GIOIA, TRIPUDIO, DELIRIO, FOLLIA

Castiglioni e Ideale 27-28 giugno 2015
Sono ormai passate 3 settimane dalla mia ultima, caldissima
uscita, in mezzo ci sono stati un weekend pessimo, e un weekend "NI", una scimmia assillante e adesso finalmente se ne prospetta uno decente e voglio andarmene al fresco.
Faccio un giro di telefonate per sentire la situazione degli itinerari, arriva la decisione: la carta che estrarrò sarà quella delle Dolomiti di Brenta, luogo di un mio immenso trip mentale l' anno scorso. Questa volta però tocca all' altro versante.
Parto cosí sabato mattina, neanche tanto presto, arrivo a San Lorenzo in Banale, jeep navetta per Rifugio Cacciatore, caffettino metto il catafalco alla gamba e via sono pronto per questa nuova avventura: partenza sul sentiero 325 per il Rifugio Agostini


Mi avvio con relativa calma
il meteo non è dei migliori, oddio è vero non piove, ma comunque il panorama è... fumoso... entrando nei mughi poi arriva la solita zaffata di afa...

fortunatamente i mughi lasciano presto posto ad uno spettacolare ambiente carsico, che con le nubi basse / nebbie ha un effetto quasi mistico


tra una nebbia e l' altra si cominciano ad intravvedere i primi ghiaioni, segno che ormai il rifugio è vicino

e infatti eccomi arrivato al Rifugio Agostini, risparmiato nel 1957 dal crollo dell' enorme torre Jandl (di cui un enorme masso si fermò a pochi metri dal rifugio graziandolo) ma mezzo sventrato da una slavina nell' inverno 2014 che gli ha letteralmente spostato il primo piano, che adesso stanno ricostruendo

ma bando alle ciancie, è ora di mangiare quindi via!
Mi tengo leggero, mi accontento di un primo che comunque è la fine del mondo, strangolapreti alla trentina con burro e foglioline di salvia impanate che sono una meraviglia
Caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza e sono pronto a rimettermi in marcia lungo il sentiero 321 verso il Rifugio XII Apostoli

passo di fianco al masso di cui vi parlavo prima, visto da vicino fa impressione, è quasi più grande del rifugio

sfilo sotto la Val d' Ambiez, con le Torri di Tosa immerse nella nebbia

e mi avvio lungo il mio sentiero surreale, destinazione BOH


ti guardi intorno, grigia la roccia, grigia la nebbia, spettrale e spettacolare allo stesso tempo

arrivo a pestare le prime chiazze di neve, this makes my day

la nebbia si dirada un pelino ino ino, mi giro, e l' ambiente è...
è...
è...
È.



Bentornato a casa Blitz
Inizio a salire un pendio innevato, i segni sono quasi tutti ancora sotto e la visibilità non è eccelsa, ma è difficile sbagliare

e infatti ecco materializzarsi là in fondo le prime scalette della Ferrata Castiglioni

arrivo all' attacco e mi guardo il tracciato: una lunga serie di vertiginose scalette che risalgono la parete della Cima di Val d' Agola

Il percorso è un susseguirsi di brevi cenge

e scale, talvolta superflue in quanto data la banalità dei passaggi basterebbe il cavo di sicurezza

in mezzo a tutto il grigio, vengo colpito da una macchia di colori: un cespuglio fiorito a 2700 metri, fantastico

ormai sono agli ultimi tratti attrezzati

e vedo la luce

arrivo finalmente a Bocchetta dei due Denti, mi affaccio...
SBADABAM
anzi no
SBADADADADADAM!!!!

