàn, dopo aver valicato ciascuno una forcella da cappottarsi... lo si potrebbe chiamare "tour dello psicopatico"


riparto in direzione Rifugio Berti, riposandomi in leggera discesa attraverso lo spettacolare Ciadín dei Bagni




pur essendo in ritardo, non posso tirare dritto come niente fosse, cosí mi fermo qualche minuto a godermi lo spettacolo

quando riparto punto al Sasso di Selvapiana

e al mio fianco ho la potenza di Cima Bagni

adesso secondo le cartine è puro relax

non sospetto ancora la sorpresa che mi aspetta piú avanti...
si, perché arrivato a Forcella dei Camosci trovo un simpatico avviso "sentiero per esperti"

come sentiero per esperti? ma se sulle cartine è indicato come sentiero facile?

si, peccato che recentemente sia mezzo franato


olé, fatto 30 facciamo 31...
cosí mi rimetto in marcia lungo quel che resta di facile del sentiero

per poi cominciare il mezzo sbudellamento... mi consola il fatto che ormai ho il rifugio in vista...

e uno!

e due! (qua hanno pure attrezzato)

e tre!

dai, meno peggio del previsto

posso attraversare le ghiaie finali godendomi questo spettacolo di campanili e guglie


attraverso cui sono passato 5 anni fa con la bellissima Ferrata Roghel

FINALMENTE! Sono arrivato al Rifugio Berti!




doccia e cena, che concludo con una monumentale fetta di sacher
e quando sentono che sono arrivato da Forcella Anna, e che domani per andare al Bivacco Piovan voglio prima scendere al Lunelli, mi guardano un tantino allucinati

Bon, adesso sono cotto a puntino e me ne vado a dormire, ma un bastardo maledetto stramaledetto mi russa in faccia tutta la notte, ora delle 4 inizio ad avere istinti criminali, ma mi accontento di svegliarlo tirandogli 4 parolacce in inglese...


Arriva l' alba e il gallo fa il bravo, vado a godermi questi colori


sto aspettando con ansia l' enrosadira, conosco lo spettacolo del Vallón Popèra e sto andando via di testa al solo pensiero di cosa debba venir fuori qua...
Bhe, le mie aspettative non vengono deluse





Rifugio Berti, Passo della Sentinella e Croda Rossa: che cinema


ma, aspetta, a occhio dovrei essere in linea anche col Sole da qua?
ECCOLO!!!!!

Bhe, diciamo che la giornata non poteva cominciare in modo migliore

torno su a preparare lo zaino, mi preparo e scendo con calma a far colazione
sono pronto, saluto le meraviglie del Vallon Popèra

e mi metto in marcia lungo il sentiero 101 per il Rifugio Lunelli, sentiero lunghissimo che arriva da Misurina passando per Tre Cime, Pian di Cengia e la mitica Strada degli Alpini con Passo della Sentinella

il sentiero inizia con visioni spettacolari, passando sotto ai Campanili di Popera


poi va giú deciso a tornanti, costeggiando e attraversando il ruscello

il sentierino è facile, da famiglie, e per tutta la parte alta è accompagnato da questi scenari

e il tocco di classe arriva con questa bella cascata

poi a un certo punto, ancora sonnecchoso, a un tornante alzi lo sguardo e BOOOOOIA

ti trovi davanti una delle visioni piú belle dei Campanili


resti là pietrificato... non pensi piú, sei completamente ipnotizzato...
La sveglia arriva dalle chiacchere dei primi gitanti che salgono, cosí mi rimetto in marcia.
Il sentiero diventa strada ed entra nel bosco

e arriva in breve nei pressi del Rifugio Lunelli a Selvapiana

dove prendo il sentiero 164 in direzione Bivacco Piovàn

il sentiero scende nel bosco

per poi risalire e concedere qualche vista su Selvapiana e i Colesèi

esco dal bosco davanti al Ciadín dei Bagni che avevo attraversato ieri: bene, ieri lo avevo attraversato, oggi devo salirlo!


