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Via Ferrata Maurizio

Monte Croce

giugno 2014

 

L’Anticima verso la quale si sviluppa la Via è la Vetta denominata "Cima Croce" -1900mt- sul versante est del Monte Croce appartenente al massiccio del Monte Alben. Questo versante, piuttosto selvaggio, è da sempre alpinisticamente poco frequentato per la sua complicata accessibilità. Ora viene "scoperto" grazie alla costruzione di questa via ferrata.

PERCORSO STRADALE

L'auto viene lasciata presso il parcheggio degli impianti di risalita in località Conca dell'Alben raggiungibile:

- dalla Val Seriana, a Ponte Nossa-Bg, si sale per la località Oneta-Passo Zambla dove si percorre la strada sterrata (indicazione impianti risalita) verso il piazzale della Conca Alben.

- dalla Val Brembana si risale fino alla località Oltre il Colle e da qui verso la Conca.

AVVICINAMENTO

Presso il parcheggio una bacheca elenca caratteristiche della Via . Si risalgono i prati mantenendosi inizialmente alla sinistra di questi e con larga traccia verso il vallo di protezione degli impianti si raggiunge dopo circa 20' la zona, consigliata, della vestizione in quanto al riparo da eventuali cadute di materiale detritico. Si prosegue, in salita, lungo la rampa rocciosa ed in pochi minuti si raggiunge l'inizio del cavo di protezione .

LA FERRATA

La prima parte del percorso attrezzato rappresenta fondamentalmente un sentiero di trasferimento verso la placconata rocciosa dove la salita assumerà tutte le caratteristiche di una Via ferrata. Si risale quindi un canalino piuttosto scivoloso su terriccio instabile da prima sul lato sinistro poi su quello destro utilizzando il cavo esclusivamente come "traino" vista la sostenuta pendenza della salita. Successivamente, un breve sentiero , porta ad una larga cengia rocciosa lungo la quale, a breve, si raggiunge la seconda sezione della Via che può essere considerata a tutti gli effetti la vera Via ferrata. In questo tratto, il cavo viene interrotto dalla presenza di un canalone che ad inizio stagione può essere ancora essere ricolmo di neve ed il suo attraversamento può richiedere attrezzatura di progressione su neve o corda per attrezzare la traversata. Il canale di per sé è abbastanza stretto 6-7mt ma, lo scioglimento della neve, tende a creare un insidioso vuoto rispetto ai margini rocciosi laterali e quindi il passaggio dal manto nevoso alla parete richiede un'attenta valutazione . Come già anticipato, attraversato il canale, il cavo riprende e le caratteristiche del percorso assumono un aspetto sicuramente più divertenti ed impegnativo. Si sale in diagonale superando una cengia obliqua raggiungendo un pulpito panoramico erboso , qualche metro lungo sentiero esposto ma assicurato e si sormontano alcune facili roccette . Un nuovo pulpito panoramico prelude l'attacco della prima paretina che inizialmente si affronta traversando a sinistra assistiti da comode staffe metalliche poi un breve salto roccioso e pochi metri in avvicinamento ad un bel diedro ottimamente attrezzato dove si incontra la prima verticalità della Via . Si termina, dopo alcuni metri, su facili roccette dalle quali si può apprezzare il tratto appena superato mentre davanti a noi si presenta una "bella" parete verticale ed esposta che offre buona quantità sia di appoggi artificiali che appigli naturali così da rendere divertente la progressione pur rimanendo la necessità di un certo sforzo fisico. Si parte utilizzando da subito le staffe presenti e si guadagna rapidamente quota utilizzando anche gli ottimi appigli presenti fino ad un piccolo pulpito dove è possibile osservare il fondovalle dal quale si è partiti . Si riparte subito risalendo un esposto camino oltre il quale si lascia temporaneamente la parete rocciosa ed attraverso un sentiero erboso assicurato con scorrimano ci si trasferisce in direzione della seconda paretona dopo aver disceso alcune facili roccette ed aver percorso, a destra, una breve cengia erbosa . Tecnicamente, la Via, acquista qualche difficoltà in più pur rimanendo ottimamente attrezzata. L'ottima roccia presenta molti appigli che una progressione "ragionata" permette di sfruttare e così si sale nuovamente in verticale con un tratto che tende a sbilanciare verso l'esterno anche se nella parte alta la parete diventa più "appoggiata", cala l'esposizione e con una serie di brevi salti rocciosi talvolta interrotti da "innocui" passaggi si raggiunge una bella ed aerea cresta sommitale . Le difficoltà sono praticamente terminate, il cavo è presente solo a tratti, si percorre la cresta per circa 15' alternando semplici passaggi su sentiero ad alcune caratteristiche roccette arrivando così agli ultimi metri di cavo - 1900mt- tagliando il sentiero che porta in salita a destra verso la vicina Cima Croce mentre in discesa a sinistra verso passo Forca - 1848mt .

DISCESA

1- dall’intaglio con la Via Normale (Forca - Cima Monte Croce), scendere a sinistra verso la Forca e quindi ancora a sinistra verso il Passo della Crocetta (sentiero CAI n° 501). All’altezza delle vecchie “Calcare” imboccare sulla sinistra il sentiero che in orizzontale riporta alla Conca dell’Alben -1.15h ; indicazione su targa in legno "CONCA".
2- Dall’intaglio, salire a destra pochi minuti e raggiungere la cima del Monte Croce. Da qui, seguendo la Cresta Ovest (bolli rossi), portarsi all’intaglio del "Passo Forca Larga" per il ripido ma ben marcato versante Nord, seguire il sentiero Ceroni fino a raggiungere la strada -pista di fondo- e per la stessa, verso destra, alla Conca dell’Alben - 1.20h dalla cima Monte Croce.

CONSIDERAZIONI
L'escursione che, di per sé, termina all'intaglio del sentiero di salita alla vicina e visibile Cima Croce merita però la continuazione verso la vetta del Monte Alben e ciò non tanto per la maggior quota che si raggiunge -2020mt- ma bensì per la particolarità del percorso che si svolge prevalentemente in mezzo a caratteristiche roccette di cresta che rappresentano esteticamente la parte più interessante dell'intera escursione. Dal termine della ferrata in circa 40' si raggiunge la vetta passando per il vicino e sottostante passo Forca.