DOVE LA REALTÀ SUPERA L’ IMMAGINAZIONE
Inviato: 17/07/2015, 21:16
Ferrata Bolver & Vezzana 11-12/07/2015
A Zovi
andato avanti facendo ciò che più amava
Questo racconto inizia con una dedica, una dedica ad un amico che aveva fatto della montagna una scelta di vita: non bastandogli essere da anni volontario nel CNSAS, si era arruolato nella Guardia di Finanza ed aveva cominciato il corso SAGF: il Soccorso Alpino doveva essere la sua professione, la sua vita.
E cosí dalle valli del Cadore si era trovato in caserma al Passo Rolle, e si era innamorato delle Pale di San Martino, e del Cimón della Pala in particolare, trovandoselo davanti e godendoselo ogni volta che apriva la finestra della caserma...
Non ci conoscevamo da tantissimo, e inizialmente non ci stavamo neanche un granché simpatici... fino a quando abbiamo scoperto una malattia comune: la Montagna. Dalla caserma al Passo mi raccontava gongolante tutte le esercitazioni, e quanto fike fossero le Pale... "si vez, sono davvero spaziali, sono contento tu te ne sia innamorato..." gli dissi una volta
Basta, si era cosí innamorato che si era messo in testa di portarmi sul Cimón, sapeva quanto mi piacesse quella catena...
Poi arriva l' 1 marzo, un gruppo di amici - quasi tutti tecnici CNSAS - sta facendo un' uscita di scialpinismo in Val Fonda, sul Cristallo, parte una valanga a lastroni...
Il Cimòn della Pala per me resterà un tabú: dovevo andarci con lui e non ci andrò piú, né da solo né con nessun altro.
Decido invece di passargli ai piedi, e poi guardarlo dall' alto della sua dirimpettaia, la Cima della Vezzana, la piú alta delle Pale...
La preparazione del giro non è semplicissima: devo trovare la giusta combinazione tra meteo, praticabilità dei percorsi e neve: sapete quanto mi piacciano le camminate nel bianco...
Controlla il meteo, telefona, ricontrolla il meteo, ritelefona... alla fine il weekend dell' 11 - 12 luglio sembra quello giusto.
Venerdí sera faccio un paio di giri a locali tra veneziano e trevigiano, qualche bel mojito con questo caldo ci vuole
Sabato mattina mi sveglio con calma, preparo lo zaino e mi avvio verso San Martino. Al mio arrivo alla cabinovia Col Verde il benvenuto delle Pale non può essere migliore
arrivo su, metto lo zaino e... credo di collassare il caldo è qualcosa di atroce e lo zaino pesa una tonnellata: vestiario, imbrago & kit da ferrata, picca & ramponi, ecc...
in qualche modo mi metto in marcia, e prendo il sentiero 706: la destinazione è già chiara: Bivacco Fiamme Gialle per la Ferrata Bolver Lugli
Il primo ingannevole tratto è nel bosco
ma subito si passa su prati e pietraie rivolti a sud: una sauna che mi taglierà le gambe anche per il giorno successivo
i panorami comunque non mancano di ripagare della fatica, infatti alle mie spalle fanno bella mostra i Colbricón
mentre davanti... Cimon della Pala, Croda della Pala, Dente del Cimone...
cosí maledicendo il caldo ma consolandomi con queste visioni mistiche continuo a salire
scusa, guarda che roba...
arrivo cosí al bivio col sentiero 712 per Passo Rolle, dove mi imbrago e me la prendo con calma con una bella pausa
è ora di ripartire, e mi avvio al cospetto di queste muraglie
il contrasto con l' ambiente "docile" alle spalle è quasi imbarazzante
Raggiungo la targa di inizio della via: si inizia a fare sul serio
si sale per roccette non assicurate, a tratti ripide, che i catapultano subito in un mondo trascendentale, fatto di roccia e solitudine, fatica e silenzio, dove senti che puoi ritrovare te stesso
un mondo che non sembra neanche reale...
un mondo animato da strane forme
non è da molto che ho lasciato il bivio, ma quando mi giro, BOIA sono già salito cosí??
mi giro a guardare questa bancata, per molti un pezzo di roccia brulla, per me la sublimazione assoluta
Mi rigiro e...
sdeng... sta rannuvolando
fortunatamente (almeno per adesso) sono nuvole passeggere
Vanno e vengono, e vado anch' io
raggiungendo cosí l' inizio delle attrezzature, 300 metri più in alto della targa
giú è...
meglio andare in su va...
