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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile. Se percorsa in serie con la Via ferrata Olivieri può diventare particolarmente stancante.
  • - dalla stazione Ra Valles all'inizio dei cavi 1.15h
    - dall'inizio dei cavi alla vetta 2.00h
    - dalla vetta alla stazione Funvia 10'
  • - inizio cavi da Ra Valles 400mt 
    - termine attrezzature 300mt
    - vetta 100mt
  • 0436-866374
  • - stazione intermedia Ra Valles e di vetta-Funivia Tofane
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 2.5
Esposizione 3.7
Varietà passaggi 3
Impegno fisico 3
Interesse paesaggistico 4.5
Numero votazioni 56
VALUTAZIONE FERRATA  GOOGLE.MAPS

Via Ferrata G. AGLIO

TOFANA di MEZZO

BY - VIEFERRATE.IT - 2015

La Tofana di Mezzo è la più alta del Gruppo la cui vetta risulta parecchio frequentata grazie alla presenza della funivia "Freccia del Cielo" che la collega direttamente al centro di Cortina d'Ampezzo. La vetta è però raggiungibile anche tramite questo grandioso percorso attrezzato che si presenta fondamentalmente come continuazione della Via ferrata di Punta Anna.

PERCORSO STRADALE

1- lungo la strada che da Cortina d'Ampezzo-Bl sale al passo Falzarego, si trova a destra la deviazione per il rifugio Piètofana -1675mt- tramite stretta strada asfaltata e poi su fondo sterrato (cartelli con indicazione) dal quale è possibile risalire tramite una prima seggiovia al rifugio Duca d'Aosta -2098mt- e da questo, attraverso una seconda seggiovia, si raggiunge la stazione a monte coincidente con il rifugio Pomedes -2303mt .

2- raggiungere il parcheggio della funivia "Freccia del Cielo" a Cortina d'Ampezzo e salire i 2 tronconi per la stazione intermedia Ra Valles-2470mt.

E' anche possibile portarsi in auto direttamente al rifugio Duca d'Aosta, evitando cosi il primo troncone della seggiovia, salendo in questo caso in auto sempre lungo la strada in direzione del passo Falzarego ed a monte dell'abitato di Pocol deviare a destra in direzione dei rifugi Dibona-Duca d'Aosta. Ad un successivo bivio si prosegue a destra per il rifugio Duca d'Aosta ma da questo bivio in poi la strada (2km ca - pista sci) è piuttosto dissestata e ripida quindi è necessario, per questa alternativa, possedere un auto con un minimo di caratteristiche da fuoristrada.

AVVICINAMENTO

1- Dal rifugio Pomedes -2300mt- risalire tramite il sentiero attrezzato Olivieri (da non confondere con la Via ferrata Olivieri a Punta Anna), risaliti sul Dos de Tofana si incrocia dopo circa 1.00h -2650mt ca.- incrociando il sentiero che arriva dalla stazione di Ra Valles immettendosi così tra la fine della salita a Punta Anna e l'inizio della ferrata G. Aglio.

2- salire al Dos de Tofana direttamente dalla stazione di Ra Valles seguendo il sentiero segnato cha sale verso sud-ovest lungo pendio misto detritico-roccioso incrociando a quota 2650mt la deviazione che sale dal Pomedes (sentiero Olivieri); scelta consigliata anche perché permette di meglio sfruttare poi eventualmente la discesa in funivia dalla vetta.

3- vi è anche una terza possibilità generalmente utilizzata se l'escursione avviene all'interno di un trekking di più giorni ovvero partire dal rifugio Giussani e raggiungere la parte finale della ferrata a Punta Anna della quale se ne percorre ancora il tratto finale. Si giunge poi in circa 15'  il Dos de Tofana incrociando i sentieri che arrivano da Ra Valles e Pomedes.

Dalla congiunzione di questi 3 sentieri si risale seguendo l'indicazione "cima"  in tornanti un ghiaione sommitale detritico   raggiungendo una bella crestina dove inizia il cavo  senza tuttavia la presenza di eventuali targhe segnaletiche. 

