Le anomalie del progresso

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Le anomalie del progresso

Messaggioda michelin75 » 20/01/2015, 9:20

Vorrei vedere anche qui i NO-TAV :

http://www.banff.it/un-ponte-verso-il-nulla/

Non per far polemiche, ma sinceramente certe cose potrebbero veramente risparmiarsele, e non ditemi che è il solito discorsetto da anti-progressista.

Ciao a tutti.

Michelin
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Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda fedipos » 20/01/2015, 9:48

Caro Michelin, sai cosa ti dico? Che personalmente ho chiuso con la battaglia di Don Quichotte contro i mulini a vento, e restando egoista di fondo ho dietro casa intere catene di montagne dove, spesso, quando arriviamo in cima e troviamo 2 persone diciamo"cavolo che casino". Poi ci vergognamo della nostra orsaggine, ma dopo pensiamo che tanto, per quel poco che ci resta di attività, almeno siamo tranquilli di essere fuori da questi problemi. Anche domenica, salendo con le ciaspole in alta val di non, c'eravamo noi due, e arrivati al Bait del Prinz, ce la siamo goduta io e la Lady, alla faccia del mondo.Un panino, il thè caldo, le foto,le tracce di tutto il bestiame possibile,ambiente da cartolina e poi giù, io con il mio male alle ginocchia ( e attualmente anche alla schiena),la Lady sempre in forma e davanti a tracciare per farmi fare meno fatica. Alle 17 a casa nella vasca da bagno e,ripeto, affanculo tutto il resto.
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Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda FaFo » 20/01/2015, 18:44

Leggendo l'articolo postato da michelin, per un attimo, mi sono immaginato in mezzo ad una massa di 'escursionisti' vocianti supereccitati perchè stanno per attraversare, dopo lungo e impervio sentiero il ponte tibetano sospeso tra le montagne che li porta al rifugio/ristorante: non fa per me, sono venuto subito via.
E sono andato con la mente a tutte quelle volte che, immerso fra le montagne, sono stato 'costretto' a fermarmi a rimirare la roccia, le guglie, i ghiaioni (e chissenefrega se ero su banale sentiero o sul ponte tibetano).......come spiegare a certa gente la sensazione che si prova?
Poi leggo il commento di fedipos e lì trovo la risposta:

fedipos ha scritto:ce la siamo goduta.... alla faccia del mondo..........e,ripeto, affanculo tutto il resto.


ecco, per l'appunto, affanculo il resto.
FaFo
 
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Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda Arterio Lupin » 20/01/2015, 21:59

C'è chi va a gustarsi l a montagna a 360° come piace a lui

c'è chi va in montagna perché fa figo o perché segue altri

Questa seconda categoria rientrerà più facilmente nella catalogazioni e nelle categorizzazioni di cui a molti post di questo forum. Per intenderci quelli che vanno a fare la ferrata per dire di essere stati lì, non perché si divertono...
Quelli che salgono a Cortina perché fa figo, non perché sia bella la conca.
Quelli che vanno sulla neve perché così si deve fare, non perché amino il vestito bianco invernale della natura.

Quelli della prima categoria, invece, sono gli stessi che salgono su una vetta, passano attraverso un bosco, visitano un paesino medievale ancora conservato e sono sempre felici allo stesso modo, con gli occhi pieni di "bello" e un senso di piacere che nessuno potrà portar via o sminuire proprio perché unicamente "loro".

Se io decido di salire su una cimetta camminando e quel giorno QUELLO è ciò che voglio fare, non ci sarà NULLA che possa valere di più PER ME.

L'andar per montagna non è una gioia oggettiva, ma squisitamente soggettiva. Una vetta, un sentiero, un panorama avranno tanti significati e tanti effetti quante sono le persone che li affrontano e se li godono.

Una prova della differenza tra "degustatori dell'Alpe" e alpinioni (Fedipos ti rubo il termine)????

Andate sulla Moiazza Sud dal Carestiato salendo dalla Cengia Angelini, per scendere poi alla forcella delle Masenade e giù per tornare al Duran...

La maggior parte di quelli che incontrerete saranno persone che vi guarderanno con stupore:
"Ma come, sei salito dalla discesa?"
"Sono salito da questo itinerario..."
"Ma si sale dalla ferrata.. La Costantini.. La più dura.. Ecc. ecc. ecc..."
"Giò fatta parecchie volte..." Avevo voglia di fare un giro diverso... Lo stesso sentiero, fatto nella direzione opposta, spesso regala particolari che a farlo dall'altra parte erano andati persi..."
"Ma così ti perdi la prima parte della ferrata, quella dura, col "passaggio chiave"..."

(Ovviamente questo termine viene sottolineato ad indicare, con un ampio respiro, l'importanza del "passaggio chiave" della Costantini.

"Beh, sai, mi divertivo di più a falro vent'anni fa, prima che scavassero appoggi così comodi e la facilitassero così..."

(Sguardo tra l'incredulo e l'infastidito, che poi si guarda attorno per cercare appoggio dai compangi di salita)

"Poi, sai, le ultime volte, comunque l'ho fatta solo in discesa, viene buona quando sali una qualche via sulla Pala delle Masenade... La ferrata va bene come via sicura di discesa... "..