La sotto, in mezzo al verde l' incrocio lasciato qualche centinaio di metri fa
il panorama ormai si sta compromettendo, salgo verso l' ignoto
compromesso per compromesso, tanto vale farsi una pausa
agganciato, anzi bloccato, in sicurezza, seduto su una comoda roccia, chiudo gli occhi, e dal basso sento arrivare l' allegro scampanellio delle mucche al pascolo
non mi ero mai reso conto di quanto fosse piacevole e rilassante, verrebbe voglia di rimanere qua cosí per ore...
Purtroppo però non posso far notte qua appeso come un salame e cosí mi rimetto in marcia, con un' alternanza tra gradevoli traversi e divertenti tratti verticali
Ogni tanto il sole - che si sa, bacia i belli - si ricorda anche di me e manda via le nuvole qualche minuto
un altro passaggio rilassante
prima di entrare nella nebbia e vedermi apparire di colpo sta roba qua
arriva un traversino niente male
per poi riattaccare su dritto come un missile!
ed andarmi ad infilare in un canalino
rientro nella nebbia, e quando si dirada è spettacolo
Passo a salutare le Beppine, ormai ci siamo
ma giusto il tempo di un ciao, di intravvedere il bivacco una frazione di secondo, e ritorna il nebbione che da al posto un aspetto surreale
È FATTA! SONO IN CRESTA!!!
e quando mi giro...
SBADADAM!!! roccia davanti, nuvole sotto, Sole in alto
si peccato che neanche il tempo di gioire e si richiude tutto
si naviga a occhio, con le nebbie che vanno e vengono, ma l' ambiente è qualcosa di assurdo
e in breve arrivo al Bivacco Fiamme Gialle, dove mi aspetta il meritato riposo
tra una nebbia e l' altra ogni tanto si degna anche Cima Vezzana
Bon, butto giù lo zaino, presentazione con padre e figlio Polacchi che dormiranno qua anche loro, e con due ragazzi del vicentino che vogliono dormire fuori meritata sigaretta d' arrivo e mi svacco su un masso a riposare, dopodiché mi assale la fame e ingoio letteralmente i panini che mi ero portato per cena
Dopo il meritato riposo e la meritata mangiata, arriva il tramonto: non ho molte speranze, visto la nuvolaglia persistente, e invece proprio le nuvole regaleranno un tramonto psichedelico, con le cime che si accendono e si spengono come fossimo in discoteca
SBADADAM! adesso l' Enrosadira si scatena in tutta la sua meravigliosa potenza
poi le nuvole lasciano filtrare un raggio che taglia in due l' Altopiano delle Pale, robe da matti
e per finire, come a congedarsi, ammanta tutto con un velo rosa
Di Enrosadira ne ho viste di molto belle, ma mai una cosa del genere, cosí complessa
Inizia a calare la stanchezza, cosí saluto i due vicentini e me ne vado dentro a
ORRORE
I due Polacchi, già nelle braccia di Morfeo, devono essere campioni del mondo di abbuffata d' aglio, l' aria dentro è semplicemente irrespirabile
Roba da tribunale internazionale dell' Aia, crimine contro l' umanità
Per fortuna prendo sonno abbastanza velocemente, ma per tutelare la mia incolumità mentale le mie 2/3 uscite notturne per fare "plinplin" saranno bastarde: plinplin con mooooooooooolta calma, poi passeggiata intorno al bivacco, poi sigarettina gustata con calma... e nel frattempo la porta del bivacco rimane spalancata
almeno mi risparmio il trauma dell' ingresso in camera a gas
Arriva l' alba, e io - figurarsi - sono già in pole position
Meno violenta di ieri, ma anche stamattina mi godo una bella Enrosadira
Oi vez girati...
e mi trovo il Cimon illuminato
dopo un risveglio del genere, nonostante le gambe ancora a pezzi da ieri, l' entusiasmo è a mille
faccio una rapida colazione, preparo lo zaino, richiudo i due criminali nel bivacco e mi metto in marcia
quel nevaio centrale mi lascia un po' perplesso visto che dovrò attraversarlo, sembra molto ripido... vabbé non fasciamoci la testa prima del tempo, andiamoci sotto e poi valutiamo cosa fare...
