Un week end di tragicommedia sulle Pale

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Un week end di tragicommedia sulle Pale

Messaggioda muress » 20/08/2014, 19:06

Visti gli inviti a postare esperienze, ci metto anche la mia.
Dopo vari rinvii dovuti al meteo, lo scorso we organizziamo la prima uscita dolomitica. Obiettivo l'Anello del Sorapiss, sabato domenica e lunedì, ma all'ultimo il mio socio non può lunedì. Allora rimangono sabato e domenica. Studio il mio database che c'ho in testa, chiamo il rifugio del Velo, prenoto due posti e organizzo sentiero Buzzati per sabato e rientro tramite ferrata del Velo e una tra Porton o Gusella il giorno dopo. Inutile dire che a me interessa molto di più il sentiero Buzzati che non ho mai fatto, mentre Velo, Porton, Gusella ormai li conosco a memoria.
Sabato si parte molto presto, confortati dal meteo. All'arrivo ai Prati Fosne il cielo è coperto, ma "Arabba dice che è bello" allora iniziamo a salire. Il cielo è ancora più cupo, ma "Arabba dice che è bello" e si prosegue. Inizia a gocciolare, ma "Arabba dice che è bello" e soprattutto che migliora. Io comincio a non crederci più specie quando la pioggerella diventa scroscio continuo. Si rinuncia. Ma mentre studiamo l'alternativa smette di piovere e il cielo un po' si apre. Del resto "Arabba aveva detto che era bello e migliorava". Torniamo sui nostri passi, iniziamo la salita verso l'attacco del Buzzati. Ricomincia a piovere.... :sbaemo: ...rinuncia definitiva...(e per la terza volta il tanto agoniato Buzzati mi salta). Ritorniamo sui nostri passi e saliamo al rifugio del Velo....a questo aggirando tutto il Cimerlo e la Cima Stanga, ma visto che smette di nuovo di piovere optiamo per tagliare lungo il sentiero Camillo De Paoli, che scopro essere un percorso piacevole con qualche cavo messo al posto giusto..E DA FARE CON L'IMBRAGATURA.. :okkemo: . Anche perché nello zaino da più fastidio che addosso, e se cadi ti fai male anche se è facile. Naturalmente all'uscita del sentiero ricomincia a piovere di brutto ma ormai il rifugio è alla nostra portata. Al rifugio comincio a fantasticare su cosa fare il giorno successivo pensando anche a completare l'otto del Porton....se non fosse che la ferrata della Vecchia è chiusa. Nel frattempo mi mordo la lingua sapendo che ai chiuchi-somari nel frattempo è andata molto meglio che a noi. Grazie Arabba.
Domenica, sveglia prestissimo, pago il conto e alla cassa consulto una brochure sugli itinerari delle Pale. A parte le foto "bellissime" di mamma e ragazzino in bermuda, scarpe da tennis e niente casco sulla ferrata Gusella :piaemo: mi balza l'occhio sulla dicitura "Via ferrata del Velo ristrutturata e rimessa in sicurezza nel 2012"...so già cosa vuol dire e ne ho conferma dopo pochi minuti: uno degli itinerari più belli e godibili delle Dolomiti è stato infarcito di pioli....non ce n'era assolutamente bisogno. Completamente rovinato il bellissimo spigoletto finale, e non solo....un mezzo scempio.
Andiamo avanti. Alla forcella del Porton, decidiamo di comune accordo di scendere dalla ferrata del Porton. Siamo fuori forma e pensiamo di tagliare di li. Poi eventualmente al rifugio Pradidali decideremo se fare anche il Gusella almeno fino a Forcella Stephens. Discesa senza problemi...in fondo all'ultimo tratto mi capita una cosa singolare...trovo una guida che sta manutenendo la ferrata sistemando il terzultimo piolo della discesa...lo so che è una cosa normalissima, ma in montagna non mi era mai successo di vedere un manutentore all'opera. Per la cronaca poi si trattava del simpaticissimo (e competentissimo) ex gestore del rifugio del Velo. Gli espongo le mie rimostranze sulla ristrutturazione della ferrata del Velo ma lui allarga le braccia: "una volta ci pensavamo noi a sistemarle..adesso tocca agli ingegneri". Detto tutto.
Poco sotto il rifugio Pradidali, il fattaccio. Un "no cavolo" seguito da due sacramenti ben piazzati arrivano dalla bocca del mio socio. Si rende conto di aver lasciato la giacca da montagna al rifugio del Velo. Come fare? Fortuna vuole che un escursionista diretto al Velo sente le sue imprecazioni e, forse perché molto credente e quindi infastidito dai coloriti incroci tra animali e divinità cristiane, si offre di recuperare la giacca al rifugio del Velo e di restituircela. Solo che lui poi scende a San Martino. Noi invece a Prati Fosne. Poco male. Gli diamo il numero di telefono, lo ringraziamo e ci accordiamo che saliremo noi a San Martino a prendere la giacca.
Mentre il mio socio comincia a realizzare che il tipo avrebbe anche potuto tranquillamente fottersi la giacca...io mi mordo di nuovo la lingua: mi è passata sotto il naso un'occasione unica...ovvero essere costretto a ritornare al rifugio del Velo facendo un bellissimo giro che, a questo punto, comprendeva anche sentiero Gusella e ferrata del Velo in discesa. Ora invece siamo costretti a scendere per la val Pradidali, almeno per essere all'auto in tempo e non fare aspettare l'amico. In realtà è una bellissima "costrizione". Non avevo mai fatto quel sentiero e sono rimasto colpito dalla bellezza selvaggia della val Pradidali.
La discesa, piuttosto faticosa, viene addolcita da una nota di umorismo...alla deviazione per il sentiero del Cacciatore (chiuso anche lui. lo ricordo), una signora bella spavalda esclama:"dunque - Sent. Att. del Cacciatore...si...qui si va per il sentiero dell'ATTRAVERSAMENTO del Cacciatore :aaaemo: ".
Scendi che ti scendi, dopo essere passati vicino ai sassi scagliati dalla frana del Sass Maor di due anni fa, alle 14.30 arriviamo all'auto. Potevamo benissimo ripartire ed essere a casa ad un orario decente. Per fortuna invece arriva la tanto sospirata chiamata dell'amico che ha la giacca. Appuntamento tra un'ora e mezza circa a San Martino. Arriviamo in loco, recuperiamo la giacca, paghiamo birrone di ordinanza, ringraziamo di cuore per la gentilezza...e ripartiamo per casa.
Naturalmente nel frattempo si sono fatte le cinque e la fila di auto ci accompagna almeno fino all'autostrada :dubemo:

Nulla da aggiungere. Vi ho già annoiato abbastanza. We che poteva andare sicuramente meglio. Anche perché poco lontano da li un gruppo di rampegoni di cui non faccio nomi e nemmeno cognomi ma soprannomi (somari) si è divertito ben di più. Le foto le ho fatte ma adesso non ho voglia di scaricarle. I prossimi giorni le tiro giù e ne butto un paio....tanto il posto lo conoscete tutti.
Volevo solo puntualizzare, visto anche quello che si dice su altri post, che lungo il percorso, ci hanno salutati praticamente tutti. E sulle ferrate non ho trovato nessuno senza imbrago, casco o scarponi...Sono stato solo fortunato?
Un sentito ringraziamento da parte mia e del mio socio all'amico che ci ha recuperato la giacca.
muress
 
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