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Via Ferrata dei Cinquanta del CLAP

Creton

segnalata da Enrico Tomasin

 

La realizzazione negli anni 1991-1992 della via ferrata si deve ad un gruppo di alpinisti locali,i ‘Cinquanta del Clap’,con lo scopo di valorizzare quest’area montuosa di grande fascino,situata a spartiacque fra la Val Pesarina a sud e la vallata della ben più nota località turistica di Sappada-Bl,in provincia di Belluno.

PERCORSO STRADALE
Dal Veneto si può prendere l'autostrada A27 Mestre-Belluno fino all'ultima uscita di Longarone (Pian di Vedoia),poi continuare sulla strada statale SS51 (Alemagna) per Pieve di Cadore. In prossimità di Auronzo di Cadore si devia per S.Stefano e qui per Sappada. Chi arriva dal Friuli Venezia Giulia segue invece la A28 Palmanova-Tarvisio ed esce al casello di Carnia/Tolmezzo; qui continua per la strada statale 52 che passa per Ovaro e Rigolato fino a raggiungere Sappada. E' giusto sottolineare che,sebbene raggiungibile anche da Sappada,l’itinerario più logico parte da sud,dal centro sci di fondo Pian di Casa a quota 1236mt (ampio parcheggio),raggiungibile lungo la SS.465,tra Prato Carnico e forcella Lavardêt,a circa 800mt da Pradibosco.

AVVICINAMENTO

In circa 1.30h si raggiunge il rifugio De Gasperi (1767mt) seguendo un sentiero ben segnalato e molto frequentato che sale prima nel bosco,attraversa poi alcune radure e un franoso vallone con l’aiuto di alcuni corrimano e ponticelli,per rientrare nuovamente poi nel bosco che ospita il rifugio.Da questo si prosegue per circa 40' lungo il sentiero attrezzato R.Corbellini (segnavia n.316) che lungo alcuni canaloni,cenge erbose saliscendi conduce all’attacco della via (1800mt),segnalato da una tabella metallica (il sentiero Corbellini non si presenta in questo tratto in ottime condizioni -luglio2005- a causa di vari e rovinosi franamenti,a cui si è posto rimedio con alcune corde fisse e con degli infissi metallici).

LA FERRATA

Una prima serie di passaggi attrezzati con cavi e staffe aiuta nel superamento di una ripida costola di roccia mista a erba,che conduce poi in un ripido canale che si risale quasi interamente in facile arrampicata sprotetta,dal momento che le attrezzature sono limitate in questo tratto ai soli passaggi più esposti o difficoltosi (attenzione a non smuovere pietre,soprattutto nella parte alta).Raggiunta una prima forcellina erbosa con alcuni passaggi attrezzati lungo una cresta si raggiunge infine la Forca Alta di Culzei.A questo punto (2.00h dall’attacco) si può scendere senza difficoltà verso nord,incontrando poi il sentiero Corbellini che riconduce al rifugio.Proseguendo invece lungo la via ferrata si affrontano alcuni dei passaggi più impressionanti del percorso:un verticale pilastro roccioso si supera seguendo le attrezzature,ottime nei tratti di maggiore impegno,lungo fessure,cengette,traversi e canalini,si raggiunge così la sommità del Pilastro dei Cinquanta del Clap (2395mt).Si prosegue così in traversata sul lato settentrionale su terreno meno ripido, perdendo e riguadagnando quota lungo ghiaiosi canalini privi di attrezzature;un ultimo tratto verticale ferrato conduce sui pendii sommitali del Creton di Culzei,lungo i quali si raggiunge la croce di vetta (2458mt-4h circa dall’attacco).

DISCESA

La discesa,meno impegnativa ma tutt’altro che da sottovalutare,a causa delle cattive condizioni delle attrezzature e delle numerose pietre mobili,segue un canale roccioso e alcune paretine fino alla Forca dell’Alpino (2302mt),da cui si scende a sud lungo altri canalini meno ripidi ma ingombri di pietrame fino ai pendii prativi misti a rocce percorsi dal sentiero Malavoglia lungo il quale si ritorna al rifugio De Gasperi e da qui al parcheggio (4.00h circa dalla vetta).

CONSIDERAZIONI

La via non presenta nessun passaggio di difficoltà tecnica o impegno atletico estremi,ma l’impegno globale è notevole a causa della lunghezza dell’itinerario,sia nel suo complesso sia limitatamente al tratto su roccia (4.00h),sia a causa della forte esposizione e dai pericoli costituiti dalle pietre mobili.Le attrezzature sono globalmente in ottime condizioni,e disposte con attenzione e intelligenza,in maniera limitata e discontinua nei tratti più agevoli,molto più numerose e frequenti nei punti più impegnativi.Le attrezzature lungo la via di discesa sono invece in condizioni meno rassicuranti,con cavi molto laschi.I numerosi tratti della cresta sommitale rivolti a nord potrebbero essere ingombri da neve ad inizio stagione.