affronto il primo breve passaggio su neve, a quest' ora ancora dura
e sono già in vista di Passo del Travignolo
dal passo il panorama è qualcosa di paranormale
davanti a me il ghiacciaio che scende in Val dei Cantoni con il magico Altopiano delle Pale a fare da sfondo
con la Fradusta
e la massiccia mole della Pala si San Martino
dietro il canalone del ghiacciaio del Travignolo, con panorami su Costazza e Castellaz, in versante Passo Rolle
do uno sguardo al sentiero appena percorso venendo dal bivacco
e mi metto in marcia lungo il sentiero 716: direzione Cima della Vezzàna
inizio cosí a risalire il nevaio
per poi attraversarlo
bhe decisamente più facile farlo che pensarlo e in breve approdo al sentiero che porta alla forcella che separa la Vezzana dal Nuvolo
Il Cimon della Pala esercita su di me un' attrazione magnetica, DEVO voltarmi a guardarlo, e quando mi giro è qualcosa di magnifico
intanto mi accorgo che dal bivacco i 2 vicentini mi controllano
L' ambiente qua è qualcosa di indescrivibile
e il sentiero, andando adesso praticamente in piano, sembra fatto apposta per goderselo in tutto relax
arrivo finalmente alla forcella
sembra fatta apposta per sdraiarsi in relax per ore e ore e ore... sono da solo, mi svacco su una roccia e mi godo il silenzio, il fresco e i panorami
all' improvviso una chiazza di colore attira la mia attenzione: non ci posso credere, fiori a 3000 metri
è ora di ripartire, anche perché fin' ora ho fatto piú pause contemplative che cammino, va a finire che ora di sera sono ancora qua
il sentiero sale lungo la cresta per roccette, e di fianco ho la bellissima Valle delle Galline (me le vedo le galline con picca e ramponi a 3000m )
e dietro la Valle dei Cantoni e il terrazzo dove sorge il bivacco
salgo, mi giro ancora una volta e
e
e
ELAMADONNA!
il panorama si fa sempre più selvaggiamente stupendo
il sentiero inizia a spianare in un ambiente che... la Luna è niente a confronto
e mi deposita in una splendida conca nevosa sotto l' anticima
arrivo a una forcelletta dove la vista è... vertiginosa
meglio girarsi dall' altra parte e...
...resti pietrificato dallo spettacolo
ormai manca poco alla cima
e all' arrivo... se non ci fosse sta bastarda di foschia i panorami sarebbero qualcosa di fuori di testa...
Latemar
Catinaccio
Sassopiatto
La Regina
mentre non vi mostro cosa ho piú vicino per non guastarvi la sorpresa di entrare con un urlo in un regno di follia
scendo qualche metro, mi appollaio su una roccia, e mi metto a contemplare il Cervino delle Dolomiti, il Cimon della Pala
Vez, questo è tutto per te... la montagna che ogni giorno ammiravi affacciandoti alla finestra...
silenzio, solitudine, serenità, tu con te stesso a scavare nei tuoi pensieri, fino a svuotarli e liberare la mente...
sento delle voci, inizia ad arrivare gente, mi rimetto in marcia
inizio ad avvicinarmi alla Val Strut, e si iniziano a intuire cose belle
mi affaccio alla valle
SBADABAM
l' urlo mi si pietrifica in gola, resto ipnotizzato davanti a Campanili di Val Strut, Burelóni e Ziròcole
non vedo l' ora di essere la in mezzo, cosí di scatto riparto
guarda che roba
anche se è meglio non guardare giù
il nuovo tracciato della Ferrata Gabitta d' Ignoti segue un promontorio che si estende come la prua di una nave verso l' Altopiano
per poi scenderlo con l' aiuto delle corde
facendoti pregustare la Cima delle Comelle
facendoti incontrare questo cespuglietto di fiori
e portandoti nell' anticamera del regno
mi concedo qualche minuto di riposo sulla neve, che sfrutto anche per fare scorta di liquidi buttandola nella sacca e lasciandola al sole qualche minuto
intanto mi godo il cinema
mi raggiunge nel frattempo un ragazzo in assetto da corsa, qua la traccia si perde nella neve, vediamo un paletto a monte e pensiamo che la traccia si ricongiunga piú in basso, cosí, anche se questa volta non era prevista, scatta la ravanata: di qua ci sono tracce di passaggio, mi dice
e andiamo giù per sto canalino, sempre meno marcio di certe robe che ho affrontato
arriviamo su delle roccette ancora più marce che affronto non senza tirare qualche boia
e appena vedo neve mi ci butto, sempre meglio di quelle uova...
mi fermo un attimo, alzo lo sguardo e SBADABAM!
sono entrato nel regno della Val Strut, DOVE LA REALTÀ SUPERA L' IMMAGINAZIONE
una di quelle valli dominate da neve, ghiaccio, e pareti verticali che fanno a gara per arditezza, un luogo dove non capisci se sei sveglio o se stai vaneggiando forte... ti senti addirittura fuori di te...
