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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile.
  • 7.00h ca.
  • 1350m di cui 340m la sola ferrata non continuamente attrezzati.
  • - Baita rifugio Cacciatori 
    - Baita Col Mont 
    - bivacco Giovanni Paolo 
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 2.7
Esposizione 2.4
Varietà passaggi 3.1
Impegno fisico 3.7
Interesse paesaggistico 4.1
Numero votazioni 52
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata P. PICCOLIN

CIMA d'AUTA ORIENTALE

segnalata da DAVIDE ONOFRI

PERCORSO STRADALE

Da Falcade-Bl, al bivio di Caviola, a sinistra si sale in località Colmean -1270m- dove la strada finisce in uno slargo e vi è la possibilità di parcheggio.

AVVICINAMENTO

Si prende la carrareccia n.689,che ricalca la pista di slittino (volendo si può tagliare nel bosco,la traccia parte di fianco alla baita e si evita qualche tornante). Seguendo il 689 si giunge ad un bivio, dove proseguendo a sinistra si raggiunge in pochi minuti il rifugio"Baita dei Cacciatori"(1750m-1.00h), mentre continuando sul 689 si giunge in circa 15' alla baita Giovanni Paolo I (1900m-1.15h). Vale la pena fermarsi a dare uno sguardo a questa bella baita ideale per un pernottamento in quanto c'è una stufa economica, pentolame, zucchero e persino la grappa!!. Dal pianoro, alzando gli occhi, svettano maestose le cime gemelle dell'Auta , ma siccome il dislivello è ancora tanto, si lascia la bella baita e si continua sul sentiero che, oltrepassato il bosco, diventa ripida traccia, salendo verso il canalone che scende dalla forcella del Medil, posto trà le due cime. Si giunge un pò affannosamente ad un bivio, dove a destra si sale alla cima per via normale, mentre a sinistra (tracce poco visibili, tenersi comunque a sinistra, tra le 2 cime), dopo un'ultimo faticoso strappo,si giunge all'attacco della ferrata (2280m-2.20h)

LA FERRATA

Si inizia con una scaletta senza cavo, cosi come il primo tratto di gradini che salgono obliquamente  sino ad una seconda scaletta , e sin qui ci son solo due spezzoni di cavo, e il tratto non è proprio banale,anche se ci sono gradini che favoriscono la progressione. Per finire questo primo tratto, si affronta un difficile camino , dove si sale in spaccata, altre due o tre paretine aiutano a superare questo bastione di 25m abbastanza verticale. Poi si sale aggirando la base della parete occidentale, dove il cavo è si presente, ma qui serve a poco, visto la facilità della salita, sino a giungere alla forcella del Medil (2470m-3.00h). Si prosegue a destra, per un breve sentiero, che porta alla base della cima d'Auta orientale. Si sale tagliando a zig zag la pareteincontrando un'ultima scaletta, come le altre un pò vecchiotta e senza cavo, ed un paio di placche su roccia poco appigliata, anche se appoggiata . Superate alcune paretine povere d'appigli, si arriva al bivio, dove a sinistra un delicato passaggio da inizio alla discesa , mentre a destra, in breve, si raggiunge la cima, con la grande croce che segna il punto più alto (2624m-3.50h). Se si è fortunati lo sguardo spazia sul gruppo della Marmolada, delle Pale, il Sas Vernale, l'Ombretola e giù fino al Monzoni. Non è stato il mio caso, visto che la nebbia ha impedito qualsiasi visuale.

DISCESA

Per la discesa, si ritorna al bivio lasciato in salita e, pur essendoci qualche tratto di cavo, bisogna prestare attenzione solo sul passaggio iniziale. Giunti ad un bivio su di un verde pianoro, si taglia a destra per il sentiero attrezzato Attilio Bortoli, dove il cavo costeggia la base della parete S, e nel primo tratto è evitabile, seguendo la ripida traccia alla sinistra dello stesso. Sentiero pessimo, ripido e franoso, direi il tratto più difficile dell'intera via, prestare attenzione sopratutto se il giorno prima ha piovuto. Si giunge infine al bivio lasciato al mattino (via normale), e quindi alla baita Giovanni Paolo I (1.40h dalla cima-5.30h), e in poco meno di un'ora al parcheggio ( 2.20h-6.20h).

CONSIDERAZIONI

Bella escursione, in ambiente ricco d'acqua e poco frequentato, dove è facile incontrare grossi gruppi di stambecchi  e i fischi delle marmotte ci fan compagnia. Volendo ci si può assicurare ai pioli od ai gradini/maniglie di metallo. 

