DOVE LA REALTÀ SUPERA L’ IMMAGINAZIONE

Ferrata Bolver & Vezzana 11-12/07/2015
A Zovi
andato avanti facendo ciò che più amava
Questo racconto inizia con una dedica, una dedica ad un amico che aveva fatto della montagna una scelta di vita: non bastandogli essere da anni volontario nel CNSAS, si era arruolato nella Guardia di Finanza ed aveva cominciato il corso SAGF: il Soccorso Alpino doveva essere la sua professione, la sua vita.
E cosí dalle valli del Cadore si era trovato in caserma al Passo Rolle, e si era innamorato delle Pale di San Martino, e del Cimón della Pala in particolare, trovandoselo davanti e godendoselo ogni volta che apriva la finestra della caserma...
Non ci conoscevamo da tantissimo, e inizialmente non ci stavamo neanche un granché simpatici... fino a quando abbiamo scoperto una malattia comune: la Montagna. Dalla caserma al Passo mi raccontava gongolante tutte le esercitazioni, e quanto fike fossero le Pale... "si vez, sono davvero spaziali, sono contento tu te ne sia innamorato..." gli dissi una volta
Basta, si era cosí innamorato che si era messo in testa di portarmi sul Cimón, sapeva quanto mi piacesse quella catena...
Poi arriva l' 1 marzo, un gruppo di amici - quasi tutti tecnici CNSAS - sta facendo un' uscita di scialpinismo in Val Fonda, sul Cristallo, parte una valanga a lastroni...
Il Cimòn della Pala per me resterà un tabú: dovevo andarci con lui e non ci andrò piú, né da solo né con nessun altro.
Decido invece di passargli ai piedi, e poi guardarlo dall' alto della sua dirimpettaia, la Cima della Vezzana, la piú alta delle Pale...
La preparazione del giro non è semplicissima: devo trovare la giusta combinazione tra meteo, praticabilità dei percorsi e neve: sapete quanto mi piacciano le camminate nel bianco...
Controlla il meteo, telefona, ricontrolla il meteo, ritelefona... alla fine il weekend dell' 11 - 12 luglio sembra quello giusto.
Venerdí sera faccio un paio di giri a locali tra veneziano e trevigiano, qualche bel mojito con questo caldo ci vuole
Sabato mattina mi sveglio con calma, preparo lo zaino e mi avvio verso San Martino. Al mio arrivo alla cabinovia Col Verde il benvenuto delle Pale non può essere migliore

arrivo su, metto lo zaino e... credo di collassare
il caldo è qualcosa di atroce e lo zaino pesa una tonnellata: vestiario, imbrago & kit da ferrata, picca & ramponi, ecc...
in qualche modo mi metto in marcia, e prendo il sentiero 706: la destinazione è già chiara: Bivacco Fiamme Gialle per la Ferrata Bolver Lugli

Il primo ingannevole tratto è nel bosco

ma subito si passa su prati e pietraie rivolti a sud: una sauna che mi taglierà le gambe anche per il giorno successivo
i panorami comunque non mancano di ripagare della fatica, infatti alle mie spalle fanno bella mostra i Colbricón

mentre davanti... Cimon della Pala, Croda della Pala, Dente del Cimone...


cosí maledicendo il caldo ma consolandomi con queste visioni mistiche continuo a salire
scusa, guarda che roba...

arrivo cosí al bivio col sentiero 712 per Passo Rolle, dove mi imbrago e me la prendo con calma con una bella pausa

è ora di ripartire, e mi avvio al cospetto di queste muraglie


il contrasto con l' ambiente "docile" alle spalle è quasi imbarazzante

Raggiungo la targa di inizio della via: si inizia a fare sul serio


si sale per roccette non assicurate, a tratti ripide, che i catapultano subito in un mondo trascendentale, fatto di roccia e solitudine, fatica e silenzio, dove senti che puoi ritrovare te stesso


un mondo che non sembra neanche reale...


un mondo animato da strane forme

non è da molto che ho lasciato il bivio, ma quando mi giro, BOIA sono già salito cosí??

mi giro a guardare questa bancata, per molti un pezzo di roccia brulla, per me la sublimazione assoluta

Mi rigiro e...
sdeng... sta rannuvolando

fortunatamente (almeno per adesso) sono nuvole passeggere

Vanno e vengono, e vado anch' io

raggiungendo cosí l' inizio delle attrezzature, 300 metri più in alto della targa

giú è...

meglio andare in su va...