inizio a scendere la valle, col Bivacco Brunner che fa capolino sotto il suo roccione
arrivo in breve al bivacco
qua una sosta è d' obbligo, mentre il Fiamme Gialle è su un pulpito panoramico da cui domini mezze Pale di San Martino, questo è esattamente l' opposto, incassato sotto una roccia, chiuso in una valle dove puoi solo guardare verso l' alto, e quando lo fai vai in preda a vertigini di esaltazione
mi rimetto in marcia
ma non posso fare a meno di guardare indietro
mi raggiunge un altro tipo, anche lui di fretta, ma come caxxo fate ad andare di fretta in un posto del genere????
adesso inizia a vedersi la Valle delle Comelle, e al grigio della roccia si affianca il verde degli alti pascoli da camosci
Continuo a scendere, in un' alternanza di colori degna della tavolozza di un pittore
arrivo cosí al "bivio Farangole"
do un ultimo saluto al mio regno
e mi metto in marcia lungo il sentiero 703: direzione Rifugio Rosetta
Adesso è tutto completamente diverso
L' ambiente, i colori, i profumi...
perfino il sentiero sembra di un altro pianeta: adesso si passeggia tra i pascoli a mezza costa, quasi in piano...
sullo sfondo fanno capolino mezze Dolomiti
davanti invece il contrasto con l' incredibile Altopiano è impressionante
e inizia a comparire lo sbudellamento che si deve sorbire chi vuole salire dalla Valle delle Comelle AUGURI!!!
faccio una sosta riposo & ricarica energetica e mi riavvio in total relax: visto il caldo non vale la pena fare le corse
nella collezione floreale di questo giro mancavano loro
bellissimo, piacevolissimo, FACILISSIMO direte voi, vero? bhe, ricordatevi che siamo sulle PALE, dove anche il sentiero facile ha i suoi passaggi ravanini
ormai il grosso è fatto, ed entro in questa bellissima conca che... non capisco cosa c' entri con quello che ho visto in questi 2 giorni
ah ecco mi pareva strano
adesso si scende in buca
non prima però di aver guardato un' ultima (seee ciao ) volta verso la valle
no scusa, questi mi fan pure i corni???
alla faccia della buca!!!
torno tra i pascoli
e arrivo al bivio col sentiero 704, lo sbudellamento che sale dalle Comelle... notare la cura che gli agordini ripongono nella segnaletica (tabelle che avranno visto la seconda guerra mondiale...), e confrontare con le tabelle dei trentini qualche centinaio di metri più in la...
qua incontro due ragazzi delle mie parti, con cui ho pure amici in comune, che sono saliti proprio dallo sbudellamento... a sto punto mi viene da pensare che a Padova non siamo proprio tutti apposto
Bon dai, facciamo due chiacchere e poi si riparte
resta l' ultimo strappetto finale
mi sto avvicinando ai lembi dell' altopiano, e l' ambiente inizia a trasformarsi in un deserto lunare
mi fermo un attimo, mi giro a riguardare da dove sono venuto, e...
ELAMADONNA!!!
non c' è niente da fare, c' è quel magnetismo che quando ti prende sei fregato...
riparto, ed entro nel Deserto dei Tartari di buzzatiana memoria
un ultimo sguardo indietro
e arrivo al bivio col sentiero 756, che arriva da una quasi traversata dell' altopiano (confrontare le tabelle con quelle di prima )
io proseguo per il 703, ormai ci siamo quasi
La Luna sulla Terra
ed eccomi finalmente al Rifugio Rosetta
dove trangugio una zuppa di verdure che mi rianima letteralmente
dopo una bella sosta riposante, caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza, e sono di nuovo in marcia
prendo il sentiero 701 in direzione Col Verde
Il gestore del rifugio mi aveva detto che è un sentiero molto bello... m' inkia, è spettacolare!!!
tutto tagliato nella roccia, quasi a picco su San Martino e di fronte sparato al Cimón della Pala
e anche qua c' è il suo bravo pezzo attrezzato
errr... ma io poi devo fare quei tornanti la?????
si
Sará la zuppa che avrà qualcosa di miracoloso, ma le gambe iniziano ad accelerare sui tornanti ripidi
in breve arrivo al bivio col sentiero 712 per passo Rolle
fumo i tornanti
mi ri-godo il Cimon della Pala
ed in breve mi ritrovo alla cabinovia del col Verde, dove tutto era iniziato ieri
in cabina ripenso a cosa ho visto, a cosa ho provato, e a cosa ho vissuto in questi due giorni... cose troppo forti per essere descritte...
