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Via Ferrata Sora el Sass

Spiz de Mesdì

segnalata da Paolo Scandolin - 2017

 

Gli Spiz di Mezzodì, un gruppo montuoso delle Dolomiti meridionali affacciato sulla Val di Zoldo, costituiscono un piccolo angolo dolomitico caratterizzato da una selvaggia bellezza e da una natura ancora profondamente inalterata. All'escursionista che si inoltra alla loro scoperta si apre un suggestivo paesaggio contraddistinto da slanciate e verticali torri, esili pinnacoli, profondi e scuri canaloni e improbabili radure. Gli imponenti massicci del Pelmo e della Civetta e le più lontane vette del Cadore fanno da contorno. Di seguito viene presentato un panoramico ed appagante anello che permette di immergersi nell'appartato e fiabesco mondo degli Spiz.

PERCORSO STRADALE

Da Longarone prendere la strada per la Val Zoldana. Arrivati a Forno di Zoldo abbandonare la strada principale all'altezza di una chiesetta e voltare a sinistra seguendo le indicazioni per rifugio Sora 'l Sass / Val Pramper. Al terzo tornante imboccare la stradina a sinistra che sale inizialmente ripida e stretta. Proseguire per circa 4km lungo la rotabile, in parte sterrata, fino a raggiungere l'ampio parcheggio in località Pian de la Fopa - 1210mt.

AVVICINAMENTO

Posteggiata l'auto ci si inoltra a piedi all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Si prosegue per ancora qualche centinaio di metri lungo la strada forestale della Val Pramper fino ad incontrare sulla sinistra un ponticello di legno e le indicazioni per il rifugio Sora 'l Sass (sentiero Cai 534). Già da qui è possibile ammirare in tutta la loro bellezza le turrite e frastagliate cime degli Spiz di Mezzodì. Attraversato il ponte sul torrente Prampèra, spesso asciutto durante i mesi estivi, il sentiero inizia tosto a salire lungo un ampio conoide detritico e consente di guadagnare quota piuttosto rapidamente. Dopo circa una mezz'oretta di cammino a 1385mt alle pendici della Pala del Làres Bassa si incontra sulla destra il bivio per il bivacco Carnielli. Si tralasciano le indicazioni per il bivacco e si continua verso sinistra. Aggirato un costone roccioso ci si inoltra nel cupo e suggestivo mondo del Canalone Nord che discende dall'omonimo Spiz. Lo si risale per circa un centinaio di metri fra grandi massi al cospetto delle incombenti pareti dello Spiz de l'Oliana fino a raggiungere sulla sinistra l'attacco della ferrata. A inizio stagione (giugno) quest'ultimo tratto potrebbe essere ancora innevato e richiedere l'utilizzo dei ramponi, o ramponcini, per essere superato.

