Il dissipatore

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Re: Il dissipatore

Messaggioda fedipos » 01/04/2014, 19:00

Sentite fanciulli, io mi sono rotto! Andatevi a cercare il mare di roba che ho scritto al riguardo e poi ne riparliamo.
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Re: Il dissipatore

Messaggioda Laustorre » 01/04/2014, 20:41

....sia io che Arterio abbiamo già consigliato di andare a vedere sui vecchi post,perchè questa è aria fritta,rifritta e tritata.
Certo che se uno scrive sul forum delle vie ferrate,potrebbe usare la terminologia corretta, almeno per far vedere che sa dove e di cosa scrive.Il "kit"...si chiama SET....il "dissipatore metallico"....è forse il FALLET???.....mah....con il Fallet ho visto fare cosine interessanti dal Fed....ma lontane anni luce dalle porcate che ci sono su internet o su youtube.
Fedipos.....ti passo la palla....
Abbraccio
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Re: Il dissipatore

Messaggioda fedipos » 02/04/2014, 4:10

Grazie della palla, ma io non posso trasferire qua dentro 50 anni di esperienze in due delegazioni per quanto riguarda il soccorso e tampoco posso trasferire l'esperienza dell'aver contribuito sulla mia ,e degli altri, pelle all'invenzione di tutti i materiali per i quali oggi l'ultimo scemo che fa finta di andare in montagna si mette a sparare giudizi e valutazioni.I bloccanti? Autocostruiti dal grande Gherbaz negli anni 70, poi elaborati da Petzl seguito e copiato dagli altri. Le piccozze da ripido? Il prototipo appeso sul mio giro scala ,puntale tagliato di 30 cm, reincapsulato, becca tagliata di 15 con i dentini sotto fatti con la mola. Tutti i dissipatori, freni ,bloccanti per singole,doppie ecc. ecc.?Tutti dall'origine della delegazione speleo ligure-piemontese-francese ,anni 70/80 con la mitica squadra dei Darboun di Tolone, pagati dal Petzl per sperimentare materiali. I dissipatori metallici? Daryo, ma di che cazzo stai parlando? Perchè, ci sono anche quelli di plastica? Sono anni che sblatero che i moschettoni con ghiera sono pericolosissimi in ferrata, TUTTI,e tu mi spiani una foto di una "cosa" con in bella vista le ghiere? Ma guardate che io ho altro da fare che sstare dietro a gente che non capisce proprio un cazzo di niente, perchè guardate che basta leggere e ragionare. Quando ci troviamo con gli stages, la cosa che mi fa incazzare di più è quando vedo chee la gente impara a fare un qualcosa,anche molto bene, ma senza capire il perchè si deve fare in quel modo. Adesso finiamola, andatevi a comprare i set omologati ,non rrompete più le palle, non cadete ee giocate aagli alpinioni. P.S. Laus, le leggi le mail? Ti ho scritto per lo stage.
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Re: Il dissipatore

Messaggioda giubi_pd » 02/04/2014, 14:58

oddio.. un topic come questo e me lo stavo perdendo...
ve la dico io la verità assoluta!!!!
il set da ferrata non serve ad una sega!!!! salite slegati e non rompete il quazzo nei forum se prima non usate il tasto cerca!!!
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

"Dalla cima di una Montagna il sole tramonta sempre dopo e sorge sempre prima......ecco perchè, nella vita, val sempre la pena di "camminare" in salita !!" (Cit. SHERPA61)
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Re: Il dissipatore

Messaggioda gnagnibu » 02/04/2014, 19:36

Devo scusarmi con tutti, ma effettivamente mi sono limitato alla lettura dei post del nuovo forum, ignorando l'esistenza di uno "vecchio": provvederò a colmare questa lacuna il prima possibile.
Detto questo, Arterio Lupin ha messo l'accento su un aspetto che effettivamente non avevo preso in considerazione:

Arterio Lupin ha scritto:Mi limito a pregarvi di non confondere i fattori di caduta e gli effetti delle cadute stesse tra la pratica dei chi sale in ferrata e quella di chi sale in arrampicata. Sono cose completamente differenti...