A Zovi
andato avanti facendo ciò che più amava
Questo racconto inizia con una dedica, una dedica ad un amico che aveva fatto della montagna una scelta di vita: non bastandogli essere da anni volontario nel CNSAS, si era arruolato nella Guardia di Finanza ed aveva cominciato il corso SAGF: il Soccorso Alpino doveva essere la sua professione, la sua vita.
E cosí dalle valli del Cadore si era trovato in caserma al Passo Rolle, e si era innamorato delle Pale di San Martino, e del Cimón della Pala in particolare, trovandoselo davanti e godendoselo ogni volta che apriva la finestra della caserma...
Non ci conoscevamo da tantissimo, e inizialmente non ci stavamo neanche un granché simpatici... fino a quando abbiamo scoperto una malattia comune: la Montagna. Dalla caserma al Passo mi raccontava gongolante tutte le esercitazioni, e quanto fike fossero le Pale... "si vez, sono davvero spaziali, sono contento tu te ne sia innamorato..." gli dissi una volta
Basta, si era cosí innamorato che si era messo in testa di portarmi sul Cimón, sapeva quanto mi piacesse quella catena...
Poi arriva l' 1 marzo, un gruppo di amici - quasi tutti tecnici CNSAS - sta facendo un' uscita di scialpinismo in Val Fonda, sul Cristallo, parte una valanga a lastroni...
Il Cimòn della Pala per me resterà un tabú: dovevo andarci con lui e non ci andrò piú, né da solo né con nessun altro.
Decido invece di passargli ai piedi, e poi guardarlo dall' alto della sua dirimpettaia, la Cima della Vezzana, la piú alta delle Pale...
La preparazione del giro non è semplicissima: devo trovare la giusta combinazione tra meteo, praticabilità dei percorsi e neve: sapete quanto mi piacciano le camminate nel bianco...
Controlla il meteo, telefona, ricontrolla il meteo, ritelefona... alla fine il weekend dell' 11 - 12 luglio sembra quello giusto.
Venerdí sera faccio un paio di giri a locali tra veneziano e trevigiano, qualche bel mojito con questo caldo ci vuole
Sabato mattina mi sveglio con calma, preparo lo zaino e mi avvio verso San Martino. Al mio arrivo alla cabinovia Col Verde il benvenuto delle Pale non può essere migliore
arrivo su, metto lo zaino e... credo di collassare il caldo è qualcosa di atroce e lo zaino pesa una tonnellata: vestiario, imbrago & kit da ferrata, picca & ramponi, ecc...
in qualche modo mi metto in marcia, e prendo il sentiero 706: la destinazione è già chiara: Bivacco Fiamme Gialle per la Ferrata Bolver Lugli
Il primo ingannevole tratto è nel bosco
ma subito si passa su prati e pietraie rivolti a sud: una sauna che mi taglierà le gambe anche per il giorno successivo
i panorami comunque non mancano di ripagare della fatica, infatti alle mie spalle fanno bella mostra i Colbricón
mentre davanti... Cimon della Pala, Croda della Pala, Dente del Cimone...
cosí maledicendo il caldo ma consolandomi con queste visioni mistiche continuo a salire
scusa, guarda che roba...
arrivo cosí al bivio col sentiero 712 per Passo Rolle, dove mi imbrago e me la prendo con calma con una bella pausa
è ora di ripartire, e mi avvio al cospetto di queste muraglie
il contrasto con l' ambiente "docile" alle spalle è quasi imbarazzante
Raggiungo la targa di inizio della via: si inizia a fare sul serio
si sale per roccette non assicurate, a tratti ripide, che i catapultano subito in un mondo trascendentale, fatto di roccia e solitudine, fatica e silenzio, dove senti che puoi ritrovare te stesso
un mondo che non sembra neanche reale...
un mondo animato da strane forme
non è da molto che ho lasciato il bivio, ma quando mi giro, BOIA sono già salito cosí??
mi giro a guardare questa bancata, per molti un pezzo di roccia brulla, per me la sublimazione assoluta
Mi rigiro e...
sdeng... sta rannuvolando
fortunatamente (almeno per adesso) sono nuvole passeggere
Vanno e vengono, e vado anch' io
raggiungendo cosí l' inizio delle attrezzature, 300 metri più in alto della targa
giú è...
meglio andare in su va...