LA FERRATA

Si supera agevolmente la cresta con cavo che funge essenzialmente da scorrimano   eccetto un facile "salto" dove anche la presenza di una staffa agevola il passaggio  e si percorre in piano un lungo costone   verso una spalla della cresta dove già si intravede la presenza di una scala metallica  che ne agevolerà il passaggio. Chi giungerà qua dopo aver percorso l'iniziale Via ferrata a Punta Anna noterà da subito la maggior verticalità e presenza di passaggi più tecnici nella prima a discapito di un ambiente meno coinvolgente mentre nella seconda, quella attuale, i passaggi atletici calano notevolmente a vantaggio di un ambiente grandioso e suggestivo marcatamente Dolomitico poiché in questa seconda parte si entra nel cuore della Tofana. Si giunge quindi alla scala, si supera la spalla , ci si porta su un secondo crinale in piano diretti verso una seconda spalla  che stavolta si supera attraverso il cavo ed alcune staffe  oltre a qualche buon appoggio roccioso . Terzo tratto in paino su crinale ma stavolta la spalla finale la si aggira  portandosi sul lato nord-est sfruttando un comodo sentiero  , in leggera discesa, verso una larga forcella franosa attrezzata con lungo spezzone di corda  ad una quota che oscilla intorno ai 2900mt. Raggiunto il lato opposto della forcella  ci si trova alla base della Torre Aglio dove un diedro verticale   porta in una stretta insenatura dalla quale si parte in ripida salita tirando un po' sul cavo     ed anche con l'ausilio di un piolo  si guadagna una breve cengia dove dopo un esiguo traverso   si giunge presso un bivio  che consente -opzionale- a sinistra di salire, con cavo  , alla sommità della Torre Aglio. La breve salita a questo torrione panoramico ha tecnicamente delle difficoltà maggiori rispetto alla Olivieri pur non eccedendo in passaggi particolarmente impegnativi poiché però la via di ritorno è la stessa a ritroso questo complica un po' le cose come spesso capita quando si percorrono tratti attrezzati verticali in discesa. E' comunque una salita del tutto facoltativa è sinceramente non giustificata più di tanto se l'obiettivo finale è il raggiungimento della maggior vetta delle Tofane. Inoltre proprio per la caratteristica che si sale e scende sempre dallo stesso cavo è errato definirla "variante Aglio" in quanto non è variante di nessun passaggio ma piuttosto una semplice deviazione temporanea. Comunque sia, che si salga alla Torre o la si ignori, ci si trova a dover affrontare uno dei passaggi chiave della Via e non tanto per difficoltà ma dal punto di vista adrenalinico e suggestivo in quanto si tratta di compiere una espostissima traversata lungo la parete nord della Torre Aglio aggirando uno strapiombo, è forse il passaggio più fotografato e spettacolare della Aglio insieme al Dos de Tofana. Si inizia quindi, seguendo l'indicazione "Tofana" aggirando lo spigolo  e ci si addentra nel traverso  sfruttando un intaglio orizzontale per i piedi     uscendone presso un terrazzo detritico , attraversando poi una caratteristica insenatura tra la parete ed un Torrione   e proseguendo lungo il terrazzone  con alcuni tratti assicurati con scorrimano  fino a ridiscendere alcune roccette   per guadagnare il punto basso di una sella piuttosto franosa  che rappresenta un punto cruciale per la Via infatti, come da segnaletica , qui è possibile interrompere la salita scendendo nel vallone in direzione della sottostante stazione di Ra Valles inizialmente ancora con spezzone di cavo e poi per traccia di sentiero nel ghiaione . Proseguendo invece verso la vetta, si seguono le indicazioni lungo il terrazzone detritico , si scendono alcuni metri  tramite traccia di sentiero non attrezzata -attenzione-  iniziando così un lungo trasferimento a mezza costa   con i tratti più esposti assicurati con cavo   , si tratta fondamentalmente di una lunga cengia a tratti rocciosa in altri detritica ed un po' franosa .  La panoramicità di questo tratto permette di guardare il percorso a ritroso e la presenza di eventuali escursionisti che seguono aiuta ad identificare il tratto di cresta che si è discesa, dove si è trovato il bivio per l'uscita di emergenza nel vallone di Ra Valles, in un contesto che si conferma sempre più grandioso . Si aggira uno spigolo  dove una placca levigata ma attrezzata con molte cambre  risale diagonalmente verso un ulteriore terrazzone, stavolta piuttosto breve  che prelude l'inizio di quello che ora sarà invece un lungo trasferimento in parete . In salita quindi su alcune facili roccette , ci si porta alla base di un verticale camino  da affrontare seguendo le molteplici staffe presenti prevalentemente sul lato sinistro     uscendone, a destra, su un espostissimo traverso   provvidenzialmente attrezzato con una serie di staffe  fin dove il cavo "spara" nettamente in verticale  estendendosi lungo una placconata   che gradualmente si addentra in un enorme anfiteatro di roccia giallastra  dove una larga cengia lo attraversa nella parte alta  verso un altro punto chiave, dal punto di vista estetico della Via, ovvero il Bus de Tofana  dove una pausa può essere provvidenziale  prima di affrontare la parte finale. Attraverso il grande foro ci si porta sul versante sud-est  dove si trova una serie di 2 robuste scale affiancante alla parete  ed, in uscita, un salto verticale non difficle ma neppure banale causa esposizione  e roccia piuttosto levigata   per guadagnare il filo di cresta che passa sopra il Bus de Tofana  ad una quota intorno ai 2930mt. Pochi metri lungo la larga cresta  e la si abbandona mantenendosi lungo la parete destra della stessa dove una cengia la "taglia" orizzontalmente  verso una grande scritta sulla parete che inequivocabilmente indica la direzione da seguire . Si segue allora l'indicazione superando facili roccette  con l'imponente presenza di grandi protezioni antivalanga  poi si risale una rampa rocciosa, in appoggio    di scarsa rilevanza, una placca di roccia nerastra, altrimenti particolarmente impegnativa, viene superata con una seconda serie di 2 scale stavolta abbastanza mal ridotte e con fissaggi "ballerini" . Camminando in leggera salita  ci si avvicina allo spallone sommitale  che però non si risale verticalmente ma si aggira a destra con uno spezzone di cavo  ed una scaletta  che dal punto di vista delle attrezzature segna la fine della Via ferrata mentre per il raggiungimento della vetta è necessario superare un po' affannosamente da prima un sentiero che sale a zig-zag   poi alcuni facili gradoni    fino alla sospirata croce di vetta -3244mt- della Tofana di Mezzo  e contemporaneamente ammirare, tra le varie cime, le altre 2 sorelle ovvero la Tofana di Rozes  e la Tofana di Dentro .