(Sguardo d'odio tipico di chi rosica non potendoti uccidere)

P. S.

Quella persona, a precisa richiesta, mai si era posta la questione su chi mai fosse stato Gianni Costantini... Ed i nomi di Soldà, Decima, Bonetti o addirittura di Soro Dorotei non gli risultavano noti.

Una persona che conosceva bene le descrizioni delle ferrate presenti in rete, ma nulla della storia delle montagne e dell'alpinismo...

E se non studi ciò che è avvenuto nel rapporto tra uomini e montagna, quindi se non studi l'etnografia alpina, la storia e la storia economica delle zone, per poi andare a studiare la storia delle esplorazioni e dell'alpinismo, non potrai conoscere le montagne.
Questo per il semplice motivo che non si può studiare una montagna senza il suo rapporto con l'Uomo perché è solo da quell'incontro che nascono l'Alpinismo e le Montagne così come le vediamo noi. Altrimenti altro non sarebbero che un ammasso di sassi, rocce, pietre, detriti.

E' per questa serie di ragionamenti, apparentemente senza filo logico, che invito a rileggere attentamente quanto espresso da Betto Spinelli e gli altri articoli di Sandro Gogna... Ricordandosi che, per quanto la loro opinione sia fondamentale, la vera risposta può arrivare solo da ciascuno di noi. Tenendo presente che la montagna deve essere anche sviluppata, in modo sostenibile, sia chiaro, per chi in quelle zone vive... Il giusto mezzo tra le esigenze id preservazione della natura e quelle del progresso e dello sviluppo economico...

Mi pare che davvero ci sia molto su cui riflettere.

Buone montagne

L
Arterio Lupin
 

Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda fedipos » 21/01/2015, 7:12

Porta aperta sfondata: la memoria storica,il primo, catastrofico male incurabile di tutte le scuole,corsi,ga ecc. di questo mondo.
fedipos
 

Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda michelin75 » 21/01/2015, 8:16

Ciao Ragazzi, si c'è da meditare, però purtroppo le cose non cambieranno, non voglio essere retorico, ma il giro di boa verso un sempre maggior svilimento delle montagne è in atto e da parecchio anche, questo è soltanto l'ultimo di una serie di atti legati al misero inseguimento di un business che prima o poi finirà, e come tutte le cose gestite in un'ottica di mero interesse ci lascerà con un pugno di mosche in mano, molte ferite, ed il pentimento per il non poter più tornare indietro. Il dado è tratto, e purtroppo a rimetterci è sempre la natura.

Un saluto a tutti.

Michelin75
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Re: Le anomalie del progresso

Messaggioda fedipos » 21/01/2015, 12:48

Sono un nostalgico? Si, e ne vado fiero,e sapete perchè? Perchè non ho mai dimenticato la memoria storica, sia in alpinismo che in speleologia. nel massiccio del Bianco ho salito oltre 100 itinerari, e da molti ne sono venuto fuori sapete perchè? Perchè mi vergognavo di essere nella merda, mi vergognavo di tutte le paure che mi portavo dietro pensando ai primi salitori,50/60 anni prima di me, quindi 80/90 di adesso, con il loro equipaggiamento e i loro mezzi. Quando ho ripetuto la nord delle Courtes, ero già in piolet-traction con due attrezzi e 14 punte sotto a ogni scarpone, pensando ai primi salitori, con le corde di perlon e i rampa a 10 punte senza le anteriori,bene, ho portato fuori la pelle dandomi della merdaccia di fantozziana memoria. Non parliamo poi della Wolker pensando a Cassin,Tizzoni e c.non parliamo della Poire,della sentinella, del centrale, del Rosso di Brouillard, del gervasutti e del Boccalatte al Tacul. Io sapevo tutto di chi mi aveva preceduto,e facendo mie le loro ansie e dicendomi "cosa cazzo ci fai qua!"sono arrivato a 65 anni. Però a quei tempi trovavo praticamente solo gente come me:fifoni, prudentissimi, lenti perchè stracarichi di tutto per ogni evenienza, e con dosi di umiltà da vendere. Poi tutto ha iniziato ad "evolversi" tutto sembrava facile, tutto era all'insegna del "ma dai, è solo la nord della Tour ronde". E ho recuperato 6 morti nella terminale perchè le tre cordate salivano una sotto l'altra,è volata la prima e ha spazzato la parete, fino ai 6 morti qua nelle ultime due settimane facendo ski alp senza neve o quasi. perchè? Perchè ormai la massa non capisce un cazzo di montagna e non sa che non si sale una via di ghiaccio sotto ad altre cordate, e non sa che la poca neve, sul terreno caldo e non gelato, viene giù tirandosi dietro pietre e macigni molto più probabilmente di quando ce ne sono 2 metri. Quindi rassegnamoci:sarà sempre peggio e dipenderà da noi saperci trovare montagne,pareti,percorsi nei luoghi più sperduti. Guardate che è successo la stessa cosa in Hymalaya. Come pensate che si riescano a mettere insieme 58 morti, 22 dispersi e 150 feriti su dei sentieri perchè nevica per tre giorni?
fedipos
 


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