da Arterio Lupin » 11/06/2013, 12:49
Questo post è inserito come Arterio Lupin (Luca Calvi) utente e non come Moderatore.
Scusate, mi pare stiamo trascendendo...
Allora: la Sass Brusai è una "via ferrata" o sentiero attrezzato (del quale TUTTO ha detto Michele - Alver) che, per quanto moderno, lo è nel senso di "ferrata moderna" di tipo dolomitico o comunque relativo alle Alpi Orientali. Ovvero: si attrezza un percorso lì dove serve, non tutto il percorso compresi i trasferimenti su prato...
I percorsi tutti attrezzati e iperassicurati (comprese le polizze utente) sono quelli per i parchi giochi alla francese... Nelle Alpi Orientali e anche Centrali, tuttavia, si sono sempre creati itinerari attrezzati logici e nei quali usare la logica. Ovvero saper seguire l'itinerario, trovare la via, non perdersi... Adesso, scusate, ma cosa cazzo andrebbe segnalato di più sulla Sass Brusai??? Davvero ha ragione Antonio (Giubi) quando si pone la questione delle segnalazioni al neon...
Io rimango della mia idea: per salire sui percorsi "alla francese"; parchi attrezzati ipersicuri e divertentissimi, basta andare ad affittare l'imbrago e ci si può divertire anche in scarpe da ginnastica... Tanto è TUTTO con pioli, maniglie, pediglie e, volendo, la roccia manco la tocchi...
Per i percorsi come la Sass Brusai devi saperti muovere in montagna, devi sapere cos'è la montagna e devi essere già in possesso delle nozioni base relative alle pratiche "in ambiente" (vestiario, zaino, roba da metter dentro, autoassicurazione, preparazione fisica, orientamento e ricerca dell'itinerario...).
Eccheccazzo, vuoi veder che di qui a qualche tempo si arriverà a pretendere la segnalazione a minio fosforescente delle ferrate, delle normali e dei sentieri perché altrimenti ci sarà il mona, il pirla, il piciu, il pataca che chiederà i danni perché "la ferrata aveva il cavo che si interrompeva (prato con margherite, ndr) ed ho perso il sentiero, dovendo passare la notte all'addiaccio (magari in piena estate a duemila metri, che è pure una sensazione piacevole)...
Ma porca troia, invece di chiedere "maggiori informazioni" e "guide sempre più precise" (per carità... Ben vengano, basta che non si arrivi ad indicare i passi da fare col sinistro invece che col destro...), invece di pretendere anche le coordinate GPS, perché non ci si preoccupa di imparare o reimparare ad andare in montagna e a gustare, almeno in piccolissima parte, il gusto di una sana avventura, con un minimo di ignoto, proprio un minimo, tanto per dare gusto al tutto???
Se per andare in montagna devo sapere tutto prima, avere tutto segnato, avere tutto descritto... Cazzarola è come andare a puttane o gigolo!!!!
Ergo:
A) si impara a camminare ed a muoversi (nonché a cavarsela) in montagna, partendo dai prati
B) si prova progressivamente a fare "altro"... Imparando le tecniche e facendo esperienza, ovvero applicando le tecniche alla pratica sul campo.
C) Pretendere di andare in montagna una volta all'anno e magari di poter fare tranquilli la Lipella perché "è solo "Difficile, C"" come grado di difficoltà e quindi è paragonabile ad una ferrata fatta magari a livello del mare, di quelle dove si sale assicurati dall'inizio alla fine... E' un metodo sicuro per farsi venire a recuperare dal CNSAS. Come è capitato per qualcuno che, dopo essere salito sulla Fantastici Quattro, si è incrodato di brutto poco dopo l'attacco della Alleghesi...
Le ferrate possono essere parte dell'andare in Montagna, oppure un qualcosa a sé stante. Ma se avete imparato a fare solo "ferratismo" come pratica a sé stante, non vuol dire che saprete anche andare in montagna, mentre il contrario risulterà molto più facile. E questo vale anche per il free-climbing e altre pratiche...
Maggiori informazioni in internet o nelle guide cartacee, maggiori segnalazioni e addomesticamenti NON POTRANNO MAI SOSTITUIRE L'ESPERIENZA DIRETTA ASSOLUTAMENTE NECESSARIA PER PRATICHE COME L'ANDARE IN MONTAGNA. Potranno, invece, facilmente, ucciderne il gusto.
Scusate lo sfogo, ma come LC mi sono rotto i coglioni...
Come Moderatore mi auto-cazzio per il linguaggio e torno a lasciarvi spazio.
Buone Montagne a tutti