mi trovo davanti la Vedretta dei Due Denti: una conca innevata assurda, fotonica, spaziale
resto intontito, paralizzato, non riesco a muovermi, prima che mi decida a togliere l' imbrago passano almeno 5 minuti, poi me ne fumo una, poi resto la ancora...
quando mi ripiglio comincia la sagra di foto
inizio a muovermi, e vedo uno dei due denti che danno il nome alla bocchetta

inizio a scendere, ma non voglio

sono di nuovo bloccato là come un pirla, mi accorgo che sto ripetendo quasi autisticamente TANTA ROBA, TANTA ROBA, TANTISSIMA ROBA

fondamentalmente, sono andato in balla, non mi capisco più... gioia quando sono arrivato alla bocchetta, tripudio quando ho guardato giù, delirio quando ho iniziato a scendere, follia adesso che sono piantato là incapace di intendere e di volere
adesso alle mie spalle ho tutti e due i denti

mentre davanti, in fondo alla conca di Pratofiorito, si vede già il rifugio

mano a mano che scendo la valle svela le sue meraviglie, con la Cima XII Apostoli a fare da sentinella

e alle spalle, sui Due Denti, sembra volersi aprire

sbavo passando davanti alla Vedretta di Prato Fiorito

niente da fare, sono in un paradiso bianco e non riesco a mettermi in testa di andare avanti

passo sotto le Torri d' Agola, bizzarre e stupende

roba da matti

tra una foto e l' altra arrivo finalmente al Rifugio XII Apostoli, dietro cui fa capolino la Cima Nardis

arrivo giusto in tempo prima che inizi a piovere
Il gestore, il simpatico Aldo, è la che controlla col binoccolo alcune cordate in movimento di ritorno dalle vie là intorno, facciamo 2 chiacchere.
Il suo "doppio" lavoro, cioè gestore del rifugio e Guida Alpina lo fa con passione, e si vede: quando qualcuno inizia a chiedergli informazioni sui sentieri, sulle vie, e sulle cime della zona gli si illuminano gli occhi a raccontare e a spiegare
mentre si chiacchera smette di piovere, e un raggio di sole squarcia le nuovole davanti alla Presanella

smette di piovere ed è tutto un subbuglio, un gran movimento, dandogli un effetto quasi mistico
chissà com' è dall' altro lato...
torno davanti e si apre uno spettacolo assurdo
un 180 gradi da svenire

ma le mie preferite sono le Torri d' Agola, davanti alla Cima d' Ambiez e alla Cima d' Agola

soddisfatto dai panorami, è giunta l' ora di soddisfare anche la pancia
e per battere l' insonnia da alta quota, un bel giro di grappe
bene, cenato e carburato per la notte, mi avvio a nanna, speriamo bene per domani...
arriva mattina, mi sveglio (circa)
e ancora rincogl'ionito di sonno (parecchio)
scendo a vedere com' è
SBADADAM mi sveglio con una mazzata in faccia

Crozzon di Brenta, Cima Tosa, Cima d' Ambiez, Torri e Cima d' Agola, Cima SUSAT

La muraglia delle Cime di Pratofiorito

Cima XII Apostoli

sembrano tutte pronte per un concorso di bellezza, cose dell' altro mondo, assurdo... cioè, caxxo, tu ti svegli, sei ancora rintronato e ti sbatte in faccia una roba del genere
ma... a questo punto mi domando come sarà verso la Presanella...
SBADABAM!
Imperiosa

ok ho capito, dopo 2 tegole in faccia in 2 minuti è meglio rientrare a far colazione
Bon, preparato e colazionato cerco in qualche modo di riprendere coscienza di me stesso
è ora di avviarsi, cosí mi incammino lungo il sentiero 304, direzione Bocca d' Ambiez e Rifugio Tosa-Pedrotti


bhe, con un avvio del genere, potete ben immaginare che la perdizione fotografica sarà estrema
il sentiero inizia abbassandosi di fianco al rifugio, col Sole in faccia esattamente tra Cima Tosa e Cima d' Ambiez

commetto l' errore di guardare indietro...
ELAMADONNA!!!

qua la vedo veramente dura starci nei tempi... troppo fotogenico sto posto
anche davanti verso Cima Nardis non scherza

cioè, caxxo, scusa

anche la Presanella è in gran forma

attraverso la depressione

e comincio a salire dall' altro lato, salutando per l' ultima volta il rifugio


cavolo, le Torri d' Agola hanno delle forme veramente assurde

scendo leggermente: sto entrando in un altro posto mistico: la Val d' Agola, un brullo spettacolo