La sotto, in mezzo al verde l' incrocio lasciato qualche centinaio di metri fa

il panorama ormai si sta compromettendo, salgo verso l' ignoto

compromesso per compromesso, tanto vale farsi una pausa

agganciato, anzi bloccato, in sicurezza, seduto su una comoda roccia, chiudo gli occhi, e dal basso sento arrivare l' allegro scampanellio delle mucche al pascolo
non mi ero mai reso conto di quanto fosse piacevole e rilassante, verrebbe voglia di rimanere qua cosí per ore...
Purtroppo però non posso far notte qua appeso come un salame
e cosí mi rimetto in marcia, con un' alternanza tra gradevoli traversi e divertenti tratti verticali

Ogni tanto il sole - che si sa, bacia i belli - si ricorda anche di me
e manda via le nuvole qualche minuto

un altro passaggio rilassante

prima di entrare nella nebbia e vedermi apparire di colpo sta roba qua

arriva un traversino niente male

per poi riattaccare su dritto come un missile!

ed andarmi ad infilare in un canalino

rientro nella nebbia, e quando si dirada è spettacolo

Passo a salutare le Beppine, ormai ci siamo

ma giusto il tempo di un ciao, di intravvedere il bivacco una frazione di secondo, e ritorna il nebbione che da al posto un aspetto surreale

È FATTA! SONO IN CRESTA!!!
e quando mi giro...
SBADADAM!!! roccia davanti, nuvole sotto, Sole in alto

si peccato che neanche il tempo di gioire e si richiude tutto

si naviga a occhio, con le nebbie che vanno e vengono, ma l' ambiente è qualcosa di assurdo

e in breve arrivo al Bivacco Fiamme Gialle, dove mi aspetta il meritato riposo

tra una nebbia e l' altra ogni tanto si degna anche Cima Vezzana

Bon, butto giù lo zaino, presentazione con padre e figlio Polacchi che dormiranno qua anche loro, e con due ragazzi del vicentino che vogliono dormire fuori
meritata sigaretta d' arrivo e mi svacco su un masso a riposare, dopodiché mi assale la fame e ingoio letteralmente i panini che mi ero portato per cena
Dopo il meritato riposo e la meritata mangiata, arriva il tramonto: non ho molte speranze, visto la nuvolaglia persistente, e invece proprio le nuvole regaleranno un tramonto psichedelico, con le cime che si accendono e si spengono come fossimo in discoteca



SBADADAM! adesso l' Enrosadira si scatena in tutta la sua meravigliosa potenza



poi le nuvole lasciano filtrare un raggio che taglia in due l' Altopiano delle Pale, robe da matti

e per finire, come a congedarsi, ammanta tutto con un velo rosa
Di Enrosadira ne ho viste di molto belle, ma mai una cosa del genere, cosí complessa
Inizia a calare la stanchezza, cosí saluto i due vicentini e me ne vado dentro a
ORRORE
I due Polacchi, già nelle braccia di Morfeo, devono essere campioni del mondo di abbuffata d' aglio, l' aria dentro è semplicemente irrespirabile
Roba da tribunale internazionale dell' Aia, crimine contro l' umanità
Per fortuna prendo sonno abbastanza velocemente, ma per tutelare la mia incolumità mentale le mie 2/3 uscite notturne per fare "plinplin" saranno bastarde: plinplin con mooooooooooolta calma, poi passeggiata intorno al bivacco, poi sigarettina gustata con calma... e nel frattempo la porta del bivacco rimane spalancata
almeno mi risparmio il trauma dell' ingresso in camera a gas
Arriva l' alba, e io - figurarsi - sono già in pole position

Meno violenta di ieri, ma anche stamattina mi godo una bella Enrosadira

Oi vez girati...
e mi trovo il Cimon illuminato

dopo un risveglio del genere, nonostante le gambe ancora a pezzi da ieri, l' entusiasmo è a mille
faccio una rapida colazione, preparo lo zaino, richiudo i due criminali nel bivacco e mi metto in marcia

quel nevaio centrale mi lascia un po' perplesso visto che dovrò attraversarlo, sembra molto ripido...
vabbé non fasciamoci la testa prima del tempo, andiamoci sotto e poi valutiamo cosa fare...
affronto il primo breve passaggio su neve, a quest' ora ancora dura

e sono già in vista di Passo del Travignolo

dal passo il panorama è qualcosa di paranormale
davanti a me il ghiacciaio che scende in Val dei Cantoni con il magico Altopiano delle Pale a fare da sfondo

con la Fradusta

e la massiccia mole della Pala si San Martino

dietro il canalone del ghiacciaio del Travignolo, con panorami su Costazza e Castellaz, in versante Passo Rolle

do uno sguardo al sentiero appena percorso venendo dal bivacco

e mi metto in marcia lungo il sentiero 716: direzione Cima della Vezzàna

inizio cosí a risalire il nevaio


per poi attraversarlo

bhe decisamente più facile farlo che pensarlo
e in breve approdo al sentiero che porta alla forcella che separa la Vezzana dal Nuvolo

