IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda fedipos » 28/07/2014, 12:17

Buongiorno a tutti. Ho aspettato, per metabolizzare, 3/4 giorni per parlarne in casa e adesso ho la presunzione che possa servire a qualcuno di voi. La premessa è quella della mia convinzione di essere,tutto giustamente, odiato da una parte di voi e osannato dall'altra . Chi pensa che io sia un ganzo, chi pensa sia uno sbruffone e via discorrendo, io sono semplicemente uno che è andato a un soffio, ma proprio un soffio, dal raggiungimento dell'impermanenza, dove e come? Non durante una delle svariate volte che ci sono andato vicinissimo in montagna e in grotta, su grandi salite e grandi esplorazioni, ma su un sentiero, segnavia SAT!Gruppo del Brenta, una delle zone più sconosciute e dimenticate dal mondo: il Corno di Senaso in Val d'Ambiez . Già al mattino, sul sentiero che dal Rif. cacciatori porta alla Busa di Senaso, quei cento metri di sentierino viscido, bagnato, paretina a monte e 50/60 metri di salto sotto, qualche metro di mughi e poi la parete, non mi erano piaciuti, quindi orecchie alzate e memorizzazione per il ritorno. Poi tutto fuori dai segnavia, la ricerca del passo di Cresole a picco con 800 metri di salto sul Vallon, la cresta del corno con tanto 1° e 2° , il tempo incerto, le barrette mangiate senza fermarmi, un pò di nebbia col culo che stringe perchè dovevo farmi gli ometti per avere dei riferimenti a scendere, un paio di salti lasciati già armati per calarmi al ritorno e come riferimento ecc. ecc. Tutto bene, bella salita in ambiente ultra selvaggio , alpinismo di scoperta, alpinismo d'altri tempi. Poi la discesa,camosci,nevai,colatoi, i miei ometti benedetti e finalmente una sosta liberatoria alla busa di Senaso. Bene, è finita. Sentiero segnato, un'ora di strada e il rifugio Cacciatori. E arrivo al tratto sbifido: digito al cervello "occhio vecio",aumento la concentrazione e vado. Un piccolo gradino, miro alla pietra più "stabile" e scendo. La pietra si gira, sbilancio in avanti,cado.Frazioni di secondo, penso che tutto sia durato 4/5 secondi:riesco a dare un colpo di reni e girarmi verso la paretina ancora coperta di mughi. I bastoncini infilati nelle manopole, lo zaino sulla schiena. Scivolo, frenato dai pochi mughi, verso la mia impermanenza, nessuna paura, solo la certezza che stavolta è fatta, pochi secondi per venirne, forse, fuori,il cervello elabora dati a livello di un computer, la mano destra agguanta un mugo, 4/5 cm di diametro, stringo con una forza che neanche pensavo di avere,un contraccolpo e mi fermo. Sotto, un metro di mughetti,poi il salto. Elaborazione dati: sbrigati a risolvere perchè non sai quanto regge il braccio, cerca qualcosa per il sinistro, ma muoviti, non hai tempo. A sinistra, un metro sopra, un "papà" mugo sembra che dica "sono quaaaaa!!" Troppo distante, con le gambe che penzolano non riesco a slanciare il sinistro, oltre tutto con la caga che molli il destro.Mi attacco col sinistro al mugo salvatore, faccio passare il braccio destro tra mugo e roccia e mi "appendo" sul gomito liberando così l'utilizzo della mano destra.Ri-mollo la presa col sinistro e riesco ad accorciare un bastoncino, lo incastro più sopra tra mughi e parete, lo collaudo con la sinistra e sembra che regga il peso. Ulteriore rielaborazione di dati: mi ri-tengo un attimo con la sinistra al primo mugo, passo la destra sul bastoncino incastrato sopra e lo carico, tiene. Scatto veloce, trazione sul destro contemporanea alla presa della mano sinistra sul mugo alto: è fatta, o meglio, sono sempre due metri sotto al sentiero, ma i mughi sono più fitti e soprattutto adesso ho i piedi che riescono a ravanere nei mughi e a darmi un pò di aiuto. Mi muovo con la lentezza di un bradipo stanco, senza muovere un'unghia prima abbia elaborato tutte le componenti del movimento. Da un mugo all'altro arrivo a mettere un ginocchio sul sentierino, mi tiro su e senza fermarmi un secondo riprendo per portarmi fuori da quei cento metri, poi mi siedo su una pietra ed esamino il tutto. Dunque, 4/5 secondi per fermarmi, e 4/5 minuti per tutto il resto. Esame di coscienza: nulla da rimproverarmi, una grande soddisfazione per le capacità di riflessi e risoluzione del problema, niente paura, assolutamente non avrei avuto il tempo. Non ho visto la famiglia, il figlio, i flesh della mia vita,il tringolo con l'occhio, il buddha,non ho visto assolutamente niente. E' difficile trasmettere qualcosa dopo un'esperienza del genere,l'unica cosa che a mente serena mi fa quasi paura è stata la lucidità nella consapevolezza che era finita,e contemporaneamente la lucidità di rifiutare che così fosse. Io non sono quello dei "se,ma però " ecc. E' chiaro che se non c'erano i mughi non ero qua, ma i mughi c'erano ed è andata.
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda fudos » 28/07/2014, 12:23

I MUGHI, W I MUGHI, PER FORTUNA CHE CI SONO....
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda 3DTrento » 28/07/2014, 15:54

L'importante è sempre riuscire a raccontarle, di persona
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda Fitman » 28/07/2014, 16:51

fedipos ha scritto:Buongiorno a tutti. Ho aspettato, per metabolizzare, 3/4 giorni per parlarne in casa e adesso ho la presunzione che possa servire a qualcuno di voi. La premessa è quella della mia convinzione di essere,tutto giustamente, odiato da una parte di voi e osannato dall'altra . Chi pensa che io sia un ganzo, chi pensa sia uno sbruffone e via discorrendo, io sono semplicemente uno che è andato a un soffio, ma proprio un soffio, dal raggiungimento dell'impermanenza, dove e come?