DISCESA

Dalla vetta si perde comodamente quota, potendo ammirare parzialmete la cresta da poco percorsa in salita , per alcune decine di metri attraverso percorso obbligato e delimitato da recinzione  fino al rifugio della stazione a monte Funivia, eventuale possibilità di ristoro, con la quale è possibile scendere rapidamente alla stazioni inferiori a seconda del tipo di avvicinamento prescelto.

CONSIDERAZIONI

La Via ferrata Aglio come gia detto è caratterizzata, rispetto alla Olivieri di Punta Anna da minori quantità di passaggi tecnici ma in un contesto maggiormente impegnativo. Tuttavia, se percorsa, come sicuramente consigliato, in successione alla Olivieri diventa nel complesso una salita particolarmente appagante ma con impegno fisico sicuramente maggiore e quindi anche alcuni passaggi obbiettivamente non particolarmente impegnativi della Aglio possono risultare maggiormente stancanti. Da notare che dalla vetta è possibile naturalmente anche optare per la discesa a piedi ed in questo caso è possibile utilizzare il percorso (generalmente utilizzato in salita) che attraverso la Via ferrata Formenton passa per la vetta della Tofana di dentro ed arriva alla stazione inferiore di Ra Valles oppure un sentiero che conduce al rifugio Giussani ma poco utilizzato e quindi a tratti presente solo come traccia nel ghiaione peraltro discretamente franoso.

Commenti   

+1 #11 Giulio G 2021-08-15 11:19
Percorsa il 14/08/2021, giro veramente molto bello. Com'è scritto nell'ottima relazione, Olivieri più tecnica (cmq non difficile) mentre la Aglio s'intreccia in paesaggi mozzafiato. Il traverso chiave sotto Torre Aglio indubbiamente non per deboli di cuore. Con partenza dal Dibona prima alba, vista la data e il meteo perfetto, si arriva in vetta in 5-6h, a seconda di pause e allenamento. Da non fare se non fisicamente preparati.
Assolutamente sconsigliato (vietato!?) il ritorno per la normale al Giussani, il sentiero è quasi inesistente e franoso come mai visto in alcun altro posto. La lunga cengia con stretto passaggio presenta detriti, frane, e cornici di neve che si sta sciogliendo.
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+1 #10 Filippo Chiozzotto 2020-09-21 07:54
Percorsa il 19/09/2020 Sono sceso dalla Tofana di Dentro per la cresta nord, il sentiero è aperto e non presenta particolari problemi di percorribilità.
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+3 #9 Luca 2020-09-06 23:01
Percorsa il 05/09/2020 con partenza Piè Tofana passando per sentiero attrezzato Olivieri. Attenzione che la ferrata è più lunga delle 2 ore indicate (circa 3, qualcosa di più con pause foto). Spettacolare il primo pezzo, un po' noioso invece il pezzo finale con le roccette infinite sotto alla cima. La funivia è chiusa per manutenzione quindi rientro per la via normale al Giussani tramite un pezzo di Formenton, cengia e ghiaione e poi tramite sentiero attrezzato Astaldi per Pomedes e giù al Piè tramite piste (partite presto perché il giro è lungo).