e comincio a pestare le prime nevi

che razza di posto

torno a camminare sulle ghiaie

ma continuo a guardare questo spettacolo chiamato Vedretta di val d' Agola

boia, da qua la cresta verso Cima Nardis è una fig'ata!!!! sembra un castello

cinema

continuo a salire col Sole in faccia, ma sono come sotto ipnosi

come potete immaginare, il mio stato delirante è ripartito alla carica e sta raggiungendo la massima potenza
passo davanti al Passo di Valstretta e alla traccia che lo raggiunge, qua c' è qualcosa di interessante da studiare

su per un tratto di sentiero già ripulito

per poi rifiondarmi nella neve

no vabbe scusa


la testata della Val d' Agola è qualcosa di supremo

continuo ad alternare neve e pietraie


e arrivo in estasi svarionistica totale alla Bocchetta dei Camosci

prima di valicare mi guardo un' ultima volta alle spalle, verso la Val d' Agola e la conca di Pratofiorito

Bene, adesso posso valicare, mi affaccio e...
SBADADAM!

mi trovo in faccia l' inferno e il paradiso assieme, l' eccitazione è pari solo alla follia
la Vedretta dei Camosci è qualcosa di indefinibile, un ' unica lingua di neve che parte dalla Bocca d' Ambiez e scende fino quasi in Val Brenta

al di là si vede la parte centrale del Brenta

qua una pausa svarionistico-contemplativa ci sta tutta
Dentro di me è un subbuglio di emozioni, tutto e il contrario di tutto: dalla pace dei sensi all' eccitazione sfrenata, è difficile da spiegare, lo provi solo quando sei là in quelle situazioni, è qualcosa di grande, di sovraumano, ti senti eccitato, elettrizzato, una palla di cannone, hai paura di quello che hai davanti ma non vedi l' ora di buttartici in mezzo, di diventare un tutt' uno, tu e la montagna, con nessuno intorno a disturbarti, siete voi due nella vostra intimità, e questo lo si può provare solo se si è abbastanza folli da andare in solitaria, perché nonostante questo subbuglio esplosivo ti senti rinato, rigenerato, svuotato di mille sbattimenti che ti porti normalmente dietro.
BASTA. Non c'è più niente, solo tu e la montagna, il silenzio, e le burrascose emozioni che penetrano nella pace dei sensi...
sembra assurdo, come fai a trovare la pace dei sensi in una burrasca di emozioni?
sembra assurdo ma è cosí, è quasi impossibile da spiegare, lo puoi capire solo quando sei là, da solo.
GIOIA, TRIPUDIO, DELIRIO, E FOLLIA che si rincorrono e fanno il girotondo nella tua testa.
Mi rimetto in marcia

le emozioni sono fortissime ma vanno tenute a bada: adesso è il momento della concentrazione: la vedretta va attraversata tutta e la neve a quest' ora è dura come il marmo: meglio mettere i ramponi

faccio i primi passi: figo
i ramponi tengono che è una meraviglia e la traversata è un godimento

arrivo dall' altra parte, mi guardo indietro, è uno spettacolo

adesso arriva il difficile: non si traversa più: si sale
devo andare a prendere quella scaletta che si intravvede a sinistra nella foto

la raggiungo, guardo dietro, m'inkia

tolgo i ramponi e attacco la Ferrata dell' Ideale: mica male come percorso, proprio la classica ferrata da partenza in parcheggio e arrivo su strada


fine attrezzature, rimetto i ramponi e arrivo a Bocca d' Ambiez, quota massima del giro (2885)

mi affaccio e...
e...
e...
ELLAMADONNA!!!!!!!

Lo spettacolo sulle Torri di Tosa è qualcosa di sp'uttanatamente assurdo, da andar via di testa, peccato che la posizione non sia delle più confortevoli
e la neve da questo lato sia sul marcio andante, meglio spostarsi ASAP
e cosí scendo qualche metro con cautela e zompo su un terrazzino vicino al riattacco delle corde

mentre sopraggiungono 3 ragazzi (che mi hanno preso avendo fatto molte meno foto di me
) mi giro a guardare lo scivolo che viene giù dalla bocca...