La sotto, in mezzo al verde l' incrocio lasciato qualche centinaio di metri fa
il panorama ormai si sta compromettendo, salgo verso l' ignoto
compromesso per compromesso, tanto vale farsi una pausa
agganciato, anzi bloccato, in sicurezza, seduto su una comoda roccia, chiudo gli occhi, e dal basso sento arrivare l' allegro scampanellio delle mucche al pascolo
non mi ero mai reso conto di quanto fosse piacevole e rilassante, verrebbe voglia di rimanere qua cosí per ore...
Purtroppo però non posso far notte qua appeso come un salame e cosí mi rimetto in marcia, con un' alternanza tra gradevoli traversi e divertenti tratti verticali
Ogni tanto il sole - che si sa, bacia i belli - si ricorda anche di me e manda via le nuvole qualche minuto
un altro passaggio rilassante
prima di entrare nella nebbia e vedermi apparire di colpo sta roba qua
arriva un traversino niente male
per poi riattaccare su dritto come un missile!
ed andarmi ad infilare in un canalino
rientro nella nebbia, e quando si dirada è spettacolo
Passo a salutare le Beppine, ormai ci siamo
ma giusto il tempo di un ciao, di intravvedere il bivacco una frazione di secondo, e ritorna il nebbione che da al posto un aspetto surreale
È FATTA! SONO IN CRESTA!!!
e quando mi giro...
SBADADAM!!! roccia davanti, nuvole sotto, Sole in alto
si peccato che neanche il tempo di gioire e si richiude tutto
si naviga a occhio, con le nebbie che vanno e vengono, ma l' ambiente è qualcosa di assurdo
e in breve arrivo al Bivacco Fiamme Gialle, dove mi aspetta il meritato riposo
tra una nebbia e l' altra ogni tanto si degna anche Cima Vezzana
Bon, butto giù lo zaino, presentazione con padre e figlio Polacchi che dormiranno qua anche loro, e con due ragazzi del vicentino che vogliono dormire fuori meritata sigaretta d' arrivo e mi svacco su un masso a riposare, dopodiché mi assale la fame e ingoio letteralmente i panini che mi ero portato per cena
Dopo il meritato riposo e la meritata mangiata, arriva il tramonto: non ho molte speranze, visto la nuvolaglia persistente, e invece proprio le nuvole regaleranno un tramonto psichedelico, con le cime che si accendono e si spengono come fossimo in discoteca
SBADADAM! adesso l' Enrosadira si scatena in tutta la sua meravigliosa potenza
poi le nuvole lasciano filtrare un raggio che taglia in due l' Altopiano delle Pale, robe da matti
e per finire, come a congedarsi, ammanta tutto con un velo rosa
Di Enrosadira ne ho viste di molto belle, ma mai una cosa del genere, cosí complessa
Inizia a calare la stanchezza, cosí saluto i due vicentini e me ne vado dentro a
ORRORE
I due Polacchi, già nelle braccia di Morfeo, devono essere campioni del mondo di abbuffata d' aglio, l' aria dentro è semplicemente irrespirabile
Roba da tribunale internazionale dell' Aia, crimine contro l' umanità
Per fortuna prendo sonno abbastanza velocemente, ma per tutelare la mia incolumità mentale le mie 2/3 uscite notturne per fare "plinplin" saranno bastarde: plinplin con mooooooooooolta calma, poi passeggiata intorno al bivacco, poi sigarettina gustata con calma... e nel frattempo la porta del bivacco rimane spalancata
almeno mi risparmio il trauma dell' ingresso in camera a gas
Arriva l' alba, e io - figurarsi - sono già in pole position
Meno violenta di ieri, ma anche stamattina mi godo una bella Enrosadira
Oi vez girati...
e mi trovo il Cimon illuminato
dopo un risveglio del genere, nonostante le gambe ancora a pezzi da ieri, l' entusiasmo è a mille
faccio una rapida colazione, preparo lo zaino, richiudo i due criminali nel bivacco e mi metto in marcia
quel nevaio centrale mi lascia un po' perplesso visto che dovrò attraversarlo, sembra molto ripido... vabbé non fasciamoci la testa prima del tempo, andiamoci sotto e poi valutiamo cosa fare...