Il Cimon della Pala esercita su di me un' attrazione magnetica, DEVO voltarmi a guardarlo, e quando mi giro è qualcosa di magnifico

intanto mi accorgo che dal bivacco i 2 vicentini mi controllano

L' ambiente qua è qualcosa di indescrivibile

e il sentiero, andando adesso praticamente in piano, sembra fatto apposta per goderselo in tutto relax

arrivo finalmente alla forcella

sembra fatta apposta per sdraiarsi in relax per ore e ore e ore... sono da solo, mi svacco su una roccia e mi godo il silenzio, il fresco e i panorami



all' improvviso una chiazza di colore attira la mia attenzione: non ci posso credere, fiori a 3000 metri

è ora di ripartire, anche perché fin' ora ho fatto piú pause contemplative che cammino, va a finire che ora di sera sono ancora qua

il sentiero sale lungo la cresta per roccette, e di fianco ho la bellissima Valle delle Galline (me le vedo le galline con picca e ramponi a 3000m
)

e dietro la Valle dei Cantoni e il terrazzo dove sorge il bivacco

salgo, mi giro ancora una volta e
e
e
ELAMADONNA!

il panorama si fa sempre più selvaggiamente stupendo


il sentiero inizia a spianare in un ambiente che... la Luna è niente a confronto

e mi deposita in una splendida conca nevosa sotto l' anticima

arrivo a una forcelletta dove la vista è... vertiginosa

meglio girarsi dall' altra parte e...
...resti pietrificato dallo spettacolo

ormai manca poco alla cima


e all' arrivo... se non ci fosse sta bastarda di foschia i panorami sarebbero qualcosa di fuori di testa...
Latemar

Catinaccio

Sassopiatto

La Regina

mentre non vi mostro cosa ho piú vicino per non guastarvi la sorpresa di entrare con un urlo in un regno di follia
scendo qualche metro, mi appollaio su una roccia, e mi metto a contemplare il Cervino delle Dolomiti, il Cimon della Pala
Vez, questo è tutto per te... la montagna che ogni giorno ammiravi affacciandoti alla finestra...

silenzio, solitudine, serenità, tu con te stesso a scavare nei tuoi pensieri, fino a svuotarli e liberare la mente...
sento delle voci, inizia ad arrivare gente, mi rimetto in marcia


inizio ad avvicinarmi alla Val Strut, e si iniziano a intuire cose belle

mi affaccio alla valle
SBADABAM

l' urlo mi si pietrifica in gola, resto ipnotizzato davanti a Campanili di Val Strut, Burelóni e Ziròcole
non vedo l' ora di essere la in mezzo, cosí di scatto riparto

guarda che roba

anche se è meglio non guardare giù

il nuovo tracciato della Ferrata Gabitta d' Ignoti segue un promontorio che si estende come la prua di una nave verso l' Altopiano

per poi scenderlo con l' aiuto delle corde

facendoti pregustare la Cima delle Comelle

facendoti incontrare questo cespuglietto di fiori

e portandoti nell' anticamera del regno


mi concedo qualche minuto di riposo sulla neve, che sfrutto anche per fare scorta di liquidi buttandola nella sacca e lasciandola al sole qualche minuto

intanto mi godo il cinema

mi raggiunge nel frattempo un ragazzo in assetto da corsa, qua la traccia si perde nella neve, vediamo un paletto a monte e pensiamo che la traccia si ricongiunga piú in basso, cosí, anche se questa volta non era prevista, scatta la ravanata: di qua ci sono tracce di passaggio, mi dice

e andiamo giù per sto canalino, sempre meno marcio di certe robe che ho affrontato
arriviamo su delle roccette ancora più marce che affronto non senza tirare qualche boia

e appena vedo neve mi ci butto, sempre meglio di quelle uova...
mi fermo un attimo, alzo lo sguardo e SBADABAM!