meglio guardare avanti va...
mi riaggancio alla ferrata e comincio la discesa


il Brenta è il Brenta, c'è poco da fare
fin dal mio primo giro dell' anno scorso è entrato subito tra i miei gruppi preferiti

ultima paretina attrezzata che deposita sul nevaio



ed eccomi sulla Vedretta d' Ambiez

altro posto semplicemente da urlo, una vertiginosa meraviglia

Guardo l' ora, miiii se è tardi
Si, sono in ritardo sulla tabella di marcia, in più proprio verso il seguito del percorso sta rannuvolando e la neve qua inizia ad essere un po' troppo molla per i miei gusti: mi sono goduto un panorama di quelli assurdi, surreali, impensabili, vale la pena andarsi ad infilare nelle nuvole, con passaggi su neve marcia, solo per il gusto di dire "ho chiuso il giro?"
NO
Farò la seconda parte con calma, partendo magari presto dal Rifugio Tosa e godendomi il percorso su neve dura e senza mezza nuvola, che andare la in mezzo senza vederci niente sapendo che poi domani hai una giornata spaziale è una cosa, farlo per di più su neve schifida solo per chiudere il giro come da programma... è come pulirsi il kulo coi coriandoli
Quindi abbandono e inizio a scendere lungo il sentiero (?) 358 verso il Rifugio Agostini
Scendendo gli ultimi lembi della vedretta incontro i primi massi del crollo di Torre Jandl

il rifugio intanto è già visibile... ecco vedete quella roba la più grossa del rifugio? ecco, quella è una parte della torre che si è fermata pochi metri prima di travolgerlo

adesso il sentiero esce dalla neve e prosegue sulla pietraia, giusto per non farci mancare niente

dietro si sta chiudendo

ma poco mi importa: ormai sono al rifugio, dove mi concedo un bel pranzo... alla Blitz
dopo caffè-grappino-sigaretta d' ordinanza sono pronto a ripartire per il sentiero 325, destinazione Cacciatore

decido di prenderla comoda, e invece del sentiero dell' andata seguo la "variante" ovvero la strada con cui i gestori salgono con la jeep

le nuvole vanno e vengono, ma mi permettono comunque di godermi il panorama che mi ero perso ieri



uno spettacolo



mi imbatto anche in un gruppo di yak allevati nella vicina malga

ancora qualche minuto e sarò al Caciatore

dove mi aspetta la navetta per scendere giù al parcheggio.
Bene, il giro è finito, non sono riuscito a completarlo ma va più che bene cosí: il posto è stratosferico e merita di essere visto una volta in più
adesso arriva la parte più difficile: 2 ore e mezza di strada!!!
Sono ormai passate 3 settimane dalla mia ultima, caldissima

Faccio un giro di telefonate per sentire la situazione degli itinerari, arriva la decisione: la carta che estrarrò sarà quella delle Dolomiti di Brenta, luogo di un mio immenso trip mentale l' anno scorso. Questa volta però tocca all' altro versante.
Parto cosí sabato mattina, neanche tanto presto, arrivo a San Lorenzo in Banale, jeep navetta per Rifugio Cacciatore, caffettino metto il catafalco alla gamba e via sono pronto per questa nuova avventura: partenza sul sentiero 325 per il Rifugio Agostini


Mi avvio con relativa calma
il meteo non è dei migliori, oddio è vero non piove, ma comunque il panorama è... fumoso... entrando nei mughi poi arriva la solita zaffata di afa...


fortunatamente i mughi lasciano presto posto ad uno spettacolare ambiente carsico, che con le nubi basse / nebbie ha un effetto quasi mistico


tra una nebbia e l' altra si cominciano ad intravvedere i primi ghiaioni, segno che ormai il rifugio è vicino

e infatti eccomi arrivato al Rifugio Agostini, risparmiato nel 1957 dal crollo dell' enorme torre Jandl (di cui un enorme masso si fermò a pochi metri dal rifugio graziandolo) ma mezzo sventrato da una slavina nell' inverno 2014 che gli ha letteralmente spostato il primo piano, che adesso stanno ricostruendo

ma bando alle ciancie, è ora di mangiare quindi via!
Mi tengo leggero, mi accontento di un primo che comunque è la fine del mondo, strangolapreti alla trentina con burro e foglioline di salvia impanate che sono una meraviglia

Caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza e sono pronto a rimettermi in marcia lungo il sentiero 321 verso il Rifugio XII Apostoli

passo di fianco al masso di cui vi parlavo prima, visto da vicino fa impressione, è quasi più grande del rifugio


sfilo sotto la Val d' Ambiez, con le Torri di Tosa immerse nella nebbia

e mi avvio lungo il mio sentiero surreale, destinazione BOH


ti guardi intorno, grigia la roccia, grigia la nebbia, spettrale e spettacolare allo stesso tempo

arrivo a pestare le prime chiazze di neve, this makes my day


la nebbia si dirada un pelino ino ino, mi giro, e l' ambiente è...
è...
è...
È.



Bentornato a casa Blitz

Inizio a salire un pendio innevato, i segni sono quasi tutti ancora sotto e la visibilità non è eccelsa, ma è difficile sbagliare

e infatti ecco materializzarsi là in fondo le prime scalette della Ferrata Castiglioni

arrivo all' attacco e mi guardo il tracciato: una lunga serie di vertiginose scalette che risalgono la parete della Cima di Val d' Agola

Il percorso è un susseguirsi di brevi cenge

e scale, talvolta superflue in quanto data la banalità dei passaggi basterebbe il cavo di sicurezza

in mezzo a tutto il grigio, vengo colpito da una macchia di colori: un cespuglio fiorito a 2700 metri, fantastico


ormai sono agli ultimi tratti attrezzati

e vedo la luce


arrivo finalmente a Bocchetta dei due Denti, mi affaccio...
SBADABAM
anzi no
SBADADADADADAM!!!!


mi trovo davanti la Vedretta dei Due Denti: una conca innevata assurda, fotonica, spaziale



resto intontito, paralizzato, non riesco a muovermi, prima che mi decida a togliere l' imbrago passano almeno 5 minuti, poi me ne fumo una, poi resto la ancora...
quando mi ripiglio comincia la sagra di foto
inizio a muovermi, e vedo uno dei due denti che danno il nome alla bocchetta

inizio a scendere, ma non voglio

sono di nuovo bloccato là come un pirla, mi accorgo che sto ripetendo quasi autisticamente TANTA ROBA, TANTA ROBA, TANTISSIMA ROBA

fondamentalmente, sono andato in balla, non mi capisco più... gioia quando sono arrivato alla bocchetta, tripudio quando ho guardato giù, delirio quando ho iniziato a scendere, follia adesso che sono piantato là incapace di intendere e di volere







adesso alle mie spalle ho tutti e due i denti

mentre davanti, in fondo alla conca di Pratofiorito, si vede già il rifugio

mano a mano che scendo la valle svela le sue meraviglie, con la Cima XII Apostoli a fare da sentinella

e alle spalle, sui Due Denti, sembra volersi aprire

sbavo passando davanti alla Vedretta di Prato Fiorito


niente da fare, sono in un paradiso bianco e non riesco a mettermi in testa di andare avanti

passo sotto le Torri d' Agola, bizzarre e stupende


roba da matti


tra una foto e l' altra arrivo finalmente al Rifugio XII Apostoli, dietro cui fa capolino la Cima Nardis

arrivo giusto in tempo prima che inizi a piovere

Il gestore, il simpatico Aldo, è la che controlla col binoccolo alcune cordate in movimento di ritorno dalle vie là intorno, facciamo 2 chiacchere.
Il suo "doppio" lavoro, cioè gestore del rifugio e Guida Alpina lo fa con passione, e si vede: quando qualcuno inizia a chiedergli informazioni sui sentieri, sulle vie, e sulle cime della zona gli si illuminano gli occhi a raccontare e a spiegare

mentre si chiacchera smette di piovere, e un raggio di sole squarcia le nuovole davanti alla Presanella


smette di piovere ed è tutto un subbuglio, un gran movimento, dandogli un effetto quasi mistico


chissà com' è dall' altro lato...
torno davanti e si apre uno spettacolo assurdo

un 180 gradi da svenire


ma le mie preferite sono le Torri d' Agola, davanti alla Cima d' Ambiez e alla Cima d' Agola


soddisfatto dai panorami, è giunta l' ora di soddisfare anche la pancia
e per battere l' insonnia da alta quota, un bel giro di grappe

bene, cenato e carburato per la notte, mi avvio a nanna, speriamo bene per domani...
arriva mattina, mi sveglio (circa)