eccomi nei pressi del Lago Ciadín: da qua il sentiero mi porterebbe comodo comodo a Casera Aiàrnola, io ovviamente devio per il giro lungo prendendo il 123 per il Bivacco Piovàn, altrimenti che gusto ci sarebbe?


e allora saliamo!
Il sentiero tira in maniera mostruosa, e tanto per cambiare il Sole batte in testa

ma ancora una volta ci pensa il posto a tirarmi avanti

Dietro è cosí

mentre davanti... sto entrando nel vivo del ciadín


finito l' ascensore posso godermi il panorama

e percorro con calma gli ultimi metri

eccomi al Bivacco Piovàn, dove incontro una coppia che sta facendo un giro Lunelli - Piovan - Berti - Lunelli e un tipo che è andato a farsi un giro a forcelle

il tipo delle forcelle mi avvisa che nel secondo vallone che dovrò attraversare c' è un tratto franato pericoloso poco prima del bivio per Forcella Ambata, e io che volevo farmi questa giornata faticando ma con relax...

vabbé, ripartiamo va... sempre sentiero 123, che adesso è in comune col 153 e va ad attraversare la conca sotto Punta Anna e Punta San Leonardo

si comincia con una breve discesa

per poi attraversare orizzontalmente in tutta tranquillità, cosí ne approfitto per gustarmi il panorama



passo sotto queste formazioni

e continuo la mia passeggiata

in breve arrivo a Forcella Rocca dei Bagni


da qua il sentiero parte in picchiata

per poi calmarsi

ed avviarsi all' attraversamento del Valón de la Sapàda, ai piedi della Cima di Padola: ancora una volta l' ambiente è uno spettacolo selvaggio



arrivo all' incrocio dove si separano il 123 per la famigerata Forcella Ambata (quello che al di là poi arriva al Bivacco Gera e prosegue per Auronzo) e il 126 che scende in Valgrande

ma... non dovevo incrociare un tratto franato pericoloso?


vabbé lasciamo stare che è meglio va...
mi rimetto in marcia puntando alla prossima (ennesima


niente male il posticino, selvadego al punto giusto



la forcella ormai è vicina (penso io)

e invece quando credo di esserci arrivato, SDENG è solo un' "antiforcella", c' è ancora da salire


Questi ultimi metri però sono rilassanti, in mezzo a pascoli contornati da rocce bizzarre


Eccomi arrivato a Forcella Rocca di Campo

da una parte il Valón de la Sapàda

dall' altra compare il Torrione Canal


trovo una coppia che avevo salutato ieri al parcheggio: ieri sono andati per boschi, oggi invece sono venuti a farsi un giretto quassú
Li saluto, facciamo due chiacchere e riparto, col sentiero che si infila nell' erba a tratti alta

per tutta la parte alta i pascoli sono costellati di rocce bizzarre, come dall' altro lato: bellissimo sto posto



continuo a scendere, supero l' incrocio per Col della Tenda


e mi reimmetto sul sentiero 152


do l' ultimo sguardo al Torrione Canal, una delle piú belle sorprese di questa stagione




e mi infilo nel bosco

e quando arrivo a Casera Aiàrnola trovo vari gruppi di persone che fanno picnic, a riprova del fatto che se si svegliassero ad adibirla ad agriturismo farebbero i miliardi...

Giù in picchiata fino al parcheggio, ho una fame becca e chiamo casa: BUTTA LA PASTA!!!
Arrivo a casa stanco morto ma ancora piú gasato, dopo la Cengia Paolina ho fatto un altro giro che aspettavo da anni

Nonostante siano le 3 del pomeriggio mi sparo una pasta e volo in pennica a riposare: devo essere fresco per la sera, mi aspetta una cena & gran mojiteggiata a Cortina