sono entrato nel regno della Val Strut, DOVE LA REALTÀ SUPERA L' IMMAGINAZIONE
una di quelle valli dominate da neve, ghiaccio, e pareti verticali che fanno a gara per arditezza, un luogo dove non capisci se sei sveglio o se stai vaneggiando forte... ti senti addirittura fuori di te...
inizio a scendere la valle, col Bivacco Brunner che fa capolino sotto il suo roccione

arrivo in breve al bivacco

qua una sosta è d' obbligo, mentre il Fiamme Gialle è su un pulpito panoramico da cui domini mezze Pale di San Martino, questo è esattamente l' opposto, incassato sotto una roccia, chiuso in una valle dove puoi solo guardare verso l' alto, e quando lo fai vai in preda a vertigini di esaltazione



mi rimetto in marcia

ma non posso fare a meno di guardare indietro



mi raggiunge un altro tipo, anche lui di fretta, ma come caxxo fate ad andare di fretta in un posto del genere????


adesso inizia a vedersi la Valle delle Comelle, e al grigio della roccia si affianca il verde degli alti pascoli da camosci


Continuo a scendere, in un' alternanza di colori degna della tavolozza di un pittore



arrivo cosí al "bivio Farangole"

do un ultimo saluto al mio regno

e mi metto in marcia lungo il sentiero 703: direzione Rifugio Rosetta

Adesso è tutto completamente diverso
L' ambiente, i colori, i profumi...

perfino il sentiero sembra di un altro pianeta: adesso si passeggia tra i pascoli a mezza costa, quasi in piano...

sullo sfondo fanno capolino mezze Dolomiti

davanti invece il contrasto con l' incredibile Altopiano è impressionante

e inizia a comparire lo sbudellamento che si deve sorbire chi vuole salire dalla Valle delle Comelle
AUGURI!!!

faccio una sosta riposo & ricarica energetica e mi riavvio in total relax: visto il caldo non vale la pena fare le corse

nella collezione floreale di questo giro mancavano loro

bellissimo, piacevolissimo, FACILISSIMO direte voi, vero? bhe, ricordatevi che siamo sulle PALE, dove anche il sentiero facile ha i suoi passaggi ravanini

ormai il grosso è fatto, ed entro in questa bellissima conca che... non capisco cosa c' entri con quello che ho visto in questi 2 giorni

ah ecco mi pareva strano

adesso si scende in buca


non prima però di aver guardato un' ultima (seee ciao
) volta verso la valle

no scusa, questi mi fan pure i corni???

alla faccia della buca!!!

torno tra i pascoli

e arrivo al bivio col sentiero 704, lo sbudellamento che sale dalle Comelle... notare la cura che gli agordini ripongono nella segnaletica (tabelle che avranno visto la seconda guerra mondiale...), e confrontare con le tabelle dei trentini qualche centinaio di metri più in la...

qua incontro due ragazzi delle mie parti, con cui ho pure amici in comune, che sono saliti proprio dallo sbudellamento... a sto punto mi viene da pensare che a Padova non siamo proprio tutti apposto
Bon dai, facciamo due chiacchere e poi si riparte


resta l' ultimo strappetto finale


mi sto avvicinando ai lembi dell' altopiano, e l' ambiente inizia a trasformarsi in un deserto lunare

mi fermo un attimo, mi giro a riguardare da dove sono venuto, e...
ELAMADONNA!!!


non c' è niente da fare, c' è quel magnetismo che quando ti prende sei fregato...
riparto, ed entro nel Deserto dei Tartari di buzzatiana memoria


un ultimo sguardo indietro

e arrivo al bivio col sentiero 756, che arriva da una quasi traversata dell' altopiano (confrontare le tabelle con quelle di prima
)

io proseguo per il 703, ormai ci siamo quasi


La Luna sulla Terra

ed eccomi finalmente al Rifugio Rosetta

dove trangugio una zuppa di verdure che mi rianima letteralmente
dopo una bella sosta riposante, caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza, e sono di nuovo in marcia
prendo il sentiero 701 in direzione Col Verde


Il gestore del rifugio mi aveva detto che è un sentiero molto bello... m' inkia, è spettacolare!!!



tutto tagliato nella roccia, quasi a picco su San Martino e di fronte sparato al Cimón della Pala

e anche qua c' è il suo bravo pezzo attrezzato

errr... ma io poi devo fare quei tornanti la?????