SBADADAM mi sveglio con una mazzata in faccia







Crozzon di Brenta, Cima Tosa, Cima d' Ambiez, Torri e Cima d' Agola, Cima SUSAT


La muraglia delle Cime di Pratofiorito



Cima XII Apostoli


sembrano tutte pronte per un concorso di bellezza, cose dell' altro mondo, assurdo... cioè, caxxo, tu ti svegli, sei ancora rintronato e ti sbatte in faccia una roba del genere

ma... a questo punto mi domando come sarà verso la Presanella...
SBADABAM!
Imperiosa



ok ho capito, dopo 2 tegole in faccia in 2 minuti è meglio rientrare a far colazione
Bon, preparato e colazionato cerco in qualche modo di riprendere coscienza di me stesso

è ora di avviarsi, cosí mi incammino lungo il sentiero 304, direzione Bocca d' Ambiez e Rifugio Tosa-Pedrotti


bhe, con un avvio del genere, potete ben immaginare che la perdizione fotografica sarà estrema

il sentiero inizia abbassandosi di fianco al rifugio, col Sole in faccia esattamente tra Cima Tosa e Cima d' Ambiez

commetto l' errore di guardare indietro...
ELAMADONNA!!!

qua la vedo veramente dura starci nei tempi... troppo fotogenico sto posto

anche davanti verso Cima Nardis non scherza


cioè, caxxo, scusa


anche la Presanella è in gran forma


attraverso la depressione

e comincio a salire dall' altro lato, salutando per l' ultima volta il rifugio


cavolo, le Torri d' Agola hanno delle forme veramente assurde


scendo leggermente: sto entrando in un altro posto mistico: la Val d' Agola, un brullo spettacolo


e comincio a pestare le prime nevi

che razza di posto



torno a camminare sulle ghiaie

ma continuo a guardare questo spettacolo chiamato Vedretta di val d' Agola


boia, da qua la cresta verso Cima Nardis è una fig'ata!!!! sembra un castello


cinema

continuo a salire col Sole in faccia, ma sono come sotto ipnosi


come potete immaginare, il mio stato delirante è ripartito alla carica e sta raggiungendo la massima potenza




passo davanti al Passo di Valstretta e alla traccia che lo raggiunge, qua c' è qualcosa di interessante da studiare


su per un tratto di sentiero già ripulito

per poi rifiondarmi nella neve


no vabbe scusa



la testata della Val d' Agola è qualcosa di supremo


continuo ad alternare neve e pietraie


e arrivo in estasi svarionistica totale alla Bocchetta dei Camosci

prima di valicare mi guardo un' ultima volta alle spalle, verso la Val d' Agola e la conca di Pratofiorito

Bene, adesso posso valicare, mi affaccio e...
SBADADAM!

mi trovo in faccia l' inferno e il paradiso assieme, l' eccitazione è pari solo alla follia






la Vedretta dei Camosci è qualcosa di indefinibile, un ' unica lingua di neve che parte dalla Bocca d' Ambiez e scende fino quasi in Val Brenta


al di là si vede la parte centrale del Brenta

qua una pausa svarionistico-contemplativa ci sta tutta

Dentro di me è un subbuglio di emozioni, tutto e il contrario di tutto: dalla pace dei sensi all' eccitazione sfrenata, è difficile da spiegare, lo provi solo quando sei là in quelle situazioni, è qualcosa di grande, di sovraumano, ti senti eccitato, elettrizzato, una palla di cannone, hai paura di quello che hai davanti ma non vedi l' ora di buttartici in mezzo, di diventare un tutt' uno, tu e la montagna, con nessuno intorno a disturbarti, siete voi due nella vostra intimità, e questo lo si può provare solo se si è abbastanza folli da andare in solitaria, perché nonostante questo subbuglio esplosivo ti senti rinato, rigenerato, svuotato di mille sbattimenti che ti porti normalmente dietro.
BASTA. Non c'è più niente, solo tu e la montagna, il silenzio, e le burrascose emozioni che penetrano nella pace dei sensi...
sembra assurdo, come fai a trovare la pace dei sensi in una burrasca di emozioni?
sembra assurdo ma è cosí, è quasi impossibile da spiegare, lo puoi capire solo quando sei là, da solo.
GIOIA, TRIPUDIO, DELIRIO, E FOLLIA che si rincorrono e fanno il girotondo nella tua testa.
Mi rimetto in marcia

