L'altra faccia del Soccorso Alpino

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Re: L'altra faccia del Soccorso Alpino

Messaggioda sandro.raso » 18/03/2015, 21:24

Un esempio posso portarlo subito io, riguarda mio papà, purtroppo deceduto poco più di un mese fa a 88 anni appena compiuti.
Da parecchio tempo in pensione, aveva lavorato nell'ANAS per ben 41 anni.
Con mezzi neanche lontanamente paragonabili a quelli odierni, lui e i suoi colleghi tenevano il fondo stradale come un biliardo, rimuovevano in poche ore le frane e tenevano le strade aperte con metrate di neve. E dire che allora per attaccare la lama dello spartineve al GMC residuato bellico dovevano sdraiarsi sotto il camion per stringere i bulloni, e il sale lo spargevano due cantonieri, in piedi sul cassone, con la pala.
I suoi ultimi anni, ormai non più in grado di guidare, sono stati rattristati dal vedere come pur con mezzi modernissimi erano ridotte le strade che un tempo considerava "sue".
Così va il mondo!
E dire che dicevano che ANAS significava "Ancora Non Abbiamo Sudato". Allora il Direttore Generale guadagnava come 10 cantonieri semplici, e sembrava ricco; oggi ci sono un mucchio di "poltrone" strapagate, altro che direttore generale di un tempo, e a mantenere quotidianamente le strade in ordine non c'è più nessuno, con i risultati che tutti possiamo vedere. Il mio itinerario quotidiano casa-lavoro è 10 km. andata e 10 ritorno interamente su strada asfaltata (Via Aurelia in luoghi densamente abitati) ma ormai l'asfalto è tanto mal messo che mi conviene usare la mountain bike e non la bici da strada!
E gli scalda-poltrone continuano a guadagnare smodatamente.

E sia detto fuori dai denti, da parte di un cattolico praticante quale sono.
Sciaguratamente, la Chiesa Cattolica nei decenni scorsi non ha prestato la dovuta attenzione al problema, gravissimo, degli abusi sessuali su minori da parte del clero.
Con il bel risultato di far male a se stessa, perché la lunga sostanziale impunità e la certezza di una copertura ha amplificato il problema che invece poteva e doveva essere affrontato e risolto prima, e si è finito per dire "tutti i preti sono pedofili" quando invece quelli realmente tali erano una piccola minoranza.
Il CAI - del quale sono Socio - farà a sua volta bene ad evidenziare subito certe storture, sennò finirà che anziché pochi colpevoli sarà tutto il Sodalizio a rimetterci.
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Re: L'altra faccia del Soccorso Alpino

Messaggioda reverso » 19/03/2015, 8:32

fedipos ha scritto:Sapete cosa mi sconvolge dei discorsi che stiamo facendo tutti, io compreso sia ben chiaro, la rassegnazione che traspare da quanto scriviamo. Siamo arrivati al fondo. Perchè anche se abbiamo dei guizzi di ribellione la macchina è troppo potente e ormai è in grado di schiacciare chiunque. ....

con un piccone ed un badile non puoi pensare di scavare un tunnel ferroviario
quello che puoi fare è scavare buche in giardino per piantare qualche alberello

allo stesso modo, ormai non puoi pensare di scardinare il "sistema" ma puoi intaccarlo alla base
nella piccola realtà il singolo o il piccolo gruppo di amici può ancora dire la sua
nei piccoli comuni, nelle associazioni di volontariato, conta ancora il parere o il voto del singolo o del piccolo gruppo
se nella maggioranza di queste ci fossero persone in gamba, allora anche ai piani più alti potrebbero arrivare persone in gamba
c'è poco da raccontarsi balle, il sistema è così perché noi lo abbiamo costruito così, partendo dalle fondamenta

senza contare che a tutti fa comodo che qualcun'altro risolva i problemi ... sempre qualcun'altro ... noi stessi siamo troppo impegnati in cose moooolto più importanti
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Messaggioda Sergio da Gemona » 19/03/2015, 19:28

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Re: L'altra faccia del Soccorso Alpino

Messaggioda michelin75 » 19/03/2015, 21:09

Vai a ritrovare la tua amica? Magari nel frattempo si è rifatta le tette...
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Messaggioda Sergio da Gemona » 20/03/2015, 11:15

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Re: L'altra faccia del Soccorso Alpino

Messaggioda FaFo » 20/03/2015, 18:57

Sergio da Gemona ha scritto:il ponte tibetano invece mi sembra una buona idea.


Certo Sergio che sei pieno di idee, però, questa volta, mi sa che hai toppato di brutto: un ponte tibetano di 50 km credo sia impossibile da realizzare.
Ma non preoccuparti: ho già pronta l' alternativa!
Che ne pensi di un ponte in cemento armato e asfalto: sarebbe una stimolante sfida per i nostri giovani ingegneri.
Sicuramente gli ambientalisti avranno qualcosa da dire ma non si può accontentare tutti; anzi, per venir loro incontro, possiamo proporre di fare un ponte a corsia unica..... l'importante è che sia largo almeno 3 metri........... sai, gli autobus arrivano a 2,5 metri di larghezza. Pensa che figata poter guidare il tuo bus ad alta quota.
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Messaggioda Sergio da Gemona » 20/03/2015, 20:00

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