si
Sará la zuppa che avrà qualcosa di miracoloso, ma le gambe iniziano ad accelerare sui tornanti ripidi

in breve arrivo al bivio col sentiero 712 per passo Rolle

fumo i tornanti

mi ri-godo il Cimon della Pala

ed in breve mi ritrovo alla cabinovia del col Verde, dove tutto era iniziato ieri

in cabina ripenso a cosa ho visto, a cosa ho provato, e a cosa ho vissuto in questi due giorni... cose troppo forti per essere descritte...
A Zovi
andato avanti facendo ciò che più amava
Questo racconto inizia con una dedica, una dedica ad un amico che aveva fatto della montagna una scelta di vita: non bastandogli essere da anni volontario nel CNSAS, si era arruolato nella Guardia di Finanza ed aveva cominciato il corso SAGF: il Soccorso Alpino doveva essere la sua professione, la sua vita.
E cosí dalle valli del Cadore si era trovato in caserma al Passo Rolle, e si era innamorato delle Pale di San Martino, e del Cimón della Pala in particolare, trovandoselo davanti e godendoselo ogni volta che apriva la finestra della caserma...
Non ci conoscevamo da tantissimo, e inizialmente non ci stavamo neanche un granché simpatici... fino a quando abbiamo scoperto una malattia comune: la Montagna. Dalla caserma al Passo mi raccontava gongolante tutte le esercitazioni, e quanto fike fossero le Pale... "si vez, sono davvero spaziali, sono contento tu te ne sia innamorato..." gli dissi una volta
Basta, si era cosí innamorato che si era messo in testa di portarmi sul Cimón, sapeva quanto mi piacesse quella catena...
Poi arriva l' 1 marzo, un gruppo di amici - quasi tutti tecnici CNSAS - sta facendo un' uscita di scialpinismo in Val Fonda, sul Cristallo, parte una valanga a lastroni...
Il Cimòn della Pala per me resterà un tabú: dovevo andarci con lui e non ci andrò piú, né da solo né con nessun altro.
Decido invece di passargli ai piedi, e poi guardarlo dall' alto della sua dirimpettaia, la Cima della Vezzana, la piú alta delle Pale...
La preparazione del giro non è semplicissima: devo trovare la giusta combinazione tra meteo, praticabilità dei percorsi e neve: sapete quanto mi piacciano le camminate nel bianco...
Controlla il meteo, telefona, ricontrolla il meteo, ritelefona... alla fine il weekend dell' 11 - 12 luglio sembra quello giusto.
Venerdí sera faccio un paio di giri a locali tra veneziano e trevigiano, qualche bel mojito con questo caldo ci vuole

Sabato mattina mi sveglio con calma, preparo lo zaino e mi avvio verso San Martino. Al mio arrivo alla cabinovia Col Verde il benvenuto delle Pale non può essere migliore


arrivo su, metto lo zaino e... credo di collassare


in qualche modo mi metto in marcia, e prendo il sentiero 706: la destinazione è già chiara: Bivacco Fiamme Gialle per la Ferrata Bolver Lugli

Il primo ingannevole tratto è nel bosco

ma subito si passa su prati e pietraie rivolti a sud: una sauna che mi taglierà le gambe anche per il giorno successivo

i panorami comunque non mancano di ripagare della fatica, infatti alle mie spalle fanno bella mostra i Colbricón


mentre davanti... Cimon della Pala, Croda della Pala, Dente del Cimone...




cosí maledicendo il caldo ma consolandomi con queste visioni mistiche continuo a salire
scusa, guarda che roba...

arrivo cosí al bivio col sentiero 712 per Passo Rolle, dove mi imbrago e me la prendo con calma con una bella pausa

è ora di ripartire, e mi avvio al cospetto di queste muraglie



il contrasto con l' ambiente "docile" alle spalle è quasi imbarazzante

Raggiungo la targa di inizio della via: si inizia a fare sul serio



si sale per roccette non assicurate, a tratti ripide, che i catapultano subito in un mondo trascendentale, fatto di roccia e solitudine, fatica e silenzio, dove senti che puoi ritrovare te stesso


un mondo che non sembra neanche reale...




un mondo animato da strane forme


non è da molto che ho lasciato il bivio, ma quando mi giro, BOIA sono già salito cosí??


mi giro a guardare questa bancata, per molti un pezzo di roccia brulla, per me la sublimazione assoluta


Mi rigiro e...
sdeng... sta rannuvolando


fortunatamente (almeno per adesso) sono nuvole passeggere

Vanno e vengono, e vado anch' io

raggiungendo cosí l' inizio delle attrezzature, 300 metri più in alto della targa

giú è...


meglio andare in su va...