Sinceramente, non ho mai pensato che a qualcuno possa essergli passato per la testa di "violare" la regola #1, ma per chi viene dal mondo dell'arrampicata sportiva, è normale lasciarsi cadere quando non è possibile proseguire nella progressione per poi ritentare per una via diversa; da qui il dubbio che qualcuno possa pensare alla "caduta" come una sorta di via di fuga.
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Re: Il dissipatore

Messaggioda ezio1961 » 03/04/2014, 8:40

LASCIARSI CADERE COME "TECNICA" ???????!!!!!!!!!!! MA CHE ......... DICI ? :sbaemo:
Immagino che " Arterio" intendesse che ( fatta salva da minchiate tipo longe tenuta fissa a sproposito sull' imbrago che in caduta poi si impiglia su uno spuntone /albero/ fessura ecc) una caduta in arrampicata ha cotanti fattori "elastici" ed "ammortizzanti" in piu' rispetto ad una caduta in ferrata che i due avvenimenti sono imparagonabili.
MA POI MI SPIEGHI CHI E' CHE SI "LASCIA CADERE" COME TECNICA ?
Qui non stiamo parlando di gente al " rock master " che " lancia" per finire una via 8C e vincere una gara .... si parla di gente che va in montagna....... prova a "lasciarti cadere" magari anche solo a 3 metri dall'ultima "rinviata" su una placca perche' vuoi provare altri "passi" poi mi dirai come sara' stata la prima ed ultima volta che usi questa "tecnica" ........
Roba da matti !!!
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Re: Il dissipatore

Messaggioda gnagnibu » 03/04/2014, 9:26

Attenzione, non ho mai scritto che è una tecnica, ho detto che è una possibilità.
Ed inoltre era semplicemente un'ulteriore chiave di lettura, senza niente togliere al concetto espresso da Arterio.

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Re: Il dissipatore

Messaggioda Storm Sentry » 03/04/2014, 11:17

Non ce la faccioa stare distante da questo tipo di topic...è più forte di me...
a costo di fare arrivare io filippo al 100%...


dico solo una cosa: purtroppo ci sono tante persone che sottovalutano la differenza che c'è tra la ferrata e l'arrampicata...lo facevo anche io ma purtroppo entrano in gioco concetti completamente differenti....spesso uno tende a assimilarli ma non sono cose ovvie...
e purtroppo c'è anche chi si presente sul forum chiedendo se ci sono ferrate da fare senza imbrago...

questo perché l'ovvio non esiste in cose come queste

e comunque sappiate che (premesso che in ferrata NON SI CADE. PUNTO!) una caduta in arrampicata, anche la più piccola, scarica sulla catena di assicurazione una forza che normalmente può arrivare anche al peso di una macchina. e si parla di cadute """piccole""", anche voli di 3 metri...

che in arrampicata la caduta faccia parte del "gioco"...ci sta...ma non occorre cadere "ad kazzum"
Arrivi in cima dopo aver rinunciato a tutto quello che credevi necessario alla sopravvivenza e ti trovi solo con la tua anima.In quel vuoto puoi esaminare,in un'ottica diversa,te stesso e tutti i rapporti e gli oggetti che fanno parte del mondo
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Re: Il dissipatore

Messaggioda fedipos » 03/04/2014, 11:33

L'80% di chi si mette nelle peste in montagna, a livello alpinistico, proviene dalle falesie: guarda che novità! Anche lo Stefano, gradito ingresso nel topic,faceva le doppie sulle catene delle falesie. Chiedegli un pò che aria tirava quando allo stage è arrivato in cima al tiro da primo e si è sentito dire " bene, armati una doppia e scendi".Adesso il primo che si azzarda a parlare di falesie lo disintegro.
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Re: Il dissipatore

Messaggioda Arterio Lupin » 03/04/2014, 11:39

Ragazzi,

per cortesia...

Vedrò di essere più chiaro:

parlate di cadere da tre metri... Bene, facciamo un'ipotesi. Magari non su placca, ma su parete verticale o strapiombante,

La differenza tra la sicurezza offerta da un set da ferrata che va ad infrangersi contro gli "Infissi geotecnici" (cavo o catena + ancoraggio) è cosa completamente diversa da quella offerta da un'assicurazione fatta secondo i canoni della progressione in cordata con corda dinamica bla bla bla.