LA FERRATA

La ferrata inizia con un canalino di circa 5 metri da risalire verso sinistra. Si tratta di un breve saltino roccioso che rappresenta il tratto più impegnativo del percorso: la corda ottimamente tesa e dei buoni appoggi per i piedi facilitano il suo superamento. Si prosegue attraversando qualche metro in piano verso sinistra in leggera esposizione per poi scalare la coricata paretina sovrastante. Anche qui degli ottimi appigli e l'aiuto della corda metallica consentono una divertente e facile progressione. Dopo una cinquantina di metri si attraversa decisamente a destra seguendo il tracciato in mezzo ai mughi e si risalgono un paio di tornanti piuttosto ripidi. L'ultimo tratto attrezzato consente di superare agevolmente e in sicurezza un fascia rocciosa friabile e coperta di ghiaino. La ferrata termina a ridosso di una piccola panchina con una splendida vista sulla sottostante Val Pramper. Guardando verso le pareti antistanti si possono intuire le vertiginose cenge che caratterizzano il Viaz de l'Oliana, uno spettacolare tracciato alpinistico percorso durante il secolo scorso dall'intrepida vivandiera Oliana che, partendo dall'antico Casel Sora 'l Sass, riforniva di cibo i boscaioli della Pala del Làres. Qui il sentiero svolta a sinistra, dopo aver inizialmente salito una breve rampa diventa pianeggiante, attraversa un rado bosco che offre panoramici scorci sulla vallata e le cime zoldane (Moschesin, Gardesana, Tamer, San Sebastiano, Moiazza,) e, contornando i contrafforti occidentali degli Spiz, conduce in circa un quarto d'ora alla bucolica radura dove sorge il rifugio Angelini Sora 'l Sass, 1588mt (rifugio Cai aperto dai primi di giugno a ottobre/novembre). A questo punto è possibile scegliere se continuare per il sentiero attrezzato che conduce al Belvedere di Mezzodì o scendere a valle per il sentiero 534 e 525. Se si opta per la salita al Belvedere, al bivio nella radura si prende il sentiero 532 (indicazioni per il Belvedere) che si distacca in leggera salita sulla destra. Dopo una decina di minuti di cammino nel bosco si incontra un nuovo bivio a quota 1650mt con indicazioni verso destra per il sentiero attrezzato. Da qui l'ascesa diventa decisamente più ripida, si esce dalla vegetazione e in poco tempo si raggiunge lo splendido anfiteatro del Giaron dantre i Spiz, 1800mt, circondato da pareti verticali e guglie aguzze. Si tralascia il sentiero 533 che sale sulla destra verso Forcella la Porta e, continuando sul 532 si incontrano presto le prime attrezzature. Si attraversa una comoda cengia con l'ausilio del corrimano e si sale un breve canalino roccioso, si aggira quindi un costone fino ad incontrare un breve salto più impegnativo. Superatolo, si asseconda un'ulteriore cengia verso sinistra e si sale ancora qualche metro verso destra su facili roccette attrezzate. Si attraversa con una certa attenzione una fascia di ghiaione e, evitato il sentiero che si discosta verso destra in direzione Le Bocole, si guadagna finalmente la panoramica cima del Belvedere, quota 1964mt. Si apre una visione mozzafiato che spazia dagli Spiz alle Dolomiti Friulane, fino ai monti dell'Alpago e all'altopiano del Cansiglio, passando per la Moiazza, il Civetta, il Pelmo, il Sorapiss e l'Antelao.

DISCESA

Dalla cima si prende il sentiero che scende costeggiando il versante settentrionale del monte. In circa una mezzora si ritorna al bivio nel bosco a quota 1650mt e in poco tempo al rifugio. Da qui invece che tornare a valle per la ferrata percorsa all'andata conviene seguire le indicazioni per la Casera di Mezzodì. Si discende quindi il Vallon Piccolo con una ripida serie di tornanti, si attraversa una faggeta e in una trentina di minuti si raggiunge il pascolo dove sorge la casera, 1348mt. Al bivio si svolta a sinistra in direzione Castelèz, sentiero 525 detto anche il "Triol del Pisèndol". Si scende nel bosco fino a sbucare lungo il corso del torrente, lo si attraversa su un ponticello e si incrocia immediatamente la strada della Val Pramper (la stessa percorsa all'andata in macchina) in località Càstelaz, 996mt. La si risale per circa 200 metri di dislivello e un paio di chilometri fino al parcheggio di Pian de la Fopa.

CONSIDERAZIONI

La ferrata che sale al rifugio Sora 'l Sass è facile e adatta ai principianti. Il tracciato è breve ma comunque divertente, non presenta difficoltà di rilievo ne tratti particolarmente esposti, richiede un impegno fisico limitato e può essere intrapreso tranquillamente e in tutta sicurezza anche da chi si approccia per la prime volte al mondo delle ferrate. Considerata la bassa quota a cui si svolge, l'itinerario può essere percorso anche a inizio estate e durante i primi mesi autunnali. La seconda parte del percorso, il sentiero attrezzato che porta al Belvedere, è altrettanto semplice e piacevole. La presenza della corda fissa nei punti più delicati agevola la progressione e consente di raggiungere una cima molto panoramica.