La sotto, in mezzo al verde l' incrocio lasciato qualche centinaio di metri fa

il panorama ormai si sta compromettendo, salgo verso l' ignoto

compromesso per compromesso, tanto vale farsi una pausa


agganciato, anzi bloccato, in sicurezza, seduto su una comoda roccia, chiudo gli occhi, e dal basso sento arrivare l' allegro scampanellio delle mucche al pascolo
non mi ero mai reso conto di quanto fosse piacevole e rilassante, verrebbe voglia di rimanere qua cosí per ore...

Purtroppo però non posso far notte qua appeso come un salame


Ogni tanto il sole - che si sa, bacia i belli - si ricorda anche di me


un altro passaggio rilassante

prima di entrare nella nebbia e vedermi apparire di colpo sta roba qua


arriva un traversino niente male


per poi riattaccare su dritto come un missile!

ed andarmi ad infilare in un canalino

rientro nella nebbia, e quando si dirada è spettacolo


Passo a salutare le Beppine, ormai ci siamo

ma giusto il tempo di un ciao, di intravvedere il bivacco una frazione di secondo, e ritorna il nebbione che da al posto un aspetto surreale

È FATTA! SONO IN CRESTA!!!



e quando mi giro...
SBADADAM!!! roccia davanti, nuvole sotto, Sole in alto



si peccato che neanche il tempo di gioire e si richiude tutto


si naviga a occhio, con le nebbie che vanno e vengono, ma l' ambiente è qualcosa di assurdo


e in breve arrivo al Bivacco Fiamme Gialle, dove mi aspetta il meritato riposo

tra una nebbia e l' altra ogni tanto si degna anche Cima Vezzana

Bon, butto giù lo zaino, presentazione con padre e figlio Polacchi che dormiranno qua anche loro, e con due ragazzi del vicentino che vogliono dormire fuori

Dopo il meritato riposo e la meritata mangiata, arriva il tramonto: non ho molte speranze, visto la nuvolaglia persistente, e invece proprio le nuvole regaleranno un tramonto psichedelico, con le cime che si accendono e si spengono come fossimo in discoteca









SBADADAM! adesso l' Enrosadira si scatena in tutta la sua meravigliosa potenza





poi le nuvole lasciano filtrare un raggio che taglia in due l' Altopiano delle Pale, robe da matti


e per finire, come a congedarsi, ammanta tutto con un velo rosa


Di Enrosadira ne ho viste di molto belle, ma mai una cosa del genere, cosí complessa


Inizia a calare la stanchezza, cosí saluto i due vicentini e me ne vado dentro a

ORRORE
I due Polacchi, già nelle braccia di Morfeo, devono essere campioni del mondo di abbuffata d' aglio, l' aria dentro è semplicemente irrespirabile

Roba da tribunale internazionale dell' Aia, crimine contro l' umanità

Per fortuna prendo sonno abbastanza velocemente, ma per tutelare la mia incolumità mentale le mie 2/3 uscite notturne per fare "plinplin" saranno bastarde: plinplin con mooooooooooolta calma, poi passeggiata intorno al bivacco, poi sigarettina gustata con calma... e nel frattempo la porta del bivacco rimane spalancata

almeno mi risparmio il trauma dell' ingresso in camera a gas

Arriva l' alba, e io - figurarsi - sono già in pole position


Meno violenta di ieri, ma anche stamattina mi godo una bella Enrosadira


Oi vez girati...
e mi trovo il Cimon illuminato


dopo un risveglio del genere, nonostante le gambe ancora a pezzi da ieri, l' entusiasmo è a mille

faccio una rapida colazione, preparo lo zaino, richiudo i due criminali nel bivacco e mi metto in marcia

quel nevaio centrale mi lascia un po' perplesso visto che dovrò attraversarlo, sembra molto ripido...