Commenti   

+1 #28 Gabriele Vanz 2021-09-04 19:46
Percorsa il 04/09/2021 con mio figlio, pernottamento al rifugio baita dei cacciatori Proprietari accoglienti e rifugio eccellente. Siamo partiti sabato mattina alle 8.00 e alle 9.30 eravamo all'attacco che si presenta subito in verticale, invii e corde vecchie infatti tornando giu' su una paretina bella scoscesa se ne e' staccato uno a mio figlio lasciandolo con la corda a penzoloni..comunque ferrata bellissima,monti attorno senza persone, ma pieno di stambecchi e avvistato anche cervi..https://www.youtube.com/watch?v=Rb0RIV6tSIw
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+2 #27 Vittorio Poli 2021-09-02 23:21
Percorsa il 02/09/2021 Conoscendo molto bene la zona ho deciso di salire da f.lla Lagazzon per poi scendere da f.lla Negher ed evitare così il sentiero attrezzato Bortoli (che, conoscendolo, non avevo voglia di fare). Tot 1500 m d+. La salita l'ho fatta una marea di volte, quindi senza problemi, ma se uno non è allenato arriva all'attacco della ferrata cotto, attenzione! Ferrata: durata 1h 30', difficoltà media, ci sono un paio di punti non facili, tra cui un camino che si supera anche grazie a un piolo che però si sta staccando. Fa 'paura' vista da sotto l'ultima scaletta dove sembra di salire per un tratto impossibile ma la roccia frastagliata aiuta. Il cordino dove serve è tensionato bene, in altri punti è invece lasco e pure alcuni fittoni sono ballerini, ma non nei posti critici. Discesa per la normale facile, solamente i segnavia CAI sono mezzi scomparsi, con nubi basse può risultare difficile individuare la traccia. Dislivello molto importante quindi attenzione al grado di allenamento! Posti super
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+1 #26 Andrea Guidolin 2021-08-23 12:59
Percorsa il 21/8/2021. Confermo quanto riportato in altri commenti. Percorso faticoso, sia per arrivare all'attacco sia la discesa per la normale. la ferrata è facile, mai in forte esposizione, direi la parte più semplice del giro. invece il percorso di rientro, molte volte è su sentiero scivoloso e ripido. faticoso con l'asciutto ma sicuramente da non sottovalutare in caso di bagnato. forse in questo caso meglio la discesa via ferrata che per la normale. la parte di sentiero attrezzato che corre sotto la parete prima di ricongiungersi al sentiero dell'andata, è piuttosto ripido, e anche se molti pioli che ancorano il cavo alla parete sono saltati (ne ho contati almeno 5) non ci sono problematiche particolari. tempo impiegato 6.15 ore con soste e foto.
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+4 #25 Mauro Ancarani 2018-08-27 19:28
Percorsa il 21/08/2018 , UNA DELLE ESCURSIONI PIù BELLE CHE HO FATTO IN QUESTI ULTIMI ANNI.Ambiente molto severo, privo di turismo di massa anche per le difficoltà che mostra, per questo presenza di molti animali come stambecchi, aquile, marmotte e anche vipere!!! La ferrata non è particolarmente difficile, ma nel complesso compreso la discesa bisogna stare molto attenti e non trascurare nulla.
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+1 #24 Claudio 2018-08-18 16:02
Percorsa il 15/08/2018 percorso di avvicinamento faticoso soprattutto l'ultimo tratto, ferrata abbastanza facile e ben assicurata. Ritorno per la via normale su pendio roccioso molto ripido e poco tracciato. Prima che qualcuno si faccia male è necessario intervenire almeno in un paio di punti per mettere una fune di sicurezza. Anche il sentiero attrezzato che passa alla base della cima nel percorso di rietro al Rifugio Cacciatori è in pessime condizioni
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+2 #23 Stefania 2016-08-22 10:05
Percorsa il 12/08/2016. Lunghissimo itinerario su terreno sdrucciolevole franoso e molto pendente. poco frequentato pieno di stambecchi! La ferrata in sé è facile e divertente ma il ritorno mette a dura prova la resistenza fisica. Confermo 10 ore tra soste e foto.
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+7 #22 Franco Cespugli 2015-08-29 06:37
Percorsa il 28/08/2015 Da non sottovalutare, visto il faticoso avvicinamento. Elevato interesse paesaggistico: panorami grandiosi, varietà litologica, fauna.
Da fare con tempo atmosferico stabile. In discesa, conviene proseguire fino a F.lla Negher, per poi prendere i sentieri 687 e, a Baita Col Mont, il 697, che si ricongiunge al 689. Tempo di percorrenza, soste lunghe e foto comprese: una decina di ore.
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-1 #21 Elia Ardizzoni 2015-01-23 00:00
Percorsa il 12/0872013 Ferrata lunga ed impegnativa, l'avvicinamento é estenuante e segnalato malissimo, l'ultimo tratto di canalone é praticamente senza segni , fanato e può stancare più del necessario. La ferrata è lunga ma non difficile, alcuni tratti esposti non attrezzati. Molta attenzione al ritorno,più lungo e sdrucciolevole di quello che si può pensare.
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+1 #20 Marco Bianchi 2015-01-23 00:00
Percorsa il 12/08/2013 partendo dal campeggio di Malga Ciapela, passando per il lago di Franzei (o dei Negher!) e Forcella Pianezza. Dopo breve tratto in cresta discesa fino all'incrocio del sentiero che arriva dal Cacciatori e poi su fino in cima. Una sfacchinata ma ne valeva la pena. Stambecchi dappertutto anche se a causa delle nuvole si è visto poco paesaggio.
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+2 #19 Angelo Janez 2015-01-23 00:00
Percorsa il 21/08/2013. Bella ferrata, semplice e piena di appigli tali da permettermi di non usare praticamente il cavo per avanzare nelle salita.Stupendo il panorama in vetta,graziati dalla bellissima giornata tersa.Discesa per forcella col becher.
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