affronto il primo breve passaggio su neve, a quest' ora ancora dura
e sono già in vista di Passo del Travignolo
dal passo il panorama è qualcosa di paranormale
davanti a me il ghiacciaio che scende in Val dei Cantoni con il magico Altopiano delle Pale a fare da sfondo
con la Fradusta
e la massiccia mole della Pala si San Martino
dietro il canalone del ghiacciaio del Travignolo, con panorami su Costazza e Castellaz, in versante Passo Rolle
do uno sguardo al sentiero appena percorso venendo dal bivacco
e mi metto in marcia lungo il sentiero 716: direzione Cima della Vezzàna
inizio cosí a risalire il nevaio
per poi attraversarlo
bhe decisamente più facile farlo che pensarlo e in breve approdo al sentiero che porta alla forcella che separa la Vezzana dal Nuvolo
Il Cimon della Pala esercita su di me un' attrazione magnetica, DEVO voltarmi a guardarlo, e quando mi giro è qualcosa di magnifico
intanto mi accorgo che dal bivacco i 2 vicentini mi controllano
L' ambiente qua è qualcosa di indescrivibile
e il sentiero, andando adesso praticamente in piano, sembra fatto apposta per goderselo in tutto relax
arrivo finalmente alla forcella
sembra fatta apposta per sdraiarsi in relax per ore e ore e ore... sono da solo, mi svacco su una roccia e mi godo il silenzio, il fresco e i panorami
all' improvviso una chiazza di colore attira la mia attenzione: non ci posso credere, fiori a 3000 metri
è ora di ripartire, anche perché fin' ora ho fatto piú pause contemplative che cammino, va a finire che ora di sera sono ancora qua
il sentiero sale lungo la cresta per roccette, e di fianco ho la bellissima Valle delle Galline (me le vedo le galline con picca e ramponi a 3000m )
e dietro la Valle dei Cantoni e il terrazzo dove sorge il bivacco
salgo, mi giro ancora una volta e
e
e
ELAMADONNA!
il panorama si fa sempre più selvaggiamente stupendo
il sentiero inizia a spianare in un ambiente che... la Luna è niente a confronto
e mi deposita in una splendida conca nevosa sotto l' anticima
arrivo a una forcelletta dove la vista è... vertiginosa
meglio girarsi dall' altra parte e...
...resti pietrificato dallo spettacolo
ormai manca poco alla cima
e all' arrivo... se non ci fosse sta bastarda di foschia i panorami sarebbero qualcosa di fuori di testa...
Latemar
Catinaccio
Sassopiatto
La Regina
mentre non vi mostro cosa ho piú vicino per non guastarvi la sorpresa di entrare con un urlo in un regno di follia
scendo qualche metro, mi appollaio su una roccia, e mi metto a contemplare il Cervino delle Dolomiti, il Cimon della Pala
Vez, questo è tutto per te... la montagna che ogni giorno ammiravi affacciandoti alla finestra...
silenzio, solitudine, serenità, tu con te stesso a scavare nei tuoi pensieri, fino a svuotarli e liberare la mente...
sento delle voci, inizia ad arrivare gente, mi rimetto in marcia
inizio ad avvicinarmi alla Val Strut, e si iniziano a intuire cose belle
mi affaccio alla valle
SBADABAM
l' urlo mi si pietrifica in gola, resto ipnotizzato davanti a Campanili di Val Strut, Burelóni e Ziròcole
non vedo l' ora di essere la in mezzo, cosí di scatto riparto
guarda che roba
anche se è meglio non guardare giù
il nuovo tracciato della Ferrata Gabitta d' Ignoti segue un promontorio che si estende come la prua di una nave verso l' Altopiano
per poi scenderlo con l' aiuto delle corde
facendoti pregustare la Cima delle Comelle
facendoti incontrare questo cespuglietto di fiori
e portandoti nell' anticamera del regno
mi concedo qualche minuto di riposo sulla neve, che sfrutto anche per fare scorta di liquidi buttandola nella sacca e lasciandola al sole qualche minuto
intanto mi godo il cinema
mi raggiunge nel frattempo un ragazzo in assetto da corsa, qua la traccia si perde nella neve, vediamo un paletto a monte e pensiamo che la traccia si ricongiunga piú in basso, cosí, anche se questa volta non era prevista, scatta la ravanata: di qua ci sono tracce di passaggio, mi dice
e andiamo giù per sto canalino, sempre meno marcio di certe robe che ho affrontato
arriviamo su delle roccette ancora più marce che affronto non senza tirare qualche boia
e appena vedo neve mi ci butto, sempre meglio di quelle uova...
mi fermo un attimo, alzo lo sguardo e SBADABAM!
sono entrato nel regno della Val Strut, DOVE LA REALTÀ SUPERA L' IMMAGINAZIONE
una di quelle valli dominate da neve, ghiaccio, e pareti verticali che fanno a gara per arditezza, un luogo dove non capisci se sei sveglio o se stai vaneggiando forte... ti senti addirittura fuori di te...