affronto il primo breve passaggio su neve, a quest' ora ancora dura

e sono già in vista di Passo del Travignolo

dal passo il panorama è qualcosa di paranormale

davanti a me il ghiacciaio che scende in Val dei Cantoni con il magico Altopiano delle Pale a fare da sfondo

con la Fradusta

e la massiccia mole della Pala si San Martino

dietro il canalone del ghiacciaio del Travignolo, con panorami su Costazza e Castellaz, in versante Passo Rolle

do uno sguardo al sentiero appena percorso venendo dal bivacco

e mi metto in marcia lungo il sentiero 716: direzione Cima della Vezzàna

inizio cosí a risalire il nevaio


per poi attraversarlo

bhe decisamente più facile farlo che pensarlo


Il Cimon della Pala esercita su di me un' attrazione magnetica, DEVO voltarmi a guardarlo, e quando mi giro è qualcosa di magnifico



intanto mi accorgo che dal bivacco i 2 vicentini mi controllano

L' ambiente qua è qualcosa di indescrivibile


e il sentiero, andando adesso praticamente in piano, sembra fatto apposta per goderselo in tutto relax

arrivo finalmente alla forcella

sembra fatta apposta per sdraiarsi in relax per ore e ore e ore... sono da solo, mi svacco su una roccia e mi godo il silenzio, il fresco e i panorami



all' improvviso una chiazza di colore attira la mia attenzione: non ci posso credere, fiori a 3000 metri




è ora di ripartire, anche perché fin' ora ho fatto piú pause contemplative che cammino, va a finire che ora di sera sono ancora qua


il sentiero sale lungo la cresta per roccette, e di fianco ho la bellissima Valle delle Galline (me le vedo le galline con picca e ramponi a 3000m


e dietro la Valle dei Cantoni e il terrazzo dove sorge il bivacco

salgo, mi giro ancora una volta e
e
e
ELAMADONNA!





il panorama si fa sempre più selvaggiamente stupendo


il sentiero inizia a spianare in un ambiente che... la Luna è niente a confronto

e mi deposita in una splendida conca nevosa sotto l' anticima


arrivo a una forcelletta dove la vista è... vertiginosa


meglio girarsi dall' altra parte e...
...resti pietrificato dallo spettacolo



ormai manca poco alla cima


e all' arrivo... se non ci fosse sta bastarda di foschia i panorami sarebbero qualcosa di fuori di testa...
Latemar

Catinaccio

Sassopiatto

La Regina

mentre non vi mostro cosa ho piú vicino per non guastarvi la sorpresa di entrare con un urlo in un regno di follia

scendo qualche metro, mi appollaio su una roccia, e mi metto a contemplare il Cervino delle Dolomiti, il Cimon della Pala

Vez, questo è tutto per te... la montagna che ogni giorno ammiravi affacciandoti alla finestra...

silenzio, solitudine, serenità, tu con te stesso a scavare nei tuoi pensieri, fino a svuotarli e liberare la mente...
sento delle voci, inizia ad arrivare gente, mi rimetto in marcia


inizio ad avvicinarmi alla Val Strut, e si iniziano a intuire cose belle

mi affaccio alla valle
SBADABAM







l' urlo mi si pietrifica in gola, resto ipnotizzato davanti a Campanili di Val Strut, Burelóni e Ziròcole


non vedo l' ora di essere la in mezzo, cosí di scatto riparto

guarda che roba



anche se è meglio non guardare giù


il nuovo tracciato della Ferrata Gabitta d' Ignoti segue un promontorio che si estende come la prua di una nave verso l' Altopiano

per poi scenderlo con l' aiuto delle corde

facendoti pregustare la Cima delle Comelle

facendoti incontrare questo cespuglietto di fiori


e portandoti nell' anticamera del regno


mi concedo qualche minuto di riposo sulla neve, che sfrutto anche per fare scorta di liquidi buttandola nella sacca e lasciandola al sole qualche minuto


intanto mi godo il cinema


mi raggiunge nel frattempo un ragazzo in assetto da corsa, qua la traccia si perde nella neve, vediamo un paletto a monte e pensiamo che la traccia si ricongiunga piú in basso, cosí, anche se questa volta non era prevista, scatta la ravanata: di qua ci sono tracce di passaggio, mi dice

e andiamo giù per sto canalino, sempre meno marcio di certe robe che ho affrontato

arriviamo su delle roccette ancora più marce che affronto non senza tirare qualche boia


e appena vedo neve mi ci butto, sempre meglio di quelle uova...
mi fermo un attimo, alzo lo sguardo e SBADABAM!