le emozioni sono fortissime ma vanno tenute a bada: adesso è il momento della concentrazione: la vedretta va attraversata tutta e la neve a quest' ora è dura come il marmo: meglio mettere i ramponi

faccio i primi passi: figo

i ramponi tengono che è una meraviglia e la traversata è un godimento

arrivo dall' altra parte, mi guardo indietro, è uno spettacolo


adesso arriva il difficile: non si traversa più: si sale


la raggiungo, guardo dietro, m'inkia


tolgo i ramponi e attacco la Ferrata dell' Ideale: mica male come percorso, proprio la classica ferrata da partenza in parcheggio e arrivo su strada



fine attrezzature, rimetto i ramponi e arrivo a Bocca d' Ambiez, quota massima del giro (2885)

mi affaccio e...
e...
e...
ELLAMADONNA!!!!!!!



Lo spettacolo sulle Torri di Tosa è qualcosa di sp'uttanatamente assurdo, da andar via di testa, peccato che la posizione non sia delle più confortevoli

e cosí scendo qualche metro con cautela e zompo su un terrazzino vicino al riattacco delle corde

mentre sopraggiungono 3 ragazzi (che mi hanno preso avendo fatto molte meno foto di me



meglio guardare avanti va...
mi riaggancio alla ferrata e comincio la discesa


il Brenta è il Brenta, c'è poco da fare


ultima paretina attrezzata che deposita sul nevaio



ed eccomi sulla Vedretta d' Ambiez

altro posto semplicemente da urlo, una vertiginosa meraviglia


Guardo l' ora, miiii se è tardi

Si, sono in ritardo sulla tabella di marcia, in più proprio verso il seguito del percorso sta rannuvolando e la neve qua inizia ad essere un po' troppo molla per i miei gusti: mi sono goduto un panorama di quelli assurdi, surreali, impensabili, vale la pena andarsi ad infilare nelle nuvole, con passaggi su neve marcia, solo per il gusto di dire "ho chiuso il giro?"
NO
Farò la seconda parte con calma, partendo magari presto dal Rifugio Tosa e godendomi il percorso su neve dura e senza mezza nuvola, che andare la in mezzo senza vederci niente sapendo che poi domani hai una giornata spaziale è una cosa, farlo per di più su neve schifida solo per chiudere il giro come da programma... è come pulirsi il kulo coi coriandoli

Quindi abbandono e inizio a scendere lungo il sentiero (?) 358 verso il Rifugio Agostini
Scendendo gli ultimi lembi della vedretta incontro i primi massi del crollo di Torre Jandl

il rifugio intanto è già visibile... ecco vedete quella roba la più grossa del rifugio? ecco, quella è una parte della torre che si è fermata pochi metri prima di travolgerlo


adesso il sentiero esce dalla neve e prosegue sulla pietraia, giusto per non farci mancare niente


dietro si sta chiudendo

ma poco mi importa: ormai sono al rifugio, dove mi concedo un bel pranzo... alla Blitz

dopo caffè-grappino-sigaretta d' ordinanza sono pronto a ripartire per il sentiero 325, destinazione Cacciatore

decido di prenderla comoda, e invece del sentiero dell' andata seguo la "variante" ovvero la strada con cui i gestori salgono con la jeep

le nuvole vanno e vengono, ma mi permettono comunque di godermi il panorama che mi ero perso ieri



uno spettacolo




mi imbatto anche in un gruppo di yak allevati nella vicina malga

ancora qualche minuto e sarò al Caciatore

dove mi aspetta la navetta per scendere giù al parcheggio.
Bene, il giro è finito, non sono riuscito a completarlo ma va più che bene cosí: il posto è stratosferico e merita di essere visto una volta in più

adesso arriva la parte più difficile: 2 ore e mezza di strada!!!