Perché l'ho scritto? Perché c'è sempre più gente che per essere andata in falesia quattro-cinque volte ed essere riuscita a passare, alla sedicesima volta, un passaggio del mitico "seià" (6a) a tre metri da terra con uno spit ad altezza palle, uno ad altezza volto ed uno ad altezza mano del braccio alzato, crede di aver capito tutto dell'arte di andar per monti, piazzare le protezioni, assicurare un compagno, eccetera. Convinti di sapere ormai tutto, ritengono che quello che avviene in ferrata sia la stessa cosa di quando si va ad arrampicare. E giù con le stronzate di cui agli insulti del Fedipos.

Non me la prendo con nessuno in particolare, ma ribadisco alcuni concetti:

Salire in via ferrata non è arrampicare. Per quanto difficile possa essere, andar per ferrate è EEA, Escursionismo per Esperti con Attrezzatura. Ricordatevi che quelle che voi salite sbuffando come "ferrate estreme delle Dolomiti" nascono come vie di discesa attrezzate per gli scalatori", oppure come sentieri di cacciatori o sentieri attrezzati risalenti alla I Guerra Mondiale.

Per quanto i materiali siano più o meno gli stessi, l'uso e la resistenza degli stessi è totalmente differente nelle due pratiche, per questioni legate alle leggi della fisica e della composizione dei materiali. In soldoni: se uno vola su un rinvio con la corda, c'è un tipo di sollecitazione... Ed una serie di punti che possono sostenerla,distribuendo la forza che si viene a creare. Se uno vola in ferrata, arriva con uno o due moschettoni e una o due longe contro un ancoraggio fisso e quello che si produce è un effetto che spacca la schiena prima di far saltare longe e moschettoni stessi, con buona pace dei dissipatori. In questo senso si dice sempre che "In ferrata non si cade". Se, poi, parliamo delle ferrate storiche o dei sentieri attrezzati, cadere significa trovarsi un bel chiodone da trenta dritto nel culo, nella migliore delle ipotesi... Quindi evitiamo di fare i "vissuti" che non hanno paura di cadere... Io ho fatto non so quanti "voli" in falesia ed alcuni in parete, ma mai e poi mai vorrei farne uno in ferrata...

Poi, detto questo (che era alla base della mia espressione, evidentemente infausta, dato che non è stata capita), potete parlare con Fed di dissipatori, set a strappo, set autorigeneranti, set autodistruttivi, set che ti fanno il caffè in parete, quello che vi pare.

Vi prego solo (e non ce l'ho con nessuno in particolare) di non mescolare arrampicata e ferrata: se posso capire il desiderio dei ferratisti di potersi definire "scalatori", capisco molto meglio la necessità di tornare all'ABC della montagna, per loro come per i "falesisti", ottimi arrampicatori che spesso non sanno nemmeno come posizionare un dado.

Siccome le cose da imparare sono poche e tutto sommato basta solo attivare il cervello (questo anche il senso delle incazzature di Fedipos quando vede la gente che non vuole capire) mi permetto di invitare chi legge ad imparare quelle cinque o sei nozioni base che permettono di andare in montagna in discreta sicurezza e di affrontare sentieri, creste, pareti e ferrate ognuna come richiesto a seconda del caso.

Il mio intervento è solo questo, da anni ormai.

Per ulteriori stronzate e tecnicismi particolari sui materiali, Fedipos vi potrà soddisfare...

A me basta sapere che girate, vi godete le montagne e tornate a casa sani e belli allegri.



P. S.



Domande da non fare a Fedipos:


"Armare una doppia...

Ma siamo certi che la doppia abbia il porto d'armi???"


Oppure

"Fedipos, come si fa una doppia?

RIsposta del Fedipos

Mi basterebbe riuscire ancora a fare la prima..."


Buone Montagne e fanculo a Fedipos che mi percula alla grande visto che adesso è in pensione...



AL
Arterio Lupin
 

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