sono entrato nel regno della Val Strut, DOVE LA REALTÀ SUPERA L' IMMAGINAZIONE
una di quelle valli dominate da neve, ghiaccio, e pareti verticali che fanno a gara per arditezza, un luogo dove non capisci se sei sveglio o se stai vaneggiando forte... ti senti addirittura fuori di te...
inizio a scendere la valle, col Bivacco Brunner che fa capolino sotto il suo roccione

arrivo in breve al bivacco

qua una sosta è d' obbligo, mentre il Fiamme Gialle è su un pulpito panoramico da cui domini mezze Pale di San Martino, questo è esattamente l' opposto, incassato sotto una roccia, chiuso in una valle dove puoi solo guardare verso l' alto, e quando lo fai vai in preda a vertigini di esaltazione




mi rimetto in marcia

ma non posso fare a meno di guardare indietro



mi raggiunge un altro tipo, anche lui di fretta, ma come caxxo fate ad andare di fretta in un posto del genere????



adesso inizia a vedersi la Valle delle Comelle, e al grigio della roccia si affianca il verde degli alti pascoli da camosci


Continuo a scendere, in un' alternanza di colori degna della tavolozza di un pittore



arrivo cosí al "bivio Farangole"

do un ultimo saluto al mio regno

e mi metto in marcia lungo il sentiero 703: direzione Rifugio Rosetta

Adesso è tutto completamente diverso
L' ambiente, i colori, i profumi...

perfino il sentiero sembra di un altro pianeta: adesso si passeggia tra i pascoli a mezza costa, quasi in piano...

sullo sfondo fanno capolino mezze Dolomiti

davanti invece il contrasto con l' incredibile Altopiano è impressionante

e inizia a comparire lo sbudellamento che si deve sorbire chi vuole salire dalla Valle delle Comelle



faccio una sosta riposo & ricarica energetica e mi riavvio in total relax: visto il caldo non vale la pena fare le corse

nella collezione floreale di questo giro mancavano loro


bellissimo, piacevolissimo, FACILISSIMO direte voi, vero? bhe, ricordatevi che siamo sulle PALE, dove anche il sentiero facile ha i suoi passaggi ravanini


ormai il grosso è fatto, ed entro in questa bellissima conca che... non capisco cosa c' entri con quello che ho visto in questi 2 giorni


ah ecco mi pareva strano


adesso si scende in buca


non prima però di aver guardato un' ultima (seee ciao


no scusa, questi mi fan pure i corni???


alla faccia della buca!!!


torno tra i pascoli

e arrivo al bivio col sentiero 704, lo sbudellamento che sale dalle Comelle... notare la cura che gli agordini ripongono nella segnaletica (tabelle che avranno visto la seconda guerra mondiale...), e confrontare con le tabelle dei trentini qualche centinaio di metri più in la...


qua incontro due ragazzi delle mie parti, con cui ho pure amici in comune, che sono saliti proprio dallo sbudellamento... a sto punto mi viene da pensare che a Padova non siamo proprio tutti apposto

Bon dai, facciamo due chiacchere e poi si riparte


resta l' ultimo strappetto finale


mi sto avvicinando ai lembi dell' altopiano, e l' ambiente inizia a trasformarsi in un deserto lunare

mi fermo un attimo, mi giro a riguardare da dove sono venuto, e...
ELAMADONNA!!!




non c' è niente da fare, c' è quel magnetismo che quando ti prende sei fregato...
riparto, ed entro nel Deserto dei Tartari di buzzatiana memoria



un ultimo sguardo indietro

e arrivo al bivio col sentiero 756, che arriva da una quasi traversata dell' altopiano (confrontare le tabelle con quelle di prima


io proseguo per il 703, ormai ci siamo quasi


La Luna sulla Terra


ed eccomi finalmente al Rifugio Rosetta

dove trangugio una zuppa di verdure che mi rianima letteralmente
dopo una bella sosta riposante, caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza, e sono di nuovo in marcia
prendo il sentiero 701 in direzione Col Verde


Il gestore del rifugio mi aveva detto che è un sentiero molto bello... m' inkia, è spettacolare!!!





tutto tagliato nella roccia, quasi a picco su San Martino e di fronte sparato al Cimón della Pala

e anche qua c' è il suo bravo pezzo attrezzato


errr... ma io poi devo fare quei tornanti la?????


si

Sará la zuppa che avrà qualcosa di miracoloso, ma le gambe iniziano ad accelerare sui tornanti ripidi


in breve arrivo al bivio col sentiero 712 per passo Rolle

fumo i tornanti

mi ri-godo il Cimon della Pala


ed in breve mi ritrovo alla cabinovia del col Verde, dove tutto era iniziato ieri

in cabina ripenso a cosa ho visto, a cosa ho provato, e a cosa ho vissuto in questi due giorni... cose troppo forti per essere descritte...