Io, ti vedo come un "padre", dove il "figlio" non accetta la riprensione, ma dentro di se prova una gran ammirazione! ;)
Non so se mi son fatto capire... :mmemo:

Ben "rimasto" fra di noi!!! :naaemo:
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda Blitz » 28/07/2014, 17:36

Orcavacca Fed!
Per sdrammatizzare dico che sei cosí rompiscatole che manco l' impermanenza ti vuole :mrgreen:
comunque sono contento che i tuoi riflessi funzionino ancora come un computer e che tu sia qua a raccontarcelo... penso che questa esperienza tornerà utile a più di qualcuno...
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda SHERPA61 » 28/07/2014, 17:45

beh....che dire.......spero i giovani leggano.....

e....datosi che al mondo (giustamente) frega nulla dello Sherpa......approccio contraccambiato, salvo poche eccezioni....
e datosi che Tu sei una delle poche eccezioni.....per i noti trascorsi e per il rispetto che ho sempre ricevuto dalla signoria vostra.....beh...ci sarei rimasto di stratomega merda se un mugo (sovradimensionato ...ovviamente...considerato il peso) non ti avesse consentito di rimanere in questa valle di lacrime....

mi sarebbe SINCERAMENTE molto molto dispiaciuto.....
anche perchè l'augurio e si di crepare nelle alte terre....ma non così....magari un bell'infarto su qualche deserta pietraia d'alta quota......con un bel funerale celeste poi.....

buono dai vecchio.....


vuol dire che se si sistemano le cose tra un paio d'anni mi organizzerai la traversata integrale de Ladakh.....da Lamaiuro all'ultimo avanposto a sud.....

tashi delek
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda fedipos » 28/07/2014, 17:58

Intanto grazie e in particolare un abbraccio al Mauro. Quello che hai nominato in Ladak lo conosco come le mie tasche perchè ci ho fatto 4 spedizioni, e avrei già un altro programmma pronto, solo che l'ho archiviato visto quello che bisogna fare per avere il visto India: che vadano affanculo. A parte che a Lamayuru ci puoi , adesso, arrivare solo volando a Leh, perchè tutto il tratto Srinagar-Kargil è ad altissimo rischio kalasnikof. Da Leh ci sono svariati trek e salite a pietroni di 6000 metri uno più bello dell'altro. Per via dei visti l'agenzia dei nostri biglietti mi diceva che i viaggi in India sono calati del 90% nell'ultimo anno. In compenso rilancio per il 2015, tanto 65 o 66 fa poca differenza: io torno a casa mia! ( Visto che è andata bene). Il programma è pronto, la zona è restricted ma io ho già i permessi per otto persone......
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda Arterio Lupin » 29/07/2014, 14:32

Che tristezza vedere così pochi commenti ad un post che forse è il più bello del Fedipos da quando è arrivatoa rompere il c... Volevo dire, ad iscriversi al forum...

Un post che meriterebbe di essere letto così, d'un fiato, senz amanco conoscere l'Autore... Quello solo dopo...

Vabbe', magari è colpa delle vacanze, vedremo di farlo "tornare a galla" a settembre...

Certo che se Fedipos rompesse meno i coglioni e si lasciasse andare un po' id più alla vena di scrittura... Non sarebbe poi male....


P. S. Fedipos, vaccagar sue ortighe, ti e el to amigo Sierpa baucot e magari anca chel altro pantegan da verona...

:-) :-) :-)
Arterio Lupin
 

Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda Fitman » 29/07/2014, 15:03

Arterio Lupin ha scritto:pantegan da verona... :-) :-) :-)

Ti riferisci a me? Pantegan!?! :evil:
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Re: IL MUGO E L'IMPERMANENZA

Messaggioda alfpaip » 29/07/2014, 15:48

è sempre difficile commentare certe cose, o quantomeno lo è per me...

non conosco fedipos di persona, e lo conosco poco anche "virtualmente"... ma sono assolutamente felice che sia ancora "da questa parte del sentiero", in grado di raccontare la sua esperienza... leggendo il suo post mi sono molto immedesimato in lui, credo di sapere quello che ha "provato" in quei minuti... o, meglio, so cosa ho provato io in una situazione molto molto simile... tanto che, quando ho letto del mugo e della pietra più stabile, mi sono fischiate le orecchie... ma questa è un'altra storia...

Sento particolarmente mie queste frasi...

Non ho visto la famiglia, il figlio, i flesh della mia vita,il tringolo con l'occhio, il buddha,non ho visto assolutamente niente. E' difficile trasmettere qualcosa dopo un'esperienza del genere,l'unica cosa che a mente serena mi fa quasi paura è stata la lucidità nella consapevolezza che era finita,e contemporaneamente la lucidità di rifiutare che così fosse. Io non sono quello dei "se,ma però " ecc. E' chiaro che se non c'erano i mughi non ero qua, ma i mughi c'erano ed è andata


non resta che ringraziare il mugo, o la qualsivoglia entità astratta che esso può rappresentare per ognuno di noi, e andare avanti... E sperare che quest'esperienza serva a qualcun'altro, come probabilmente (anzi, sicuramente nel mio caso) è servita a noi...
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