inizio a scendere la valle, col Bivacco Brunner che fa capolino sotto il suo roccione
arrivo in breve al bivacco
qua una sosta è d' obbligo, mentre il Fiamme Gialle è su un pulpito panoramico da cui domini mezze Pale di San Martino, questo è esattamente l' opposto, incassato sotto una roccia, chiuso in una valle dove puoi solo guardare verso l' alto, e quando lo fai vai in preda a vertigini di esaltazione
mi rimetto in marcia
ma non posso fare a meno di guardare indietro
mi raggiunge un altro tipo, anche lui di fretta, ma come caxxo fate ad andare di fretta in un posto del genere????
adesso inizia a vedersi la Valle delle Comelle, e al grigio della roccia si affianca il verde degli alti pascoli da camosci
Continuo a scendere, in un' alternanza di colori degna della tavolozza di un pittore
arrivo cosí al "bivio Farangole"
do un ultimo saluto al mio regno
e mi metto in marcia lungo il sentiero 703: direzione Rifugio Rosetta
Adesso è tutto completamente diverso
L' ambiente, i colori, i profumi...
perfino il sentiero sembra di un altro pianeta: adesso si passeggia tra i pascoli a mezza costa, quasi in piano...
sullo sfondo fanno capolino mezze Dolomiti
davanti invece il contrasto con l' incredibile Altopiano è impressionante
e inizia a comparire lo sbudellamento che si deve sorbire chi vuole salire dalla Valle delle Comelle AUGURI!!!
faccio una sosta riposo & ricarica energetica e mi riavvio in total relax: visto il caldo non vale la pena fare le corse
nella collezione floreale di questo giro mancavano loro
bellissimo, piacevolissimo, FACILISSIMO direte voi, vero? bhe, ricordatevi che siamo sulle PALE, dove anche il sentiero facile ha i suoi passaggi ravanini
ormai il grosso è fatto, ed entro in questa bellissima conca che... non capisco cosa c' entri con quello che ho visto in questi 2 giorni
ah ecco mi pareva strano
adesso si scende in buca
non prima però di aver guardato un' ultima (seee ciao ) volta verso la valle
no scusa, questi mi fan pure i corni???
alla faccia della buca!!!
torno tra i pascoli
e arrivo al bivio col sentiero 704, lo sbudellamento che sale dalle Comelle... notare la cura che gli agordini ripongono nella segnaletica (tabelle che avranno visto la seconda guerra mondiale...), e confrontare con le tabelle dei trentini qualche centinaio di metri più in la...
qua incontro due ragazzi delle mie parti, con cui ho pure amici in comune, che sono saliti proprio dallo sbudellamento... a sto punto mi viene da pensare che a Padova non siamo proprio tutti apposto
Bon dai, facciamo due chiacchere e poi si riparte
resta l' ultimo strappetto finale
mi sto avvicinando ai lembi dell' altopiano, e l' ambiente inizia a trasformarsi in un deserto lunare
mi fermo un attimo, mi giro a riguardare da dove sono venuto, e...
ELAMADONNA!!!
non c' è niente da fare, c' è quel magnetismo che quando ti prende sei fregato...
riparto, ed entro nel Deserto dei Tartari di buzzatiana memoria
un ultimo sguardo indietro
e arrivo al bivio col sentiero 756, che arriva da una quasi traversata dell' altopiano (confrontare le tabelle con quelle di prima )
io proseguo per il 703, ormai ci siamo quasi
La Luna sulla Terra
ed eccomi finalmente al Rifugio Rosetta
dove trangugio una zuppa di verdure che mi rianima letteralmente
dopo una bella sosta riposante, caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza, e sono di nuovo in marcia
prendo il sentiero 701 in direzione Col Verde
Il gestore del rifugio mi aveva detto che è un sentiero molto bello... m' inkia, è spettacolare!!!
tutto tagliato nella roccia, quasi a picco su San Martino e di fronte sparato al Cimón della Pala
e anche qua c' è il suo bravo pezzo attrezzato
errr... ma io poi devo fare quei tornanti la?????
si
Sará la zuppa che avrà qualcosa di miracoloso, ma le gambe iniziano ad accelerare sui tornanti ripidi
in breve arrivo al bivio col sentiero 712 per passo Rolle
fumo i tornanti
mi ri-godo il Cimon della Pala
ed in breve mi ritrovo alla cabinovia del col Verde, dove tutto era iniziato ieri
in cabina ripenso a cosa ho visto, a cosa ho provato, e a cosa ho vissuto in questi due giorni... cose troppo forti per essere descritte...