PS: paragonata alla ferrata Olivieri risulta meno tecnica ma molto più fisica. Sconsiglio la concatenazione fin tanto che la funivia resta chiusa a meno di essere parecchio allenati. Attenzione in quanto probabilmente è chiuso anche il sentiero della via normale alla Tofana di Dentro (407).
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+4 #8 Maddalena Ercolani 2019-07-17 12:52
Percorsa il 05/07/2019, in lungo concatenamento con Olivieri, Formenton e discesa fino a Pié Tofana. Neve a parte, è stata un'avventura splendida! Concordo sul fatto che la Olivieri sia più tecnica, ma bellissima da arrampicare (per me la migliore in questo senso); la Aglio ha invece il compito di portarti in luoghi magici e "misteriosi". Il primo traverso dopo la torre Aglio è stato uno dei momenti più adrenalinici, più cinematografici che abbia mai vissuto fin'ora. Da fare obbligatoriamente!
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+2 #7 Mauro Manassero 2017-08-22 08:00
Percorsa il 20/08/2017, partendo dalla stazione a monte di Ra Valles. Durata totale 4 ore circa compreso l'avvicinamento. Il percorso risulta fisicamente impegnativo e giunti in prossimità della cima la fatica si fa sentire. La via è caratterizzata da un mix di difficoltà: l'elevata quota innanzitutto, costantemente intorno ai 3.000, i numerosi tratti esposti (in alcuni dei quali un cavo dovrebbe assolutamente esserci) che richiedono passo sicuro, e vari passaggi verticali. Il tutto ripagato da un ambiente incomparabile, di rara bellezza, che giunge al suo apice una volta arrivati in vetta, dalla quale si può godere di una vista unica. Richiede esperienza, assolutamente non adatta ai principianti !
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+1 #6 Giulio 2017-08-07 17:30
Percorsa il 31/07/2017. Itinerario dalla bellezza impagabile, una delle ferrate più belle con ampia varietà di passaggi. Ben attrezzata ad eccezione di poche cenge comunque non troppo esposte.
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+3 #5 Gardini Daniele 2017-07-15 16:54
Percorsa il 15/07/2017 Percorso l'Aglio in sequenza alla Punta Anna giornata strana nonostante il sole in cima abbiamo preso un po di nevischio ..la ferrata è esposta e impegnativa inoltre nell ultimo tratto danno fastidio anche i tremila ...ho notato anche diversi tratti scoperti dove un pezzetto di cavo ci stava giusto ...se non si hanno problemi di vertigini la ferrata è fantastica diverse scalette fanno tremare le gambe ..la consiglio sicuramente a chi vuole mettersi alla prova.
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+9 #4 Federica Chiara Code 2016-09-16 22:34
Percorsa il 29/07/2016
Percorsa in concatenamento con la Ferrata Olivieri alla Punta Anna. (Raggiunto l'attacco dalla strada per Cortina, al rifugio Dibona, poi al Pomedes). Al termine della via Ferrata Aglio, ascesa alla Tofana di Mezzo. Ferrata Formenton alla Tofana di Dentro. Discesa a piedi a Ra Valles.
Rientro al Pomedes, percorrendo il Sentiero Olivieri.
Sentiero Pomedes per rifugio Dibona e poi rientro al mezzo sulla strada per Cortina.
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-1 #3 Federico Paronitti 2015-08-16 16:53
Percorsa il 05/08/2015 partendo dal Rif. Pomedes, concatenata alla ferrata Olivieri alla punta Anna. Via magnifica, percorsa quasi in solitaria partendo alle ore 9.00 dal rifugio. Ottima relazione, le foto rendono giustizia al percorso e all'esposizione. Volevo solamente fare una precisazione a riguardo del Bus de Tofana che in questa relazione viene identificato come l'apertura naturale che si attraversa prima di quelle due scale, ma non è corretto, il "Bus" si trova sotto al sentiero che scende dal torrione Aglio, proprio in corrispondenza della variante di uscita verso Ra Valles. Da qui inizia la nuova variante della ferrata della cresta Sud che si porta sulla cengia ovest e lascia a destra il vecchio percorso sul canalone tra i paravalanghe.
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0 #2 Graziano Zanchettin 2015-07-31 01:40
Percorsa il 26/07/2015 collegandola alla Ra Bujela e Olivieri. Ne risulta un lungo percorso di tre vie ferrate molto interessanti. Impegnative la salita alla Torre Aglio e la nuova variante causa la lunghezza del percorso. Ambiente impagabile e nonostante la fatica da rifare.
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